La grammatica della fantasia

 «Se  bambino scrive nel suo quaderno ’l’ago di Garda’, ho la scelta tra correggere l’errore con un segnaccio rosso o blu, o seguirne l’ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo ‘ago’ importantissimo, segnato anche sulle carte d’Italia. La luna si rispecchierà sulla punta o sulla cruna? Si pungerà il naso ?

Un ‘libbro’ con due b sarà soltanto un libro più pesante degli altri, o un libro sbagliato, o un libro pessimo ? »

Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Torino Einaudi 1973
 
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Una splendida musica come colonna sonora trasporta lo spettatore nel mondo magico della fantasia mentre un’irreale e onirica immagine di due donne, l’una più maschile e l’altra più femminile, appaiono sul palcoscenico. Quella che impersonifica l’immagine più maschile spinge un carretto sul quale l’altra è seduta ed, una volta in scena,  iniziano a raccontare quello che Rodari ha scritto tanto tempo fa in quel meraviglioso libro.

Si scambiano una luce per scrivere parole e presentarsi come venditrici di grammatica scritta con l’inchiostro della fantasia.

Fanny e Desy, interpretate da Monica Ceccardi, che si alterna nel ruolo con Irene Fioravante,  e da Anna Benico, sono deliziose come lo stesso Rodari avrebbe voluto. Lui, lo scrittore che ha saputo portare un tocco di fantasia, nell’aprire le menti alle varie possibilità e di conseguenza all’accoglimento di chi la pensa diversamente da noi, si sarebbe divertito nell’assistere a questa messa in scena che, sotto la regia di Maura Pettorruso e Marta Zanetti, ha saputo mixare la poesia al sorriso, la tristezza alla felicità.

Quanto pesa una corsa su un prato?

Profonde e divertenti le domande di Rodari vengono colorate da una scenografia bizzarra e fantastica.

Il mondo di due artiste di strada che cercano di vendere per un sorriso dei biglietti per tutte le giostre del mondo, conquista non solo i piccoli spettatori, ma anche quelli più grandi che li accompagnano.

Oggetti di ogni forma e colore vengono tirati fuori da un grosso baule: serviranno a comporre dei marchingegni via a via diversi e bizzarri, che parleranno a volte con accento romagnolo e sottofondo di Piovani a ricordare un’atmosfera felliniana, scena dalla quale potrebbero benissimo uscire i due personaggi dello spettacolo, a volte con cadenza infantile.

Una macchina che alterna la produzione di sogni a quella di domande alle quali nessuno sa dare risposta, è quanto di più profondo si possa immaginare, perchè in effetti le domande più importanti non hanno mai una risposta e nel corso della vita spesso si smette di sognare.

Un proposito rivolto a tutti i bambini del mondo, affinchè nessuno possa mai soffrire la fame è un augurio che chiude lo spettacolo mentre la parte femminile prende in mano il carretto e trasporta la parte maschile fuori dalla scena, nel voler accentuare l’alternarsi del carico della vita vissuta insieme.

©Laura Poretti Rizman

 

Grammatica_FotoBarbaRigon_ foto fornita da La Contrada
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Ti racconto una Fiaba al Bobbio festeggia il carnevale con

 “La grammatica della fantasia”

Domenica 2 marzo, al Teatro Bobbio, andrà in scena “La grammatica della fantasia” uno spettacolo della Fondazione Aida tratto dall’omonimo testo di Gianni Rodari. E capitando in scena proprio nel periodo di Carnevale, i piccoli spettatori sono invitati al Bobbio vestiti in maschera.

Esiste una ricetta per la fantasia? Con due calamai di errori, un duello di parole montato con il temperamatite, un pizzico di favole in insalata, cinque fantamillimetri di risate e un goccino di sale in zucca si può ottenere uno spettacolo divertente e ricco. Con la fantasia si può salvare il mondo, aiutando un bambino a trasformarsi in un adulto. In un mondo pieno di regole, votato alla ricerca della perfezione, un errore può rivelarsi fatale, ma se pensato in un modo diverso quell’errore può aiutare a scoprire nuovi mondi e nuove parole. “La Grammatica della Fantasia” di Rodari è un metodo per inventare storie, per sviluppare l’immaginazione creativa. Ed ecco quindi una grammatical piena di regole nuove, che consentano di creare, di sbagliare e di meravigliarsi ancora.

Saranno due mercantesse interpretate da Monica Ceccardi che si alterna nel ruolo con Irene Fioravante e Anna Benico a servire al loro pubblico uno spettacolo delizioso, che saprà divertire.

“La grammatica della fantasia” si avvale della regia di Maura Pettorruso e Marta Zanetti, con le scenografie di Gino Copelli realizzate con Guglielmo Avesani, i costumi di Sonia Mirandola , e le luci e la fonica di Claudio Modugno e Matteo Pozzobon.

Undicesimo dei quindici titoli di TI RACCONTO UNA FIABA,  sarà in scena al Bobbio domenica 2 marzo alle ore 11.00. Il biglietto unico è di 7 euro; “Card Teatro Bobbio” per 5 ingressi a 25 euro; “Card Teatro Bobbio” per 8 ingressi a 36 euro. Gli ingressi delle due Card sono non nominali e usufruibili per tutti i titoli di TI RACCONTO UNA FIABA.

Lunedì 3 marzo sarà invece in scena alle 10.00 sempre al Teatro Bobbio, per la rassegna A TEATRO IN COMPAGNIA per i giovani studenti. Il biglietto unico è di 5 euro (gratuito per gli insegnanti, gli operatori culturali e gli accompagnatori).  .

Informazioni: 040.390613; teatroragazzi@contrada.it; www.contradateatroragazzi.it.

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