Dieci anni di Magazzino 18

Ritorna in scena al Politeama Rossetti “Magazzino 18” dieci anni dopo il memorabile debutto. Simone Cristicchi diretto da Antonio Calenda e accompagnato per questa edizione speciale dall’Orchestra della Fondazione Teatro Verdi di Trieste, diretta dal Maestro Valter Sivilotti, vi racconta una dolorosa pagina della storia d’Italia. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con lo Stabile di Bolzano e Corvino Produzioni e replica a Trieste dal 9 al 12 febbraio

 

Dentro la buca, dentro la buca, tutto dentro la buca.
Dentro la buca, dentro la buca, tutti dentro la buca.
Dentro la buca… Cosa nascondi dentro la buca?
Dentro la buca… Quanti segreti dentro la buca.
Le nostre facce sporche di fango,
il nostro corpo livido e bianco,
senza una croce né una preghiera.
Qui non esiste una via di fuga,solo quel colpo dietro la nuca.
Dentro la buca, dentro la buca, tutto dentro la buca.
Dentro la buca, dentro la buca, tutti dentro la buca.
Dentro la buca… Cosa nascondi dentro la buca?
Dentro la buca… Quanti segreti dentro la buca.
Noi camerati, noi comunisti, noi partigiani o poveri cristi.
Noi cancellati dalla coscienza,
perché il silenzio è come una bomba,
sarà per sempre la nostra tomba.
Dentro la buca, dentro la buca, tutto dentro la buca.
Dentro la buca, dentro la buca, tutti dentro la buca.
Dentro la buca… Cosa nascondi dentro la buca?
Dentro la buca… Il mondo dentro la buca.
La violenza… dentro la buca!
L’indifferenza… dentro la buca!
L’intolleranza… dentro la buca!
Se mai qualcuno la cercherà,
ditegli pure che sono qua… dentro la buca!

 

E’ sempre un’emozione ritornare a Teatro ad applaudire Simone Cristicchi.

Ogni sua rappresentazione ha un profondo significato. Per lui ci si può recare perfino fuori città per assistere alle sue performance. Che si parli di storia, di pazzia, di premi giornalistici, di musica o che si omaggi il grande Franco Battiato, Simone Cristicchi sa emozionare sempre.

Il segreto è che lui si immerge nella storia. Cristicchi è curioso, attento, scrupoloso. Lui studia con attenzione quello che deve affrontare e sempre si appassiona e il pubblico lo sente e gli risponde con grande affetto.

Dopo dieci anni il teatro Teatro Politeama Rossetti presenta alla prima il tutto esaurito, così come per le serate a seguire.

Moltissime le Associazioni Istriane ospiti, ma altresì sono numerose le classi che insegnanti molto attenti hanno voluto accompagnare. Molti gli esuli in sala, tanti i figli ed i nipoti che la storia l’hanno solo sentita e non vissuta.

Sul palcoscenico non soltanto i giovani ragazzi del coro ma richiamati all’appello anche quelli che nella prima edizione hanno accompagnato Cristicchi. L’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” al gran completo sul palcoscenico ha suonato come sempre in maniera egregia sotto la direzionde di  Valter Sivilotti.

A ricevere gli applausi finali del pubblico triestino presente anche Antonio Calenda che dirige la regia dello spettacolo, sul palcoscenico in un teatro che è stato anche casa sua.

Il testo teatrale fu scritto dal cantautore romano e da Jan Bernas per raccontare una storia non è facile e perlopiù nascosta. Uno spettacolo musicale che risulta di difficile umana comprensione anche a chi li ha vissuti quei fatti. La ferita che rimane è ancora viva e si perpetua nei continui ed ancor oggi purtroppo presenti commenti che lasciano trasparire l’indifferenza, il fastidio ed il menefreghismo nei confronti di chi ha sacrificato la propria vita ed i propri averi nel nome della Patria dalla quale non ha ricevuto molto, se non lo scherno e le cattiverie dei suoi figli.

Dimenticare e lasciar andare a volte è così difficile ma forse è l’unico modo per proseguire. Ognuno poi farà i conti con la propria sensibilità, con la propria coscienza o con i propri fantasmi.

Magazzino 18 va visto più volte. A teatro, alla televisione o sui social. Fortunamente oggi esiste la possibilità di vederlo in modalità differita perchè spesso se viene mandato in onda, ancor oggi non gli viene riservato un orario di accessibilità popolare.

Un plauso agli insegnanti che hanno portato e porteranno i ragazzi a teatro. La possibilità di relazionarsi e di confrontarsi nel ricordo anche di un’uscita scolastica, sarà quanto di più forte potrà rimaner loro nel ricordo di un percorso di istruzione perchè il teatro è un luogo di cultura e di sinonimo di libertà, da sempre.

Laura Poretti Rizman

 

Cristicchi ESODO3_©gianniguerraimages.com

Ritorna al Politeama Rossetti dopo 10 anni uno spettacolo davvero memorabile: “Magazzino 18” con Simone Cristicchi, per la regia di Antonio Calenda, produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con lo Stabile di Bolzano e Corvino Produzioni.
Ad impreziosire questa speciale edizione del decennale, è la presenza dell’Orchestra della Fondazione Teatro Verdi di Trieste, diretta dal Maestro Valter Sivilotti.

Da giovedì 9 a domenica 12 febbraio, dunque, si potrà apprezzare nuovamente uno spettacolo che non solo ha rappresentato un grande successo per lo Stabile, ma ha emozionato il pubblico di tutta Italia, toccando in una forma nuova – quella del musical civile – un doloroso capitolo della Storia del Novecento.

«Periodo denso di significati e contenuti quello tra fine gennaio e inizio febbraio al Rossetti – ha dichiarato il Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Francesco Granbassi. «Siamo reduci dall’omaggio fatto dallo Stabile del Friuli Venezia Giulia alla “Giornata della Memoria” con lo spettacolo “Comandante ad Auschwitz” e ci apprestiamo a celebrare un grande ritorno, in occasione della “Giornata del Ricordo”. Un ritorno al Rossetti atteso da anni, quello di “Magazzino 18”, voluto dall’attuale consiglio d’amministrazione, visto il grande successo di pubblico ottenuto negli anni passati e per rimembrare la tragedia delle vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Un “bentornato a casa” quindi a “Magazzino 18”. Sottolineo la grande gioia del Rossetti e mia personale per il fatto che ad impreziosire l’edizione del decennale dello spettacolo diretto da Antonio Calenda ci sia la presenza dell’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”, grazie alla disponibilità di Giuliano Polo e Paolo Rodda, che suggella una bella collaborazione tra due dei più importanti teatri italiani. La risposta del pubblico è stata eccellente e assisteremo a quattro serate di “tutto esaurito”».

«La Fondazione Teatro Verdi di Trieste ha accolto con grande piacere l’invito a collaborare a questa produzione con la propria Orchestra» ha commentato il Sovrintendente Giuliano Polo. «Abbiamo voluto aderire a questo progetto, oltre che per il valore di uno spettacolo così emblematico, anche per l’importanza della collaborazione e della sinergia tra le due maggiori istituzioni teatrali di Trieste. Il 2023 è iniziato all’insegna di questa collaborazione con il concerto di beneficenza del 5 gennaio; mi auguro di realizzare con Il Rossetti ulteriori importanti progetti nell’ottica di offrire spettacoli di alto valore artistico e culturale, prodotti con i nostri artisti e le nostre maestranze. Un valore in più per Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia».

«“Magazzino 18” ha avuto già 10 anni fa un ruolo importante per sdoganare il tema delle foibe e dell’esodo e farlo doverosamente entrare nella conoscenza collettiva nazionale» ha detto il Vicesindaco di Trieste e Assessore ai Teatri Serena Tonel. «Ha contribuito a ridare dignità alla memoria della tragedia e alle sue vittime e al processo di riconciliazione rispetto a questo capitolo drammatico del Novecento. Grande riconoscenza va dunque – anche da parte del Comune di Trieste – ai principali fautori di questo spettacolo, a Simone Cristicchi e ad Antonio Calenda che hanno creato un evento di rilievo dal punto di vista artistico, storico, sociale. È inoltre motivo di grande soddisfazione che la riedizione per il decennale di “Magazzino 18” veda la collaborazione di due importanti istituzioni teatrali come il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Teatro Verdi di Trieste».

Simone Cristicchi diretto da Antonio Calenda è dunque autore e nuovamente protagonista di “Magazzino 18”, musical-civile incentrato su una pagina dolorosa della storia d’Italia, che trova nel Porto Vecchio di Trieste un proprio “simbolo”, appunto il “Magazzino 18” che dà il titolo allo spettacolo. È un “luogo della memoria” particolarmente toccante: vi venivano infatti depositate le proprietà degli esuli, effetti personali e quotidiani, mobili, fotografie, quaderni, stoviglie, utensili da lavoro che rimangono ancora lì accatastati. Dopo averli portati via dalle loro case, erano costretti a separarsene, in attesa di recuperarli dopo i lunghi periodi vissuti nei campi profughi o in terre lontane. Molte volte non ne sono rientrati in possesso e quegli oggetti sono rimasti lì, dimenticati.
Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane. Non è difficile immaginare il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro, periodi duri e nostalgia: quella che pervade la canzone di Simone Cristicchi “Magazzino 18” ed il resto della colonna sonora che nello spettacolo s’intreccia alle parti recitate in una fusione di canto, musica, parole, poesia e immagini storiche.

Un racconto – orchestrato dalla grande esperienza di Antonio Calenda – che fa del teatro lo strumento per una riflessione importante e necessaria su un passato dell’Italia da conoscere per affacciarsi al presente con consapevolezza e armonia.

Il pubblico segue l’avventura di uno sprovveduto archivista romano, inviato dal Ministero a redigere un inventario di quegli oggetti ormai abbandonati da tanti anni; incontrerà lo “spirito delle masserizie” e gli altri protagonisti le cui storie sono nascoste tra i loro privati, semplici oggetti. Diretto da Antonio Calenda, Simone Cristicchi dà vita una dopo l’altra a tutte queste figure, cambiando registri vocali, atmosfere musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma di teatro ricca di contaminazioni e avvincente.

Lo spettacolo va in scena da giovedì 9 a sabato 11 febbraio alle ore 20.30 e domenica 12 febbraio alle ore 16 alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti. I posti disponibili si acquistano alla Biglietteria del Politeama Rossetti, negli altri punti vendita e circuiti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia o tramite il sito del Teatro www.ilrossetti.it. Informazioni allo 040.3593511.

MAGAZZINO 18
scritto da Simone Cristicchi con Jan Bernas
con Simone Cristicchi
regia Antonio Calenda
con l’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
diretta da Valter Sivilotti
con la partecipazione degli allievi di On Stage – School of Performing Arts
musiche e canzoni inedite Simone Cristicchi
musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti
scene Paolo Giovanazzi
luci Nino Napoletano
coproduzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano, Corvino Produzioni

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