Colpo di grazia

LA FORNERO “FINISCE” PIETOSAMENTE UN SISTEMA PREVIDENZIALE CHE GIÀ STAVA SOFFRENDO TROPPO

Dal Governo Dini (1995) in poi, tutti hanno messo mano al sistema pensioni. A colpi di riforme strutturali a raffica, si era già arrivati ad intaccare due “soglie” che avevano resistito indenni ai tentativi precedenti: la soglia dell’età di 60 anni per le donne (spostata a 65 per le donne del pubblico impiego) e il limite di 40 anni di lavoro per tutti (intaccato gradualmente dall’aggiunta di finestre di uscita sempre più lunghe). Poi è arrivato Monti e ha SFONDATO queste soglie e altre ancora, in un modo che nessuno poteva davvero immaginare.

DIRITTO A PENSIONE – alcuni esempi (basati sulle tabelle utilizzate dal governo nella costruzione della manovra)

LARGO AI GIOVANIUn ragazzo che oggi ha 30 anni, e lavora da quando ne aveva 20, per avere diritto a pensione dovrà aver maturato almeno 45 anni e 8 mesi di contributi. Questo solo se lavora senza interruzioni.
Se invece avrà qualche momento di vuoto contributivo, dovrà attendere di compiere l’età di 70 anni (e oltre) per poter ricevere una pensione. Se ci arriva vivo, l’importo della pensione, interamente calcolato con il contributivo, sarà qualcosa pari a mezzo stipendio.
LE FANNULLONEUna infermiera (o una vigile urbano o una maestra di asilo nido comunale ecc.) che quest’anno compie 61 anni, e ha già 35 anni di lavoro, potrà andare in pensione solo al compimento di 66 anni e 7 mesi di età. Dal 2018 (cioè tra 6 anni) anche le donne del privato subiranno lo stesso trattamento.
Il Governo però, con grande cavalleria, permette alle donne di lavorare un anno in meno degli uomini. Quindi tutte le donne che oggi sono trentenni potranno farsi solo 45 anni di lavoro invece che 46 come sarà richiesto ai maschi. Oppure aspettare i 70 anni di età.
E CHI OGGI HA SOLO VENT’ANNI?

Non abbiamo stime Istat su cui calcolare qualcosa per loro. Nonostante questo, la Fornero è stata davvero previdente: nella legge è già programmata “la rideterminazione aggiornata del coefficiente di trasformazione …anche per età corrispondenti a valori superiori a 70 anni…..” E’ evidente che stanno già pensando come creare tabelle per età di pensionamento oltre i 70 anni.

– CHI SI FA MALE SUL LAVORO
Salvo le rendite INAIL, sono abrogati per i dipendenti pubblici (tranne le forze dell’ordine) tutti i benefici riconosciuti a chi ha subito una invalidità causata da infortunio sul lavoro o malattia professionale. Stiamo parlando di punire gente che ha subito mutilazioni o grave invalidità permanente per causa di infortuni sul lavoro.

– LAVORI USURANTI
Monti vanifica i già scarsi benefici che Berlusconi aveva previsto per i lavori usuranti. Se lavorate senza interruzioni in catena di montaggio, nel 2020 non potrete sognarvi la pensione prima di aver compiuto 62 anni e 2 mesi e avere almeno 36 anni di contributi. Se siete un infermiere in turno sulle 24 ore, dovrete aspettare almeno 64 anni e 2 mesi di età. Sempre che riusciate a dimostrare con una quantità di carte infinita di avere i requisiti giusti. Strano, su questo fronte non hanno semplificato nulla.

– LAVORATORI PRECOCI VICINI AL TRAGUARDO
Nella fase transitoria, chi è prossimo alla pensione e ha la colpa di aver iniziato a lavorare da giovane, potrà sì andare via magari con soli 42 anni e qualche mese di lavoro, ma subirà una riduzione della pensione in base a quanti anni gli mancano al compimento dei 62 (ad esempio se avrà 58 anni, il 6 % in meno).

RIEDUCAZIONE PREVIDENZIALE
Il comma 29 dell’art.14 della Legge SalvaItalia, svela le intenzioni di tutto questo massacro. Si prevede un programma di EDUCAZIONE PREVIDENZIALE, attraverso “ attivita’ di comunicazione e promozione istruite da altre Autorita’ operanti nel settore della previdenza (assicurazioni private?). I programmi dovranno essere tesi a diffondere la consapevolezza, in particolare tra le giovani generazioni, della necessita’ dell’accantonamento di risorse a fini previdenziali ….”

Ovvero: se non vi piace l’idea di una pensione da fame dopo i 70 anni, allora non vi resta che ingrassare i fondi pensione privati (tra i responsabili della speculazione), sperando che non falliscano, i giovani vanno rieducati a capire che il loro è un futuro previdenziale sicuro come una Slot Machine.
E tutto in nome dell’EQUITÀ (da Sala Giochi) e del RIGORE (probabilmente il rigor mortis, che a questo punto interverrà facilmente prima del diritto a pensione).

COMITATO NO DEBITO – TRIESTE
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