Break the Tango

Ogni tango è differente ed ha differenti colori. Sono umori sui quali noi danziamo e non sono mai gli stessi, perché il nostro stato d’animo è mutevole, perché nessuno di noi è identico ad altri. E’ incredibilmente bello sapere che ciò che si sta ballando è un succedersi di colori che ti fanno muovere e ti fanno fare una cosa o l’altra.
Carlos Gavito

Per chi si fosse recato a Teatro per vedere lo spettacolo di danza Break the Tango in scena martedì 13 febbraio al Politeama Rossetti per festival “TS Danza 4.0”, organizzato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, convinto di trovare un’esibizione purista di tango e breakdance, molto probabilmente ne è uscito deluso perchè lo spettacolo è stata una commistura acrobatica di esibizioni di danza di vari generi, e soprattutto di tango e di break dance.

Nella capacità artistica notevole dei ballerini in scena si sono visti elementi di danza classica, moderna, acrobatica e una commistura di danze dove tra tutte il tango e la break si mescolavano fortemente fino a creare uno stile unico e particolare, facendo chiaramente passare il concetto di passione e di ritmo.

Il cuore che regola tutto e tutti questa volta ha battuto estremamente veloce ed ha scatenato volteggi e sgambettii che anche l’occhio più capace faceva fatica a reggere nella lettura artistica: ovunque c’erano movimenti e danze, ed una parte speciale era data dalla band che suonava rigorosamente dal vivo con due voci strepitose che non supportavano lo spettacolo ma assumevano un ruolo di protagonismo negli assoli.

La regia ha unito alla scena ed alla coreografia elementi multimediali che hanno aggiunto una parte storica al racconto che si voleva creare e anche la scelta musicale è stata importante nel suo mescolare generi e ritmi.

La spiegazione infine di quanto importante fosse per i migranti di un tempo, rifugiarsi nel tango, ha immediatamente proiettato la filosofia dei break dancer che come molti artisti, si rifugiano nella espressività per raccontare le loro emozioni che si alternano tra rabbia e passione.

Lo spettacolo di German Cornejo è in tour mondiale e la tappa triestina ha dato modo per l’ennesima volta di evidenziare l’importanza di questa piazza.

 

 

Laura Poretti Rizman

break_the_tango_zurich, foto fornita dal teatro stabile del fvg
break_the_tango_zurich, foto fornita dal teatro stabile del fvg

“Con “Break the Tango” in scena solo martedì 13 febbraio al Politeama Rossetti si fa incandescente e sensuale l’atmosfera del festival “TS Danza 4.0”, organizzato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Sul palcoscenico, guidati da un coreografo e danzatore che è una campione mondiale di tango come German Cornejo, danzeranno ballerini che sono star internazionali nel campo del tango e della break dance. E quella che inizialmente sembrerà una sfida fra i due linguaggi coreografici, darà vita a uno spettacolo pieno di fantasia, passione, energia e bellezza espressiva”.

Prosegue con titoli e artisti di grande spessore la quarta edizione del Festival TS Danza, e dopo l’entusiasmante “Tutu” dei Chichos Mambo che ha fatto divertire e ballare l’intero Politeama, martedì 13 febbraio arriva un altro evento internazionale: “Break the Tango”.

Dopo aver conquistato il pubblico di mezza Europa ed aver debuttato in Italia a Milano con ottimo esito, “Break the Tango” è ospite del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e porta a Trieste una sorprendente compagnia di danza diretta da una star mondiale come German Cornejo e composta da eccellenti ballerini di tango e di break dance.

Perché questa strana combinazione di “anime” e linguaggi?

Il tango deve i suoi natali alla fitta commistione di ispirazioni e di culture, di musiche e di nostalgie che animavano i vicoli della Boca di Buenos Aires, la povera zona portuale dove tutti coloro che immigravano in Argentina affrontavano per la prima volta l’impatto con la nuova realtà, carica di speranze ma anche priva degli affetti e delle certezze lasciate in patria. Ancora oggi, in quella zona della città, memori di quelle lontane radici, si danza sulla strada, in coppie e coreografie spesso improvvisate e cariche delle potenti emozioni dell’“abrazo”.

Ma c’è un’altra danza che nasce dalla strada, dalle emozioni e dalle aspirazioni dei ragazzi che popolano le grandi città contemporanee: la break dance.

German Cornejo, uno dei massimi esponenti del tango mondiale, ha avuto l’illuminazione di provare a unire questi linguaggi, che per molti aspetti appaiono divisi da distanze siderali: una sfida difficile, che richiedeva innanzitutto di trovare professionisti di altissimo livello, ognuno nel proprio ambito, e contemporaneamente eclettici, curiosi, malleabili.

La sua ricerca è passata attraverso innumerevoli audizioni e viaggi internazionali e lo stesso è avvenuto per la dimensione musicale, che ha indagato dall’attualità dell’electro tango, ai grandi classici della tradizione argentina per arrivare alla materia sonora dei breakdancer, la musica pop di Adele, Beyoncé, Shakira, Cranberries…

La sfida era trovare un dialogo, sulla scena, fra tutti queste poetiche, fra tante diverse modalità di esprimersi e di creare.

German Cornejo (campione mondiale e direttamente coinvolto in scena) ha osato, creando una compagnia formata da eccellenti tangueri e da break dancers di straordinaria fama e talento: da Gisela Galeassi, Ezequiel Lopez e Camila Alegre ai ballerini di break, stelle provenienti da tutto il mondo, tra cui l’italianissimo Jonathan Anzalone.

Completa l’assieme una band dalla potente energia e dalle eleganti sonorità – piano, chitarra, bandoneon e batteria – e con la voce suadente, raffinata, e capace di inseguire e suscitare le emozioni più diverse di Gisela Lepio.

Incastonate in questa atmosfera musicale e in una scena che pone la danza al proprio centro, evidenziandone tutte le potenzialità, il mondo del tango e quello della break dance s’incontrano, si intrecciano, si fondono e danno vita a dinamiche esplosive, seducenti, sorprendenti, inedite e irresistibili.

Ecco l’unicità e il segreto di “Break The Tango” uno spettacolo – o meglio un’esperienza – che sta conquistando l’Europa intera e che arriva allo Stabile reduce da alcune serie di sold out al Maag Halle di Zurigo, al Casino de Paris, all’Admiralspalast di Berlino e al Museumsquartier Halle e di Vienna.

Se il teatro si dividerà inizialmente fra appassionati dell’una e dell’altra disciplina, siamo certi che alla fine tangueros e breakdancers dialogheranno sul placo e in platea conquistati da uno spettacolo che riesce a fondere la sensuale raffinatezza del tango, all’acrobazia e alla sorprendente energia della break dance, e a creare un linguaggio comune inedito, armonioso, capace di travalicare i confini in un tripudio di ritmo, energia, e bellezza espressiva.

“Break The Tango” va in scena solo martedì 13 febbraio alle 20.30 alla Sala Assicurazioni Generali nell’ambito del festival TS Danza 4.0 organizzato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

I biglietti sono in vendita presso tutti i consueti circuiti e punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e tramite il sito www.ilrossetti.it.

IL CAST

Primi ballerini:

German Cornejo e Gisela Galeassi

 

Ballerini

 

Nicolas Schell, Noelia Pizzo, Ezequiel Lopez, Camila Alegre, Edgar Luizaga, Pamela Pucheta, Martina Waldman, Josè Fernandez, Mariano Balois, Micaela Sina
Ballerini di Break Dance:
Henry Monsanto, Jonathan Anzalone, “Hill” Gil Adan Hernandez Candelas, “Issue” Kwangsuk Park, Bboy Cho Joo Hyosung, Bboy Dol Jinhyoung Park.

Direttore Musicale: Ovidio Velazquez Cantante: Gisela Lepio
Piano: Ovidio Velazquez Chitarra/Voce: Luciano Bassi Bandoneon: Clemente Carrascal Batteria: Jerónimo Izarrualde

Lo spettacolo e il tour sono organizzati da Show Bees in collaborazione con Bananas.

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