Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti ma alberi,
alberi infiniti quando sei qui vicino a me
questo soffitto viola no, non esiste più.
Io vedo il cielo sopra noi che restiamo qui abbandonati
come se non ci fosse più niente, più niente al mondo.
Suona un’armonica mi sembra un organo
che vibra per te e per me su nell’immensità del cielo.
Per te, per me: nel cielo.
Il Cielo in una Stanza, Gino Paoli
Una serata di gala accoglie gli ospiti alla premiere della rappresentazione del nuovo spettacolo proposto dal Teatro Stabile Sloveno, Zio Vanja, per la regia di Ivica Buljian.
Il mondo dell’arte e del teatro, ma anche della politica che vede il primo Ministro della Cultura Slovena, prende posto per assistere alla rappresentazione in loro onore.
Tutto è allestito sul palcoscenico, poltroncine comprese, che sono sistemate intorno alla scena. Nella parte centrale gli attori sono già in scena in quella che sembra la location di un bar sulla spiaggia, con bancone per preparare il cibo e le bibite, tavolo, sedie e amaca dove uno già riposa mentre altri sono intenti a pulire e cucinare.
La storia inizia pian piano ad aprirsi agli occhi del pubblico. Una storia apprezzata in maniera maggiore da chi conosce già il lavoro di Čechov.
Quest’opera è considerata il massimo lavoro di Anton Pavlovič Čechov, e racconta la storia di una famiglia russa, attraverso la quale possiamo intravedere il piacere del nostro vivere oppure il disprezzo per la nostra incapacità di farlo.
Moltissimi i registi e gli attori che si sono impegnati ad affrontare questo ruolo nel corso di questi ultimi anni; la compagnia e l’allestimento proposto dal teatro sloveno fornisce un impatto maggiore in quanto la lingua slovena, anche per chi non la comprende appieno e ne viene aiutato dallo scorrimento dei sottotitoli, porta lo spettatore in una dimensione più vicina all’opera stessa.
Poche le frasi, spesso ripetute, lasciano spazio alla parte mimica ed espressiva del corpo.
L’utilizzo della canzone italiana di Gino Paoli come sottofondo, pone l’accento sulla locatione della città nella quale si svolge lo spettacolo, quasi ad omaggiarne lo Stato. Il testo è l’evidenza del dramma portato inevitabilmente con l’abbandonarsi alla passione escludendo il resto del mondo, e che mai si conclude in modo positivo.
Alcuni passi di questo spettacolo assumono una forza maggiore: lo sfaccendare intorno ai fornelli come se nulla attorno accadesse quando invece vengono continuamente minate le fondamenta dei rapporti personali, le profonde meditazioni sul disastro ambientale che l’uomo iniziava a procurare (1896) e che rimane più che tragicamente attuale, la sfacciata libertà sessuale (quasi a ricordare per chi Paoli avesse scritto quella canzone), l’assenza di considerazione femminile, l’utilizzo delle armi da parte di tutti, per difendersi e attaccare, in un mondo dove la pace rimane un’utopia, ma soprattutto la vecchiaia messa al bando a confronto di una giovinezza senza futuro e con un passato troppo pesante da poter portare.
Uno splendido lavoro che vede il plauso di tutti la stampa e gli ospiti invitati.
©Laura Poretti Rizman
Teatro Stabile Sloveno
Stagione in abbonamento 2013/2014









autore delle foto: Toni Soprano
foto fornite da TSS
NUOVA PRODUZIONE
Nejc Gazvoda
adattamento da A.P.Čehov
LO ZIO VANJA
regia Ivica Buljan
Lo zio Vanja, testo classico di Anton Pavlovič Čehov, incontrerà al Teatro Stabile Sloveno una dimensione nuova a contatto con il linguaggio artistico di un regista di fama internazionale come Ivica Buljan, all’interno di un’esperienza scenografica creata per attori (e pubblico) da Aleksandar Denić e non da ultimo attraverso la lettura originale e sensibile dell’adattamento firmato da una stella emergente del panorama cinematografico sloveno, Nejc Gazvoda.
Lo zio Vanja sarà la terza produzione per il pubblico adulto realizzata dal Teatro Stabile Sloveno di Trieste nella stagione corrente. Dopo aver esplorato le vie alternative della comunicazione in Tribù di Nina Raine, e i riflessi amari della speranza in un avvenire migliore dei due atti unici Il cortile e Pali di Spiro Scimone, le Tracce del cuore (motto della stagione 2013-2014 del TSS) condurranno ora verso nuovi aspetti del vissuto emotivo nel segno dell’anelito e del desiderio.
Čehov è probabilmente il più »russo« degli autori russi, ma anche il più europeo, e i suoi drammi psicologici, intrisi di poetico realismo, rappresentano una delle costanti più amate dei repertori mondiali. La regia di Ivica Buljan in combinazione con l’adattamento di Nejc Gazvoda (sceneggiatore e regista del film di grande successo Un viaggio, presentato anche al Trieste Film festival) proporrà agli spettatori del TSS uno sguardo nuovo e inaspettato su questo celebre dramma, evidenziando il suo sottotesto, un ribollire nascosto di sentimenti non corrisposti, di delusioni, desideri non realizzati. Il capolavoro del drammaturgo russo ci porta, nella sua versione originale, in una tenuta di campagna nel mezzo degli immensi paesaggi russi. L’ormai consolidato ritmo esistenziale viene sconvolto dall’arrivo di un vecchio professore e della sua giovane e bella moglie. Riaffiora così il rimpianto per una vita vissuta a metà e per la giovinezza perduta, la voglia di bellezza e di amore, le sofferenze e i sogni non realizzati.
Lo zio Vanja a 117 anni dalla prima manterrà la natura poetica e la forza inquietante degli interrogativi su esistenze insoddisfatte, ma acquisterà un ritmo più veloce, una forma concentrata, in sintonia con la velocità del XXI secolo. L’amareggiato Vojnicki, l’inappagata Sonja, la bella ed annoiata Jelena, il cosmopolita dottor Astrov, il professore egoista Serebrjakov, Marija, Teljegin, (con inoltre il ruolo aggiunto, fortemente freudiano, del Cuoco) e i loro rapporti rimangono inalterati, cambia invece il contesto sociale e con esso la struttura del testo, nel quale vivono le loro storie ed aneliti.
Il contemporaneo ed eterno Zio ha portato nuovamente sul palco del TSS uno dei registi di punta del panorama sloveno e croato, Ivica Buljan, che in questo teatro ha già lasciato un segno profondo con due allestimenti di grande impatto: Porcile di Pier Paolo Pasolini e Ancora tempesta di Peter Handke (coproduzione con il teatro nazionale Drama di Ljubljana). Con il regista hanno collaborato alcune personalità di spicco della scena teatrale slovena ed internazionale. Aleksandar Denić, che ha creato sul palco un’arena nella quale il pubblico sarà invitato ad entrare nella vicenda da una distanza minima, è collaboratore del regista Frank Castorf, con il quale ha realizzato anche l’allestimento dell’intera tetralogia wagneriana al Festival di Bayreuth. I costumi e la musica sono stati realizzati da due collaboratori costanti di Buljan, la costumista Ana Savić Gecan e il compositore Mitja Vrhovnik Smrekar, mentre il disegno luci è stato realizzato dal binomio artistico Son:DA, che dal 2000 lavora sulla combinazione di tecnologie diverse.
Nello spettacolo sono impegnati tutti gli attori della compagnia stabile del TSS: Luka Cimprič (Cuoco), Vladimir Jurc (Serebrjakov), Lara Komar (Jelena Andrejevna), Primož Forte (Astrov), Nikla Petruška Panizon (Sonja), Maja Blagovič (Marija Vasiljevna), Romeo Grebenšek (Teljegin). Come ospite nel ruolo del titolo ci sarà Robert Waltl, attore di teatro e cinema, cofondatore e direttore del Mini teater di Ljubljana.
La prima della nuova produzione andrà in scena venerdì 14 marzo alle ore 20.30 nella Sala Principale del TSS. Le repliche in abbonamento proseguiranno fino al 23 marzo. Tutti gli spettacoli verranno corredati da sovratitoli in italiano.
Nejc Gazvoda
adattamento da A. P. Čehov
LO ZIO VANJA
Regia Ivica Buljan
Dramaturg Diana Koloini
Scenografo Aleksandar Denić
Costumista Ana Savić Gecan
Musiche Mitja Vrhovnik Smrekar
Lettore Jože Faganel
Light design Son:DA
Assistente alla scenografia Ajda Primožič
Assistente costumi Sara Smrajc Žnidarčič
Con:
Vojnicki ……………………………………………………… Robert Waltl, attore ospite
Cuoco ………………………………………………………………. Luka Cimprič
Sonja ………………………………………………….Nikla Petruška Panizon
Jelena Andrejevna ………………………………………………. Lara Komar
Astrov …………………….…………….………….. Primož Forte
Marija Vasiljevna ……………………………………. Maja Blagovič
Teljegin …………………….…………………. Romeo Grebenšek
Serebrjakov …………………….…………..…..….. Vladimir Jurc
Direttrice di scena e attrezzista Sonja Kerstein
Suggeritrice e sovratitoli Neda Petrovič
Traduzione sovratitoli Tanja Sternad
Guardarobiera Silva Gregorčič
Fonico Diego Sedmak
Capo macchinista Giorgio Zahar
Macchinisti Moreno Trampuž, Marko Škabar
Capo tecnico Peter Furlan
Elettricisti Rafael Cavarra, Peter Korošic
Prima e repliche:
Giovedì 13 marzo alle 20.30 ANTEPRIMA (per ospiti e giornalisti)
venerdì 14 marzo alle 20.30- turno A
sabato 15 marzo alle 20.30 – turno B
giovedì 20 marzo alle 20.30 – turno T
venerdì 21 marzo alle 20.30 – turno F
sabato 22 marzo alle 19.00 – turno K
domenica 23 marzo alle 16.00 – turno C (con autobus navetta)
Sala Principale- con sovratitoli in italiano
Il Teatro Stabile Sloveno – stagione 2013/2014
è lieto di presentare la nuova produzione
Anton Pavlovič Čehov / Nejc Gazvoda
LO ZIO VANJA
regia: Ivica Buljan
al Teatro Stabile Sloveno di Trieste (via Petronio, 4)
14 marzo 2014 – 20:30
Ivica Buljan, pluripremiato regista di fama internazionale,
Nejc Gazvoda, sceneggiatore e regista del film- rivelazione Izlet (Il viaggio),
Aleksandar Denić, scenografo di Castorf nella tetralogia realizzata al festival di Bayreuth
… insieme per una lettura assolutamente inedita del classico di A.P.Čehov!