Residenze artistiche confermate anche per il 2021 per garantire continuità ad un’iniziativa che rappresenta un’opportunità diventata ormai sostanziale per gli artisti e per il nostro territorio.
Dopo il triennio 2018-2020 in cui il Mic – Ministero della Cultura e la Regione Friuli Venezia Giulia hanno finanziato tre diversi progetti di Residenze per Artisti nei territori in materia di spettacolo dal vivo, è stato deciso che il 2021 sarà un anno ponte per le tre realtà che hanno già aderito al triennio con i loro progetti: ArtistiAssociati, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e La Contrada, teatro stabile di Trieste.
La proposta ha lo scopo di sviluppare e valorizzare la funzione specifica delle Residenze nel sistema dello spettacolo dal vivo come fattori di innovazione, dedicate a sostenere e accompagnare le pratiche e i processi di creazione artistica a prescindere dagli esiti produttivi, anche attraverso forme di relazione virtuosa degli artisti con i luoghi e con le comunità che li abitano.
Quest’iniziativa rappresenta infatti un ulteriore tassello tra tre dei più importanti soggetti teatrali del Friuli Venezia Giulia – Artisti Associati, CSS e La Contrada – che, pur ciascuno con la sua tipicità coniugata nei singoli progetti di residenze, consolida una collaborazione decennale, con attenzione particolare allo sviluppo e ad uno sguardo al futuro. Ritornano così, ma con nuove iniziative, le residenze artistiche in Friuli Venezia Giulia: da “Vettori” della Contrada di Trieste ad “Artefici” di ArtistiAssociati di Gorizia e “Dialoghi” del CSS di Udine.
«Con il progetto Vettori – spiega Livia Amabilino, presidente e direttore artistico della Contrada – prosegue il sostegno della Contrada alla ricerca e alla sperimentazione attraverso la creazione di spazi di esperienza nei quali artisti di vari ambiti, studiosi e cittadini possano mettere in campo le proprie competenze al fine di dar vita a un sapere condiviso. Pur nelle limitazioni dovute alla Pandemia, i progetti di giovani artisti emergenti si affiancano a quelli di artisti affermati di livello nazionale e internazionale per provare a creare un’immaginazione di futuro. Il nostro progetto non poteva ignorare il momento in cui stiamo vivendo, nel quale la drammaticità degli eventi spinge alla riflessione e alla prefigurazione di un “dopo”, che immaginiamo dai confini ancora labili. Vettori vuole indagare le nostre esperienze collettive: l’artista, come portatore di ‘suggestioni di futuro’, sarà il catalizzatore che ispira lo spettatore attivo a sviluppare una nuova coscienza sulle connessioni remote ed inaspettate tra diverse culture e individui, attraverso ricerca, attività collettive e tematiche connesse al futuro delle relazioni umane».
“ARTEFICI.ResidenzeCreativeFVG è – nelle parole del direttore artistico di Artisti Associati Walter Mramor – un progetto molto audace che mira al rinnovamento del panorama dello spettacolo dal vivo al di là del mercato culturale. Gli artisti accolti in residenza da noi hanno la possibilità di esplorare un’idea, un progetto, di confrontarsi con professionisti ed esperti in un percorso di accompagnamento artistico, di sperimentare e dedicare del tempo alla ricerca, dialogando con il territorio ed avendo a disposizione uno spazio teatrale attrezzato che consente di mettere in opera anche le intuizioni tecniche. Per partecipare gli artisti si propongono rispondendo ad una call. In questi primi 3 anni abbiamo ricevuto più di 400 proposte: un numero importante che dimostra non solo la vitalità del panorama culturale, ma anche la necessità di spazi e tempi da dedicare alla ricerca, allo scambio, alla condivisione quali quelli offerti da ARTEFICI.”
“A noi spetta – interviene Alberto Bevilacqua, Presidente e co-direttore artistico del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG – una breve riflessione a partire dalla positiva e straordinaria esperienza fatta in oltre 6 anni di lavoro in questo specifico ambito, e possiamo sostenere con fermezza e promuovere il senso e l’efficacia del progetto Residenze, auspicandone il rinnovo – soprattutto a livello nazionale – anche nel prossimo triennio. Nell’immobile e silenziosa distesa della pianura friulana, l’impatto con la visione della settecentesca Villa Manin (sede delle nostre Residenze) offre agli artisti un luogo e uno spazio ideale per la creazione, per la nascita di nuove idee. Non vi è altro dispositivo normativo, se non quello delle Residenze (art. 43 DM 27/07/2017), che sia capace di riconoscere questo primissimo quanto prezioso, misterioso e spesso insondabile anello della catena del sistema produttivo artistico/teatrale. Tramite il progetto Residenze viene riconosciuta – anche dal punto di vista sociale – la dignità e la funzione del lavoro dell’Artista in maniera completa, già a partire dall’atto di pura e libera creazione e sperimentazione. Auspichiamo che il progetto Residenze d’Artista nei territori possa essere ulteriormente valorizzato anche alla luce della necessità di rinnovamento di idee e contenuti di cui i Teatri italiani presto dovranno farsi promotori nel futuro post pandemico: nuove idee, nuovi progetti, nuove generazioni di artisti”.
“In quest’ultimo triennio 2018-2020 – rileva l’Assessore Regionale alla Cultura Tiziana Gibelli – ArtistiAssociati, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e La Contrada teatro stabile di Trieste, hanno realizzato un ricco e articolato calendario di eventi artistici che hanno permesso da un lato al pubblico di assistere a spettacoli inediti e, dall’altro di creare momenti di confronto e dibattito tra i diversi artisti sul loro modo di fare teatro. Un progetto che unisce tre realtà culturali di rilievo della nostra regione e che dimostra l’importanza di lavorare insieme che rappresenta sempre un valore aggiunto. Tutte le programmazioni realizzate nell’ultimo anno – conclude l’Assessore – sono un’ulteriore dimostrazione di come, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia da COVID-19, la cultura sia pronta a ricominciare alla grande, grazie anche alla professionalità di soggetti di produzione culturale che hanno lavorato e stanno lavorando senza sosta per offrire eventi sempre più attrattivi ed innovativi”.
VETTORI Residenze artistiche/Artisti nei territori 2021
Con il progetto VETTORI prosegue il sostegno della Contrada alla ricerca e alla sperimentazione attraverso la creazione di spazi di esperienza nei quali artisti di vari ambiti, studiosi e cittadini possano mettere in campo le proprie competenze al fine di dar vita ad un sapere condiviso. Il progetto di Artisti nei territori 2021, reso possibile dal Mic – Ministero della Cultura, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste, non poteva ignorare il momento in cui stiamo vivendo: pur nelle limitazioni dovute alla Pandemia, i progetti di giovani artisti emergenti si affiancano ad artisti affermati di livello nazionale e internazionale per provare a creare un’immaginazione di futuro. La drammaticità degli eventi spinge infatti alla riflessione e alla prefigurazione di un “dopo”, che immaginiamo dai confini ancora labili.
E allora diverse linee artistiche si intrecceranno: dal collettivo Fuga Geografica, formatosi tra giovani artisti usciti di recente dall’Accademia Nico Pepe di Udine, a Alessandro Maggi che lavorerà con attori del territorio e partecipanti volontari a partire da una realtà distopica; dal Trio TSABA, nato da un incontro fra performer durante collaborazioni artistiche con la Compagnia Arearea, a Alessandro Sciarroni, Leone d’oro per la danza alla Biennale di Venezia nel suo nuovo lavoro con sette performer e un pianista; da Aldo Giannotti, reduce dalla recentissima esperienza della sua personale al Mambo di Bologna in collaborazione con Pablo Chiereghin, a tutti i tutor e partecipanti che porteranno il loro contributo di esperienze.
Il punto di partenza
Partiamo dal presupposto che le nostre esperienze ed esistenze percorrono il passato, attraversano il presente e abbracciano il futuro: le connessioni che creiamo in questo tragitto sono collegate ai nostri valori e alle nostre spesso molteplici identità. Nel corso della storia molti artisti e poeti si sono ispirati alla vita definendola come un cammino, ma interpretando questa scoperta solamente in chiave individuale. Non sempre però la nostra vita ha un percorso diretto e solitario verso quello che cerchiamo; si contorce e annoda. Come in una fune, siamo una fibra che si torce nella direzione in cui va il mondo, impotenti di cambiarne la direzione da soli. Forse questo cambiamento si attuerà solo attraverso influenze della volontà collettiva. Nel presente questa consapevolezza cresce ogni giorno, aiutando a studiare ed evolvere temi ambientali, sociali ed economici. Essendo più connessi di sempre ormai diamo quasi per scontato questo intreccio, ma ricadiamo nella stessa chiave di lettura individuale: non riusciamo a cogliere le influenze che le nostre vite hanno su altri luoghi o altre esistenze. Vettori vuole indagare le nostre esperienze collettive e le conseguenze di questa trama.
L’artista, come portatore di ‘suggestioni di futuro’, sarà il catalizzatore che ispira lo spettatore attivo a sviluppare una nuova coscienza sulle connessioni remote ed inaspettate tra diverse culture e individui, attraverso ricerca, attività collettive e tematiche connesse al futuro delle relazioni umane.
Perché Vettori?
Nella fisica una grandezza è un vettore quando per definirla completamente è necessario fornire un modulo (= l’entità), una direzione e un verso. Non può mancare neanche uno di questi elementi. Le direzioni però possono essere molteplici e intrecciarsi tra loro componendo una trama. E il verso mutare improvvisamente. In questo tempo mobile con queste residenze non vogliamo fornire risposte, ma idee di percorsi.
Moduli/Direzioni/Versi
Residenza 1
Questa prima residenza, che si terrà a Trieste nelle prime settimane di giugno vedrà come protagonista il Trio TSABA, un collettivo che nasce dall’incontro fra tre giovani danzatrici durante collaborazioni artistiche con la Compagnia Arearea: Irene Ferrara, Angelica Margherita e Nicol Soravito.
Il loro progetto, dal titolo “Marea”, parte dalla riflesssione sul cambio di paradigma del pensiero sul corpo femminile. Cambiamo direzione! Per anni è stato esercitato il tabù delle mestruazioni contro le donne. Negli ultimi anni si è intensificato il movimento contrario ai pregiudizi sul corpo femminile. Marea invita le donne a disfare i sortilegi, a far uscire le mestruazioni dal recinto della vita intima e privata e a riconciliarsi con sé stesse, assumendo come base di partenza imprescindibile il “partire dal sé”, dal proprio corpo pensante e desiderante. Si tratta di non vergognarsi, di parlare, di scrivere, di attivarsi perché l’eco di questa rivoluzione si moltiplichi, cercando di cambiare quella che è stata definita violenza epistemica. Il termine, coniato da Gayatri Chakravorty Spivak, filosofa statunitense di origine bengalese a noi contemporanea, va a indicare la relazione che si instaura tra dominanti e subalterni, analizzandola da un punto di vista simbolico. In particolare, il meccanismo che si crea è quello di una introiezione delle categorie elaborate da chi domina all’interno degli strumenti cognitivi di chi viene dominato. Questa forma di violenza, secondo Spivak, è più pericolosa e subdola di altre, dal momento che non viene individuata come tale e dunque è più difficile da estirpare.
Direzione: contraria.
Residenza 2
Per la seconda residenza, prevista nella seconda metà di luglio, la Contrada ospiterà la Compagnia Fuga Geografica. Questo gruppo nasce nel 2019, quando Adelmo Fabo, Pietro Cerchiello, Girleine Garbaccio e Sara Setti si incontrano per la prima volta alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, per realizzare il progetto “LA DISPUT A, Semplicemente noi” liberamente tratto dal testo omonimo di Pierre de Marivaux: La Disputa, un atto unico rappresentato per una sola serata il 22 settembr 1744 e sonoramente fischiato, è un testo insolito su un tema classico ovvero l’infedeltà amorosa. Marivaux affronta la spinosa questione oggetto di dibattito nei salotti dell’epoca: se il primo tradimento fu operato dall’uomo o dalla donna, chi dei due insomma abbia dato per primo il cattivo esempio. |
La Compagnia Fuga Geografica ha preso spunto dal fatto che Marivaux ha immaginato la storia di quattro orfani che sono stati allevati in isolamento, dal mondo e l’uno dall’altro. La stessa solitudine che i giovani hanno provato dolorosamente e faticosamente durante la pandemia. Questo progetto, indaga il concetto di risveglio, di rinascita, di rinnovamento a contatto con la socialità. L’individuo che si definisce negli occhi dell’altro. La Pandemia ci ha costretto all’isolamento, nella restrizione di stanze e appartamenti, rinunciando a gesti d’affetto prima considerati normali. La parabola di Marivaux sull’amore mima questo occhio vergine con il quale torneremo a scoprire l’altro da noi e i legami che ci legano indissolubilmente come esseri umani. Occhi giovani pieni di apparente ingenuità che nascondono la fame di futuro. Verso: il futuro.
Residenza 3
Alla fine di luglio Alessandro Maggi, regista che vanta numerose collaborazioni a livello nazionale e in particolare con il Teatro stabile di Napoli, insieme a una decina di artisti del territorio e partecipanti volontari, si occuperà del progetto dal titolo IL GRAN TRENO DEL MONDO. Metti un regista teatrale che auspica un profondo rinnovamento del linguaggio scenico utilizzando anche riferimenti cinematografici e che vuole sperimentare nuove forme di spettacolo atte a ristabilire il legame tra l’opera teatrale e il pubblico. Accostalo a un regista cinematografico cult come il coreano Bong Joon-ho nel suo film più simbolico e catastrofista, Snowpiercer. Mescola il tutto con un gruppo di attori/partecipanti pronti a mettersi in gioco. Il risultato non sarà scontato.
Direzione: un mondo diverso.
Residenza 4
Dalla fine di agosto due grandi nomi della scena artistica internazionale, Aldo Giannotti in collaborazione con Pablo Chiereghin, saranno a Trieste per il MONUMENTO AL TUFFATORE TRIESTINO: un monumento, una piattaforma partecipativa che accoglie chiunque si senta parte della sua storia, una celebrazione, non di un individuo o di un accadimento, ma di una azione radicata nella ‘cultura istintuale’ delle persone appartenenti alla comunità del golfo di Trieste. Una riflessione sull’arte contemporanea dopo la pandemia. Non è facile prevedere quello che accadrà nel mondo dell’arte contemporanea, sempre più in bilico tra le varie arti e declinazioni, in particolare performative. Installazioni, video arte, dj set, land art, grafica, ready made culturali, solo per fare alcuni parzialissimi esempi, sono mondi ormai in connessione e spesso preceduti da una lunga fase processuale che viene istantaneamente registrata, documentata, condivisa e adattata ai social media, generando una proliferazione di dati e meta dati. Aldo Giannotti e Pablo Chiereghin sono artisti o provocatori? Quali reazioni vogliono generare con le loro azioni artistiche e concettuali (ma di percezione popolare e immediata)? Come possiamo produrre materiali interpretativi che soddisfino le aspettative sia di un pubblico più tradizionale che di quello storicamente escluso? Verso: gli altri.
Residenza 5
Il silenzio, la musica, i corpi. Per questo progetto intitolato DREAM che si terrà a dicembre, è in arrivo alla Contrada un artista e performer internazionale, Alessandro Sciarroni, considerato fra i più rivoluzionari coreografi della scena europea, celebrato nei più importanti Festival, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, atteso alla Triennale di Milano, che ha sorpreso anche nella riscoperta e rivitalizzazione di danze tradizionali (vedi “Ci abbracciamo”, il video del nuovo singolo del cantautore Vasco Brondi dove danza un passo a due di polka chinata, tradizionale danza bolognese eseguita da soli uomini). Accanto a lui, sette performer, un pianista, un pianoforte dal quale nel silenzio irrompono le note di Bach, Beethoven, John Cage. Echi duchampiani.
Senza sforzo organizzare nello spazio e nel tempo il movimento umano. La forza silenziosa del movimento, in un tempo sospeso, cerca il rapporto con gli spettatori partecipi del rito. Direzioni: molteplici. Ogni residenza sarà arricchita da eventi collaterali e incontri, con tutor che prenderanno a cuore ogni singolo progetto e restituzioni pubbliche in luoghi non teatrali. L’intero progranma di Vettori 2021 sarà seguita da due artisti/videomaker che cureranno le riprese e la documentazione fotografica e in collaborazione con gli artisti monteranno i contributi video, che saranno resi pubblici sui canali social della Contrada.
Residenze delle arti performative a Villa Manin
ideato CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con la collaborazione di ERPaC Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del FVG, e che si realizza con il fondamentale sostegno di MiC Ministero per la Cultura, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli.
Dal 2015, Villa Manin con Dialoghi si è aperta alle arti performative attraverso un proficuo sistema di Residenze (23 fra il primo triennio 2015-2018 e 55 dal 2018-2021) configurandosi come luogo di creazione, studio, fucina di sperimentazione, incontro e scambio di visioni ed esperienze, per artisti, cittadini e pubblico culturale.
Formazioni teatrali e di performer, emergenti e affermate, italiane e internazionali, vengono invitate, durante tutto l’anno e per periodi intensivi, a vivere e lavorare artisticamente a Passariano per riflettere, sviluppare e mettere alla prova in piena libertà progetti creativi, processi performativi e teorici dove la multidisciplinarietà è territorio comune.
Durante le 1.170 giornate di Residenza in 6 anni di Dialoghi sono stati 510 gli artisti coinvolti provenienti da 18 Paesi – Argentina, Austria, Belgio, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Israele, Italia, Libano, Marocco, Portogallo, Serbia, Slovenia, Spagna – di cui 195 dal Friuli Venezia Giulia.
Residenze così concepite possono sviluppare traiettorie creative e di pensiero, intercettare interferenze fisiche, mentali e sociali, abitando un luogo e portandogli in dote un forte senso di collettività.
La selezione degli artisti è avvenuta tramite inviti alla candidatura, open call attualmente in corso (scadenza 14 maggio rivolta ad artisti attivi in Regione), bandi aperti, azioni di scouting, scelta diretta. Ogni artista o équipe ha carta bianca in merito al tema e ai metodi di lavoro della propria residenza, a chi manifesta la necessità di accompagnamento in relazione allo sviluppo del progetto creativo sono affiancati esperti e professionisti dei settori come tutor.
Le proposte artistiche si concentrano nello sviluppo di start up per un nuovo percorso creativo oppure aggiungono una nuova tappa a un processo di creazione già in atto, o, ancora, possono essere un momento di verifica e approfondimento di un lavoro artistico. Al termine o nel corso della residenza, sono previsti momenti di restituzione aperti al pubblico dei laboratori creativi, incontri e workshop.
Fra i titolari di Residenze 2021: Michela Lucenti/Balletto civile, Simona Bertozzi, Valentina Saggin/Arearea, Valentino Mannias/Teatro stabile Sardegna, Liv Ferracchiati, Sotterraneo, Andrea Baldassari, H.O.T, Margherita Landi e Agnese Lanza, Lisa Moras/Speakeasy, Mattia Cason e altri in via di definizione.
La nuova annualità 2021 di Dialoghi_
rappresenta un periodo ponte
in stretta continuità al percorso avviato nel triennio 2018- 2020 del progetto curato dal
Residenza 45
12 – 22 aprile 2021
MICHELA LUCENTI/ BALLETTO CIVILE
Figli di un Dio ubriaco
“Non si tratta di una sorta di democrazia artistica, non si tratta di un progetto ideologico, Balletto Civile in questo momento si fa testimone di una visione marginale, libera e autonoma del fare arte. Nel libro Il Neobarocco del più grande studioso del barocco Omar Calabrese un capitolo è intitolato La bellezza dei Frattali, intendendo culturalmente come le dimensioni fratte (rotte) si rivelano a partire da uno sguardo sulla complessità del mondo, le immagini artistiche assumono contorni che non possiamo incasellare in una sola scala di giudizio, i flussi turbolenti, inconsapevoli, liberi posseggono un carattere capace di essere valorizzato come meraviglioso e costituiscono l’orizzonte di una nuova estetica”. Balletto civile
Residenza 46
3 – 9 maggio 2021
28 giugno – 5 luglio 2021
VALENTINA SAGGIN/AREAREA
Attraverso
Valentina Saggin, coreografa
Valentina Saggin, Margherita Angelica, Irene Ferrara, danzatrici Mirko Cisilino, Marco D’Orlando, musicisti
Attraverso esplora il concetto di confine per provare ad abitare quei luoghi interiori dove l’incontro con il diverso provoca stupore e curiosità, dove l’azione nasce per urgenza e il divieto apre nuove possibilità di conoscenza. Il limite dentro il quale muoversi diventa mezzo per scegliere, per di- vergere, contaminare e ascoltare cosa c’è di qua e cosa di là, dove l’impossibilità del contatto spinge a trovare nuove strategie di relazione per colmare quel vuoto dato dall’annullamento dei corpi. Tre danzatrici e due musicisti si incontrano e mettono in condivisione i loro linguaggi tramite l’improvvisazione e le azioni site specific. Corpi e i suoni proveranno a raccontare una storia di- versa fatta di inclusione, ascolto e gioia dello stare insieme
Il progetto nasce in seguito alla performance Visavì, presentata a ottobre 2020 in piazza Transalpina a Gorizia. Il lavoro è stato commissionato da Artisti Associati, organizzatori del Gorizia Dance Festival_Visavì.
Residenza 47
11 – 26 maggio 2021
TEATRO STABILE DI SARDEGNA
Orestea
Valentino Mannias, regista
Lea Gramsdorff, Giuseppe Palasciano, Maria Grazia Sughi, Marina Occhionero, Valentino
Treggiari Ida, assistente alla regia
Tiziano Fario, scenografo
Serena Trevisi Marceddu, costumista
Figli di un Dio ubriaco vede la Compagnia di danza Balletto Civile impegnata in un corpo a corpo sui Madrigali di Monteverdi, teso a indagare il rapporto tra atto poetico e società civile. Mannias, attori Luca Spanu, compositore delle musiche Emilia Agnesa, consulente drammaturgica
L’oggetto della Residenza di Valentino Mannias, attore e regista sardo, riguarda l’Orestea, un classico che racconta la nascita della democrazia in Occidente e il rapporto che gli uomini e le donne hanno con l’oltrevita.
L’equipe in Residenza e soprattutto il gruppo di attori riuniti dal giovane regista si interroga sul rapporto con la giustizia, con la morte ogni attore ha tradotto la, rimettendo il Coro, inteso come comunità che rievoca la storia di Oreste, al centro della tragedia antica.
Residenza 48
19 – 27 giugno 2021
MARGHERITA LANDI E AGNESE LANZA
PEACEFUL PLACES
Margherita Landi e Agnese Lanza, danzatrici
progetto selezionato Bando Richiedo Asilo Artistico da Festival Contaminazioni digitali, Dialoghi / Residenze delle arti performative a Villa Manin e PimOff
PEACEFUL PLACES indaga la relazione tra corpo e tecnologia in termini coreografici e fisici. In un momento storico così faticoso per i nostri corpi, le danzatrici Margherita Landi e Agnese Lanza si interrogano su come stia cambiando la confidenza fisica in tempi pandemici. Il progetto interpreta il tema di Amori ideali come un viaggio virtuale nel contatto, nell’abbraccio, in quel calore fisico che ci spinge a ricercare strade alternative di compensazione. La realtà virtuale in questo senso diventa uno strumento per “aumentare” l’esperienza fisica, ma anche lo strumento per apprendere un linguaggio fisico da un visore VR (Virtual Reality). Il progetto si propone di approfondire la possibilità di creare una partitura coreografica partendo da video immersivi di veri corpi che raccontino le loro storie.
Residenza 49
14 luglio – 28 luglio
MATTIA CASON
Οι συν Αλεξανδρω / I soldati di Alessandro
Mattia Cason, coreografo
Alessandra Valentini, Dana Zachara, Dikla Rejevskij, danzatrici
“Durante questo secondo periodo a Dialoghi ci concentreremo sul viaggio d’andata, sull’exodus d’Alessandro rappresentato simbolicamente come un’irrefrenabile curiosità per l’altrove, per l’altro, come vera origine del sè, del noi: una curiosità per l’alterità che, assieme alla capacità di ascoltarla, è uno dei pilastri su cui fondare il progetto europeo. In residenza, oltre a a me e a Carolina Alessandra Valentini, già presente a novembre, ci saranno anche due danzatrici israeliane, Dana Zacharia e Dikla Rejevskij: Dana, d’origine persiana, interpreterà Alessandro e Dario insieme Dikla, nascosta da un mantello verde smeraldo, interpreterà invece al Khidr, il sommo maestro del misticismo islamico, che non ha caso appare appaiato proprio ad Alessandro nella Sura XVIII del Corano”. Mattia Cason
Residenza 50
25 luglio – 30 luglio
SIMONA BERTOZZI
Quel che resta (work in progress)
Simona Bertozzi, concept e coreografia Marta Ciappina e Simona Bertozzi, danzatrici Giuseppe Filipponio light design
Quel che resta è lavoro incluso in THAUMA, un progetto multiforme e contenitore di azioni performative di diversa natura che pongono la danza al centro della ricerca come immersione nel propria scena dal greco e ha agito quelle parole chorus, inteso come un primo insieme di attori/spettatori dal quale nascono i personaggi della pièce sul concetto di e forse la funzione stessa del teatro. Οι συν Αλε?ξανδρος (I soldati di Alessandro) è parte d’un progetto più ampio iniziato circa cinque anni fa, il cui intento e portare un punto di vista artistico e culturale a sostegno di un’idea di un’Europa promotrice di politiche migratorie inclusive. corpo, potenza del gesto e condizione di presenza. Il grado energetico dominante è quello dello stupore, esperito come una irruzione improvvisa, uno sbilanciamento della postura, un’uscita da noi stessi, ma anche come occasione di accoglienza e di rinnovata esperienza.
“Sin dall’inizio del lavoro con Marta Ciappina ho cercato di attribuire allo spazio delle caratteristiche ambientali che potessero indurre a delle visioni, a delle mutazioni, a delle inattese capacità di adattamento. Dei modi inediti dello stare. Tutto questo lasciando che fosse il movimento a impadronirsi delle geometrie, per sorprenderci, quasi nostro malgrado, in atteggiamenti di continua affezione e irresistibile risonanza. C’era la glaciazione, dove tutto oppone resistenza, c’erano le pelli, dove la verticalità è compromessa da continue germinazioni e c’era la moltitudine, quella sezione di spazio in cui ci si orienta tra innumerevoli presenze, sbilanciando la dinamica verso un unico punto di fuga. E poi c’era quel che resta, il territorio degli approdi per nuove ripartenze. Quello in cui la danza si congela per stare in un gesto, in una sospensione. In una ossatura che è fine e principio al contempo”. Simona Bertozzi
Residenza 51
26 agosto – 31 agosto
ANDREA BALDASSARRI
TEMPO DI POSA
fotografia di una danza dell’abbandono
progetto multidisciplinare di danza, teatro, fotografia e video
progetto selezionato Bando Richiedo Asilo Artistico da Festival Contaminazioni digitali, Dialoghi / Residenze delle arti performative a Villa Manin
Viviamo in un tempo di posa. In fotografia è detto tempo di posa il tempo durante il quale l’otturatore della macchina fotografica rimane aperto per permettere alla luce di imprimere l’immagine. Un lasso di tempo sospeso necessario al sorgere della figura, che in questo periodo storico di surreale sospensione può essere metafora della percezione di sfasamento del normale decorrere del tempo. Attraverso la fotografia, la coreografia e la parola, il progetto intende dialogare con due elementi essenziali: il luogo ed il tempo. Questi saranno osservati nel loro stato di rarefazione, di rallentamento o di arresto. L’attuale innaturale ed estraniata condizione del vivere spazio e tempo, sarà studiata tramite soggetti ipersensibili, gli adolescenti, giustapposti a contesti di spazi in stato di abbandono.
Residenza 52
13 – 30 settembre
H.O.T
A beat is not a beat without repeat (titolo provvisorio)
Matteo Taramelli, visual artist and architect
Stella Elena Höttler, performance artist
Valentin Markus Oppermann, performance artist and composer
Progetto selezionato Bando Richiedo Asilo Artistico da Dialoghi / Residenze delle arti performative a Villa Manin
A Beat is Not a Beat Without Repeat è un progetto artistico interdisciplinare che emerge da considerazioni e pensieri legati all’era pandemica. Nato durante il primo lockdown, A Beat is Not a Beat Without Repeat ibrida la sfera digitale e quella fisica, intrecciando la sperimentazione audiovisiva con atti performativi.
Residenza 53
15 – 30 novembre
SOTTERRANEO
L’angelo della storia
“Da qualche anno abbiamo sviluppato questa ossessione: collezioniamo aneddoti storiografici in cui determinate persone compiono gesti del tutto irrazionali ma al tempo stesso capaci di rappresentare intere epoche. Azioni illogiche, assurde, insensate, che suscitano disprezzo o commozione, spaesamento o pietà e creano immagini deflagranti. Gesti che in una parola potremmo definire paradossali.
In ciascuno di questi aneddoti qualcuno si comporta in modo imprevisto e spiazzante. In questo progetto vorremmo studiare alcuni momenti iconici in cui qualcuno ha fatto qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, azioni dotate di una logica divergente che crea delle epifanie di senso. L’idea è quella di avviare una ricerca su queste brevi storie paradossali, partendo da un loro reenactment basilare, ma lavorando sulla decostruzione del costume d’epoca, sulla ricodificazione dell’immagine e del suo contesto e sull’innesto di elementi docufictionali, nel tentativo di trasfigurare gli aneddoti e metterli in risonanza gli uni con gli altri, per arrivare a una specie di “mappa del paradosso” come strumento per ripensare la Storia. Il nostro sguardo si volge alla Storia spinto dalle urgenze del presente.” Sotterraneo
Residenza 54
1 – 15 dicembre
LIV FERRACCHIATI
DON’T THEY KNOW IT’S THE END OF THE WORLD?
titolo molto provvisorio per una presentazione altrettanto provvisoria
“Il processo di scrittura, lo sappiamo, ha un tempo che non sempre rispetta le scadenze, può capitare che tutto appaia chiaro di colpo e si scriva un testo in una notte, ma, prima, c’è un tempo di attesa e io mi trovo in quello.
Ho letto da qualche parte che Čechov, se non fosse morto, avrebbe scritto un nuovo dramma, ambientato su una nave diretta al Polo Nord. Su questa nave ci sarebbero stati due uomini con in comune la stessa donna, essendone rispettivamente l’amante e il marito. Una volta arrivati al Polo Nord i due avrebbero visto apparire il fantasma della donna, ormai morta, tra i ghiacciai. Non si sa molto di più, perché Čechov quel testo non l’ha mai scritto. Quell’appunto però è rimasto per molti anni sulla prima pagina di un mio quaderno.” Liv Ferracchiati
La vocazione di questa ricerca mette il testo e l’autore al centro della macchina produttiva dove regia, reparto scenotecnico e attori creano il prodotto artistico dello spettacolo attorno alle parole e alla forza del testo. Questa residenza diventa l’occasione per SpkTeatro compagnia diretta da Lisa Moras di lavorare a partire da una drammaturgia contemporanea d’autore e di concentrarsi espressamente ed esclusivamente sulla costruzione di un ambiente scenotecnico vivo e di una regia funzionale e a servizio del testo. Durante la residenza a Villa Manin, l’equipe formata da Lisa Moras, Alberto Biasutti e Stefano Zullo si muoverà attorno al progetto artistico dello spettacolo permettendo agli attori individuati del territorio, ma anche a scenografo, light designer e sound designer di lavorare con Monica Capuani, che da anni sostiene l’importanza della presenza dell’autore o del traduttore in fase di prova, per affinare, limare e perfezionare ulteriormente l’incisività del testo e di conseguenza la sua forza.
Residenza 55
LISA MORAS / SPEAKEASY
Titolo da definire
Si apre nel segno della continuità il quarto anno di ARTEFICI.ResidenzeCreativeFVG. Il progetto “Artisti nei Territori” sostenuto da Regione FVG e Mic – Ministero della Cultura prosegue l’attività avviata nel triennio 2018-2020, confermando le linee d’indagine e le modalità di realizzazione.
In un anno cruciale per il mondo dello spettacolo dal vivo, colpito dalla prolungata chiusura dei teatri e alle prese con una ripartenza ancora incerta, abbiamo scelto di infondere nuova energia in un progetto al servizio degli artisti e del territorio.
Negli scorsi anni abbiamo raccolto, attraverso tre call pubbliche, più di 400 candidature: un risultato che riteniamo significativo, che ci ha permesso di conoscere artisti, idee, proposte originali ed innovative.
Quest’anno siamo ripartiti da lì. Abbiamo scelto di sostenere alcuni progetti in cui crediamo molto, che siamo lieti di accogliere nuovamente nei nostri spazi, ed altri che avevano suscitato il nostro interesse ma che non eravamo riusciti ad includere nel programma.
Diamo inoltre continuità al rapporto avviato con gli artisti della danza ospiti di NID Platform 2017: dopo Silvia Gribaudi, Davide Valrosso e Marco D’Agostin, quest’anno sarà Roberto Castello a ritornare nella nostra regione per un periodo di residenza dedicato al suo nuovo progetto Inferno.
Da aprile ad ottobre 33 artisti animano i palcoscenici isontini, incontrano il pubblico, vivono il nostro territorio: un’occasione di scambio e arricchimento per tutti.
www.artistiassociatigorizia.it
Gorizia: Teatro Giuseppe Verdi; Uffici ArtistiAssociati Cormons: Teatro Comunale Cormons, Sala Ridotto Gradisca d’Isonzo: Nuovo Teatro Comunale, Sala Bergamas
I luoghi di ARTEFICI.ResidenzeCreativeFVG 2021
residenza 20 ///
6-19 aprile 2021
restituzione online 18 aprile 2021
ATTO DI DESIDERIO
di Dante Antonelli
con Valentina Beotti, Claudio Larena musica Mario Russo
luci Francesco Tasselli
produzione Romaeuropa Festival, 369gradi
con il sostegno di ARTEFICI.ResidenzeCreativeFvg di ArtistiAssociati
Sinossi
Cosa succede quando ci si riscopre altro da sé, altro dal sé che si è sempre creduto di essere?
Ispirato ai romanzi più controversi di Yukio Mishima – La scuola della carne, Trastulli di animali, Colori proibiti – Atto di desiderio è il racconto dello stravolgimento delle esistenze di due persone che per arrivare ad amarsi devono mettere in discussione le proprie certezze. Una scrittrice di successo, lesbica radicale, e un ragazzo che nella vita si prostituisce con vecchi uomini ma non si definisce omosessuale, e forse non lo è. Il mare che li circonda è la barriera naturale che fornisce l’esilio e il rifugio necessari al compiersi intimo e privato del loro percorso. Un ribaltamento dei cliché sull’identità sessuale e un’indagine sugli stereotipi di genere che, scavando nelle contraddizioni dei due protagonisti, arriva a toccare le ferite aperte del nostro tempo e della nostra società.
Bio
Dante Antonelli
nasce a Roma nel 1984. Dopo varie esperienze come interprete, entra a far parte dell’ANAD “Silvio D’Amico” come regista. Nel 2011 firma la sceneggiatura e la regia del cortometraggio In buono stato presentato fuori concorso al Festival di Venezia. A luglio 2013 debutta con La cocciutaggine di Rafael Spregelburd, successivamente presentato al R.I.C. Festival. Dal 2014 lavora al Progetto Schlab, patrocinato dal Forum Austriaco di Cultura in Italia e sostenuto da Carrozzerie n.o.t., sviluppando nel 2015 lo spettacolo FAK FEK FIK – le tre giovani, vincitore del Roma Fringe Festival (miglior spettacolo, miglior drammaturgia, migliori attrici ex aequo). Nel 2017 completa la trilogia su Werner Schwab con SSKK (Santo Subito + Kova Kova) e DUET – Quanti siamo davvero quando siamo noi due?
La Trilogia Werner Schwab debutta al Romaeuropa Festival 2017. Nel 2019 è nuovamente al Romaeuropa Festival con
Atto di adorazione, primo lavoro di una trilogia ispirata alle opere di Yukio Mishima.
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residenza 21 ///
20-29 aprile, 4-7 luglio 2021 restituzione online 29 aprile 2021 prova aperta 7 luglio 2021
ESERCIZI PER UN MANIFESTO POETICO
di Collettivo MINE
di e con Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis, Silvia
Sisto
musica originale Samuele Cestola
luci Luca Serafini
amministrazione e produzione esecutiva Corpoceleste
progetto selezionato per ARTEFICI 2019 Residenze Creative FVG/Artisti Associati Gorizia; progetto
vincitore di DNAppunti Coreografici 2019 sostenuto da Centro Nazionale di produzione Firenze –
Compagnia Virgilio Sieni, Operaestate Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di
Bassano del Grappa, L’
arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale Centro di Residenza Emilia Romagna,
Fondazione Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna e Triennale Milano Teatro.
realizzato inoltre con il sostegno di Teatro India- Teatri di Roma, Fondazione Fabbrica Europa,
Spazio13Bari.
Sinossi
Lavoro di debutto del Collettivo MINE, Esercizi per un manifesto poetico coincide con l atto fondativo della compagnia. Il manifesto coautorale trova la sua stesura danzata in una pratica coreutica scritta a dieci mani dove respiro individuale e unisono si compenetrano e dove la tessitura corale e sincronica dello spazio e dei corpi diviene ispirazione di un linguaggio collettivo e di una poetica evocativa. Ripetizione, determinazione ostinata. Una sola azione scenica, potente e strutturata come strumento di scrittura condivisa, capace di generare interazioni e accendere corrispondenze, dando vita a un corpo unico che riflette sulla capacità di attraversare insieme il cambiamento e lo scorrere del tempo. Esercizi per un manifesto poetico investiga la compresenza di una scrittura coreografica rigorosa e di una temperatura emotiva aperta e vibrante che si gioca nel qui ed ora.
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Bio
MINE nasce dall’ incontro artistico fra Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis e Silvia Sisto come esperimento di collettivo di creazione orizzontale e scrittura coreografica a dieci mani. Esercizi per un manifesto poetico, vincitore dell’ edizione 2019 di DNA Appunti Coreografici, segna l’ inizio della collaborazione artistica. Nel 2020 il collettivo debutta con il progetto coreografico Corpi Elettrici, in collaborazione con il Gender Bender Festival e con la Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna. Nel 2021 sono coreografi per il progetto Swans never die (Danzare la memoria 2020-2022) in collaborazione con Lavanderia a Vapore\Piemonte dal Vivo, Opera Estate Festival e CSC Bassano del Grappa, Triennale Milano, Teatro Brescia, Torinodanza Festival, Festival Bolzano Danza, Mnemedance, Università Cà Foscari Venezia, Ecole Universitaire de Recherche CREATES e Centre Transdisciplinaire d’ Epistemologie de la Litterature et des Arts Vivants, Universitè Cote d’Azur.
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residenza 22 ///
12-16 maggio, 18-22 agosto, 11-14 ottobre 2021 restituzione 14 ottobre 2021
CINQUE DANZE PER IL FUTURO
di Davide Valrosso
musiche originali Daniele Gherrino
collaborazione all’ideazione Valeria Vannucci
produzione NINA
coproduzione ADH – Anghiari Dance Hub e Körper
con il sostegno di a.ArtistiAssociati, C.I.M.D, PARC Performing Arts Research Centre, Teatro Biblioteca Quarticciolo
Sinossi
«Se c’è qualcosa che vorrei trovare nel futuro è la danza, una danza come sistema di relazioni, di trasformazione e di scoperta, che continua a superare i suoi stessi confini per creare immaginari e paesaggi inediti». Le Cinque danze per il futuro sono cinque quadri che ospitano un danzatore e un musicista che agisce dal vivo, attraversando tematiche in proiezione al futuro e combinando di volta in volta un diverso sistema di relazioni. Le presenze sulla scena intessono un corredo di connessioni, relazioni, scambi, apparizioni, destrutturazioni, che dal primo al quinto capitolo concretizzano un andirivieni di immagini o immaginari essenziali, sconfinando nel contatto o nella distanza fra i ruoli, nell’assenza o nell’alternarsi dei performer, nel dismettere i propri panni per vestire quelli dell’altro. Cinque danze per il futuro reinterpreta il concetto di “corpo performativo” costruendo un organismo scenico di forma ibrida fra danza e concerto. Si nutre delle particolarità di ognuno degli interpreti, che uniti portano in scena il proprio bagaglio di elementi necessari per il futuro.
Bio
Davide Valrosso è coreografo, danz’autore, performer e insegnante. Direttore artistico di NINA, coordinatore e tutor di C.I.M.D – Incubatore per futuri coreografi, per cinque anni ha lavorato stabilmente con la Compagnia Virgilio Sieni come danzatore, performer e formatore all’interno dell’Accademia sull’Arte del Gesto. Il suo primo lavoro, Cosmopolitan Beauty del 2016, prodotto da Cango, viene selezionato dalla Vetrina Anticorpi XL tramite cui partecipa al progetto Prove d’Autore e ResiDance XL. È artista associato al Festival Oriente Occidente e il suo lavoro viene selezionato per la NID Platform 2017. Ha ricevuto anche il supporto di “Per Chi Crea” (Mibac/SIAE), Next (Regione Lombardia/ Fondazione Cariplo), Be SpectACTive! (CapoTrave/Kilowatt).
Come coreografo opera in contesti quali Balletto di Roma, Attakkalari Bangalore (India), Polish Dance Theatre e con i suoi spettacoli ha partecipato a numerosi festival, sia in Italia che all’estero (in Spagna, Romania, Croazia, India e Corea). Come formatore lavora con realtà come l’Accademia Nazionale e il Balletto di Toscana ed è coordinatore di C.I.M.D. La sua ultima creazione Love |Paradisi artificiali (premio Cross Award) ha debuttato a MilanOltre lo scorso settembre 2020.
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residenza 23 ///
24 maggio-6 giugno 2021
restituzione online 1 giugno 2021 prova aperta 6 giugno 2021
LA COSTELLAZIONE DEL CRICETO
testo e regia Eleonora Cicconi
con Alice Bignone e Ermanno Rovella
luci Fabrizio Visconti
musiche originali di AUT AUT
voci registrate di Diana Bettoja, Iacopo Modesto, Antonio Valentino
Sinossi
L’unica ragione di vita di Maurizio, single e disoccupato, è l’amato criceto Chewbecca – fino a quando nella sua vita irrompe Esmeralda, con la proposta di aiutarlo individuare il proprio posto nel mondo affidandosi a Katasterismòs, un programma innovativo che elabora dati genetici e psicologici e calcola un numero corrispondente al valore oggettivo di ciascuno.
In un mondo in cui ci viene richiesto di essere sempre più produttivi e di ottenere il massimo risultato nel minor tempo possibile, abbiamo dimenticato che l’essere umano è fatto non solo di ragione, ma anche di irrazionalità. Pur non essendo delle macchine, spesso veniamo considerati soltanto in base ai nostri risultati. Ciò provoca un forte senso di inadeguatezza e ci costringe a rimuovere le nostre emozioni e le nostre passioni, dimenticando quali sono le domande importanti: cos’è l’amore, cos’è la morte, cos’è dio, chi sono io? Saliti sulla ruota del criceto, iniziamo a correre, senza fermarci a riflettere sul perché lo stiamo facendo. Senza pensare che forse non è davvero quello che vogliamo.
Bio
Alice Bignone, Eleonora Cicconi ed Ermanno Rovella si diplomano nel 2015 all’Accademia dei Filodrammatici con Il Compromesso diretto da Carmelo Rifici.
Parallelamente al lavoro come attori, portano avanti un lavoro sulla drammaturgia contemporanea. Alice ed Ermanno fondano la Compagnia Salz, con la quale producono gli spettacoli Piccola città che muore, Lidia – storia di una masca (Vincitore del Premio Alfonso Marietti 2019) e Filio dello Spedale, e gestiscono il Teatro nei Rifugi. Eleonora scrive e interpreta lo spettacolo In qualunque posto mi trovi (Vincitore del Premio La Giovane Scena delle Donne 2018 e Selezionato da In-Box Verde 2018) e Vivi! Come il mare.
La costellazione del criceto è stato testo Finalista a Testinscena 2020 e a Banco di Prova 2020.
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residenza 24 /// 17-30 giugno 2021
restituzione online 25 giugno 2021 prova aperta 30 giugno 2021
INTERNO CAMERA
di Paola Giglio
regia Marcella Favilla
con Paola Giglio e Matteo Prosperi
Progetto vincitore del bando ARTEFICI.ResidenzeCreativeFVG 2021.
Primo studio presentato nel progetto laboratoriale Scritture a cura di Lucia Calamaro, 2019 Carrozzerie N.o.t.
Sinossi
Mentre fa il cambio di stagione nell’armadio, Marta cede alla stanchezza: scrittrice alle prese con il suo primo romanzo, per vivere scrive contenuti trash su un sito internet. Distesa a terra, non riesce più a muovere un muscolo. Il telefono non smette di squillare.
Pietro non riesce a dormire. Si è licenziato dal lavoro di pony bike perché dopo aver rischiato di finire sotto a un camion non correva più come prima e guadagnava pochissimo. Dottorando in filosofia, da anni è alle prese con una tesi sulla “lentezza come valore nella vita frenetica di inizio millennio”, che non riesce a finire.
Interno camera è un’esplorazione del concetto di stanchezza come condizione mentale che influenza il fisico. In una società in cui lo sfinimento è un valore e lo sfiancamento è la prova dell’aver fatto il proprio dovere, l’atto di fermarsi e ritrovare il punto interiore che definisce chi si è costa più fatica che continuare a correre. E se alla fine della giornata, ormai sfiniti, ci si rendesse conto che la corsa non ha prodotto niente?
Bio
Paola Giglio si diploma come attrice alla Silvio D’Amico e si specializza in narrazione alla Scuola Holden. Nel 2015 debutta come autrice con Finalmente sola, monologo di cui è anche interprete, che vince il Premio Anima e corpo del personaggio femminile nel 2015, il Premio Maldipalco nel 2016 e il Premio Nazionale città di Leonforte nel 2018 ed è menzione speciale al Premio Giovane Scena delle Donne nel 2018.
Marcella Favilla, diplomata alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, debutta come regista nel 2009 con Lisistrata, prodotta da Amat Marche. È regista di Finalmente sola. La sua regia più recente è L’ultima recita di Nina, prodotta da Gitiesse Artisti Riuniti.
Matteo Prosperi, diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, è attore e performer. Ha lavorato con i maggiori registi italiani e attualmente si divide tra l’Italia e la Francia.
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residenza 25 ///
29 agosto-11 settembre 2021
restituzione online 7 settembre 2021 prova aperta 11 settembre 2021
DICONO CHE FARÀ CALDO
di Christian Gallucci.
con Irene Curto, Federica Di Cesare, Christian Gallucci, Valerio Pietrovita
Sinossi
Mentre l’ondata di caldo Stacy sta per abbattersi sulla terra, una coppia di anziani trascorre l’ultimo giorno all’interno di una solitaria routine. Lui sta perdendo la memoria, lei riempie i vuoti con storie del passato. Hanno un figlio che non vedono da anni. La loro storia si intreccia a quella di un’annunciatrice che scandisce la giornata attraverso notizie che si fanno sempre più catastrofiche, e a quella di un uomo, chiamato “il commediante”, che attraverso una lunga confessione ci racconta di un mondo in cui ancora ci sono possibilità di sopravvivenza.
Dicono che farà caldo nasce dall’opportunità di parlare della fine delle cose. La prospettiva di una fine collettiva, in particolare di una catastrofe climatica mondiale, si trasforma nell’opportunità di scegliere se lasciare le cose come stanno o se occuparsi seriamente, negli ultimi istanti, delle nostre relazioni, dei nostri sogni e desideri, della nostra umanità.
Bio
Christian Gallucci è attore, autore e regista. Si forma a Milano presso Teatro Libero e Csa diretto da Irina Galli e Alessandro Del Bianco. Prosegue la formazione con maestri quali Michael Margotta, Cesar Brie, Yuri Kordosnky, Roberto Lun, Michele Bottini, Jan Ferslev, Marco Viecca, Enzo Cosimi. Lavora tra gli altri per Andrea Baracco, Eleonora d’Urso, Paola Tortora, Vittorio Vaccaro, Marco M. Pernich. Nel 2016 vince il Premio visioni Shakesperiane con lo spettacolo Martin Luther King la diceva meglio, prodotto da Fondazione Teatro Toscana. Con lo spettacolo Hotel Lausanne è vincitore del premio NEXT 2017/2018. Alcuni dei suoi spettacoli sono stati prodotti, sostenuti e ospitati da realtà quali Teatroi Milano, Ert – Emilia Romagna Teatro, Armunia, Teatro Pubblico Pugliese. Nel 2017 con Nostra Medea partecipa a Mediterranea – Young Artist Biennale a Tirana.
Nel 2019 con il testo La vita delle piante è finalista al Premio Riccione per il Teatro e vincitore premio Cendic Segesta 2020.
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residenza 26 ///
5-17, 26-27 ottobre 2021
restituzione online 10 ottobre 2021 prova aperta 16 ottobre 2021
INFERNO
coreografia, regia, progetto video Roberto Castello
musica Marco Zanotti
luci Diego Cinelli
danza Martina Auddino, Erica Bravini, Jacopo Buccino, Riccardo De Simone, Giselda Ranieri, Ilenia Romano
assistente Alessandra Moretti
animazioni 3D Roberto Castello, Alessandra Moretti costumi Desirée Costanzo
una coproduzione ALDES, CCN de Nantes dans le cadre de l’accueil-studio, soutenu par le Ministère de la Culture / DRAC des pays de la Loire, Romaeuropa Festival, Théâtre des 13 vents CDN, Centre Dramatique National Montpellier e con il sostegno della Rassegna RESISTERE E CREARE di Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e ARTEFICI.ResidenzeCreativeFvg / ArtistiAssociati, TPE – Teatro Piemonte Europa
con il sostegno di MIBAC / Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo
Sinossi
L’inferno, nella cultura occidentale, è il luogo dell’immaginario che più di ogni altro ha offerto spunti a predicatori, illustratori, pittori, scultori, narratori, registi, musicisti. È il luogo dell’espiazione delle colpe morali e materiali in cui i malvagi vengono puniti e il bene trionfa sul male. È il luogo del sovvertimento e del caos nella cui rappresentazione tutto può coesistere. Ma sarebbe poco credibile oggi una rappresentazione del male come regno di un diavolo sulfureo munito di coda, corna e forcone. L’Inferno è qui, e assomiglia molto al Paradiso. È ciò che spinge a fare ogni sforzo per apparire in ogni momento più bravi, più giusti, più belli, più forti, più attraenti, più responsabili, più umili, più intelligenti, a competere per ottenere gratificazioni morali, sociali, economiche, affettive. Di qui l’idea di Inferno, una tragedia in forma di commedia – seducente, piacevole, coinvolgente, brillante e divertente – sull’invadenza dell’ego, sia proprio sia altrui.
Bio
ALDES è un’associazione di artisti e operatori culturali che dal 1993, sotto la direzione di Roberto Castello, produce e promuove opere di sperimentazione coreografica con particolare attenzione alle forme di confine fra danza e arti visive, danza e nuove tecnologie, danza e teatro, realizzando spettacoli, video, installazioni, performance e manifestazioni che hanno come oggetto il corpo, il movimento e la loro rappresentazione. È un esperimento di gestione responsabile della cultura, dell’azione artistica e del rapporto con il territorio, attraverso la sperimentazione di modalità organizzative che mirano a sgravare gli artisti da ogni onere burocratico. Dal 2008 in provincia di Lucca ALDES da vita a “SPAM! rete per le arti contemporanee” ospitando residenze e una programmazione multidisciplinare di spettacoli, workshop, attività didattiche, incontri. Nel 2017 crea e cura il blog 93% – materiali per una politica non verbale, una piattaforma di riflessione, confronto, e scambio di materiali sul linguaggio non verbale. Nel 2018 riceve un doppio riconoscimento dalla giuria del Premio Ubu: Premio Speciale al progetto ALDES e Premio Speciale ad Andrea Cosentino. ALDES è sostenuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo / Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e da Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo e dal 2013 è Residenza Artistica nel quadro della legge toscana per la cultura. È inoltre sostenuta dal Comune di Capannori e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
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SINAPSI ///
28 ottobre 2021
La tavola rotonda per connettere i protagonisti di ARTEFICI.ResidenzeCreativeFVG