TRIESTE, UNA CITTÀ IN GUERRA al festival Teatri a Teatro Giovedì 18 giugno alle ore 20.30 al teatro Franco e Franca Basaglia Trieste, una città in guerra, l’emblematico spettacolo che ha unito teatri ed etnie diverse nel ricordo e nella riflessione sull’anniversario della Prima guerra mondiale, verrà riproposto in data unica giovedì 18 giugno alle ore 20.30 nell’ambito del festival Teatri a Teatro. L’iniziativa della Provincia di Trieste accomuna quest’estate le più importanti realtà teatrali sul territorio (e la Casa del Cinema) nel segno delle “generazioni”, attraverso un fil rouge che parla del rapporto tra esperienze ed epoche diverse.
La coproduzione del Teatro Stabile Sloveno, del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e della Casa del lavoratore teatrale propone un argomento perfettamente in linea con il tema: infatti sia il testo, nato dalla fusione di due pièce teatrali scritti appositamente dal triestino Marko Sosič e dal friulano Carlo Tolazzi, che la regia di Igor Pison, ripensano al passato da una prospettiva contemporanea, esprimendo la difficoltà di mettere in scena esperienze, emozioni, tragedie e stati d’animo che le generazioni passate hanno vissuto in prima persona, ma delle quali nipoti e pronipoti hanno sentito soltanto parlare. Lo spettacolo è anche un’occasione per parlare della complessa realtà triestina che nella Prima guerra vive il tramonto della lunga epoca imperiale ed entra con la propria natura multietnica in una nuova realtà. Nello spettacolo bilingue, nel quale collaborano attori sloveni e italiani, le storie di chi è partito per il fronte e di chi attende il suo ritorno sono trattate in un intreccio di elementi realistici e trasfigurazione poetica.
Trieste, una città in guerra andrà in scena al Teatrino Franco e Franca Basaglia con inizio alle ore 20.30.
L’ingresso allo spettacolo verrà proposto al prezzo simbolico del biglietto cortesia (2 euro) che sarà devoluto in beneficenza alla Caritas per l’Emporio della Solidarietà.Info Provincia di Trieste tel. +39 040 3798 443 – 471 – 500 (dalle 9 alle 13) cell. +39 349 872 2305 attivo un’ora prima dell’inizio di ogni spettacolo cultura@provincia.trieste.it Il bar ristorante Il posto delle fragole, via de Pastrovich 1, è aperto in occasione degli spettacoli tutti i giorni fino alle 23, esclusa la domenica.
“Sabato domenica e lunedì… non c’entra questa volta il grande Eduardo ma c’è il grande teatro, al prezzo di 60 anni fa! Il Teatro Stabile regionale festeggia i suoi 60 anni mettendo in vendita i posti ancora disponibili per le repliche di Trieste una città in guerra/Trst mesto v vojni e di Enrico IV in programma il 20, 21 e 22 dicembre al prezzo straordinario di €7,80 corrispondente alle 500 lire del biglietto per La donna di garbo nel 1954. Ricordiamo infine gli open day di sabato 20 e domenica 21 al Politeama Rossetti”.
Il regalo di compleanno per il suo Sessantennale, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia lo fa al pubblico.
Sabato, domenica e lunedì al Politeama Rossetti, infatti, non ci sarà il grande Eduardo De Filippo ma il grande Teatro in scena allo Stabile regionale, al prezzo di 60 anni fa!
Il 22 dicembre del 1954, il biglietto per La donna di garbo – prima commedia messa in scena dal Teatro Stabile – costava 500 lire: a che prezzo corrisponderebbero oggi? Secondo l’indice di rivalutazione monetaria, quel costo sarebbe oggi pari a €7,80…
E dunque sabato 20, domenica 21 e lunedì 22 dicembre si va a teatro spendendo €7,80: a questo prezzo unico e straordinario verranno infatti messi in vendita tutti i posti disponibili (in qualsiasi settore, fino a esaurimento) per Trieste, una città in guerra/Trst, mesto v vojni di Sosic e Tolazzi, in programma alla Sala Bartoli e per il pirandelliano Enrico IV con Franco Branciaroli. I biglietti speciali saranno in vendita alla Biglietteria del Politeama Rossetti e in tutti i consueti punti vendita dello Stabile a partire da sabato 20 dicembre.
Un’occasione esclusivamente legata a questi tre giorni del “compleanno” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che si pone a coronamento delle iniziative già annunciate.
Fra queste ricordiamo gli open day al Politeama Rossetti, nel pomeriggio di sabato 21 – dalle 16.30 alle 19.30 – e nella mattinata di domenica 22, dalle 10.30 alle 13.
In questi orari l’ingresso a teatro sarà libero così che il pubblico possa visitare – nel foyer Vittorio Gassman la mostra dedicata ai “Sessant’anni di Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia” nella quale si possono ammirare fotografie e proiezioni video legate alle prime stagioni al Teatro Nuovo e ad alcune delle produzioni fondamentali (gentilmente messe a disposizione dal Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”). Il cammino dei visitatori è accompagnato da brani video e audio delle commedie sveviane Un Marito per la regia di Sandro Bolchi e L’avventura di Maria diretta da Aldo Trionfo nel 1968. Per le riproduzioni video e audio degli spettacoli si ringrazia la Rai – Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia.
Sia sabato pomeriggio che domenica mattina sono previste tre visite guidate agli spazi e al palcoscenico del teatro.
A tali proposte si aggiunge un momento prezioso creato dalla Rai regionale: una trasmissione radiofonica “Speciale per i 60 anni dello Stabile”, in diretta dallo Studio 5 della Sede Rai di Trieste lunedì 22 dicembre alle ore 12.00. Un programma con ospiti curato e condotto da Mario Mirasola. Si potrà seguire la diretta anche sullo streaming del sito : www.sedefvg.rai.it
Nello stesso giorno inaugurerà una più completa e ampia esposizione curata dal Civico Museo Teatrale “C. Schmidl”nella sede di Palazzo Gopcevich, incentrata anch’essa sul Sessantennale dello Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Tutte le iniziative legate al Sessantennale del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia sono a ingresso libero e godono del sostegno della Fondazione CRTrieste
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
Teatro Stabile Sloveno Trieste
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Il Rossetti
Casa del lavoratore teatrale
Il dilemma di un autore invitato a raccontare il centenario della Prima Guerra Mondiale costringe ai limiti delle proprie capacità artistiche. Ben presto gli è chiaro di non poter raccontare l’insensatezza della guerra.
Di qualsiasi guerra.
Igor Pison
Dopo il notevole successo accolto al debutto nella sala del Ridotto al Teatro Stabile Sloveno di Trieste, arriva alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti l’applaudito spettacolo Trieste, una città in guerra e vi replica dal 2 al 22 dicembre. Lo spettacolo, che si incentra sul tema della prima guerra mondiale è una nuova, importante coproduzione che testimonia la volontà delle istituzioni teatrali triestine di consolidare l’identità cosmopolita della città di Trieste e del territorio.Trieste, una città in guerra nasce infatti da un progetto multilingue realizzato dal Teatro Stabile Sloveno, dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e dalla Casa del lavoratore teatrale su testi commissionati a due autori che rappresentano la varietà culturale della regione Friuli Venezia Giulia: Marko Sosič e Carlo Tolazzi.
I due testi, dove le storie di chi è partito per il fronte e di chi attende il suo ritorno sono trattate in un intreccio di elementi realistici e trasfigurazione poetica, sono stati uniti in un unico racconto teatrale dal giovane regista triestino Igor Pison e dalla dramaturg Eva Kraševec.
Kakor v snu (Come nel sonno) di Marko Sosič e Il pane dell’attesa di Carlo Tolazzi raccontano, ognuno a proprio modo, il periodo bellico: da una parte con la rappresentazione della vita quotidiana in una città caratterizzata dalla vicinanza del confine, dall’altra con la riflessione poetica dei singoli nel loro approccio alla grande catastrofe. L’indirizzo comune impresso dal regista all’allestimento e alla drammaturgia assume come punto di vista lo sguardo di generazioni di persone che non hanno vissuto le vicende belliche in prima persona e che comprendono la difficoltà e la responsabilità di trasmettere al di là di ogni retorica contenuti ancora pienamente validi, a un secolo dallo scoppio della Prima guerra mondiale.
“Attraverso quali occhi vuoi che racconti una storia che sarà solo una tra mille?”– la domanda che troviamo nel testo contiene in sé gli interrogativi e le risposte che autori e cast si sono posti nell’intraprendere questo progetto. Per questo motivo l’allestimento rimane ancorato al nostro tempo: mette in scena un set cinematografico dove attori e regista rappresentano vicende e sentimenti legati al primo conflitto mondiale. Se all’inizio si percepisce la distanza data dalla finzione nella quale emergono frammenti di memoria, presto i protagonisti proveranno invece un coinvolgimento che trascende la semplice rappresentazione per entrare nella riflessione e nel sentire profondo di ognuno. Il passato e il presente convivono per raccontare l’assurdità della guerra attraverso l’attesa delle donne, il dolore di chi ha vissuto le trincee, capitoli di storie individuali tra le quali non si può scegliere una vicenda emblematica, ma solo abbracciarle tutte in una comune dimensione umana e tragica.
Come scrivono i promotori del progetto, gli attori della Casa del lavoratore teatrale: «Il racconto di una città in guerra come Trieste non può esistere prescindendo dalla complessità e ricchezza del suo tessuto multiculturale e multilinguistico. Nella Prima Guerra si sono annidati i prodromi di quei disastri che le politiche nazionalistiche avrebbero provocato, sconvolgendo le nostre terre lungo gran parte del Novecento».
Per ottenere questa lettura è stato scelto un giovane regista già affermato a livello internazionale e che, da triestino, conosce particolarmente bene questo particolare tessuto multiculturale e la sua storia: Igor Pison. A lui è stato affidata la fusione dei diversi punti di vista di due noti autori regionali. Sosič è uno scrittore triestino i cui pluripremiati romanzi sono stati tradotti in molte lingue europee e che può vantare una lunga serie di prestigiosi premi letterari in Slovenia e Italia (è stato anche nominato per il Premio Strega Europeo), l’udinese Tolazzi è autore di una lunga serie di opere letterarie di grande importanza per la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale friulano, inoltre ha firmato diversi drammi sulla tradizione popolare carnica (Cercivento e Indemoniate sono stati messi in scena rispettivamente dal Mittelfest di Cividale e dal Teatro Club di Udine con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia).
È profondamente significativa dunque, la scelta che l’intero progetto, a partire dai testi commissionati sia concepito in una molteplicità linguistica e culturale: la produzione nasce da soggetti che sono emblema di tale molteplicità, il regista appartiene a questo complesso e prezioso tessuto, lo spettacolo è recitato in sloveno, italiano, con qualche parola in tedesco da una compagnia mistilingue che dopo cent’anni, armonizza attraverso il teatro là dove la guerra ha diviso e distrutto.
Gli attori in scena sono quelli della compagnia stabile del Teatro Stabile Sloveno e della Casa del lavoratore teatrale: Nikla Petruška Panizon, Lara Komar, Maria Grazia Plos, Tadej Pišek (attore ospite), Massimiliano Borghesi, Primož Forte, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Roberta Colacino e Lorenzo Zuffi. Scene e scelte musicali sono state ideate dal regista Igor Pison, che è anche coautore degli inserti video insieme a Tomaž Scarcia. I costumi sono di Igor Pahor.
Dal 2 al 22 dicembre lo spettacolo prosegue il suo percorso alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti, inserito nel cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia (le repliche sono serali alle ore 21, tranne le domeniche quando lo spettacolo è come di consueto pomeridiano con inizio alle ore 17).
Un progetto tanto interessante e insolito verrà accompagnato da una serie di incontri di approfondimento con gli artisti creatori.
Al primo appuntamento che – il 28 novembre al Teatro Sloveno ha visto confrontarsi gli autori dei due testi, con la conduzione del direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Franco Però, seguiranno:
Lunedì 1 dicembre alle ore 17.30 al Caffè Rossetti l’incontro sul tema del rapporto tra la storia e la trasposizione letteraria-teatrale. Protagonisti dell’incontro, che verrà moderato dalla storica Marta Verginella, saranno il regista dello spettacolo Igor Pison, la dramaturg Eva Kraševec e lo storico Fabio Todero, che ha collaborato con le sue competenze nella prima fase della genesi del progetto teatrale.
Venerdì 12 dicembre alle ore 17.30 sarà invece la Sala Bartoli a ospitare l’ultimo incontro, al quale parteciperà l’intero cast dello spettacolo. Assieme agli artisti che hanno realizzato l’importante produzione, il pubblico esplorerà il magico momento delle prove, dalla prima lettura e comprensione del testo, alla memorizzazione, al momento in cui diviene vivo sulla scena con la creazione dei personaggi, della loro anima e del loro aspetto, la tensione dei loro rapporti. Parteciperanno all’incontro il regista, il costumista Igor Pahor e gli attori.
Trieste, una città in guerra / Trst, mesto v vojni
Ciclo di incontri sull’ideazione e creazione di uno spettacolo teatrale
VENERDì 28 novembre al Teatro Sloveno alle ore 19.00
Incontro con gli autori Marko Sosič e Carlo Tolazzi
Moderatore: Franco Però
LUNEDì 1 dicembre al Politeama Rossetti alle ore 17.30
Incontro con lo storico Fabio Todero, il regista Igor Pison, la dramaturg Eva Kraševec
Moderatore: Marta Verginella
VENERDì 12 dicembre al Politeama Rossetti alle ore 17.30
Incontro con il cast dello spettacolo
Trieste, una città in guerra è uno spettacolo molto particolare, dalla nascita del progetto alla sua realizzazione, dalle idealità e dal senso che ne sono alla base, alla concreta realizzazione del lavoro con una compagnia mistilingue e ricca di talenti. La coproduzione del Teatro Stabile Sloveno, del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e della Casa del lavoratore teatrale su testi di Marko Sosič e Carlo Tolazzi è un progetto che ha registrato un notevole interesse da parte dei media e del pubblico che ha riempito in tutte le serate il Ridotto del TSS, dove le repliche proseguiranno fino al 30 novembre. Dal 2 al 22 dicembre lo spettacolo si sposterà sul palcoscenico della Sala Bartoli al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Le repliche verranno accompagnate nei prossimi giorni da un ciclo di incontri sull’ideazione e la creazione di questo importante progetto. Nei tre appuntamenti a ingresso libero, il pubblico potrà scoprire tutte le fasi della creazione dell’allestimento, avvalendosi della preziosa testimonianza dei creatori. Il primo incontro sarà in programma venerdì 28 novembre alle ore 19.00 nel Ridotto del Teatro Stabile Sloveno. Franco Però, direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, sarà il moderatore di questa interessante conversazione che avrà come protagonisti i due autori del particolarissimo testo teatrale bilingue, Marko Sosič e Carlo Tolazzi. Lo spettacolo Trieste, una città in guerra nasce infatti dall’unione di due diversi testi teatrali, entrambi inediti e commissionati proprio per questo progetto, scritti l’uno in lingua slovena, l’altro in italiano, e che si confrontano da diversi punti di vista sul tema della Grande Guerra.
Lunedì 1 dicembre alle ore 17.30 seguirà al Caffè Rossetti l’incontro sul tema del rapporto tra la storia e la trasposizione letteraria-teatrale. Protagonisti dell’incontro, che verrà moderato dalla storica Marta Verginella, saranno il regista dello spettacolo Igor Pison, la dramaturg Eva Kraševec e lo storico Fabio Todero, che ha collaborato con le sue competenze nella prima fase della genesi del progetto teatrale. Venerdì 12 dicembre alle ore 17.30 sarà invece la Sala Bartoli a ospitare l’ultimo incontro, al quale parteciperà l’intero cast dello spettacolo. Assieme agli artisti che hanno realizzato l’importante produzione, il pubblico esplorerà il magico momento delle prove, dalla prima lettura e comprensione del testo, alla memorizzazione, al momento in cui diviene vivo sulla scena con la creazione dei personaggi, della loro anima e del loro aspetto, la tensione dei loro rapporti. Parteciperanno all’incontro il regista, il costumista Igor Pahor e gli attori Nikla Petruška Panizon, Lara Komar, Maria Grazia Plos, Tadej Pišek, Massimiliano Borghesi, Primož Forte, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Roberta Colacino e Lorenzo Zuffi.
Teatro Stabile Sloveno Trieste Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Il Rossetti Casa del lavoratore teatrale
Trst, mesto v vojni- Trieste, una città in guerra (foto Luca Quaia, fornita da TSS)Trst, mesto v vojni- Trieste, una città in guerra (foto Luca Quaia, fornita da TSS)Trst, mesto v vojni- Trieste, una città in guerra (foto Luca Quaia, fornita da TSS)Trst, mesto v vojni- Trieste, una città in guerra (foto Luca Quaia, fornita da TSS)Trst, mesto v vojni- Trieste, una città in guerra (foto Luca Quaia, fornita da TSS)
Il dilemma di un autore invitato a raccontare il centenario della Prima Guerra Mondiale costringe ai limiti delle proprie capacità artistiche. Ben presto gli è chiaro di non poter raccontare l’insensatezza della guerra. Di qualsiasi guerra.
Igor Pison
A una settimana dall’apertura della stagione con la coproduzione internazionale, l’adattamento da La montagna incantata di Thomas Mann, realizzato in collaborazione con il teatro nazionale Drama di Ljubljana, il tema della prima guerra mondiale ritornerà sul palcoscenico del Teatro Stabile Sloveno con una nuova, importante coproduzione che testimonia la volontà delle istituzioni teatrali triestine di consolidare l’identità cosmopolita della città di Trieste e del territorio. Lo spettacolo in prima assoluta Trieste, una città in guerra è infatti una coproduzione multilingue realizzata con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Il Rossetti e la Casa del lavoratore teatrale su testi scritti espressamente per questo progetto da due autori che rappresentano la varietà culturale della regione Friuli Venezia Giulia: Marko Sosič e Carlo Tolazzi.
I due testi, dove le storie di chi è partito per il fronte e di chi attende il suo ritorno sono trattate in un intreccio di elementi realistici e trasfigurazione poetica, sono stati uniti in un unico racconto teatrale dal giovane regista triestino Igor Pison e dalla dramaturg Eva Kraševec.
Kakor v snu (Come nel sonno) di Marko Sosič e Il pane dell’attesa di Carlo Tolazzi raccontano, ognuno a proprio modo, il periodo bellico: da una parte con la rappresentazione della vita quotidiana in una città caratterizzata dalla vicinanza del confine, dall’altra con la riflessione poetica dei singoli nel loro approccio alla grande catastrofe. L’indirizzo comune impresso dal regista all’allestimento e alla drammaturgia assume come punto di vista lo sguardo di generazioni di persone che non hanno vissuto le vicende belliche in prima persona e che comprendono la difficoltà e la responsabilità di trasmettere al di là di ogni retorica contenuti ancora pienamente validi, a un secolo dallo scoppio della Prima guerra mondiale.
“Attraverso quali occhi vuoi che racconti una storia che sarà solo una tra mille?”- la domanda che troviamo nel testo contiene in sé gli interrogativi e le risposte che autori e cast si sono posti nell’intraprendere questo progetto. Per questo motivo l’allestimento rimane ancorato al nostro tempo: mette in scena un set cinematografico dove attori e regista rappresentano vicende e sentimenti legati al primo conflitto mondiale. Se all’inizio si percepisce la distanza data dalla finzione nella quale emergono frammenti di memoria, presto i protagonisti proveranno invece un coinvolgimento che trascende la semplice rappresentazione per entrare nella riflessione e nel sentire profondo di ognuno. Il passato e il presente convivono per raccontare l’assurdità della guerra attraverso l’attesa delle donne, il dolore di chi ha vissuto le trincee, capitoli di storie individuali tra le quali non si può scegliere una vicenda emblematica, ma solo abbracciarle tutte in una comune dimensione umana e tragica.
Come scrivono i promotori del progetto, gli attori della Casa del lavoratore teatrale: “Il racconto di una città in guerra come Trieste non può esistere prescindendo dalla complessità e ricchezza del suo tessuto multiculturale e multilinguistico. Nella Prima Guerra si sono annidati i prodromi di quei disastri che le politiche nazionalistiche avrebbero provocato, sconvolgendo le nostre terre lungo gran parte del Novecento.ˮ
Per ottenere questa lettura è stato scelto un giovane regista già affermato a livello internazionale e che, da triestino, conosce particolarmente bene questo particolare tessuto multiculturale e la sua storia: Igor Pison. A lui è stato affidata la fusione dei diversi punti di vista di due noti autori regionali. Sosič è uno scrittore triestino i cui pluripremiati romanzi sono stati tradotti in molte lingue europee e che può vantare una lunga serie di prestigiosi premi letterari in Slovenia e Italia (è stato anche nominato per il Premio Strega Europeo), l’udinese Tolazzi è autore di una lunga serie di opere letterarie di grande importanza per la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale friulano, inoltre ha firmato diversi drammi sulla tradizione popolare carnica (Cercivento e Indemoniate sono stati messi in scena rispettivamente dal Mittelfest di Cividale e dal Teatro Club di Udine con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia).
È profondamente significativa dunque, la scelta che l’intero progetto, a partire dai testi commissionati sia concepito in una molteplicità linguistica e culturale: la produzione nasce da soggetti che sono emblema di tale molteplicità, il regista appartiene a questo complesso e prezioso tessuto, lo spettacolo è recitato in sloveno, italiano, con qualche parola in tedesco da una compagnia mistilingue che dopo cent’anni, armonizza attraverso il teatro là dove la guerra ha diviso e distrutto.
Gli attori in scena sono quelli della compagnia stabile del Teatro Stabile Sloveno e della Casa del lavoratore teatrale: Nikla Petruška Panizon, Lara Komar, Maria Grazia Plos, Tadej Pišek (attore ospite), Massimiliano Borghesi, Primož Forte, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Roberta Colacino e Lorenzo Zuffi. Scene e scelte musicali sono state ideate dal regista Igor Pison, che è anche coautore degli inserti video insieme a Tomaž Scarcia. I costumi sono di Igor Pahor.
Lo spettacolo verrà presentato in anteprima giovedì 13 alle ore 20.30, la prima in abbonamento andrà in scena venerdì 14 novembre alle ore 20.30 al Ridotto del Teatro Stabile Sloveno. Le repliche in questa sala proseguiranno fino al 30 novembre. Dal 2 al 22 dicembre lo spettacolo proseguirà il suo percorso alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti, inserito nel cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Slovensko stalno gledališče
web. www.teaterssg.com
Stiki z javnostmi : T. +39 040 2461369
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
web. www.ilrossetti.it
Trieste, una città in guerra / Trst, mesto v vojni Ciclo di incontri sull’ideazione e creazione di uno spettacolo teatrale
È stata davvero particolare la genesi di questo spettacolo, dalla nascita del progetto alla sua realizzazione, dalle idealità e dal senso che ne sono alla base, alla concreta realizzazione del lavoro, con una compagnia mistilingue e ricca di talenti.
Per questo ci è sembrato importante illustrare al pubblico – invitato a partecipare a questo ciclo di incontri a ingresso libero, al Teatro Sloveno e al Politeama Rossetti – tutte le fasi della sua creazione, avvalendoci della preziosa testimonianza degli artisti che ne sono stati i creatori.
VENERDì 28 novembre al Teatro Sloveno alle ore 19.00
INCONTRO CON :
gli autori MARKO SOSIČ e CARLO TOLAZZI
moderatore: FRANCO PERO’
Trieste, una città in guerra/Trst, mesto v vojni nasce da due diversi testi teatrali, entrambi inediti e commissionati proprio per questo progetto e scritti l’uno – quello di Marko Sosič – in lingua slovena, l’altro, di Carlo Tolazzi in italiano. Con gli autori ci confronteremo sulle rispettive poetiche drammaturgiche e sui punti di vista scelti per trattare il tema della Grande Guerra.
LUNEDì 1 dicembre al Politeama Rossetti alle ore 17.30
INCONTRO CON:
lo storico FABIO TODERO, la dramaturg EVA KRAŠEVEC, il regista IGOR PISON
Dalla pagina alla scena: a questa delicatissima fase creativa hanno collaborato la Dramaturg Eva Kraševec e il regista Igor Pison che hanno fuso i due lavori drammaturgici in un unicum armonico e significante, adatto ad essere agito sulla scena. Interverrà all’incontro lo storico Fabio Todero che con la sua consulenza ha assistito gli artisti della Casa del lavoratore teatrale nella prima fase del progetto.
VENERDì 12 dicembre al Politeama Rossetti alle ore 17.30
INCONTRO CON:
il regista IGOR PISON, il costumista IGOR PAHOR e tutti gli attori: Nikla Petruška Panizon, Lara Komar, Maria Grazia Plos, Tadej Pišek, Massimiliano Borghesi, Primož Forte, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Roberta Colacino e Lorenzo Zuffi
Il magico momento delle prove, dalla prima lettura e comprensione del testo, alla memorizzazione, al momento in cui diviene vivo sulla scena. Scopriremo la creazione dei personaggi, della loro anima e del loro aspetto, la tensione dei loro rapporti, la poetica della messinscena in un incontro con gli artisti che sono i protagonisti di tutte queste fasi.
Trieste, una città in guerra/Trst, mesto v vojni
CALENDARIO RECITE AL TEATRO STABILE SLOVENO – SALA RIDOTTO
venerdì 14 novembre ore 20.30 – turni A, F
sabato 15 novembre ore 20.30 – turno B
giovedì 20 novembre ore 20.30 – turno T
venerdì 21 novembre ore 20.30 – turni A, F
sabato 22 novembre ore 20.30 – turno B
domenica 23 novembre ore 16.00 – turno C (con autobus navetta)
venerdì 28 novembre ore 20.30 – turno T
sabato 29 novembre ore 19.00 – turno K
domenica 30 novembre ore 16.00 – turno C (con autobus navetta)
Calendario delle recite alla Sala Bartoli
martedì 2 dicembre ore 21.00
mercoledì 3 dicembre ore 21.00
giovedì 4 dicembre ore 21.00
venerdì 5 dicembre ore 21.00
sabato 6 dicembre ore 21.00
domenica 7 dicembre ore 17.00
martedì 9 dicembre ore 21.00
mercoledì 10 dicembre ore 21.00
giovedì 11 dicembre ore 21.00
venerdì 12 dicembre ore 21.00
sabato13 dicembre ore 21.00
domenica 14 dicembre ore 17.00
martedì 16 dicembre ore 21.30
mercoledì 17 dicembre ore 21.00
giovedì 18 dicembre ore 21.00
venerdì 19 dicembre ore 21.00
sabato 20 dicembre ore 21.00
domenica 21 dicembre ore 17.00
lunedì 22 dicembreore 21.30
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