Due paia di calze di seta di Vienna

La sera dell’anteprima, al teatro Orazio Bobbio, lo scenario si apre su splendide scenografie mentre Una fresca Bavisela, viene cantata da una delle protagoniste, Marzia Postogna nel ruolo di Valeria.

Adriano Giraldi, nel ruolo dell’amico dello sposo Nicoletto, si innamora della moglie di quest’ultimo.

Inizia così questa riedizione di una delle commedie più storiche della città di Trieste, che porta la sua punta di diamante con la partecipazione di Ariella Reggio, sempre più conosciuta al pubblico nazionale anche grazie alla sua partecipazione in vari set cinematografici e pubblicitari.

La commedia in questa nuova veste rimane contestualizzata ma si rivitalizza grazie ad una vena estremamente romantica e musicale, ma soprattutto assume maggior importanza grazie ad un gioco di ombre che si delinea alle spalle e che bilancia il romanticismo musicale, l’ironia del testo e dell’interpretazione, alla incisività del messaggio simbolico e muto che si delinea su di uno schermo velato.

Gli attori sono tutti scelti con dovizia e sono perfettamente inseriti nei loro ruoli. Troviamo tra gli altri, Maurizio Zacchigna e Gualtiero Giorgini nei rispettivi ruoli dello zio e del secondo marito di Valeria, e Maria Grazia Plos nel suo ruolo di un’eccezionale cameriera friulana

Intervista ad Andrea Stanisci

L.P.R. : All’apertura del cartellone de La Contrada la ritroviamo prendersi carico del lavoro in scene e costumi. Com’è questo periodo lavorativo per lei?

A.S. :  E’ un periodo abbastanza pieno in realtà. Sono reduce da un debutto avvenuto il giorno 15 ottobre a Roma al teatro Ghione dove abbiamo debuttato con la commedia Ladro di Razza di Gianni Clementi, con Massimo Dapporto, e con Blas Roca Rey, Susanna Marcomeni. Ho curato le scene ed i costumi, le musiche originali
erano di Lucio Gregoretti, la regia di Marco Mattolini e la produzione della MIND PRODUCTION S.R.L. Abbiamo avuto una gran soddisfazione per l’affluenza del pubblico e tra i tanti spiccavano personaggi di rilievo del mondo dello spettacolo, come ad esempio Pippo Baudo.

Sono a Trieste per l’apertura del cartellone della stagione della Contrada, con questo lavoro ed al giorno 26 ottobre sarò a Montecatini per preparare il debutto del giorno 29 ottobre della commedia Lo sfascio di Gianni Clementi, con RICCARDO DE FILIPPIS nel ruolo di Ugo e con JENNIFER MISCHIATI. In questo caso mi sono occupato dei costumi di scena.

Posso dunque dire di essere stanco, ma veramente contento.

L.P.R. : Cosa vuol dire per lei lavorare su questo testo.

A.S. : Così come per le Maldobrie, mi ritrovo a lavorare su una tradizione che vede coinvolti in essa non solo gli interpreti nelle rispettive parti, ma anche e soprattutto il pubblico che si presta ad assistere alla messa in scena. Il pubblico si reca a teatro conservando le tradizioni e noi ci ritroviamo a proporre cose nuove rimanendo ancorati nella Memoria.

Ho prestato molta attenzione alla datazione che è precisissima, ovvero tra il 1919 e il 1920. Un periodo nel quale D’Annunzio a Fiume propagava il divorzio.

L.P.R. : In febbraio rivedremo i suoi lavori in un’altro cartellone, con una rappresentazione che la vedrà al fianco del lavoro di Enrico Luttmann con un’attrice di grande rilievo quale é Maria Grazia Plos.

A.S. : Si è vero, ma prima di tutto questo sabato 19 ottobre sarò il relatore dell’  incontro  sul tema di Proust e la moda alle ore 18.00 presso l’ Alliance Française  in Piazza Sant’Antonio Nuovo, 2.

Intervista a Gualtiero Giorgini

L.P.R. : Cosa significa per lei far parte di questo spettacolo?

G.G. : Ne sono veramente onorato. Per me lavorare alla Contrada è sempre un piacere. E’ un teatro che ha sempre saputo aprire le porte, e questo è necessario nel nostro mondo dove le persone sono sempre pronte a  mettersi in gioco. Lavorci è come vincere un Oscar.

Intervista ad Ariella Reggio

L.P.R. : All’Ariella Nazionale, chiedo: Come mai questa commedia, così facilmente fruibile da un pubblico italiano, non viene portata in tourneè?

G.G. : Purtroppo il dialetto triestino è davvero difficile da vendere. Molto più acchito si riesce ad avere con quello veneto, infatti il teatro goldoniano è conosciuto in tutta Italia. Questo spettacolo però, in realtà è gia stato portato a Roma, moltissimi anni fa.

Intervista a Maria Grazia Plos

L.P.R. : Ritroviamo in splendida forma Maria Grazia Plos, nel suo ruolo di cameriera friulana. Un ruolo che a tratti sembra sia di sottofondo, ma che in realtà assume un ruolo importantissimo, quasi a spezzare quell’ironia con uno sguardo che porta ad un’osservazione più profonda. Ci parli di questo personaggio e di quanto sia importante per lei.

M.G.P. : Io sono di origine friulana, e quando sono arrivata a Trieste e sono approdata al teatro per adulti, sono salita in scena proprio con questo personaggio, che al tempo, è stato creato a misura per me. Questo è dunque un personaggio che sento moltissimo ed è un ruolo che porto  nel cuore. Per anni sono stata chiamata Rosute, perchè il mio nome veniva confuso con quello del mio personaggio. Per questo  personaggio io provo un grande amore.

In questa rappresentazione, utilizzando uno schermo che svela le sagome delle figure, si aggiunge una maggior importanza a questa personaggio, che in silenzio, da lontano, pian piano, riesce a divenire protagonista ed a prendersi il potere familiare.

C’è da dire che questo personaggio era stato creato apposta da Carpinteri e Faraguna con l’intento di far capire ai triestini che i friulani, pian piano, stavano per portar via loro tutto il potere acquisito nella storia.

Le racconto che la prima volta che sono salita sul palcoscenico ed ho esordito con il saluto: Mandi, c’è stato un boato in sala. Io mi sono offesa, non capendo perchè tutti questi spettatori si potessero permettere di ridere  solo al semplice saluto in friulano. Solo rimanendo qui, negli anni, ho capito che era un gioco, ed ho amato sempre più questo personaggio.

L.P.R. : Avremo modo di rivedere anche lei nei prossimi spettacoli anche su altri palcoscenici.

M.G.P. : Si certo, sarò la protagonista in Una, e ripresenteremo uno spettacolo che ha avuto moltissimo  successo quest’estate all’aperto  nella terrazza del circolo della Società Triestina della Vela, L’onda dell’Incrociatore.

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©Laura Poretti Rizman

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La Contrada apre la nuova stagione teatrale con

 “Due paia di calze di seta di Vienna” di Carpinteri&Faraguna.

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La Contrada apre la stagione di prosa 2013/2014 al Teatro Bobbio con “Due paia di calze di seta di Vienna” di Carpinteri e Faraguna dedicando la “prima” ai due compianti autori. Un testo molto amato, punta di diamante delle produzioni della Contrada che debutterà in un nuovo allestimento venerdì 18, per restare in scena fino al 31 ottobre.

Commedia in due atti scritta nel 1986, partendo da Le sorprese del divorzio di Alexandre Bisson e Mille Mars, “Due paia di calze di seta di Vienna” é stata uno dei maggiori successi del teatro in lingua triestina, nonché lo spettacolo, che nello stesso anno ha inaugurato la stagione dell’allora Teatro Cristallo. Da allora, la Contrada ne ha curato numerose riprese, portandolo in scena anche in Australia, dove ha fatto registrare una tournée trionfale nel 1993.

Affresco di Trieste e dei suoi abitanti nel 1919, con una guerra mondiale alle spalle e con un’identità di territorio in divenire, lo spettacolo riesce a divertire partendo da tematiche come il divorzio o gli scambi di persona, affidando a una donna, Stefania Duda degli Ivanissevich il potere e l’onere di difendere i diritti della figlia.

Entrambi nati nel 1924 a Trieste, Lino Carpinteri e Mariano Faraguna  furono i fondatori del settimanale umoristico “La Cittadella”, che uscì abbinato al quotidiano “Il Piccolo” per cinquantaquattro anni consecutivi, diventando lo specchio della vita cittadina, acuto osservatore e ironico commentatore delle vicende politiche, sociali e culturali di Trieste. Giornalisti, scrittori e autori teatrali, Carpinteri e Faraguna pubblicarono dal 1966 i sei libri delle “Maldobrìe” e altri testi, crearono la trasmissione radiofonica “Il Campanon” per la RAI del Friuli Venezia Giulia e adattarono per le scene teatrali la fortunata trilogia formata da Le maldobrie (1970), Noi delle vecchie province (1972) e L’Austria era un paese ordinato (1974), tutte rappresentate dal Teatro Stabile regionale. Il grande successo della “trilogia” fu legato anche alla sapiente regia di Francesco Macedonio. Carpinteri e Faraguna tornarono al teatro proprio scrivendo nel 1986 Due paia di calze di seta di Vienna, la prima – e sicuramente la più fortunata – delle numerose commedie che i due autori avrebbero scritto negli anni per la compagnia della Contrada. Seguirono, dal 1986 al 2004, Un biglietto da mille corone, Marinaresca, Co’ ierimo putei…, Sette sedie di paglia di Vienna, Putei e putele, Pronto mama…?, Locanda Grande e Cosa dirà la gente?.

A firmare la regia di questo nuovo allestimento è il Direttore artistico della Contrada Francesco Macedonio, che ha portato in scena con successo tutte le opere di Carpinteri e Faraguna.

Lo spettacolo si affida alle corde recitative di un’ interprete“storica” come  Ariella Reggio. Ad affiancarla sul palco del Bobbio ci saranno Massimiliano Borghesi, Gualtiero Giorgina, Adriano Giraldi, Maria Grazia Plos, Marzia Postogna, Maurizio Zacchigna, e Laura Antonini..

Scenografie e costumi sono di Andrea Stanisci, le musiche sono di Livio Cecchelin, mentre il disegno-luci è di Bruno Guastini.

Realizzato con il sostegno della Camera di Commercio di Trieste, “Due paia di calze di seta di Vienna” è il primo spettacolo in abbonamento della Stagione 2013/2014. Lo spettacolo debutta venerdì 18 ottobre alle 20.30 e rimane in scena fino a giovedì 31, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, martedì e festivi 16.30, lunedì riposo.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 – orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 – orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it).

La Campagna Abbonamenti 2013/2014 della Contrada prosegue per tutta la durata delle repliche delle “Due paia di calze di seta di Vienna” fino al 31 ottobre.

Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; contrada@contrada.it; www.contrada

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