Otello, di precise parole si vive 🗓

TAVAGNACCO – TEATRO PAOLO MAURENSIG
martedì 12 novembre – ore 20.30

CODROIPO – TEATRO BENOIS-DE CECCO
mercoledì 13 novembre – ore 20.45

SAN VITO AL TAGLIAMENTO – AUDITORIUM CENTRO CIVICO
giovedì 14 novembre – ore 20.45

ARTEGNA – NUOVO TEATRO MONS. LAVARONI
venerdì 15 novembre – ore 20.45

GRADO – AUDITORIUM BIAGIO MARIN
Sabato 16 novembre – ore 20.45

Lella Costa in Otello ph Serena Serrani

 

Seduta a Teatro alzo gli occhi e vedo la scritta 1923.

“Ma tu lo sapevi che questo teatro è stato costruito in quel periodo?” chiedo a mio marito, e lui di risposta: “Ma tu lo sapevi che qui si sono esibiti i Nirvana agli esordi della loro carriera?”

 

MUGGIA – TEATRO GIUSEPPE VERDI
Domenica 17 novembre – ore 17.30

 

 

Di precise parole si vive, e di grande teatro.

Arriva a Trieste, nel teatro Verdi di Muggia per il circuito Ert, Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, lo spettacolo Otello, di precise parole si vive.

Tratto dalla tragedia di William Shakespeare, Lella Costa in scena per l’ERT con Otello con un testo che è firmato anche da Gabriele Vacis lo spettacolo torna in scena, rivisitato, dopo 24 anni dal suo debutto sul palcoscenico, in sala Bartoli al Politeama Rossetti, ma sembra attuale sia dopo 24 anni che dopo 400.

Lei riceve gli applausi con gran classe, in un completo bianco molto elegante e sobrio che sposa perfettamente la calzatura comoda di ginnastica e che ben si abbina alla scena formata da tendaggi anch’essi bianchi ed un fondale rosso vivo.

Grandissima la sua interpretazione nell’attualizzare un testo che vive di ritmo e di parole finemente scandite. La sua verve artistica e la sua professionalità si notano immediatamente nei cambi di linguaggi, nelle inflessioni dialettali, nei cambi di tonalità date dalla diversa età dei personaggi e dalle posture che dai ritmi giovanili, attraverso passi di danza accennati passano a ricurve posizioni di vecchi e sciancrati personaggi, ma soprattutto nei cambi continui di genere recitativo, dal comico al satirico, dal drammatico al musicale.

Non è la prima volta che Lella Costa affronta il tema della violenza di genere. L’artista milanese ha fatto parte del cast dello spettacolo Ferite a morte di Serena Dandini.

In questo caso, la storia shakesperiana viene raccontata come fosse un fatto di cronaca anticipato nei titoli di un quotidiano telegiornale, una storia di femminicidio, una di tante, troppe. Splendido il gioco di luci sull’arrivo di Desdemona che da una diviene molte come, ad esempio, le oltre novanta solamente nel 2024 con conteggio fino ad ottobre, in Italia.

“Emilia: Oh, ma chi ha potuto farvi questo?

Desdemona: Nessuno… Io… da sola… Emilia addio! Ricordami al cortese mio signore. Oh addio!…”

Desdemona ama troppo e perfino in punto di morte Shakespeare le fa togliere la colpa al suo amato.
Lella Costa racconta un finale di riscatto per una morte ingiusta, nel sentire l’amore corrisposto ed il pentimento. Poca cosa di fronte al gesto e di fronte alla morte. Rimane solamente un lenzuolo bianco a coprire un’anima pura, quella di Desdemona.
Un grande spettacolo, per un grande successo, riconosciuto dal pubblico che ha affollato il teatro per questa chiamata. Neppure un pippistrello, entrato per sbaglio o per curiosità, è riuscito a distogliere l’attenzione nei confronti dello spettacolo e tutto è andato avanti come dovuto come d’essere in questo settore.
Di Lella Costa in Friuli Venezia Giulia, ricordiamo in maniera particolare i suoi spettacoli Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione (2023), Traviata, l’intelligenza del cuore (2019), la sua partecipazione al Festival La scena delle donne (2021), Ferite a morte (2013), Human (2016), per citarne solo alcuni, ma il pubblico la ricorda anche in Stanca di Guerra, Un’altra storia, Alice una meraviglia di paese.
Il prestigioso cartellone dell’Ert prosegue per la stagione portando anche a Muggia un nutrito cartellone di grandi eventi.

Laura Poretti Rizman

Lella Costa in Otello ph Serena Serrani

“Di precise parole si vive” è un verso del brano Discanto di Ivano Fossati che Lella Costa ha scelto per completare il titolo del “suo” Otello, spettacolo che torna sul palcoscenico in una versione rivisitata a quasi un quarto di secolo dalla prima messinscena. Otello, di precise parole si vive sarà ospite la prossima settimana in sei teatri del Circuito ERT. La tournée regionale partirà martedì 12 novembre dal Teatro Maurensig di Tavagnacco per la stagione di prosa realizzata con la Fondazione Luigi Bon, proseguirà mercoledì 13 novembre al Teatro Benois-De Cecco di Codroipo, giovedì 14 novembre all’Auditorium Centro Civico di San Vito al Tagliamento, venerdì 15 novembre al Nuovo Teatro Lavaroni di Artegna, sabato 16 novembre all’Auditorium Biagio Marin di Grado, e si concluderà domenica 17 novembre al Teatro Verdi di Muggia. Tutte le serate avranno inizio alle 20.45, con l’eccezione di Tavagnacco, dove il sipario si alzerà alle 20.30, e Muggia, dove il “chi è di scena” verrà dato alle 17.30. La drammaturgia dello spettacolo è firmata a quattro mani da Lella Costa e Gabriele Vacis, il quale ne cura anche la regia. La “scenofonia” è di Roberto Tarasco.

La forza dei grandi autori è che i temi, le storie e i personaggi che compongono le loro opere sono senza tempo, continuano a parlarci, anche a distanza di secoli, e spesso ci aiutano a capire chi siamo e cosa ci sta accadendo oggi. Quando ci si trova di fronte a una storia perfetta, non ha forse senso inventarne un’altra per dire le stesse cose: è quasi un dovere continuare a raccontare proprio quella. Ecco perché Lella Costa e Gabriele Vacis hanno scelto di riproporre Otello di William Shakespeare per raccontare un tema, quello del femminicidio e del patriarcato, che più attuale non potrebbe essere.
Nell’Otello, spiega Lella Costa, c’è “una trama folgorante, il cui riassunto potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi (un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso
e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole), per questo dobbiamo continuare a raccontare e ascoltare questa storia”.

Non è la prima volta che Lella Costa affronta il tema della violenza di genere. L’artista milanese ha fatto parte del cast dello spettacolo Ferite a morte di Serena Dandini.

Lella Costa debutta in teatro nel 1980 con il primo monologo, scritto da Stella Leonetti, Repertorio, cioè l’orfana e il reggicalze. È l’inizio di un percorso che la porta a frequentare autori contemporanei, lavorare in radio, avvicinarsi al teatro-cabaret e diventare una delle più rinomate attrici italiane. Tra i vari lavori messi in scena, ricordiamo il primo spettacolo di cui è anche autrice, Adlib (1987), Magoni (1994) con le musiche originali di Ivano Fossati, Stanca di guerra (1996) scritto con la collaborazione di Alessandro Baricco, Un’altra storia (1998) con la regia di Gabriele Vacis, Alice, una meraviglia di Paese (2005) e Amleto (2007). Nel 2009 debutta con Ragazze, nelle lande scoperchiate del fuori. Nella pièce Arie (2011) conferma la sua predilezione per il monologo, mentre nel 2014 recita insieme a Paolo Calabresi nella commedia Nuda proprietà, scritta da Lidia Ravera e diretta da Emanuela Giordano. Nel 2016 scrive con Marco Baliani, che ne cura anche la regia, lo spettacolo Human che indaga il significato profondo del termine umanità.
All’attività teatrale affianca significative partecipazioni a trasmissioni radiofoniche e televisive e porta avanti un costante impegno civile.

Maggiori informazioni sullo spettacolo e prevendita online su ertfvg.it.

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Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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