Splendida messa in scena de La Locandiera al Teatro Stabile Sloveno in apertura della stagione 2019/2020. La formula di regia della regista Katja Pegan, ha localizzato lo spettacolo a cavallo dei nostri confini linguistici, interponendo frasi idiomatiche tipiche del territorio, in una mescolanza linguistica tra popolazioni e donando maggiore allegria e immedesimazione.
Lo spettacolo si è svolto dentro la scena del salone della locanda, dove i personaggi si affacciavano e vivevano le loro storie raccontando le proprie vicissitudini, mentre un trio di musicisti suonavano intrattenendo gli ospiti ma creando una vera e proprio colonna sonora dello spettacolo che a tratti è servito anche come base di balli. Che sia stato un anello che collegava la spensieratezza del lavoro di Carlo Goldoni, ad un genere più moderno operettistico o musicale, il risultato è stato gradevolissimo. La capacità degli attori e dei musicisti, unita alla scelta registica, di luci e costumi, ha colpito nel segno, rendendo la commedia davvero gradevole.
Nota personale di apprezzamento al Teatro Stabile Sloveno che, in occasione della rappresentazione per le scuole, ha saputo offrire nello spazio dell’intervallo e della fine dello spettacolo, uno spazio musicale proposto da un band di giovani che hanno intrattenuto i loro coetanei a ritmo di rock and roll. Notevole l’impegno del Teatro in questa direzione perchè è uno dei tanti modi per legare i giovani a teatro. Sopportare la loro esuberanza nel chiaccherio in sala e intrattenerli anche offrendogli uno spazio per fermarsi oltre lo spettacolo è uno dei modi migliori per legargli ad uno spazio che deve proseguire a vivere grazie al loro futuro amore.
Laura Poretti Rizman
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Slovensko stalno gledališče/ Teatro Stabile Sloveno
Carlo Goldoni
LA LOCANDIERA
dal 18 ottobre al TSS
Una donna indipendente, forte, che
guida un’azienda e conquista con l’arguzia, una leader che non mette mai
da parte la propria femminilità, è l’eroina che venerdì 18 ottobre alle 20.30
aprirà la stagione in abbonamento del Teatro Stabile Sloveno. Con lei
inizierà anche la serie di ritratti femminili reali e immaginari che
caratterizzeranno il programma 2019/2020 dal titolo Indubbiamente meravigliosa. La Locandiera
di Carlo Goldoni nell’adattamento dialettale dell’attrice triestina
Patrizia Jurinčič sarà il biglietto da visita della prima stagione
firmata dal nuovo direttore artistico Danijel Malalan.
Alla guida della nuova produzione c’è una donna di temperamento come la regista Katja Pegan, che nella sua carriera ha affrontato diverse volte questo testo e che ha così definito questo rapporto privilegiato: »Adoro
Mirandolina da quando ho iniziato a frequentare il teatro, da quando la
scelsi per il mio esame di ammissione all’Accademia. Adoro anche i
personaggi maschili della Locandiera, troppo attenti ad osservarsi a
vicenda; il loro fare a gara su chi attira più sguardi è oltremodo
infantile. Mi piace vedere come restano aggrappati ai miti storici sul
proprio ruolo sessuale (un attore intelligente saprà coglierne le
infinite possibilità), mi piace la loro natura narcisista e il loro
ridicolo dolore. Adoro Mirandolina. Ma forse adoro ancor di più Goldoni
che è riuscito, in un tempo così lontano, a cogliere la gioia e la
passione di vivere, quella stessa gioia e passione che rivivono ancora
oggi, sebbene nelle nostre vite reali ci manchino o delle quali ci siamo
dimenticati.«
La commedia del 1752 parla di una
locandiera e di tre dei suoi ospiti, ognuno dei quali la corteggia a suo
modo: il primo è un conte ricco ed avaro, il secondo un marchese
squattrinato, il terzo un cavaliere che si vanta della propria misoginia
ed è convinto di non essere soggetto alle strategie femminili. Per la
locandiera smantellare le sue convinzioni diventa un punto d’orgoglio.
Il testo è di importanza fondamentale
nella storia del teatro italiano e nell’opera di Carlo Goldoni come
espressione di un periodo di transizione. L’emancipazione delle donne è
in questo caso specchio dell’affermazione di una nuova classe dominante
che si basa sul commercio e sul lavoro, a differenza dei nobili come il
Conte e il Marchese, ognuno sorpassato ormai dal tempo. La seconda
transizione riguarda lo stile e il racconto: l’artificiosità delle
maschere si trasforma definitivamente nel »teatro del mondo«, in
situazioni e personaggi reali: da una parte le eccentriche attrici
Deianira e Ortensia, dall’altra la Locandiera e il suo promesso, il
servo Fabrizio, entrambi con i piedi ben piantati a terra.
Le loro vicende e intrighi rivivranno
nelle interpretazioni di molti volti noti del teatro e della televisione
slovena. Il ruolo del titolo, comico, sentimentale e reale, sarà
affidato a Nikla Petruška Panizon. Nel ruolo del Cavaliere ci sarà il presentatore, comico e attore di grande popolarità Tadej Toš,
che in questo spettacolo collabora per la prima volta con il Teatro
Stabile Sloveno. Il suo concorrente in amore è il semplice Fabrizio,
interpretato da Primož Forte, mentre i due pretendenti potranno contare sulla verve comica di Vladimir Jurc e Franko Korošec. Sul palco del TSS ritornerà l’attrice triestina Lara Komar,
reduce da una pausa dalle scene durante la quale si è affermata nel
campo della fiction. Insieme a lei nei ruoli delle due attrici che
frequentano la vivace locanda, ci sarà Maja Blagovič.
Lo spettacolo avrà una colonna sonora live scritta da Mirko Vuksanović e interpretata dai musicisti Robert Vatovec, Aljoša Vuksanović e Vid Prinčič. Le scene, che riportano agli inizi del secolo scorso, sono di Voranc Kumar, i costumi di Vasilija Fišer, le coreografie di Miha Krušič.
Lo spettacolo è stato realizzato con il contributo della Fondazione CRTrieste, che si occupa da sempre di sostenere l’offerta culturalecittadina
in tutte le sue forme. La stessa etimologia della parola cultura (dal
latino “colere” che significa coltivare) rimanda direttamente a uno dei
principi cardine di Fondazione, ovvero coltivare e far crescere quella
che per Trieste è da sempre una vocazione forte, che si tratti di
mostre, spettacoli, festival o iniziative legate ai settori più diversi
dell’arte e della conoscenza.
Con il debutto di questo spettacolo il
pubblico potrà riprendere a votare per il Premio del quotidiano
Primorski dnevnik, che ogni anno assegna un riconoscimento per meriti
artistici e regala a un fortunato spettatore l’abbonamento per la
stagione successiva.
L’apertura della stagione 2019/2020
verrà ulteriormente arricchità dall’apertura di una mostra, dedicata in
questo caso alla costumista Marija Vidau, collaboratrice di lunga
data del Teatro Sloveno la cui produzione è stata recentemente
valorizzata anche con un’anteprima della mostra al Museo Schmidl in
Palazzo Gopcevich nell’ambito del programma di Slofest. Il titolo della
mostra è Indubbiamente…Marija Vidau; è stata curata da Valentina Cunja e Peter Furlan. L’apertura ufficiale è prevista alle ore 20.00.
Con questa prima la sezione di programmazione in lingua slovena della Sede regionale della RAI
introdurrà una piacevole novità che darà ancora maggiore smalto
all’atmosfera mondana e festosa del debutto: alle 20.30 è previsto
infatti un collegamento in diretta con il telegiornale in lingua slovena
dalla sala del teatro.
Tutte le repliche dello spettacolo
(inclusa la prima) saranno come di consueto sovratitolate in italiano.
Le repliche domenicali prevedono anche il servizio gratuito di navetta.
Slovensko stalno gledališče / Teatro Stabile Sloveno
Carlo Goldoni
KRČMARICA MIRANDOLINA/ LA LOCANDIERA
regia: Katja Pegan
Adattamento dialettale: Patrizia Jurinčič
Dramaturg: Sandi Jesenik
Scene: Voranc Kumar
Musica: Mirko Vuksanović
Costumi: Vasilija Fišer
Parrucchiera e truccatrice: Tina Humar
Coreografie: Miha Krušič
Assistente alle scene: Noemi Zonta
Con:
La locandiera Mirandolina………. Nikla Petruška Panizon
Il Cavaliere di Ripafratta ………………… Tadej Toš
Il Marchese di Forlimpopoli……….. Vladimir Jurc
Il Conte di Albafiorita ………….. Franko Korošec
Ortensia……..….…….. Maja Blagovič
Dejanira……….…………Lara Komar
Fabrizio……….……….. Primož Forte
Musicisti
Robert Vatovec
Aljoša Vuksanović
Vid Prinčič
PRIMA E REPLICHE
venerdì, 18 ottobre, ore 20.30 – premiera
sabato, 19 ottobre, ore 20.30
domenica, 20 ottobre, ore 16.00
giovedì, 24 ottobre, ore 19.00
venerdì, 25 ottobre, ore 20.30
sabato, 26 ottobre, ore 20.30
domenica, 27 ottobre, ore 16.00
venerdì, 8 novembre, ore 20.30
sabato, 9 novembre, ore 19.00
Sala principale
INDUBBIAMENTE…MARIJA VIDAU
18.10 Apertura della mostra sulla costumista triestina
La nuova stagione del Teatro Stabile
Sloveno inizierà con uno spettacolo e una mostra. Venerdì 18 ottobre sul
palcoscenico debutterà La locandiera di Carlo Goldoni, nell’atrio del teatro alle ore 20.00 verrà invece inaugurata la mostra dal titolo “Indubbiamente…Marija Vidau”.
La costumista che ha segnato nel modo
più incisivo e per il periodo più lungo l’estetica degli spettacoli del
teatro triestino, ha presenziato il mese scorso all’apertura di due
angoli espositivi a lei dedicati al museo Schmidl, allestiti nell’ambito
delle manifestazioni di Slofest. In questa occasione i curatori della
mostra, Valentina Cunja e Peter Furlan, hanno annunciato l’allestimento
imminente di una mostra più ampia sui costumi di Marija Vidau, negli
spazi del Kulturni dom di Trieste.
La nuova mostra sarà visitabile fino
all’8 novembre e darà ai visitatori la possibilità di apprezzare la sua
capacità di assemblare armonicamente materiali diversi. La Cunja ha
scritto di questa caratteristica peculiare di Marija Vidau: »Velluti
e trasparenze, incontrano piume e pelli, che si uniscono a perline,
pailettes, plastiche e metalli, creando dialoghi elaborati, eccentrici e
ironici. La sperimentazione è la chiave delle sue opere e la sua natura
creativa e flessibile le ha permesso di capire al meglio le richieste
dei registi.«
La capacità di interpretare le
visioni dei registi, ma anche le esigenze degli attori, per i quali il
costume deve essere un aiuto e non un ostacolo, è la seconda
caratteristica della costumista che si è formata tra lo studio
all’Accademia del Costume e della Moda a Roma e il perfezionamento negli
USA, dove ha avuto la possibilità di collaborare con i divi del grande
schermo. Dal 1966 ha collaborato stabilmente con il Teatro Stabile
Sloveno di Trieste e nel 2019 è stata insignita del premio ZDUS alla
carriera.