AL FESTIVAL èSTORIA UN PANEL TUTTO AL FEMMINILE SUL TEMA “LAVORO E IDENTITA’”
In un incontro a cura del Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile di Trieste si analizza il complesso rapporto tra ciò che facciamo e l’immagine che la società ci costruisce addosso con i suoi valori, a partire dal nuovo libro di Marcella Filippa che racconta l’emancipazione femminile attraverso il lavoro nel Novecento.
Quanto vale il mio lavoro? Quanto valgo io? Contribuisce il nostro ruolo e valore sociale a plasmare l’immagine che abbiamo di noi stessi? Sono alcune delle domande su cui ci si interrogherà a Gorizia nel corso dell’incontro “L’Italia al lavoro. Percorsi dal Novecento e oltre. Il lavoro come luogo per eccellenza di costruzione o perdita di identità”. Organizzato dal Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile di Trieste nell’ambito del Festival Internazionale èStoria, dedicato quest’anno al tema “Italia mia”, il panel è in programma venerdì 26 maggio (dalle 16.30 alle 18 presso la Sala Dora Bassi, in via Garibaldi 7). Affidato a due studiose di rango e a due giovani ma brillanti studiose, apparentemente tutto al femminile, illuminerà anche attraverso la dimensione di genere aspetti che riguardano tutto il mondo del lavoro, i diritti, i processi dell’emancipazione e le sue dimensioni collettive. Condotto dalla direttrice del Centro Gabriella Valera, l’incontro avrà come protagoniste Marcella Filippa, direttrice della Fondazione Vera Nocentini e autrice del saggio di recente pubblicazione “Donne a Torino nel Novecento. Un secolo di storie” (Ed. Del Capricorno, 2017), Valentina Ruscica, studiosa di Scienze umanistiche e Fiorenza Misale, dottore di ricerca in Scienze educative e sociali.
Il complesso rapporto tra lavoro e identità verrà presentato in prospettiva storico-sociale e storico-culturale oltre che economica, fotografando la realtà italiana, nella sua complessità dinamica: dalle trasformazioni alle modalità di cambiamento, dai diritti alla disoccupazione. “Con uno sguardo alle storie di donne protagoniste della loro (e non solo loro) emancipazione pubblica e privata – racconta Gabriella Valera – si parlerà di alcuni strumenti di consapevolezza, del senso d’identificazione e d’appartenenza delle lavoratrici e dei lavoratori, di cultura e politica del lavoro”.
Si partirà proprio dal libro di Marcella Filippa, una straordinaria mappa esistenziale al femminile nella Torino, già operaia, del Novecento. “Il Novecento, già definito “il secolo delle donne” – spiega l’autrice – “le ha viste, come ha scritto la filosofa ungherese Agnes Heller, protagoniste di un’ondata di emancipazione pubblica e politica paragonabile a quella vissuta dal proletariato e dagli ebrei”. Divenute visibili, le donne hanno generato la propria storia nel mondo del lavoro. Un esempio fra tanti: Amalia, esule istriana costretta a lasciare Zara, sua città natale nel secondo Dopoguerra, accanita lettrice e diplomata, viene assunta alla Fiat Lingotto. È duro stare lontano dalla propria terra e ci sono forti diffidenze nei confronti degli istriani. Ma lei nel poco tempo libero ricama un colletto colorato, da regalare alle sue compagne di lavoro perché il grembiule nero acquisti un tocco d’eleganza. Le donne, conclude Marcella Filippa, umanizzano il mondo del lavoro con atti semplici, ma anche con grandi lotte: per tutti.
“Se vuoi trasformare un uomo in una nullità, non devi far altro che ritenere inutile il suo lavoro”, prosegue invece, citando Dostoevskij, Fiorenza Misale, che nel suo intervento parlerà del Teatro d’Impresa. La studiosa spiegherà la sua valenza come strumento per l’acquisizione di consapevolezza da parte del lavoratore e dell’azienda. Di lavoro e migrazioni si occuperà infine Valentina Ruscica. A partire dal suo studio dedicato alla migrazione interna degli insegnanti di scuola d’infanzia e primaria dal Sud al Nord Italia, si amplierà la riflessione, gettando luce sui fattori storico-politici, economico-sociali, etnico-antropologici, culturali, psicologici ed educativi coinvolti nei processi di migrazione professionale. Il “valore” sarà il filo conduttore del dibattito, sottolinea Gabriella Valera, perché termine chiave nell’etica come nel diritto, nell’economia, come nel comune sentire e nel comune linguaggio. Dibattito aperto alla platea. Inizialmente istituito presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, il Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile è un’associazione senza scopo di lucro con finalità di ricerca e organizza ormai da tre anni, nel mese di dicembre, il Corso di Formazione “Giovani Cultura e Istituzioni”, cui partecipano giovani studiosi provenienti da tutto il mondo.