Illyria-Illyricum: spazio mitico, spazio storico.
Possibile futuro Itinerario Culturale Europeo dal Carso alla Dalmazia.
04/12/17 Trieste
LA COMUNITA’ CROATA DI TRIESTE ORGANIZZA UNA GIORNATA DI STUDIO, IL 4 DICEMBRE ALLE ORE 10, PRESSO LA BIBLIOTECA STATALE STELIO CRISE DI LARGO PAPA GIOVANNI XXIII 6, CON DIBATTITO E LA COSTITUZIONE DI UN GRUPPO DI LAVORO INTERNAZIONALE. VI PRENDONO PARTE STUDIOSI DALL’ITALIA, SLOVENIA, CROAZIA E BOSNIA ERZEGOVINA.
Il passato è sempre più ricco del presente, ma il futuro può averne giovamento se si realizzano con sapienza i giusti collegamenti. Trarre spunto dal mondo da cui veniamo è una sfida affascinante. Ecco perché suscita immediato interesse un convegno come “Illyria-Illyricum: spazio mitico, spazio storico. Possibile futuro Itinerario Culturale Europeo dal Carso alla Dalmazia”. Si svolgerà a Trieste lunedì 4 dicembre (inizio ore 10), presso la Biblioteca Statale Stelio Crise di Largo Papa Giovanni XXIII 6, come start up di un progetto coinvolgente, l’esplorazione di una vasta area geografica che si riassume in un unico titolo: “Il Territorio e la Storia: dal Carso alla Dalmazia attraverso quattro paesi”, vale a dire Italia, Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina.
A proporre l’iniziativa al pubblico è la Comunità Croata di Trieste con il suo presidente Gian Carlo Damir Murkovic che in questo itinerario civile, culturale e turistico ha voluto coinvolgere anche ACCOA, Associazione Camere di Commercio per l’Europa Centrale di Gorizia. L’idea progettuale nasce però dalle riflessioni avute col Centro per lo Sviluppo Sostenibile “Una” in Bosnia-Erzegovina cui Paola Lucchesi, triestina trapiantata a Bihac, è presidente.
Dopo il saluto delle autorità, la giornata di studio moderata dal dott. Luca Caburlotto, direttore del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, MIBACT, prenderà il via alle 10.30 con gli interventi dedicati a “Illyria e Illyricum”, la proposta progettuale: Paola Lucchesi, Centro per lo Sviluppo Sostenibile “Una”, Bihać (BiH). Seguiranno gli interventi su “Castellieri del Carso e dell’Istria, come farli scoprire ad un pubblico interessato” del prof. Paolo Paronuzzi, dell’Università di Udine; “L’intinerario cicloturistico della Sava come elemento di sviluppo del turismo lento (Slow Tourism) a livello internazionale” proposto da Tihomir Dakić, Center for Environment, Banja Luka; “Fra terra e mare, gli Histri” di cui parlerà il prof. Franco Juri, del Museo del Mare Sergej Masera di Pirano. Prima della pausa, l’intervento, su “Japodes (Giapidi), il popolo misterioso degli altopiani” con il prof. Sanjin Mihelić, direttore del Museo Archeologico di Zagabria.
I lavori, che si svolgeranno in italiano e inglese, riprenderanno nel pomeriggio, ore 14, per parlare dei “Liburni, il popolo del mare che insegnò ai romani come costruire le navi” con la prof.ssa Morana Vuković, del Museo Archeologico di Zara. Si affronterà poi “L’esperienza dei cammini di Repubblica Nomade” a cura di Maurizio Michelangelo Netto, dell’Ass.ne Culturale Repubblica Nomade con sede in Italia. Per passare subito dopo all’esperienza della “Valle della Una: da nemici ad alleati dei Romani, ancora gli Japodes” nuovamente con Paola Lucchesi.
L’incontro così ricco di esperienze a confronto si chiuderà con il dibattito delle ore 15.30 dedicato ad una riflessione su “Il tema proposto risponde ai requisiti del Consiglio d’Europa per la costituzione di un itinerario culturale europeo?” che guiderà i partecipanti alla conclusione del consesso con una proposta fondamentale, ovvero la costituzione di un gruppo di lavoro internazionale che tracci gli itinerari ispirati alla conoscenza storica del territorio ed agli influssi che le migrazioni dei popoli hanno avuto sulla realtà delle regioni adriatiche orientali. Ne nascerà una serie di proposte permanenti nel tempo? Questa la volontà degli organizzatori propensi a costruire una rete di itinerari pieni di storia, echi di civiltà e scelte future in spirito europeo.