CON LA MORTE NON SI SCHERZA dal 2 al 5 novembre al Teatro Miela
Un contro Halloween teatrale in piena regola dal 2 al 5 novembre al Miela nella due giorni de CON LA MORTE NON SI SCHERZA. Una doppietta di eccezionali spettacoli di giovani e pluripremiate compagnie emergenti dedicati al tema tabù della nera signora.
Giovedì 2 novembre, ore 20:30 e Venerdì 3 novembre, ore 18.00
MATERIALI PER LA MORTE DELLA ZIA
testo Mattia Michele De Rinaldis, regia collettiva Bribude Teatro e Athos Mion
di e con Sebastiano Bronzato, Isabella Rizzitello, Marko Bukaqeja
Una produzione Compagnia Bribude Teatro

Progetto finalista Premio Scenario 2021 e vincitori del bando I teatri del sacro 2021
Una zia è venuta tristemente a mancare e c’è bisogno di un rito per onorare il suo passaggio a miglior vita. A prendersi quest’onere sulle spalle saranno preti alle prese con un’omelia “standard”, agenti di pompe funebri pronti a sfidarsi su offerte al ribasso, nipoti squattrinati disposti comunque a pagare funerali raffinati e attori alla ricerca di una performance che possa onorare un defunto.
“Di fronte ad un lutto, davanti alla morte, che cosa è davvero necessario?” si chiedono quelli della Compagnia Bribude Teatro con il loro “Materiali per la morte della zia” .Una drammaturgia raffinata, ironica e divertente in nove quadri teatrali per mettere in luce la mancanza di sacralità del lutto nella nostra società del marketing e della “comunicazione senza comunità”. Siamo ancora in contatto con un rito funebre che possa essere sacro, essenziale, necessario? Siamo ancora in grado di raccontare e rappresentare la morte? La solennità del rito, via via sempre più svuotato del suo senso, a cui si contrappongono le dinamiche della società capitalistica e le leggi del consumismo.
Acquista on line: https://www.vivaticket.com/it/Ticket/materiali-per-la-morte-della-zia/220885
Sabato 4 novembre ore 20:30 e domenica 5 novembre ore 18.00 -Teatro Miela
SULLA MORTE SENZA ESAGERARE
ideazione e regia Riccardo Pippa, di e con Daniele Cavone Felicioni, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
scene, maschere e costumi Ilaria Ariemme
Produzione Teatro Franco Parenti / Teatro dei Gordi
Premio Anct 2020_Premio Nazionale della Critica Teatrale Premio Hystrio-Iceberg 2019
Vincitore all’unanimità del Premio alla produzione Scintille 2015
Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2015, indetto dall’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine
“Sulla morte senza esagerare”, titolo-omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska, della Compagnia dei Gordi è invece uno spettacolo che racconta la soglia tra l’aldiquà e l’aldilà e tutti i problemi che deve affrontare la Morte quando deve entrare in azione. I vivi la temono, la fuggono, la negano, la cercano, la sfidano, la invocano. E quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi, in fondo, che ne sa la Morte di cosa significhi morire? La giovane compagnia dei Gordi racconta l’ultimo dei nostri tabù con ironia, comicità e poesia, profondità e grande freschezza creativa. Tra maschere di cartapesta ispirate a Otto Dix e la grande tradizione della Commedia dell’Arte, uno spettacolo senza parole divertente, poetico e pluripremiato dalla critica, una potentissima sarabanda di gag, scenette, microstorie.
Acquista on line : https://www.vivaticket.com/it/ticket/sulla-morte-senza-esagerare/220935
Vi ricordiamo che presso la biglietteria del teatro sono disponibili gli abbonamenti liberi, convenienti e condivisibili.
ingresso a 5 spettacoli a scelta € 65,00
ingresso a 10 spettacoli a scelta € 120,00
ingresso a 15 spettacoli a scelta € 150,00
Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.com
Maria Wisława Anna Szymborska è stata una poetessa polacca. Premiata con il Nobel per la letteratura nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni e una delle poetesse più amate dal pubblico di tutto il mondo.
Non s’intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessitura, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.
Quando conversiamo del domani
intromette la sua ultima parola
a sproposito.
Non sa fare neppure ciò
che attiene al suo mestiere:
né scavare una fossa,
né mettere insieme una bara,
né rassettare il disordine che lascia.
Occupata a uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo né abilità.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.
Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!
A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Più d’un bruco
la batte in velocità.
Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo ingrato lavoro.
La cattiva volontà non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
e, almeno finora, insufficiente.
I cuori battono nelle uova.
Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all’orizzonte.
Chi ne afferma l’onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c’è vita
che almeno per un attimo
non sia stata immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell’attimo.
Invano scuote la maniglia
d’una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.
Wislawa Szymborska – Sulla morte senza esagerare
Inaspettata, come la poesia di Wisława Szymborska.
Poetica e divertente, sagace e coinvolgente. Così lo spettacolo che attraverso i movimenti, la musica e soprattutto i messaggi simbolici, ha conquistato il pubblico del Teatro Miela di Trieste.
Quattro gli attori in scena: Daniele Cavone Felicioni, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza.
Onnipresente la Morte che accoglie le anime che sono nel limbo e che, vedendo la Nera signora che alla fine è un uomo, si spaventano e spesso fanno marcia indietro in un andirivieni che diventa comico.
La musica ha un ruolo dominante nell’attrazione verso la pace eterna, ma spesso non è neppure lei così convincente.
Tutti gli attori vestono delle maschere di grande impatto che insieme alle scene ed ai costumi, sono a cura di Ilaria Ariemme. Le maschere in maniera particolare, sono così belle e ben costruite, da creare la seconda parte dello spettacolo nell’interazione e visione da parte del pubblico in sala.
La regia dello spettacolo è di Riccardo Pippa, autore e docente teatraleche vanta nel suo percorso lavorativo collaborazioni con Gabriele Vacis, Cesare Lievi, Renato Sarti, Ferdinando Bruni e Elio De Capitani.
Uno spettacolo senza voce che lascia parlare le gesta e la musica e suscita divertimento e pensiero. Uno spettacolo senza voce che non rimane in silenzio ma accentua il pensiero di Wislawa sulla Morte che è sempre in ritardo.
Laura Poretti Rizman