Un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, Giuseppe Cederna esce nel foyer del Teatro Miela per salutare alcuni amici.
Non si limita a salutare soltanto i conosciuti, ma con fare affabile sorride e saluta tutti i presenti intorno a lui.
Veste abiti semplici e dimostra semplicitĂ .
Sul palcoscenico però si trasforma, dimostrando tutta la sua capacità artistica.
Nasce come attore seguendo il suo cuore e, come molti ma non come tutti, inizia un percorso difficile e faticoso. Deve raccontare Mozart, ma lo fa attraverso il racconto della sua vita artistica. Il suo spettacolo è una grande prova d’attore, ma soprattutto è una grande lezione di teatro.
Il suo primo palcoscenico, per scelta, è stata la strada e il suo percorso artistico poi è stato attraversato dai grandi nomi del cinema e del teatro.
Il suo essere alternativo e aperto all’ascolto e al nuovo, lo ha portato di fronte al genio di Mozart, e per interpretarlo ha studiato e percorso dapprima se stesso e scessivamente gli altri intorno a Mozart.
Eppure comprendere un genio davvero non è pensabile se prima non ci si identifica con la bellezza ma anche la difficoltĂ dell’essere unici.
Mozart bambino, trasportato come un fenomeno da esibire, attraverso l’Europa, è quanto di piĂš bello e triste si possa immaginare.
Mozart affiancato da una sorella altrettanto capace ma rimasta all’ombra del mondo in quanto femmina, ha assorbito da lei la grazia femminile e la bellezza romantica e passionale.
Mozart che mai è stato Amadeus, ma che ha amato sopra ogni cosa la bellezza del mondo, ha saputo trasformare in bellezza eterna il suo dono.
Cederna lo ha interpretato magistralmente e ha donato al pubblico un’immagine insolita ma viva, mentre un fortepiano suonato da Stefano D’Onofrio, contornava la scenografia rendendo completo lo spettacolo che rimane in scena ancora stasera al Teatro Miela di Trieste per far entrare lo spettatore in un cerchio magico che rapisce e ingloba.
Laura Poretti Rizman
Giuseppe Cederna ci avvicina al mistero e al genio di Wolfgang Amadeus Mozart con lo spettacolo âMozart il sogno di un clownâ di cui è anche autore, diretto Ruggero Cara ed Elisabeth Boecke. Sulla scena lo affianca il pianista Stefano DâOnofrio che intreccia al monologare di Cederna 22 estratti musicali del grande salisburghese. Lo spettacolo è in scena al Teatro Miela da mercoledĂŹ 2 maggio per la stagione altri percorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giuliaâ.
Giuseppe Cederna sarĂ Mozart dal 2 al 4 maggio al Teatro Miela, nello spettacolo âMozart il sogno di un clownâ in programma per il cartellone âaltripercorsiâ del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Ma lâattore è giĂ stato nei panni del genio salisburghese una prima volta: quando nel 1987 il regista Mario Missiroli mette in scena âAmadeusâ di Peter Shaffer e può contare su un grande protagonista come Umberto Orsini che impersona lâanziano Antonio Salieri, corroso dallâinvidia per il genio mozartiano. Per il ruolo del titolo viene scelto un giovane Giuseppe Cederna, descritto dai critici ÂŤMinuscolo e scatenato, rigoroso nel controllo, mimetico nella capacitĂ di trasformazioneÂť.
âAmadeusâ è un successo teatrale ed un exploit per quel giovane protagonista, destinato a diventare uno dei piĂš stimati attori italiani contemporanei, che si fisserĂ poi nellâimmaginario collettivo nellâindimenticabile personaggio del film Premio Oscar âMediterraneoâ di Salvatores.
Ma fra le eclettiche esperienze e le brillanti vette toccate nella sua carriera, è con lo scatenato e misterioso Amadeus, che Cederna sembra conservare straordinarie affinità elettive.
Tanto che a trentâanni dallâesperienza al fianco di Orsini, ritorna sul palcoscenico per incarnare nuovamente il genio e la vitalitĂ di Wolfgang Amadeus Mozart: ÂŤWolfgang Amadè è tornato a trovarmiÂť racconta infatti Giuseppe Cederna. ÂŤMi ha chiesto di aiutarlo a ritrovare sĂŠ stesso. Di provarci almeno. Di raccontare la mia e la sua storia. Di tornare, per amore suo, a fare il clown come una volta. Ed eccomi quiÂť
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Diretto da Ruggero Cara ed Elisabeth Boecke, âMozart il sogno di un clownâ si avvale anche della scrittura drammaturgica dello stesso Giuseppe Cederna, che rispetto al lavoro di Shaffer rinuncia alla presenza dellâantagonista Salieri, e immerge invece il suo Amadeus nellâessenza del suo genio, luce per lâanima dellâumanitĂ : la musica.
Il protagonista divide infatti il palcoscenico con il pianista Stefano DâOnofrio che intreccia al monologare di Cederna 22 estratti musicali del grande salisburghese. CosĂŹ, mentre le parole ripercorrono la biografia di Mozart â con i fulgori e i dolori che lâhanno connotata â mentre cercano di rincorrere le sue irraggiungibili intuizioni creative, il pianoforte culla il pubblico fra le note dei primi concerti composti a soli 5 anni, restituisce brani dalle sinfonie e dalle composizioni della maturitĂ , fino a toccare i grandi capolavori, come âDon Giovanniâ e lâincantevole âIl Flauto magicoâ.
Alla fine dello spettacolo, il pubblico non avrĂ in mano il segreto del genio compositivo di Mozart: perchĂŠ un genio non si può spiegare… ÂŤMozart era un mistero anche per sĂŠ stessoÂť diceva di lui il suo piĂš grande biografo, Wolfgang Hildesheimer, che lo definiva anche ÂŤregalo immeritato per l’umanitĂ nel quale la natura ha prodotto un eccezionale, forse irripetibile, ad ogni modo mai piÚ ripetuto, capolavoroÂť.
Ma se il miracolo di Mozart è inafferrabile, sgorga in qualcosa di profondamente emozionante.
Come scrive Mozart stesso in una lettera: Quando suono il pianoforte, il pubblico dice che mi trasformo in qualcosa di diverso, che tutti vorrebbero avere accanto.
Giuseppe Cederna debutta nel 1977 a Piazza Navona come clown di strada. Nel 1978 fonda con Memo Dini la compagnia Anfeclown dove si metterà in luce per una comicità surreale e
principalmente fisica. Conclusa la vena autarchica, in teatro lo ricordiamo nel âSogno di una notte dâestateâ del Teatro dellâElfo, per la regia di Gabriele Salvatores, in âAmadeusâ di Peter Shaffer a fianco di Umberto Orsini e per la regia di Mario Missiroli, ne âIl giardino dei ciliegiâ di Anton Cechov diretto da Gabriele Lavia. Poi è in âPuntila e il suo servo Mattiâ di Bertolt Brecht nella regia di Pino Micol, ne âLa Febbreâ di Wallace Shawn per la regia di Giorgio Gallione, ne âIl grande viaggioâ di cui è anche autore assieme a Francesco Niccolini. Al suo impegno teatrale alterna, dagli esordi, unâinteressante attivitĂ cinematografica. Premio Oscar con il film âMediterraneoâ di Gabriele Salvatores nel 1991, nel cinema ha lavorato, tra gli altri, con Ettore Scola, Marco Bellocchio, Cristina Comencini, Mario Monicelli, i fratelli Taviani, Silvio Soldini, Fausto Brizzi e Rob Marshall. Ha pubblicato con Feltrinelli âIl Grande Viaggioâ, un pellegrinaggio alle sorgenti del Gange; âPiano Americanoâ, lezioni di sopravvivenza nella giungla dorata di un set
Hollywoodiano e, con il fotografo Carlo Cerchioli, âTicino, le voci del Fiume – Excelsior 1881â.
âMozart il sogno di un clownâ scritto e interpretato da Giuseppe Cederna è diretto da Ruggero Cara ed Elisabeth Boecke
. Le scene sono di Francesca Sforza, i costumi di Alexandra Toesca, le luci di Paolo Latini. à prodotto da Art Up Art e Teatro Franco Parenti.
âMozart il sogno di un clownâ va in scena da mercoledĂŹ 2 a venerdĂŹ 4 maggio alle ore 21 al Teatro Miela per il cartellone â altri
percorsiâ del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile regionale e anche attraverso il sito www.ilrossetti.it
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