Le storie che non vivi
rimangono nell’aria
come farfalle al sole
ubriache di luce.
E tornano a volare
appena tu le tocchi
ti tornan nelle mani
ritornano negli occhi.
L’Amore non è mai quello che sembra
è spesso quel che sembra ma non è.
Ma se ti parlo ancora
adesso come allora…
…diventa vero fingere di Te.
Io sono Gino Paoli e lui è Danilo Rea. Siamo qui perchè vogliamo fare un viaggio alla ricerca di emozioni, dove tutto è molto bello. Queste emozioni Danilo ed io, le cerchiamo spesso, e spesso riusciamo anche ad accalappiarle, e stasera speriamo di riuscire a farlo per voi.
Il concerto di Gino Paoli, monfalconese di nascita ma non troppo spesso di frequenza nei teatri cittadini o regionali, inizia in maniera del tutto inaspettata con l’esibizione di Una furtiva lacrima, espressa in chiave jazz e con una tonalità assolutamente unica, quasi parlata.
Gino Paoli è un pilastro della poesia musicale italiana: le sue canzoni sono note a tutti e sono diventate parte della storia della musica, ma in pochi forse sanno della sua partecipazione alla creazione di colonne sonore per la cinematografia. Ha composto canzoni per molti suoi colleghi e le collaborazioni con i nomi più importanti della musica italiana non si contano sulle mani.
Fumatore accanito, amante del bello e della poesia, innamorato delle donne, riesce ad esprimere un senso poetico di inafferrabile solitudine e malinconia nell’impossibilità di mantenere la bellezza dell’estasi d’amore.
La prima parte del suo concerto è un’omaggio agli amici che non ci sono più, grandi artisti che hanno condiviso parte della sua strada. Le interpretazioni di Danilo Rea al pianoforte, sono quanto di più magico io abbia potuto sentire da parecchio tempo. Pianista jazz offre al suo pubblico delle improvvisazioni che portano altrove, pur mantenedo l’ancoraggio al testo iniziale. Le sue mani sembrano ora tessere mosaici artistici di filature e trame di tessuti preziosi, ora sembrano essere ragni, ora farfalle, che spaziano sulla tastiera producendo sonorità davvero apprezzabili.
Il concerto concede spazio ad entrambi, e l’uno non oscura l’altro ma assieme si ringraziano continuamente.
Canzoni di repertorio si mescolano a melodie napoletane, testi in lingua italiana si alternano a testi in inglese, spagnolo e francese con la presentazione dell’ultimo lavoro che vede la loro collaborazione proprio attraverso questa lingua.
Un concerto di poesia, tra musica e parole, e tra un bicchiere e una sigaretta a volte capita anche di parlare un pò a caso, affrontando temi di grande difficoltà dove gli intenti si possono anche travisare, ma a Paoli si perdona , perchè in fondo, quella sera, eravamo come tra amici al bar.
Ringrazio per il dono d’esser stata presente ad una serata così magica, applaudendo fino alla fine dei tre bis.
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Prosegue con successo l’avventura LIVE del duo Gino Paoli e Danilo Rea che venerdì 17 novembre alle 20.30 farà tappa al Teatro Orazio Bobbio di Trieste in quello che è un appuntamento fuori abbonamento del cartellone della Contrada. Questo spettacolo, dal titolo “Due come noi che…”, ha già collezionato numerosi sold out nei concerti sui palcoscenici più prestigiosi in Italia e all’estero, incantando ed emozionando il pubblico ogni volta. Un successo che di certo non stupisce dato il calibro degli artisti sul palco: la voce e il carisma di Paoli, uno dei più grandi autori e interpreti della canzone nostrana, affiancata da uno dei più lirici e creativi pianisti riconosciuti a livello internazionale come Danilo Rea.