Mi reco fino a Pordenone, ma ne vale la pena. Come ogni anno il festival Dedica invita uno scrittore al quale omaggia tutta la rassena letteraria e quest’anno è il turno di un mito della letteratura odierna.
Un uomo che ha fatto la storia, prima di scriverla, e spesso per raccontarla ha usato parole che arrivassero ai piccoli, perchè proprio da loro bisogna partire per ricreare un mondo migliore.
Luis si presenta sul palcoscenico avvolto da un applauso immenso, viene presentato da Bruno Arpaia, scrittore e giornalista italiano nonchè traduttore di letteratura spagnola e latino americana. Arpaia ha il compito di intervistarlo ma lo loquacità e la simpatia di Sepúlveda spesso non lascia spazio alle domande e le anticipa.
Rapisce tutti con i suoi racconti: riusciamo a conoscere la sua passione per il calcio, sopraffatta da quella dell’innamoramento per una ragazza. E’ proprio quella ragazza che lo rifiuta che lo porta a scoprire la poesia, della quale poi non può più farne a meno. Il suo trascorso politico, la sua estradizione per aver manifestato contro il potere attuale, il suo non esser ad oggi cittadino cileno. Ci racconta dei suoi mesi nella foresta amazzonica, dell’uomo che leggeva soltanto romanzi d’amore e di quello che nella vicina isola di Lussinpiccolo lo ha portato a scrivere il suo primo libro famoso.
Ci racconta del suo esser cittadino tedesco, ma anche francese, e condisce il tutto con simpatia per quell’ora che scorre troppo velocemente.
Ci parla di tante cose Sepúlveda, ma su una in particolare mi soffermo, ed è quella dell’arte della fotografia.
All’apertura dell’intervista viene mostrato un video di immagini scattate dal fotografo che per anni l’ha seguito, Daniel Mordzinski. Essendo in sala viene invitato a salire sul palcoscenico e così ha modo di parlare di Luis e di come lui affronta lo scatto fotografico.
La conoscenza prima di ogni cosa, permette di fermare l’attimo. La conoscenza della persona e del percorso fa la differenza tra una buona fotografia e una fotografia senza valore.
Amando la fotografia non posso che abbracciare ogni singola parola espressa ma l’emozione sale maggiormente quando a parlare di fotografia è anche
Sepúlveda. Una volta di più la fotografia unisce e indica la via. Questa è l’arte.
©Laura Poretti Rizman