Solamente eccentrico, 150 anni di Erik Satie
12-17 maggio al Teatro Miela
Manca poco ormai, ci prepariamo a omaggiare il bizzarro Erik Satie che quest’anno sorride perché è in arrivo il suo 150esimo compleanno che Bonawentura festeggerà al teatro Miela con una serie di avvenimenti dal 12 al 17 maggio.
Un rituale che ogni anno si ripete per rivivere insieme questo artista conservatore e progressista, intelligente, bizzarro e ironico, a volte sarcastico e iconoclasta.
Il 14 maggio la kermesse espositiva dal tema SOLAMENTE ECCENTRICO. A partire dalle 09.00 fino allʼarrivo del pubblico alle 20.00 gli artisti arriveranno al Miela con le loro opere (dipinti, disegni, fotografie, video, sculture…) e sceglieranno il luogo dove esporle (chi prima arriva meglio alloggia). A loro disposizione ci saranno martelli, chiodi, scala, spago e tutte le pareti e gli spazi del teatro.
Alle 20.00 lʼinaugurazione dellʼesposizione, il brindisi augurale e la festa.
La settimana dedicata all’artista inizia già il 12 maggio con il concerto dei Gogo Penguin. (MUSIC-LIVE).
I GoGo Penguin sono un trio acustico di Manchester, stelle crescenti del jazz europeo influenzato dalla musica classica con ritmi di netta ispirazione elettronica. Miscele vertiginose ispirate da Brian Eno, John Cage, Squarepusher.
Il giorno 13 sul palco del Miela i Barabba’s, Mirae Umbrae. “Una voce racconta i suoni… poi i suoni raccontano la voce”. La voce recitante è quella dell’attrice Aida Talliente che introduce i quattro musicisti che improvvisano liberamente sulle composizioni di Clarissa Durizzotto. Un grido dell’amore e della ribellione accompagnati da testi di autori come Pier Paolo Pasolini, Allen Ginsberg e Alda Merini.
Lunedì 16 alle ore 21.00 Alessandra Celletti & Onze: 50/150 Working On Satie.
Cento anni separano la data di nascita di Erik Satie (1866) da quella di Alessandra Celletti.
Il progetto nasce dall’incontro di Alessandra Celletti con l’artista figurativo francese Onze, un itinerario di musica e video. Un dialogo vivo che si esprime attraverso le note che si compongono e scompongono nelle immagini.
La rassegna si chiude il 17 con la performance di “Debora Petrina: Lost Angels”. Cantante, pianista, compositrice e danzatrice. La Petrina sintetizza con classe visionaria un cantautorato obliquo e sensuale con le sperimentazioni del jazz-rock d’avanguardia e l’elettronica.
Organizzazione bonawentura in collaborazione con LivingTheatre Europe
Per info seguiteci sul sito www.miela.it, facebook e twitter
Lunedì 16 maggio ore 21.00 Teatro Miela
150 anni di Satie
ALESSANDRA CELLETTI & ONZE: 50/150 WORKING ON SATIE
“Quando ero giovane, mi dicevano: Vedrà quando avrà 50 anni. Ho 50 anni. Ma non vedo niente”. (E.S.)

Cento anni separano la data di nascita di Erik Satie (1866) da quella di Alessandra Celletti (1966), pianista e compositrice romana, nelle cui partiture si ritrova una sorta di “spirito di discendenza” dal maestro francese. Il suo Esoterik Satie, pubblicato nel 2000, veniva accolto dal plauso unanime della critica facendo di Celletti un’interprete tra i più accreditati del compositore di Honfleur.
Working on Satie è un percorso costruito come un work in progress, nel quale gli elementi e le suggestioni che si rintracciano negli esperimenti musicali e nelle azioni artistiche del compositore francese, per Celletti diventano la fonte di nuove armonie e per Onze l’ispirazione di immagini, cut up e interventi video; una performance in cui i diversi elementi si intrecciano e sovrappongono in un incastro di melodie e assonanze visive.
llusione>equivoco>distorsione>visione>sogno>segno>suono
Working on Satie é un itinerario di musica e video attraverso una serie di appuntamenti che di volta in volta compongono le tessere di un mosaico immaginario. Un dialogo vivo che si esprime attraverso le note che Alessandra Celletti compone e scompone e nelle immagini di Onze, artista di immagini.
Pianoforte, elettronica ed arte visiva hanno l’obiettivo di creare uno “spazio visionario” di suoni e immagini volto a rappresentare la surreale poetica della vita e a suggerire l’esperienza di diversi livelli di realtà, in cui risuona l’eco mai spenta di Satie.
Se la musica è lo strumento d’espressione di Alessandra Celletti, Onze, al secolo Stefano Centonze, è artista di immagini. Pittore e illustratore lavora con diverse tecniche combinando matita, colori acrilici, collage, fotografia, pennello e computer grafica. Comincia sempre il suo lavoro con uno schizzo disegnato a mano su carta, anche quando utilizza gli strumenti digitali. Tra le influenze artistiche della sua opera unica ed originale, si ritrovano la pittura espressionista, la pop art, i fumetti e la poster art. Nell’ultima fase della sua produzione Onze ha approcciato il mondo delle immagini in movimento realizzando una serie di video nei quali non rinuncia comunque ad applicare le sue specifiche peculiarità pittoriche.
“Onze, è un artista che da oltre vent’anni ha dato un senso potente, contemporaneo e innovativo alla definizione “illustratore”. L’ha fatto soprattutto con la sua capacità di infondere uno spessore completamente artistico alla difficile arte del fornire un’iconografia a storie, trame, concetti, avvenimenti, persone: ritratti non ritratti, formule libere, “illustranti”, di ciò che un viso o un corpo, fotografati, nascondono.
Onze svelatore di essenze per sottrazione, per aggiunta, per scomposizione: ogni opera è illustrazione ma anche quadro, esiste a prescindere da ciò che narra, pur essendone l’essenza. E la sua tecnica è ibrida, sovrapposta: si parte da un disegno manuale ma c’è il collage, la pittura di macchia, la composizione fotografica, il segno della china, il pennello, l’immagine sottratta e decontestualizzata che diventa campitura, le linee che ripetono le forme e i contorni, le sottolineano.
Onze prende i pezzi e li vede staccati, come le diverse prospettive di Picasso, e li sovrappone anche cromaticamente come certe opere dell’astrattismo tedesco (le incisioni di Heinz Kreutz, ad esempio) ma non perde mai il contatto con la forma della rappresentazione: tutto resta comunque riconoscibile pur nella sua trasfigurazione, non rinuncia a essere iconografico, alla sua vocazione. Proprio per questo suo lavoro così complesso, unico, elaborato, le sue opere sono così riconoscibili, il suo stile inconfondibile, a prescindere da quale tavolozza usi, o non usi”.
[M.Mazzitelli]
Satie è sicuramente un mio autore prediletto, forse per quella sua “monotonia”, per le sue doppiezze di irriverenza e profondità, di nostalgia e lungimiranza; per il suo voler
depurare la musica da ogni enfasi romantica e da tutti i virtuosismi inutili, per restituirle gli elementi essenziali di armonia, melodia e ritmo. Il mio lavoro vuole essere un immaginario passaggio di testimone, la prosecuzione di un discorso mai concluso e che non va comunque verso la parola fine. Un invito ad attraversare lo specchio, complici i tasti di un pianoforte e i colori di mille tavolozze digitali, i suoni sintetici e i ritagli di carta sottile. (A. C.)
organizzazione: Bonawentura
Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00.
martedì 17 maggio ore 21.00 Teatro Miela
150 anni di Satie
DEBORA PETRINA: LOST ANGELS

Per quest’ultima serata della settimana dededicata a Erik Satie quest’anno avremo sul palco del Miela Debora Petrina. Un artista a artista a 360 gradi, proviene da una solida preparazione come pianista classica con prime assolute di musica contemporanea in Europa e negli Stati Uniti, per arrivare alla composizione per diversi tipi di ensemble, all’uso personale della voce e della danza.
Il suo particolare modo di riarrangiare canzoni di vario genere l’ha portata a ricomporre un brano di John Cage.
Il risultato è una nuova canzone, dal titolo Roses of the Day, che le Edizioni Peters (NY) hanno pubblicato col doppio nome Cage/Petrina.
La versione che Petrina dà di Only, brano per voce sola di Morton Feldman, è stata inserita da Chris Villars nella sua Morton Feldman Page, punto di riferimento mondiale per quanto riguarda le opere del compositore americano.
Ha suonato a New York, San Francisco, Los Angeles, Seattle, Londra, Berlino, Colonia, Madrid, Strasburgo, Tokio e Osaka oltreché in Italia, e ha collaborato con David Byrne, John Parish, Elliott Sharp, Jherek Bischoff, Mike Sarin, Sylvano Bussotti, Mario Brunello, Gianni Gebbia, Tiziano Scarpa, Paolo Fresu, che è produttore del suo ultimo disco “Roses of the Day”.
Lost Angels è un volo libero e visionario attraverso canzoni che hanno lasciato un’impronta profonda nella storia musicale degli ultimi 60 anni, al di là di ogni barriera di genere.
Dall’avanguardia di Morton Feldman e John Cage ai capolavori di Nick Drake, Nina Simone, Jim Morrison, David Byrne e molti altri, Petrina ricompone suonando fuori e dentro il piano, pizzicando e sfregando le corde o percuotendo la cassa armonica.
Utilizza un laptop via touch controller per produrre loop e vari effetti che danno vita a voci multiple e suoni nascosti e amplificano così il suo viaggio musicale.
Dicono di lei :
E’ un disco compatto e dalle sonorità rock che sconfinano nel jazz e nell’elettronica, con testi autobiografici (November 10th, Paper Debris), e brani che pongono un’attenzione particolare sull’incapacità, in una società iperconnessa come la nostra, di parlare al cuore delle cose (I Like, The war you don’t see) sia nelle relazioni quotidiane, sia nel campo dell’informazione. (Fatto Quotidiano 29.4.2016)
Rockerilla aprile16,
Classic Rock aprile16
BlowUp aprile16
organizzazione: Bonawentura in collaborazione con Living Theatre Europa
Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00.