Il gran treno del Mondo 🗓

“IL GRAN TRENO DEL MONDO”

Il gran treno del mondo è uno spettacolo di Alessandro Maggi con la partecipazione di Sara Alzetta, Marzia Postogna, Lorenzo Zuffi, Giacomo Segulia, Francesco Facca, Giulia Cosolo, Ilaria Marcuccilli, Antonio Veneziano, Zoe Pernici, Annalisa Perini, Marina Stefani, Elena Menozzi e Maria Cristina Giorgi.
Appuntamento estivo per il progetto della Contrada di Residenze artistiche/Artisti nei territori “Vettori”, iniziativa resa possibile grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Comune di Trieste e in essere in questi mesi negli spazi del Teatro La Contrada.
Lo spettacolo ha tratto ispirazione dalla visione di un film del regista coreano Boon Jo-hoon, noto alla maggior parte delle persone per il suo recente “Parasite” ed è una metafora sulla difficoltà dell’umanità nel prendere decisioni in momenti di estrema difficoltà.
Ovviamente vivendo un periodo di pandemia mondiale, questo spettacolo, svoltosi mentre un elicottero sorvolava i cieli cittadini per sorvegliare la sicurezza dei partecipanti al Summit dei ministri del G20 di Trieste, ha amplificato il suo potere rendendo un forte e voluto disagio nel pubblico.
La corsa estenuante del treno, il trovarvi degli umani robotizzati nel suo interno, l’ascolto dei loro discorsi senza impostazione teatrale, ha reso perfettamente l’idea di un disagio sociale sempre maggiormente acutizzato e quindi lo spettacolo è riuscito appieno nel suo intento.
La partecipazione al laboratorio è stata anche creata grazie la risposta all’invito a spettatori compiacenti a salire sul palcoscenico ed a mettersi in gioco, abbinamento a professionisti riuscito benissimo in quanto ha donato un tocco di naturalezza e spontaneità nel disagio collettivo reso perfetto dalla mimica superba in particolar modo di Sara Alzetta e di Francesco Facca.
Laura Poretti Rizman
 
 

Il 5 agosto al Teatro dei Fabbri alle 19 sarà possibile vedere “Il Gran Treno del Mondo” il progetto ispirato al film “Snowpiercer” di Bong Joon-ho su cui stanno lavorando artisti del territorio e partecipanti volontari coadiuvati dal regista Alessandro Maggi, regista di origine pordenonese che vanta, oltre a varie direzioni artistiche, collaborazioni a Festival e a strutture di livello nazionale.

Partecipano a questa residenza artistica, incentrata su azione e parola, Sara Alzetta, Marzia Postogna, Lorenzo Zuffi, Giacomo Segulia, Francesco Facca, Giulia Cosolo, Ilaria Marcuccilli, Antonio Veneziano, Zoe Pernici, Annalisa Perini, Marina Stefani, Elena Menozzi e Maria Cristina Giorgi, un gruppo di attori insieme a tre non professionisti appassionati di teatro.

Attraverso un testo che attinge al mondo cinematografico, a partire dal thriller apocalittico del regista coreano Bong Joon-ho passando per film cult come Dottor Stranamore di Woody Allen e L’esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam, attraverso interpolazioni con altri testi, da La Peste di Camus a Il Faust di Christopher Marlowe attingendo anche a lavori di Lagarce, Alessandro Maggi sviluppa una riflessione sull’isolamento, sul ruolo dell’autorità e della libertà, argomenti più che mai attuali.

Nel 2013 il regista coreano Boon Jo-hoon, più noto per il suo recente “Parasite”, debutta cinematograficamente con il film “Snowpiercer”, tratto dalla graphic novel “The Transperceneige”, un fumetto di fantascienza ideato da Jacques Lob e Jean-Marc Rochette. In un mondo decimato da fallimentari esperimenti per rimediare al surriscaldamento globale, un treno viaggia in apparente moto perpetuo attorno al pianeta. Sul treno vivono, divisi nei vari vagoni che lo compongono, le diverse classi sociali dell’umanità, i più poveri nei vagoni posteriori e i più ricchi nei vagoni anteriori. In questo microcosmo che si erge a simbolo generale di un mondo scorretto e malato, una soffocante gerarchia stabilisce a chi vanno i piatti raffinati e a chi gli avanzi, chi vive nei caldi ed eleganti vagoni di testa e chi in quelli freddi e bui di coda. Il viaggio sul treno diventa pretesto per la realizzazione di un percorso teatrale pieno di metafore attuali: un’umanità spiazzata, incerta, in bilico e quasi archetipica si interroga e interagisce alla ricerca di risposte e di uno scenario possibile.

«Questo mio lavoro – spiega il regista Alessandro Maggi – affronta la particolare difficoltà in determinati momenti storici, ma anche nella vita di tutti i giorni, a discernere e a costruire una propria opinione, un proprio metro di giudizio, per pigrizia, per mancanza di volontà o per adeguamento. In questi particolari momenti l’essere umano si è sempre trovato davanti a due alternative: sopportare o reagire. Ad una seconda lettura, più profonda, lavoriamo su come alcune convenzioni sociali che ci sono state instillate sin da piccoli rendono schiavo il nostro emisfero destro, ovvero la parte creativa, e sulla possibilità di farla emergere, liberandola. C’è un grado di libertà in un momento particolarmente complicato o, rifacendomi al plot del film Snowpiercer, esiste una possibilità di libertà che non si concretizzi attraverso una ribellione per raggiungere una classe sociale che non era la propria? Non daremo risposte, penso che il teatro debba stuzzicare, fare domande e stimolare il pubblico a una riflessione sulla possibilità di mantenere elevato il proprio grado di libertà interiore.»

Pezzo per pezzo, prova dopo prova, gli attori entrano in condivisione con inserimenti extra testuali per arrivare a completare una prima fase un lavoro di costruzione attraverso le azioni e le parole insieme a musiche davvero particolari, da Górecki ad Arvo Pärt, ed elementi fonici.

«Metto in scena una metafora – conclude il regista – non solo della società ma anche del lavoro riferito al palcoscenico e in particolare a quello degli attori, che in questi giorni di prove intense e dure sono stati davvero molto generosi.»

 

GIOVEDì 5 AGOSTO ORE 19.00
TEATRO DEI FABBRI

Scheduled Arte e spettacolo

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