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PRESENTATA LA 19^ EDIZIONE DEL FESTIVAL VICINO/LONTANO – PREMIO TERZANI, A UDINE DAL 3 AL 7 MAGGIO, CON EVENTI DI ANTEPRIMA A PARTIRE DAL 28 APRILE. È “POTERE” LA PAROLA-CHIAVE DELLA 19ª EDIZIONE.
80 GLI APPUNTAMENTI IN CALENDARIO, A UDINE 200 PERSONALITÀ DAL MONDO DELLE SCIENZE, DELLA LETTERATURA, DELL’ARTE, DELLO SPETTACOLO E DELL’INFORMAZIONE.
Fra i protagonisti: Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti, Stefano Massini.
NEL CUORE DEL FESTIVAL, COME OGNI ANNO, LA SERATA-EVENTO PER LA CONSEGNA DEL PREMIO TERZANI 2023 AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE. MERCOLEDÌ 12 APRILE ANGELA TERZANI, PRESIDENTE DELLA GIURIA, ANNUNCERÀ IL VINCITORE.
È “Potere” la parola-chiave della 19esima edizione del festival vicino/lontano, in programma a Udine da mercoledì 3 a domenica 7 maggio, con eventi di anteprima già dal fine settimana precedente.
Ottanta gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e proiezioni, che coinvolgeranno 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione. Nella quasi totalità dei casi saranno a Udine di persona per rinnovare, insieme al pubblico, quel rito collettivo che è proprio di tutti i festival e che permette di condividere momenti di ascolto, di confronto e di riflessione in uno spazio comune, dove sentirsi comunità, a maggior ragione dopo gli anni della pandemia, quando il festival, pur realizzandosi sempre, è stato inevitabilmente segnato dalle limitazioni imposte dalla pandemia.
Fra gli ospiti dell’edizione 2023 di vicino/lontano: Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti, Stefano Massini.
La serata per la premiazione del vincitore del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani sarà, come ogni anno, il momento centrale del festival. Sempre molto attesa dal pubblico, è in programma sabato 6 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore 2023 verrà annunciato da Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, mercoledì 12 aprile. Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere) e Zerocalcare per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing) sono i cinque finalisti della diciannovesima edizione.
Vicino/lontano 2023 si realizza grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli, con il contributo del Comune di Udine e con il supporto degli sponsor Amga Energia & Servizi, Banca di Udine Credito Cooperativo, Coop Alleanza 3.0, LegaCoop Friuli Venezia Giulia, Farmacia Antonio Colutta, Confartigianato, Studio associato Romanelli & Partners, Fi.Mar.Lab Alta Formazione On Demand, e del mecenate Ilcam, che ha aderito alle agevolazioni fiscali previste dall’art bonus regionale. Il festival gode del patrocinio di Confcommercio, oltre che del supporto di numerosi sponsor tecnici, espressione dell’imprenditoria del territorio. È però doveroso ricordare ed esprimere un ringraziamento per il sostegno del pubblico del festival, che nel riparto dei fondi del 2 per mille a favore delle associazioni culturali ha portato vicino/lontano al 3ᵒ posto in regione tra i beneficiari (84esimo a livello nazionale). È infine particolarmente gratificante per gli organizzatori poter contare sulla media partnership di Rai Radio3 e della sede Rai Friuli Venezia Giulia, con collegamenti in diretta dal festival nel corso delle cinque giornate.
Il festival occuperà anche quest’anno il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici – la chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, il Salone del Popolo di Palazzo D’Aronco, l’Oratorio del Cristo, Palazzo Morpurgo – tutti messi come sempre a disposizione dal Comune di Udine. Per quanto riguarda gli spazi, quest’anno c’è una importante novità: parte del programma 2023 verrà ospitato nella medievale Torre di Santa Maria, recentemente interessata da un ambizioso progetto di ristrutturazione finanziato da Confindustria Udine che l’ha ora restituita alla città. Non mancheranno gli appuntamenti nelle librerie della città, che ogni anno supportano il festival ospitando molti eventi e curando anche un bookshop dedicato, gestito a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola.
Il programma di vicino/lontano 2023 ha la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano, di cui fanno parte: Stefano Allievi, Lucio Caracciolo, Sergia Adamo, Massimiliano Panarari, Fabio Chiusi, Beatrice Bonato, Michele Morgante, Antonio Massarutto, Guido Crainz, Pier Aldo Rovatti, Giovanni Leghissa, Guglielmo Cevolin, Giancarlo Bosetti e Norma Zamparo. Quasi tutti, anche quest’anno, coinvolti di persona negli eventi del festival. È doveroso ricordare che senza il loro generoso impegno e il loro contributo di competenza e affidabilità scientifica il festival non avrebbe potuto mantenere negli anni il suo impegno e la sua fisionomia: un luogo di incrocio di saperi e un osservatorio aggiornato sul mondo che cambia. Un apporto fondamentale viene dato dalla sempre più ampia rete di partner e collaborazioni che caratterizza il festival fin dal suo primo anno.
Si conferma anche per questa edizione la curatela a tre del programma, con Paola Colombo e Franca Rigoni nuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani, oltre che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere.
Dopo il difficile momento vissuto dalla scuola durante la pandemia, è tornato a essere centrale nel festival il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano Terzani, che si realizza con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e che ha registrato una massiccia adesione da parte delle scuole dell’intera regione. Centinaia i progetti presentati. I vincitori saranno comunicati a breve dalla giuria del Concorso – di cui è responsabile, per vicino/lontano, la professoressa Doris Cutrino – e saranno premiati da Folco Terzani sabato 6 maggio, la mattina, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Oltre un migliaio di ragazzi hanno poi partecipato nel corso di tutto l’anno scolastico al progetto Il piacere della legalità? Mondi a confronto, promosso dalla rete degli istituti superiori di Udine e coordinato da Liliana Mauro e Chiara Tempo. I risultati dell’articolato percorso formativo verranno presentati ancora una volta all’interno del festival, che è partner del progetto, come sempre nella mattinata del venerdì, il 5 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
LE ANTEPRIME
Apre il calendario di vicino/lontano 2023 l’inaugurazione (venerdì 28 alle 18.30) di “Time after time”, mostra personale dell’artista milanese Marco Petrus, che sarà visitabile fino al 30 luglio presso la Stamperia d’arte Albicocco, storico partner del festival. La corte di Villa Masotti, a Pozzuolo del Friuli, sarà sede (sabato 28 aprile alle 20.45) della serata del MANE Award, prima edizione del Premio Claudia Grimaz, istituito dal circolo culturale il Mulino a Nordest in collaborazione con Colonos e vicino/lontano, mentre martedì 2 maggio, alle 17, aprirà al piano nobile di Palazzo Morpurgo a Udine la mostra fotografica “Popoli in movimento” di Francesco Malavolta, che la presenterà al pubblico in un incontro con proiezione, in programma sabato alle 10 nella Torre di Santa Maria. La mostra, che si realizza in collaborazione con il GIT di Banca Etica, prevede due visite guidate dall’autore (sabato pomeriggio alle 15 e domenica mattina alle 11). Sempre il 2 maggio, alle 18.30 si inaugura al MAKE Spazio espositivo la mostra fotografica, a cura di Michele Guerra, “Mariupol Diary” del fotografo ucraino Evgeny Sosnovsky, esposta per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione di vicino/lontano con Arci-Nuovi Orizzonti e MAKE. Alle 19.30, allo Spazio 35, vernissage della mostra “Il mio sguardo”, un progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne dell’artista padovana Augusta Parizzi, in collaborazione con l’associazione IoTuNoiVoi Donne Insieme di Udine. Alle 20, al Visionario, in collaborazione con Medici Senza Frontiere e CEC Centro Espressioni Cinematografiche, è in programma la proiezione di “Trieste è bella di notte”, film di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, che affronta il tema delle riammissioni informali lungo il confine tra Italia e Slovenia.
GLI SPETTACOLI E I CONCERTI
“Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande” è il titolo dello spettacolo di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno che CSS Teatro Stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia e vicino/lontano propongono insieme (mercoledì 3 maggio alle 21) al Teatro San Giorgio per ricordare un grande intellettuale prematuramente scomparso. Leogrande fu candidato con il suo La frontiera al Premio Terzani 2018. L’azione performativa “Crossing Lines”, con Roberto Cocconi e i danzatori della Compagnia Arearea, sarà l’occasione per presentare il progetto“GO Towards” (giovedì 4 maggio alle 18). A grande richiesta, da vicino/lontano 2022 verrà riproposto il toccante e più che mai necessario appello per la pace, in Israele e altrove, di “Due padri”, lettura scenica a cura di Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana, dal libro vincitore del Premio Terzani 2022, Apeirogon di Colum McCann (giovedì 4 alle 21). In occasione della premiazione del Concorso Scuole Tiziano Terzani e in replica per il pubblico del festival all’Oratorio del Cristo (domenica 7 alle 18), gli allievi del primo anno di corso della Civica Accademia d’arte drammatica Nico Pepe proporranno lo spettacolo, per la regia di Claudio de Maglio, “La primula e il temporale”, ispirato al corto pasoliniano “Cosa sono le nuvole”. Aprirà il programma della giornata di domenica il tradizionale concerto mattutino della Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni, con un programma mozartiano eseguito con la partecipazione della talentuosa pianista sedicenne Claudia Vento. A chiudere il festival 2023 (domenica 7 alle 21) sarà lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini, trionfatore ai Tony Awards 2022, che racconterà al pubblico di vicino/lontano in una lettura scenica con musica il suo ultimo, attualissimo lavoro, Manhattan Project, ballata “fluviale” che ripercorre il progetto americano di costruzione della bomba atomica, a opera degli scienziati ebrei espatriati dall’Europa nazista, con conseguenze globali.
INCONTRI E CONFRONTI
Soci, direttivo e comitato scientifico dell’associazione hanno indicato quest’anno in “POTERE” la parola-chiave identificativa della 19ª edizione del festival. Senza aver la pretesa di essere esaustivo, ma con l’ambizione di funzionare come una sorta di bussola che ci permetta di orientarci dentro la complessità del mondo, il festival proporrà una articolata serie di riflessioni sul tema grazie al contributo di studiosi delle diverse discipline e di prestigio internazionale, invitati a condividere il proprio sapere e le proprie competenze con un pubblico motivato a conoscere il perché e il come dei fenomeni che ci riguardano.
Vicino/lontano 2023 si aprirà (mercoledì 3 alle 19.30) con un dibattito dedicato alla “metamorfosi dei poteri” che vedrà l’intervento dell’economista e matematico gesuita Gaël Giraud, della sociologa Mariarosa Ferrarese e del filosofo Giovanni Leghissa, sollecitati dall’antropologo Nicola Gasbarro a rispondere a una domanda cruciale: dove si nascondono i nuovi poteri che ancora dobbiamo imparare a riconoscere mentre un’economia senza etica, concentrata nelle mani di pochi, produce sempre più diseguaglianze e ci porta al disastro ambientale? Il festival 2023 affronterà poi questioni eminentemente geopolitiche: la deglobalizzazione, con il direttore di LiMes Lucio Caracciolo; il silenzio calato sull’Afghanistan con il fisioterapista Alberto Cairo che si occupa di riabilitazione delle vittime di guerra in Afghanistan dal 1990, del dottore di ricerca Fabrizio Foschini e del giornalista Valerio Pellizzari; la rivoluzione delle donne in Iran con i giornalisti Luciana Borsatti e Alberto Negri, il regista e scrittore Fariborz Kamkari, la scrittrice e storica Farian Sabahi e l’artista attivista Gianluca Costantini. Di potere e sovranità nel tempo dei rischi globali parleranno il politologo Marco Galli e il giornalista e scrittore Marco Pacini, ideatore del festival, che con l’insigne linguista Raffaele Simone e la semiologa Annamaria Lorusso affronterà il tema della seduzione del linguaggio. Del potere perduto dei giovani discuteranno i sociologi Stefano Allievi e Maurizio Merico, la demografa Mariagrazia Tanturri, la presidente di LegaCoop FVG Michela Vogrig e la poetessa, artista e performer Wissal Houbabi; dell’uso strumentale della storia da parte del potere parleranno lo storico Guido Crainz, la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi e il giornalista e critico letterario, direttore del Centro del libro e della lettura Marino Sinibaldi, mentre lo storico Andrea Zannini analizzerà il controverso caso delle foibe. Di come dare forza al pensiero alternativo, messo all’angolo da chi sta al potere, parleranno il teorico della comunicazione Franco “Bifo” Berardi, la giornalista Annalisa Camilli, l’attivista di Ultima Generazione Simone Ficicchia e l’ex sindacalista Valter Molinaro; del potere reale dell’intelligenza artificiale – tema di cruciale rilevanza e attualità – discuteranno lo scienziato Federico Cabitza, la filosofa della scienza Teresa Numerico e il ricercatore e saggista Fabio Chiusi; dell’internazionale del malaffare la giornalista Floriana Bulfon, dell’arte come contropotere la scrittrice e curatrice Elettra Stamboulis; delle istanze del pacifismo, in un clima avvelenato dalla necessità di armare la resistenza ucraina i giornalisti Matteo Pucciarelli e Roberta Giani, direttrice de il Piccolo, e il coordinatore della Rete Disarmo Francesco Vignarca; come le guerre hanno trasformato l’Europa, dalla prima guerra mondiale all’Ucraina, sarà il tema della lectio dello storico inglese David Reynolds (in collaborazione con Friuli Storia), mentre il ricercatore Federico Venturini e la giornalista e attivista curda Havin Guneser parleranno del movimento di liberazione curdo e del relativo progetto di confederalismo democratico (in collaborazione con UdineperNûdem). Vera Politkovskaja, giornalista e documentarista, figlia di Anna Politkovskaja (Premio Terzani 2007, alla memoria) racconterà la vita e la passione per la verità di sua madre, in dialogo con il giornalista Andra Filippi, membro della giuria del Premio Terzani. E un vincitore del Premio Terzani, Fabrizio Gatti (per “Bilal” nel 2008) tornerà al festival per presentare il suo nuovo lavoro, “Nato sul confine”, in dialogo con la giornalista Anna Dazzan e accompagnato dalle letture di Manuel Buttus e Roberta Colacino. La presidente della giuria del Premio Angela Terzani presenterà in dialogo con Àlen Loreti il suo diario di vita con Tiziano Terzani “L’età dell’entusiasmo”. “Non uccidere. Per una cultura della pace” è il titolo del libro postumo di Pierluigi Di Piazza che verrà presentato in anteprima al festival, a un anno dalla sua morte, dal fratello Vito Di Piazza e dalla docente e scrittrice, oltre che autrice radiofonica Gabriella Caramore, con la moderazione del direttore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini. Del potere esercitato in nome di Dio nei regimi teocratici discuteranno la filosofa Annarosa Buttarelli e il docente di filosofia politica alla Gregoriana Rocco d’Ambrosio, moderati dall’antropologo Nicola Gasbarro. La cancel culture e il suo tentativo di rileggere, riscrivere e manipolare i fatti, sarà il tema dell’incontro che vedrà coinvolti lo scrittore Christian Raimo e la docente di Letterature comparate e teorica della letteratura Sergia Adamo. Il senso della pena sarà il tema della conversazione tra la direttrice generale per l’Esecuzione penale esterna e di messa alla prova del Ministero della Giustizia Lucia Castellano e la giornalista Luana De Francisco (in collaborazione con il progetto “Il piacere della legalità?”); del diritto naturale di ogni individuo all’abitare parleranno l’antropologo Andrea Staid e il presidente dell’Ordine degli architetti di Udine e provincia Paolo Bon, mentre il nichilismo del potere nella cultura russa sarà il tema del dialogo tra i filosofi Jvan Dimitrijević, docente all’Università di Varsavia, e Beatrice Bonato, presidente della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana, che insieme ai filosofi Caterina Diotto, Raoul Kirchmayr e Manlio Iofrida presenterà il quaderno “Edizione 2022. La filosofia e la crisi ecologica”, che raccoglie il lavoro di riflessione di un anno della Sezione; “Il soggetto e l’altro. Quando evapora il nome del padre” è il titolo del seminario della Scuola lacaniana di psicoanalisi-Udine che coinvolgerà gli psicologi e psicoterapeuti Gelindo Castellarin, Laura Martini e Laura Storti. Delle molteplici imprese di Elon Musk e della sua convinzione di poter salvare il mondo, discuteranno Fabio Chiusi, autore del saggio “L’uomo che vuole risolvere il futuro”, e lo scrittore e giornalista scientifico Roberto Manzocco, mentre libertà e sorveglianza saranno il tema della lezione del filosofo Pier Aldo Rovatti. Sollecitato dal ricercatore dell’Università di Udine Gabriele Giacomini, parlerà delle diseguaglianze nell’accesso alle cure mediche il filosofo della scienza Giovanni Boniolo, impegnato poi anche in un confronto incentrato su scienza, potere e democrazia con i genetisti Guido Barbujani e Michele Morgante e l’epistemologo Gilberto Corbellini. Potere e sovranità nell’età neoliberale sarà il tema della lezione del filosofo Giovanni Leghissa, il potere simbolico quello della lezione dell’antropologo culturale Tiziano Possamai, mentre la giornalista Fabiana Martini, l’economista Roberta Nunin e la docente di Letterature comparate e teorica della letteratura Sergia Adamo animeranno un focus dedicato alle donne al governo e al loro diverso modo di esercitare la responsabilità. La lectio magistralis del giornalista e opinionista Beppe Severgnini precederà la cerimonia di Graduation dell’Executive Master in Business Administration dell’Università di Udine (venerdì sera al Teatro Nuovo Giovanni da Udine).
Ancora al festival la presentazione – in anteprima nazionale e in collaborazione con Bottega Errante per il progetto “Voci a Est” – dei romanzi “Il ministro” di Stefan Bošković, che dialogherà con il giornalista Oscar d’Agostino, e “Prima che Brežnev morisse” di Iulian Ciocan, che dialogherà con lo storico Andrea Zannini. Sempre in anteprima verranno presentati “Z. La guerra del soldato Kostantin”, un diario romanzato basato su un documento reale perso da un soldato russo di cui si conosce solo il nome, e – per Filosofia in Città 2023 e a cura della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana – il n 397 di aut aut “L’uomo è antiquato?”, con il direttore di aut aut, il filosofo Pier Aldo Rovatti, la docente di Estetica e letteratura tedesca Micaela Latini, il redattore di aut aut Alessandro Di Grazia e la presidente della SFI-FVG Beatrice Bonato. Completano il programma un incontro, a cura dell’ARLeF, sulla letteratura in lingua minoritaria a partire dall’opera che ha forse cambiato per sempre la letteratura sarda: S’intelligèntzia de Elias di Giuseppe Corongiu, che dialogherà con lo scrittore friulano Gianluca Franco, mentre l’attore Paolo Mutti ne leggerà alcuni brani tradotti in friulano; sempre a cura dell’ARLeF il focus dedicato all’ebraico moderno e alla straordinaria vitalità di una lingua millenaria con la docente di lingua e letteratura ebraica Anna Linda Callow e il Rabbino Capo della comunità ebraica di Trieste Eliahu Alexander Meloni, moderati dal direttore dell’ARLeF William Cisilino. L’esperienza del gioco e della pratica artistica nel contesto della salute mentale saranno al centro dell’incontro che vedrà coinvolti l’artista e fotografa Giulia Iacolutti, l’educatore e insegnante Igor Peres e l’antropologo culturale Tiziano Possamai, mentre il documentario “AMI suono dunque sono” di Elia Ferandino racconterà la felice realtà di inclusione musicale realizzata da un progetto della scuola di musica Ritmea di Udine. Massimo Zamboni porterà al festival il suo “Bestriario selvatico”, in dialogo con il curatore di vicino/lontano mont Claudio Pellizzari. Le librerie della città ospiteranno le presentazioni degli ultimi lavori di Laila Wadia, Geia Laconi, Edoardo Greblo, Gianluca Costantini (con Elettra Stamboulis), Luciana Borsatti e Farian Sabahi (queste ultime in dialogo con Rita Maffei), Stefano Allievi, Annarita Briganti, Luigi Sepe, Fariborz Kamkari (con Fabiana Dallavalle), Raffaele Simone (con Marco Pacini).
Il percorso di riflessione del festival si chiuderà (domenica 7, alle 18) con una nota di speranza, portata da Miguel Benasayag, psicoanalista e filosofo franco-argentino che nell’intervista della filosofa Beatrice Bonato proporrà un’analisi dei rapporti tra vita e potere volta a far emergere i modi in cui i viventi, seppure sempre più catturati nelle maglie di una governance pervasiva, possano almeno in parte, e “malgrado tutto”, sottrarvisi.
Il programma completo del festival sarà online sul sito vicinolontano.it dalle ore 12 di oggi.
RINGRAZIAMENTI
Vicino/lontano esprime un ringraziamento speciale e affettuoso ad Angela Terzani e alla sua famiglia. Ringrazia tutti gli enti, i partner, le associazioni e le singole persone – in primis il presidente e i membri del comitato scientifico, la giuria del Premio Terzani e del Concorso Scuole Tiziano Terzani – che hanno contribuito alla costruzione e alla realizzazione del programma.
Un grazie anche a quanti avevano progettato insieme all’associazione iniziative ed eventi che non si sono potuti realizzare.
COME PARTECIPARE
La partecipazione a tutti gli eventi del festival sarà libera e gratuita, fino a esaurimento dei posti disponibili, salvo dove diversamente indicato in programma.
INFOPOINT
A partire da mercoledì 26 aprile sarà attivo in Largo Ospedale Vecchio l’infopoint del festival dove si potrà ritirare il materiale informativo e/o diventare “Amici di vicino/lontano”, sostenendo la 19esima edizione del festival e garantendosi la priorità di accesso alla chiesa di San Francesco per tutta la durata del festival oltre che per ritirare i biglietti gratuiti per la serata del Premio Terzani.
BOOKSHOP
Le pubblicazioni degli ospiti di vicino/lontano saranno in vendita nello spazio bookshop di Largo Ospedale Vecchio, a cura delle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola. Dal 3 maggio.
BIGLIETTI PER IL PREMIO TERZANI
I biglietti numerati per la serata di sabato 6 maggio si potranno ritirare, gratuitamente, per un massimo di 2 a persona, presso la biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine negli orari di apertura (16-19), a partire da mercoledì 3 maggio.
Dalle 16 del 3 maggio i biglietti saranno acquistabili gratuitamente anche sul circuito Vivaticket.
Gli “Amici di vicino/lontano” 2022 avranno la possibilità di ritirare i biglietti in anticipo, a partire dalle ore 16 di martedì 2 maggio sempre presso la biglietteria del teatro.
ADESIONI
Vicino/lontano come sempre chiede #VeritàeGiustiziaperGiulioRegeni. Presso l’infopoint di vicino/lontano si potranno trovare i braccialetti e le spille gialle a offerta libera per aiutare la famiglia a sostenere i costi delle spese legali.
VARIAZIONI DI PROGRAMMA
Eventuali variazioni del programma verranno comunicate sul sito vicinolontano.it/programma/
POTERE. LA PAROLA-CHIAVE 2023
L’aggressione dell’Ucraina ci ha mostrato il volto più arretrato, violento e barbarico del potere, che la parte di mondo che chiamiamo Occidente aveva da tempo rimosso. Ma nel frattempo forme meno evidenti di soft power si erano già insinuate progressivamente nelle pieghe della rivoluzione tecnologica, tanto da rendere quasi impossibile individuare chi e come condiziona e determina i grandi eventi del mondo e della storia, con ricadute significative nelle nostre vite.
Così, in un’epoca che ormai molti osservatori definiscono “post-globale”, ci accorgiamo che gli scenari del potere hanno subìto una profonda metamorfosi, mutando modalità, forme, dinamiche, luoghi, soggetti. Quale ruolo effettivo hanno avuto le nuove tecnologie informatiche nel trasformare questo quadro? Attraverso quali passaggi? Con quali attori? Per quali interessi? Con quali rischi per le democrazie liberali che si fondano sulla visibilità, sulla trasparenza e sulla controllabilità del potere?
Mentre vanno affermandosi nel mondo leadership “carismatiche” e “seduttive”, come esercitare un efficace controllo democratico, evitando il rischio di derive autoritarie? È sufficiente la diffusione dell’istruzione, del pensiero scientifico e dei “saperi esperti”, a fronteggiare i tradizionali poteri politici ed economico-finanziari, mentre i nuovi giganti del web, padroni delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, in un intreccio non sempre decifrabile tra stato e mercato, economia e politica, stanno costruendo (quanto arbitrariamente?) il mondo che verrà?
E ancora:
Come attivare gli anticorpi del potere democratico per sconfiggere i poteri illegali delle mafie e delle diverse organizzazioni criminali?
Anche nella vita quotidiana sono logiche di potere quelle che governano le nostre relazioni di prossimità: nella coppia, in famiglia, sul lavoro, nei rapporti sociali e inter-generazionali. Quando queste dinamiche rischiano di diventare patologiche? Come evitarlo?
Eppure ci sono persone, troppe, che rimangono escluse perfino da ogni logica di potere. Sono i senza-potere: i disoccupati, spesso i giovani, ma soprattutto i migranti, i marginali, gli ultimi, gli invisibili… Come dar loro voce in una società che voglia essere più giusta e solidale?
E infine:
La parola “potere” è anche un verbo: fonda una speranza nella possibilità di scegliere: è ormai a tutti evidente che la scelta più urgente e più impegnativa che dobbiamo oggi compiere è uscire dall’indifferenza e dall’impotenza riguardo l’ineludibile questione dell’emergenza ecologica. Come gestire le risorse ambientali, come compiere una transizione ecologica verso un mondo migliore, più rispettoso degli ecosistemi naturali, da cui dipende la vita degli esseri umani sul pianeta, in funzione di una società globale meno diseguale, più giusta?
Forse un’alternativa c’è, e ciò che pensavamo impossibile può diventare possibile.