Coppia aperta quasi spalancata 🗓

Coppia aperta quasi spalancata

di Dario Fo e Franca Rame

regia di Alessandro Tedeschi

con Chiara Francini e Alessandro Federico

24 – 27 febbraio 2022

Teatro Orazio Bobbio

TRIESTE

Uno spettacolo storico quello proposto nel cartellone de La Contrada per la regia di Alessandro Tedeschi.

Dario Fo e Franca Rame che appaiono come intoccabili miti del palcoscenico teatrale e del pensiero rivoluzionario, in realtà è l’opera più messa in scena della coppia, con circa 700 produzioni nel mondo.

La scrittura totale è di Franca Rame, mentre la direzione e la stesura conclusiva è di Dario Fo.

Coppia aperta, quasi spalancata tratta l’egoismo maschile nel voler esser libero di poter avere più compagne, mantenendo però un’esclusiva sulla moglie, la quale deve rimanergli al fianco, fungendo da porto sicuro, madre amica moglie e sorella.

Ovviamente non può funzionare, anche se il tema, proposto negli anni ottanta dello scorso millennio, appare ancora molto attuale.

I due interpreti Chiara Francini e Alessandro Federico, interpretano al meglio le parti, ma la vera parte principale è data dalla donna che, con grandissima capacità e comicità, tratta un tema estremamente attuale in maniera molto leggere portando il sorriso sul volto di tutto il pubblico.

Sorriso che a tratti, soprattutto durante il tentato femminicidio, potrebbe svanire, considerando l’attualità delle drammatiche vicende di cronaca che purtroppo riempiono ancora i giornali, ma alla fine per fortuna, tutto è finzione, anche la meritata sorte dell’infedele maschio che egoisticamente tirava le redini del gioco fino a quel momento.

Chiara Francini è scrittrice, conduttrice e attrice (nel cast, fra gli altri, della serie tv Non dirlo al mio capo, campione di share da 3 milioni di spettatori a puntata nelle repliche di giugno 2020),  Alessandro Federico (molte le sue esperienze sia teatrali che cinematografiche tra cui spiccano “L’amore ritrovato” di Carlo Mazzacurati e “La Bella addormentata” di Marco Bellocchio). 

Laura Poretti Rizman


Un testo sui rapporti di coppia, sulla psicologia maschile e la relativa insofferenza al concetto di monogamia. La storia grottesca di due coniugi, alle prese con un matrimonio che sta andando allo sfascio, che decidono di sperimentare la formula della “coppia aperta” per risolvere i problemi della loro relazione. Ma la “coppia aperta” in realtà è un’invenzione del marito per giustificare le sue infedeltà.

«Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!»: questa battuta folgorante incarna il senso di una commedia rilevante non solo perché è da sempre un grande successo del palcoscenico, ma anche per la sua capacità di definire e celebrare il ruolo della donna all’interno della coppia. 

Infatti, fino a che della libertà ne fruisce il maschio va tutto bene, ma cosa succede quando anche la donna, superate le iniziali ritrosie, decide di prendersi la sua parte di libertà trovandosi un altro uomo? I ruoli si invertono: il marito strilla, va in crisi, vuole la mamma e minaccia il suicidio.

L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata. 

In un periodo in cui l’Italia è immersa in anni di profonde trasformazioni politiche e sociali (la contestazione del ‘68, la legalizzazione dell’aborto e del divorzio, l’abrogazione del reato di adulterio e delle disposizioni legate al cosiddetto “delitto d’onore”), la possibilità della “coppia aperta”, un rapporto libero non vincolato alla monogamia, fa emergere le resistenze a spazzare via machismo e senso di superiorità dell’uomo sulla donna. 

Mettere in scena oggi questo spettacolo significa celebrare il talento di Dario Fo così come quello di Franca Rame, due artisti straordinari, che hanno illuminato le scene internazionali con la loro intelligenza, inserendosi con coraggio e determinazione in tutti i grandi temi sociali del loro tempo.

Serali 20.30, domenica 16.30.

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Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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