Addio a Tomaž Pandur

ADDIO A TOMAŽ PANDUR
Il Teatro Stabile Sloveno piange la prematura scomparsa del grande regista sloveno
Il ricordo di Paolo Magelli

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TOMAŽ PANDUR.foto fornita da TSS

Il regista sloveno Tomaž Pandur  è stato un visionario, un esteta, un regista che ha portato sul palcoscenico la dimensione del sogno con spettacoli diventati veri e propri cult. La fabbrica dei sogni del suo teatro si è fermata improvvisamente e inaspettatamente oggi – martedì 12 aprile- durante una prova di Re Lear al Teatro nazionale di Skopje in Macedonia. Pandur aveva 53 anni e una personalità artistica forte, una sigla artistica unica che l’ha portato presto alla ribalta internazionale con spettacoli memorabili realizzati per il teatro di Maribor, dove è stato direttore artistico, e ancora prima per il teatro Mladinsko (tra gli spettacoli diventati emblematici della sua poetica vanno citati almeno Sheherazade e la Divina Commedia), con produzioni autonome del Pandur.Theaters fondato con la sorella Livia nel nome e con l’ideale di un teatro sovranazionale, e con i molti successi sulle scene spagnole dopo che Madrid è diventata la sua seconda patria. Tra gli ultimi spettacoli il suo Faust realizzato per il teatro nazionale di Ljubljana ha ottenuto grande successo in America Latina.
Nella nostra regione i suoi spettacoli sono stati ospitati anche dal Mittelfest di Cividale, mentre al Teatro Stabile Sloveno è andata in scena l’ospitalità della sua produzione dedicata a Nikola Tesla Tesla Electric Company.
Con lui hanno collaborato nel periodo della sua direzione artistica del teatro di Maribor anche l’attuale direttore artistico del Teatro Stabile Sloveno di Trieste Eduard Miler e il regista Paolo Magelli che è in questi giorni a Trieste per lo spettacolo Quai Ouest e ha voluto ricordarlo con queste parole insieme alla compagnia dello spettacolo del Teatro Metastasio di Prato e al personale del Teatro Stabile Sloveno:
»Un lutto incredibile ha colpito il teatro europeo e in particolar modo il teatro sloveno. Tomaž Pandur è stato uno dei personaggi più importanti della nostra vita teatrale. Siamo commossi e colpiti da questa improvvisa dipartita. E’ morto sulla scena, come forse dovrebbero morire tutti gli artisti. Con questo pensiero non pensiamo di colmare il dolore della sua famiglia e dei tanti amici europei del teatro, ma ci sembra doveroso esprimere la nostra immensa tristezza.«

Eduard Miler, Paolo Magelli
la compagnia di Quai Ouest del Teatro Metastasio di Prato
la direzione e il personale del Teatro Stabile Sloveno di Trieste

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