Com’è bello San Valentino da Trieste in giù! 🗓

COM’È BELLO SAN VALENTINO DA TRIESTE IN GIÙ!

PRESENTATO OGGI IL CARTELLONE DI INIZIATIVE COLLATERALI ALL’ESPOSIZIONE DEGLI ABITI DI SCENA DI RAFFAELLA CARRÀ, PROLUNGATA DI UN MESE (FINO A DOMENICA 16 MARZO). UN PROGRAMMA SPECIALE DI INIZIATIVE PER IL FINE SETTIMANA DI METÀ FEBBRAIO. COSÌ LA CITTÀ DELL’AMORE CANTATA DA RAFFAELLA CARRÀ ACCOGLIERÀ I VISITATORI A SAN VALENTINO: UN WEEK END IMPERDIBILE NEL CUORE DELLA MITTELEUROPA, CON BORAMATA IN LOVE, EDIZIONE INVERNALE DELLA FESTA PIÙ VENTOSA DELLA CITTÀ CON UN GIARDINO DI GIRANDOLE A FORMA DI CUORE IN PIAZZA UNITÀ, CON LE DUE VISITE SPECIALI AL MUSEO DELLA BORA, CON IL MENÙ DELL’AMORE, DEGUSTAZIONI RISERVATE AGLI INNAMORATI IN I8 LOCALI SELEZIONATI E CON UN’ANTEPRIMA SPECIALE DEI COSTUMI DELLE NOZZE CARSICHE, IN ATTESA CHE SI RINNOVI LA TRADIZIONE DELL’AMORE NUZIALE SULL’ALTIPIANO IL PROSSIMO AGOSTO, SENZA DIMENTICARE LE SPECIALI COREOGRAFIE DANZANTI DELLA SCUOLA DI BALLO ARIANNA IN PIAZZA UNITÀ

confstampa, foto fornita da Volpe e Sain

Presentato stamani in conferenza stampa dall’assessore alla cultura del Comune di Trieste Giorgio Rossi e dall’organizzatore Federico Prandi di Prandicom – IES Trieste Lifestyle il cartellone di iniziative collaterali, in occasione di San Valentino 2025, all’esposizioneCom’è bello da Trieste in giù” dedicata agli abiti di scena di Raffaella Carrà, allestita nella Sala Sbisà del Magazzino 26 al Porto Vecchio di Trieste.

Sono intervenuti in conferenza stampa anche il Presidente del Gal Carso – Las Kras David Pizziga, il Presidente della Cooperativa Carso Nostro Edi Kraus, Sonia Manente dell’Associazione Endometriosi Fvg e Arianna Starace della Scuola di Ballo Arianna.

L’assessore Giorgio Rossi e l’organizzatore Federico Prandi hanno sottolineato il successo registrato finora dall’allestimento, che ha visto ad oggi la presenza di oltre 5mila visitatori, di cui quasi 1500 solo nel l’ultimo weekend.

Proprio per questo il Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, che la promuove, d’intesa con Prandicom – IES Trieste Lifestyle che la organizza, ha deciso di prorogare l’esposizione di un mese. Fino a domenica 16 marzo, con accesso sempre gratuito da giovedì a domenica, dalle 10 alle 18.

Com’è bello San Valentino da Trieste in giù sarà filo rosso delle iniziative in programma dal 13 al 16 febbraio, un palinsesto di proposte che coinvolgerà tutta la città, alimentando una connessione speciale fra il Porto Vecchio e la vetrina dedicata a Raffaella Carrà e il cuore di Trieste, Piazza Unità e l’intero centro storico, grazie anche alla collaborazione di alcuni locali cittadini e di istituzioni culturali come l’originalissimo Piccolo Museo della Bora. Si parte giovedì 13 febbraio, alle 17 nella Sala Sbisà del Magazzino 26 – sede dell’esposizione di abiti di scena di Raffaella Carrà, con un incontro davvero speciale, “A tu per tu, con Maria Giovanna Elmi”: l’occasione per ritrovare le atmosfere degli anni magici della TV italiana grazie ad una “madrina” d’eccezione, l’annunciatrice e conduttrice più amata dai telespettatori del piccolo schermo. L’evento è organizzato in collaborazione con CamporossoRacconta, rassegna letteraria realizzata dal Consorzio Agrario Vicinia di Camporosso.

Da venerdì̀ 14 a domenica 16 febbraio, i visitatori in coppia potranno scoprire il “Gusto dell’amore”: 18 locali selezionati proporranno degustazioni riservate agli innamorati, visualizzabili facilmente attraverso QRcode e sul sito www.triestelifestyle.com/comebellosanvalentino.

Ecco l’elenco completo dei punti di ristorazione che aderiscono all’iniziativa:

La Cantina del Vescovo – via Torino n.32; Antica Trattoria Suban – via E. Comici n.2; Genuino – via delle Beccherie n.13; Imperatore Champagneria & Vineria – via L. Cadorna n.12; Mimì e Coccotte – via L. Cadorna n.19; Ristorante Ariston – viale R. Gessi n.16; Ristorante C’era una volta – via di Giarizzole n.8; Ristorante Le Terrazze – Strada di Costiera n.22; Trattoria alla Gioconda – via S. Slataper n.12/c; Trattoria Antica Ghiacceretta – via dei Fornelli n.2; Trattoria da Basile – Salita al Promontorio n. 5; Trattoria Da Spetic – Strada di Fiume n.425; Ristorante Ai Fiori – Piazza  A. Hortis n.7; L’Osteria Pep’s – Riva tre Novembre n.3; Trattoria Al Castello – Salita delle Mura n.11; Puro – via Torino n.31; Antico Ristorante Tommaseo – Piazza Tommaseo n.4; Enoteca Morbin – via Bramante 8/B.

 

Da non perdere poi la spettacolare “BorAmata in Love”, special edition invernale della festa più ventosa della città con un giardino di girandole a forma di cuore in Piazza Unità, per celebrare l’amore nel cuore della Mitteleuropa, a San Valentino. In collaborazione con Edimaster, la scuola edile di Trieste.

A proposito di vento, il Piccolo Museo della Bora, partner storico di Boramata proporrà due visite divertenti e coinvolgenti, riservate alle coppie che sceglieranno il capoluogo giuliano per il loro weekend di San Valentino: sabato 15 febbraio, alle 11 e alle 16 gli innamorati potranno farsi una bella foto mentre sono colti da una raffica 100% triestina. Prenotazioni scrivendo a museobora@gmail.com

Ed è ispirato da una grande tradizione di coppia anche la speciale vetrina “Un invito a Nozze”: appuntamento sabato 15 febbraio, alle 11 nella Mag. 26, Sala Sbisà, con la presentazione in anteprima di alcuni abiti storici delle “Nozze carsiche”, in attesa che si rinnovi il rito nuziale sull’Altipiano triestino, il prossimo agosto. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Comune di Monrupino/Repentabor e Gal Carso/Las Kras. Sempre sabato 15 febbraio, ad animare a sorpresa il pomeriggio il flash mob danzante a cura della Scuola di Ballo Arianna.

 

Nella mattinata di domenica 16 febbraio dalle 10.30, arriva “Ballo Ballolo spettacolo tutto da scoprire speciale pensato dalla scuola di Ballo Arianna che lancerà l’asta delle girandole, un’iniziativa di solidarietà il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Endometriosi FVG.

«Siamo felici del successo dell’esposizione e della proroga al 16 marzo, naturalmente teniamo a condividere con gli uffici del Comune questo risultato, perché la reciproca collaborazione si conferma sempre stimolante – spiega l’organizzatore dell’iniziativa Federico Prandi, AD Prandicom IES Trieste Lifstyle. Sin dall’inizio abbiamo insieme sostenuto l’idea di una promozione, non convenzionale, della proroga, da sposare a un programma articolato di eventi che è appunto diventato “Come è bello San Valentino da Trieste in giù”. Quindi un’attività di comunicazione a vasto raggio, che parte dalla Sala Sbisà e si espande in città, coinvolgendo anche alcuni locali che hanno aderito con entusiasmo alla richiesta di creare piatti, ricette, proposte per il week end di San Valentino. E coinvolgendo anche chi, come l’Associazione Museo della Bora, è un partner storico degli eventi di IES Trieste Lifestyle, oppure realtà come il Gal Carso / Las Kras, capace di coinvolgere i Comuni del Carso, in questo caso Monrupino/Repentabor per le Nozze Carsiche. E poi Arianna Starace, con la sua scuola di ballo, che ha accolto l’invito a pensare a qualche cosa di particolare per celebrare l’anima più autentica di Raffaella Carrà. Sarà l’edizione zero di un progetto che celebra il sound branding regalato da Raffaella Carra alla città: “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù” potrebbe diventare una piacevole ricorrenza, per iniziare la nuova stagione turistica. La proroga ci permette inoltre, come del resto nella tradizione di IES, cuore della parola Trieste, di dare spazio e raccontare per un mese intero l’attività dell’Associazione Endometriosi FVG, alla quale molti eventi saranno dedicati».

Com’è bello da Trieste in giù

La fortunata esposizione degli abiti di scena di Raffaella Carrà riprende il ritornello di un suo brano di clamoroso successo, “Tanti auguri”, sigla del varietà “Ma che sera” (1978): un refrain che trasformava Trieste nel simbolo dell’amore. Nella Sala Sbisà del Magazzino 26 si apre ai visitatori una vetrina caleidoscopica e scintillante, come lo è stata la carriera della “Raffa” nazionale, star evergreen, fra le più note e amate di sempre. Sono infatti esposti 35 straordinari abiti dall’archivio privato di Giovanni Gioia e Vincenzo Mola (collezioni Carrà) e 2 donati dall’autore Rai Massimiliano Canè, consulente artistico per i video d’epoca che, scorrendo accanto ai costumi di scena, ricostruiscono oltre 30 anni di storia dello spettacolo, della tv e della società italiana. Un percorso immaginifico fra strass, paillettes, chiffon, pietre Swarovski, luccichii, tessuti preziosi, tagli originali, sempre personali, di alta sartoria. Taglie dalla 38 alla 42, vestiti che pesano anche dieci chili, abiti disegnati da note griffe dello spettacolo come Gabriele Mayer e la sua sartoria artistica (dalla quale sono usciti anche molti abiti di Renato Zero e Lorella Cuccarini o i costumi di film come Marie Antoinette di Sofia Coppola). A firmare gli abiti sono anche molti altri professionisti del mondo dello spettacolo, come Corrado Colabucci a Luca Sabatelli: vestiti che rappresentano un patrimonio culturale e artistico e dai quali si sprigiona ai visitatori lo stile del personaggio Carrà nel suo l’impeccabile caschetto biondo, nelle eleganze maliziose e negli eccessi indossati con ironia. Abiti di lustrini e paillette, costumi da sera e tute ma anche giacche, motivi dall’optical al super chic, tante mise sospese fra il bianco, il nero e il rosso – i colori più amati – ma anche l’oro, il blu notte e l’argento. Trentacinque “scrigni” fruscianti, che schiudono l’icona, mito del varietà, ma anche la storia della televisione tricolore così come Raffaella Carrà l’ha incarnata.

 

 

Com’è bello da Trieste in giù

Sala Sbisà – Magazzino 26, Porto Vecchio – Trieste

fino al 16 marzo 2025

da giovedì a domenica dalle 10 alle 18 – Ingresso libero

 

Promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo

Organizzazione: Prandicom – IES Trieste LifeStyle

Abiti: Archivio Privato di Giovanni Gioia e Vincenzo Mola (collezioni Carrà)

 

Consulenza Artistica Video: Massimiliano Canè – Autore RAI

Grafica: Anthes

 

Partner Assicurativo: RP Several

DA TRIESTE IN GIÙ: CARRELLATA SUGLI ABITI DI RAFFAELLA CARRÀ

Prima tappa dell’esposizione in Sala Sbisà è l’abito che ci focalizza sulla carriera di cantante di Raffaella Carrà, quando, fra il 1975 ed il 1980, è protagonista di tour in Spagna, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra e in particolare nei paesi dell’America Latina, diventando un fenomeno di esportazione della musica italiana nel mondo. Nel 1976 incide uno dei suoi successi più clamorosi A far l’amore comincia tu e, proprio per esibirsi sulle note di questo brano, il costumista Corrado Colabucci disegna l’abito che troviamo esposto, confezionato poi dalla storica Sartoria G.P. 11 di Gabriele Mayer. Ed è questo uno dei più usati nella tournée Forte Forte Forte del 1978: un vestito lungo, in tessuto tulle trasparente effetto nudo, in gran parte rivestito di paillettes argento e oro. Un vertiginoso spacco sul davanti, sul collo e nell’abito decorazioni e ricami con pietre Swarovski. Proprio con questo vestito in molte occasioni ha cantato anche la title-track dell’esposizione triestina, ” Tanti auguri”.

E ancora, spaziando fra gli abiti, troviamo selezioni dal film Barbara del 1980 – dove indossa uno degli abiti che hanno conferito alla Carrà il titolo di “Icona di stile”, disegnato dal costumista Luca Sabatelli, fu indossato per cantare il brano Io non vivo senza te – dallo spettacolo Millemilioni del 1981 (un bolerino di chiffon, color arancio, paillettato, a maniche lunghe e collo alla pistagna, con applicati 2 spallotti a raggiera,) e da una delle prime edizioni di Fantastico, quella 1982-1983 abbinato alla Lotteria Italia: anche in questo caso è Luca Sabatelli a firmare il vestito che vedeva in scena la Carrà accanto a Corrado, Gigi Sabani e Renato Zero. Nella decima puntata si esibiva sulle note del brano Né con te, né senza te, indossando un abito lungo di colore rosso in lycra, con balze sulla parte superiore, intorno alla scollatura, e sotto il ginocchio, in organza. Lo riproporrà anche nel programma Pronto, Raffaella?, per ricantare il medesimo successo. Proprio da Pronto, Raffaella?, edizione 1984, la seconda edizione del celebre talk del mattino di Rai1, arriva la sigla Dolce far niente nella quale Raffaella Carrà indossa l’abito del costumista Gabriele Mayer composto da un body e da una gonna applicata che, durante le prove del balletto, Raffaella fa scucire per potersi muovere con più disinvoltura. È un tripudio di Swarovski multicolor. lo indosserà anche nella 16esima puntata della seconda edizione di Hola Raffaella, per esibirsi in Quando calienta el sol. E ancora: nella stagione televisiva 1985/1986 la Carrà fu la conduttrice del supershow Buonasera Raffaella, con 10 puntate in onda da Roma e le ultime 5 live dagli Studi della Rai Corporation di New York. Per la sigla del programma Fidati il costumista Gabriele Mayer disegna l’abito al ginocchio di colore azzurro, in tessuto jersey, completamente ricoperto di strass, con spacco laterale che troviamo esposto. Dalla spalla destra, su ambo i lati, parte una mini stola: il vestito fu indossato da una soubrette internazionale che ne rimase affascinata, Brighitte Nielsen, nel 1987 per il programma Satisfaction – Festival di mezzanotte.

Dal 1986 Raffaella Carrà conduce il programma Domenica in e anche questa volta conquista un primato, è infatti la prima donna che presenta questo prestigioso contenitore domenicale. I costumi di scena sono disegnati da Corrado Colabucci che per la sigla iniziale realizza un abito, indossato solo per pochi secondi, con un tripudio di tessuti diversi fra loro, trapunto di pietre e Swarovski. Sempre a Domenica in Raffaella si ritaglia, in ogni puntata, un piccolo spazio personale dove canta le sue canzoni: per interpretare “Ballo Ballo“, Corrado Colabucci le disegna un abito unico nel suo genere, composto da due pezzi: un body, effetto carne, rivestito di borchiette argento e strass neri. Le maniche lunghe e ricamate con canottiglie. La gonna, in georgette, caratterizzata da una baschina interamente ricamata in canottiglie a tinta e strass. Nel 1988 Raffaella Carrà firma un contratto con le reti Fininvest e il suo primo programma è il “Raffaella Carrà show“. Per la prima puntata Luca Sabatelli disegna e realizza quello che nel corso del tempo sarà definito l’abito cofanetto, a seguito di una divertentissima battuta del comico Gianfranco D’angelo. La particolarità è da ricercarsi nei disegni cashmere tutti realizzati con cannette Cristal multicolor. La gonna e la cintura sono di tessuto jersey, nero, tempestato di Swarovski a tinta. Indimenticabile nello show anche l’abito da sera di colore rosso con forti richiami alla cultura spagnola. È in tessuto lycra con balze plissettate in taffetà a linea sirena: la notorietà di questo abito si deve anche alla realizzazione di una statuina, voluta da Gianni Boncompagni per l’uscita del CD “Fiesta.

Nel settembre del 1990, per la conduzione della prima puntata dello special televisivo Uno, due, tre … Rai vela d’oro, in onda su Rai Uno, affiancata da Toto Cutugno e Fabrizio Frizzi, Raffaella indossa un abito disegnato da Corrado Colabucci completamente ricoperto di piccole paillettes dorate e completato dai cristal Swarovski. Lungo e avvolgente, con una scollatura sul davanti in tulle trasparente, lo riproporrà per promuovere “Fantastico 1991“, nel servizio fotografico del settimanale TELESETTE.

Nel 1992, dopo una lunga assenza dalla Spagna Raffaella torna sugli schermi di TVE1 per condurre il programma “Hola Raffaella“. In tutte e tre le edizioni canterà i suoi vecchi successi, riproporrà alcuni spettacolari balletti sempre con gli abiti del costumista Corrado Colabucci. Dopo quattro anni di assenza dall’Italia, Raffaella torna sugli schermi televisivi nazionali con uno spettacolo che verrà trasmesso in diretta dall’Auditorium del foro italico: “Carràmba! che sorpresa” (9 puntate su Rai Uno tra il 1995 e il 1996): presente nell’allestimento il vestito indossato nella terza puntata a firma della costumista Graziella Pera, un meraviglioso abito bianco con bordatura in nero, top in paillettes, gonna con spacco laterale e camicia in organza con bottoni gioiello.

Nel fortunatissimo show “Carràmba! che fortuna” (1999), che ogni settimana presenta incredibili e divertenti storie di chi è stato baciato dalla fortuna e di chi invece l’ha solo sfiorata, Raffaella indossa una serie dei suoi abiti iconici di fine anni Novanta: rimane celebre quello della decima puntata, presente nell’allestimento, un body con un pantalone in velluto in seta disegnato da Corrado Colabucci. Nel 2008 Raffaella Carrà torna su Rai uno con “Carràmba! che fortuna” IV edizione, ancora abbinato alla lotteria Italia. I costumi di scena sono affidati a Luca Sabatelli che per la prima puntata crea un abito da sera in tulle elastico color carne completamente rivestito di circa 18.000 cristal Swarovski.

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