PERCHE’ PARLIAMO DI GENERI E NON DI GENERE? IL GENERE E’ SOLO UNO, QUELLO FEMMINILE. IL MASCHILE E’ IL GENERALE!
L’ultimo spettacolo di Marcela Serli inizia a scena aperta accogliendo il pubblico entrante in sala. Una sindacalista o politica poco importa, biascica parole inconcludenti sullo stile di molti esempi noti. Non finisce mai un discorso, usa una terminologia impropria, fa uso di termini che non hanno nessun significato, abbonda nel tono di voce, e porta un gran sorriso sulle bocche di tutti. Ma lo spettacolo è solo agli inizi. Dapprima si vede la donna sotto molti aspetti, ma in tutti viene accumunato un senso di causa del suo male. Categorie di veline, politiche, sindacaliste, casalinghe, comuni ragazze in discoteca, vengono viste non sotto un aspetto positivo ma presentate per quanto di più negativo c’è, ovvero come l’assassina di se stessa in un’umiliazione che parte da noi, dalla parte femminile che spesso non riesce a stare in pace neppure tra le sue pari.
Lo spettacolo è diviso in parti, piccole parti che cambiano il ritmo e mandano messaggi su diversi fronti ed argomenti.
Un allenamento scandisce il passaggio successivo: donne che si riscaldano per riuscire a parlare di molestie in un crescendo di autocaricamento dove esce che una donna su tre si ritrova in queste condizioni. Obiettivamente se ad oggi si conta una donna molestata ogni tre, se consideriamo le umiliazioni sul genere femminile potremmo veramente dire che nessuna donna ne è mai rimasta esclusa e in maniera ripetitiva ha subito torti in parole ed opere contro la sua paersona.
Dei diritti sulle donne come cittadine appena da pochi anni se ne parla, così come sui diritti al lavoro, ma ad oggi la realtà è che le donne hanno comunque in media, un salario più basso rispetto agli uomini, quattro su dieci lasciano il lavoro per seguire i figli, e sono davvero molte le donne che dopo i cinquantanni non lavorano più.
Donne che non sono rispettate nelle minime cose come guardarle in faccia mentre si parla a loro, nella cura, nel poter guardare un uomo senza che l’altro pensi che lo si voglia sedurre, nel poter tornare a casa col buio senza aver paura, ma anche donne che con gran fatica sono riuscite a farcela come Ilda Bocassini, Maria Curie, Margherita Hack, e tante, tantissime altre.
Splendida l’esibizione artistica della ballerina che in finale rimane senza voce. Di gran impatto anche il susseguirsi di voci maschili nel raccontare atti di violenza perpretati alle loro compagne. Passi che tolgono il fiato e sospendono il respiro per quanto realismo riescono a trasmettere. Un realismo di orrenda quotidianità.A tutto questo corrisponde una rabbia talmente grande da voler restituire tutto il male con altrettanta violenza ma da parte delle donne c’ò soltanto la capacità di riuscire a urlare in 40 secondi tutto il dolore possibile, ma spesso, questo tempo trascorre in smorfie di pesante silenzio perchè è chiaramente presente la consapevolezza che neppure la morte riuscirà a cancellare il male subito.
Perchè il male che si fa alle donne non è soltanto quello fisico, ma sono tutte le continue umiliazioni subite attraverso quelle che sembrano piccole frasi come: sei grassa, non sai guidare, dove vuoi andare, cosa pretendi di fare, le donne non possono, non ti amo, non ti ho mai amata, non ti amerò più, sei imbarazzante, mi vergogno di te…e nonostante tutto questo, la donna perdona. Perdona sempre.
Danza, espressività, mimica, prosa, musica e canto per questa opera completa che vede sul palcoscenico diversi artiste un musicista; tutte hanno saputo dare il massimo delle loro possibilità rendendo la serata difficile ma estremamente piacevole come solo la consapevolezza realistica può essere.
IO TI PERDONO PERCHE’ SE NON TI PERDONO IO, CHI TI PERDONA?
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©Laura Poretti Rizman
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Marcela Serli al Teatro Bobbio fuori abbonamento con lo spettacolo “Dell’umiliazione e della vendetta- Operetta comica in un atto”.
Prosegue la rassegna “Femminile Singolare” al Teatro Bobbio, mercoledì 4 dicembre alle ore 20.30, con “Dell’umiliazione e della vendetta- Operetta comica in un atto”, di e con Marcela Serli.
Uno spettacolo che vuole andare oltre e che è il punto di arrivo di una serie di Laboratori teatrali sull’Umiliazione di Genere che sono stati organizzati in collaborazione con l’Accademia Teatrale La Cantina, e che saprà colpire il pubblico. Come afferma la Serli, si tratta di “Un’operetta ripugnante. Dolorosa e ridicola. A proposito di donne. E di uomini. E di come a volte siamo così lontani. Un’operetta morale sull’immorale. Vogliamo shoccarvi con temi inesplorati, vogliamo presumere di sapere cose che voi non sapete. Saremo banali, ripetitive, nuove, serie, maschie, arroganti, femmine, potenti, isteriche, deboli, nuove, arrabbiate e dolci. Accoglienti e respingenti. Donne diverse che rispecchiano su loro stesse il rapporto con un modello simile di femminilità. Da dove arriva questo modello? È possibile andare alla radice dell’idea che assumiamo di donna per scoprire quanto di questa si può togliere e reinventare secondo i nostri desideri reali? A che punto siamo col pensiero femminile? Si nasce o si diventa donna? E gli uomini? E le categorie? E le classificazioni? E i gruppi di appartenenza? E basta?”
Con la Serli sul palco del Bobbio ci saranno Anna Coppola, Noemi Bresciani, Gaia Saitta, Irene Serini, Caterina Simonelli.
“Dell’umiliazione e della vendetta- Operetta comica in un atto” è una coproduzione di Atopos Compagnia Teatrale e La Contrada. Il progetto, la drammaturgia e la regia dello spettacolo sono di Marcela Serli, le musiche e le canzoni originali portano la firma di Stefano Schiraldi. La ricerca e la collaborazione drammaturgica è di Carla Boscaro e la tecnica in scena sarà Roberta Faiolo.
Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it).
Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; contrada@contrada.it; www.contrada.it.