Cos’è successo in Val Rosandra?
24-25 marzo: in un giorno l’uomo ha distrutto ciò che la natura ha impiegato anni a realizzare!
Duecento volontari, coordinati dalla protezione civile, nell’ambito di un intervento regionale per la messa in sicurezza degli alvei fluviali, “Alvei puliti”, hanno “ripulito” il letto del torrente Rosandra. Tutto questo con l’approvazione del comune di San Dorligo – Dolina e attraverso denaro della Regione Friuli Venezia Giulia… sembra siano stati sborsati ben 800.000 euro!
Cos’è successo realmente?
Anzichè togliere rifiuti, sistemare il letto del Rosandra o potare le piante infestanti, i volontari, supervisionati persino dal Vicepresidente della regione e assessore regionale e delegato della protezione civile Luca Cirani, hanno indiscriminatamente fatto piazza pulita dell’intero bosco ripariale, senza distinguere piante infestanti e i preziosi ontani neri o pioppi bianchi, alberi di pregio che avevano anche 30, 40 anni!
Per Pier Luigi Nimis, Professore Ordinario di Botanica, Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste: “L’intervento effettuato in Val Rosandra si configura come un vero e proprio disastro ambientale […] La completa scopertura del suolo derivante dal taglio drastico effettuato in Val Rosandra priverà questo tratto del torrente del suo presidio forestale, accelerando il disseccamento del suolo e l’erosione delle rive. […] Il drastico intervento ha già modificato il delicato habitat di molti animali acquatici ed è stato effettuato proprio durante il periodo di nidificazione degli uccelli.
[…] Lo scriteriato intervento, effettuato all’insaputa della Commissione Scientifica della Val Rosandra di cui faccio parte, prescindeva completamente dall’analisi delle funzionalità e dei servizi ecologici della vegetazione riparia, partendo dall’assunto grossolano che essa sia qualcosa di dannoso, da eliminare per mettere in sicurezza il torrente. Il risultato è stato un danno ecologico e paesaggistico difficilmente rimediabile in tempi brevi.”
Cosa è stato fatto?
Domenica 1 aprile in Val Rosandra abbiamo raccolto ben 1592 firme!
Inoltre abbiamo formato il “Comitato per la difesa della Val Rosandra”. Il nostro scopo è raccogliere firme per una petizione, intendiamo procedere per vie legali all’individuazione dei responsabili tramite un esposto alla procura, vogliamo vigilare perchè chi ha sbagliato paghi e affinchè si cerchi di ripristinare la riserva! Vogliamo che le autorità rispondano alle nostre domande in modo chiaro e univoco senza scaricarsi le colpe a vicenda:
Chi sono i responsabili che hanno autorizzato tutto questo? Dov’era la forestale? Che fine ha fatto la legna DI PREGIO che è stata trasportata via dal sito?
Se non facciamo qualcosa, la protezione civile tornerà in Val Rosandra, il 14-15 o il 21-22 aprile
Il 24 marzo è stato impedito alle persone presenti di andare oltre il rifugio Premuda per “ragioni di sicurezza”: questa volta vogliamo essere presenti all’evento e VIGILARE per evitare che vengano fatti altri incresciosi danni!
Cosa possiamo fare insieme?
RITROVO SABATO 7 APRILE ore 12
piazza dell’Unità d’Italia a Trieste
sotto la sede della REGIONE
Restiamo in contatto: partecipa e tieniti informato!
– “NO alla DISTRUZIONE della VAL ROSANDRA” su Facebook
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