Franco Battiato ritorna a Trieste con il suggestivo progetto Diwan

Una tappa oramai consueta nei tour di Franco Battiato, quella in regione Friuli Venezia Giulia, che vede il maestro esibirsi questa volta sul palcoscenico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, il politeama Rossetti di Trieste.

Uno dei primi concerti suoi che porto a memoria è stato quello tenuto nel vecchio stadio Nereo Rocco: a quello si sono succedute esibizioni in Piazza unità d’Italia ed al teatro Il Rossetti, solo per parlare della città di Trieste, senza contare i numerosi  concerti al Parco delle Rose di Grado, ed a Tarvisio.

Concerti sempre apprezzatissimi dal pubblico, ma man mano che gli anni passavano, sempre più rivolti ad un numero ristretto di ascoltatori. Non più le piazze e i grandi spazi degli stadio, anche se la risonanza della sua notorietà potrebbe tranquillamente riempirne la capienza, ma luoghi artistici più intimi o culturalmente più “energetici”.

Questo suo ultimo lavoro, Diwan, viene presentato a Trieste proprio in concomitanza con l’uscita del suo ultimo splendido album live registrato  all’Arena di Verona,  Antony / Battiato del suo veloce volo, frutto anch’esso di una collaborazione con Antony Hegarty, Alice e la Filarmonica Arturo Toscanini, e ci fa ben sperare in una prossima uscita di registrazione.

Diwan è un progetto che cerca di scavare nelle radici arabe della sicilianità.

In questo progetto, Franco Battiato si avvale di valenti musicisti e cantanti quali: Etta Scollo, Nabil Salameh, Sakina Al Azami, Carlo Guaitoli, Gianluca Ruggeri, Jamal Ouassini, Alfred Hajjar e Ramzi Aburedwan.

Indispensabile presentare meglio, per chi non li conoscesse già, questi valenti artisti:

Etta Scollo è stata impegnata alla voce, ma ha anche suonato alcuni strumenti. Siciliana, vive tra Berlino e Catania. Ha dedicato la sua vita alla musica, soprattutto a quella folkloristica, senza disdegnare partecipazioni ad importanti colonne sonore cinematografiche.

Nabil Salameh, è un palestinese residente a Bari,  meglio noto come voce,  musicista e fondatore  dei Radiodervish, è una delle voce che avvicina l’Italia al mondo arabo maggiormente apprezzato e conosciuto in questo nostro paese. Anche lui, con il suo gruppo, predilige luoghi intimi e raccolti per le sue esibizioni. Nella nostra regione un ricordo formidabile va ai suoi concerti nel piazzale della scuola Internazionale del Mondo Unito, presso il Castello di Duino e un’altro  nel piazzale adiacente alla basilica di Aquileia. Un uomo che con il suo canto modulato ha saputo arrivare nell’emozione più profonda di un popolo culturalmente diverso, avvicinandolo attraverso l’arte,  la musica e il cuore in un momento in cui la cultura, la politica e  soprattutto la paura, avrebbero potuto creare pesanti e pericolose rotture.

Sakina Al Azami, voce deliziosa, si è diplomata al conservatorio in Marocco e poi è arrivata in Italia per studiare canto moderno. Ha vinto notevoli premi ed ha collaborato con Nour Eddine Fatty, Jamal Ouassini, Franco Battiato ed ha partecipato a diversi Festival interculturali.

Carlo Guaitoli, pianista, è nato a Carpi, città d’arte lirica. Si è diplomato al conservatorio di Verona e si è esibito in tutto il mondo anche al fianco di importantissimi artisti. È docente di Pianoforte presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Briccialdi” di Terni, presso la New York University in Florence e tiene seminari e masterclasses in Italia, Giappone, Canada e Sud Africa.

Gianluca Ruggeri è un Performer, direttore, autore e didatta. Si è diplomato in Strumenti a percussione e Direzione di Coro. E’ docente di Strumenti a Percussione presso il Conservatorio di Musica “S.Cecilia” di Roma.

Jamal Ouassini, violinista nato a  Tangeri, ad oggi cittadino italiano. direttore del Centro di Studi Musicali di Reggio Emilia, è alla guida del progetto artistico, Orchestra di Tangeri. Nel suo continuo lavoro emerge l’ideale di una società multietinica aperta alle culture del mondo.

Alfred Hajjar al nay, strumento a fiato di origini asiatiche

Ramzi Aburedwan, Bouzuo e Viola, fondatore associazione Al Kamandjâti (AK) . E’ un violista medaglia d’oro al Conservatorio d’Angers, Francia, nato e cresciuto nel campo di rifugiati di Al Amari, nei dintorni di Ramallah. AK opera per supportare l’educazione e la scolarizzazione dei bambini palestinesi facilitando loro l’accesso alla musica, in particolare per quelli che vivono nei campi di rifugiati e nei villaggi di tutta la Palestina e di parte del Libano. Questo progetto li incoraggia a praticare la musica, oltrepassando così le quotidiane difficoltà dovute all’occupazione militare israeliana.

«Diwan» è un progetto musicale che nasce in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Si vuole porre l’attenzione in particolare in ricordo di una cultura  dimenticata e di  una lingua che  appartiene al nostro patrimonio per quanto sia diversa. Come racconta proprio Battiato nello svolgersi del suo spettacolo e nel presentare alcune canzoni che nel testo riportano le poesie del poeta arabo-siciliano Ibn Hamdis, il più grande interprete della poesia araba di Sicilia tra l’XI ed il XII secolo, rifugiatosi in Spagna e precisamente a Siviglia, fu infatti, attorno all’anno Mille che in Sicilia fiorì, nell’arco di tre secoli, un’importante scuola poetica araba, le cui ricche testimonianze sopravvivono in preziosi manoscritti. Franco Battiato, in questo concerto, riporta appunto queste poesie, canzoni nuove e riarrangia alcune suoi pezzi famosi integrandoli a questa lingua che in fondo non è così distante dalle radici siculo/italiane.

Un’introduzione al piano introduce il concerto: il gota della musica d’elite sul palcoscenico si prepara ad un concerto riservato ad un ascolto intimistico.

Etta ha una voce splendida, ancestrale,  Nabil con il suo intercedere arabo, e lui, il Maestro, seduto sul suo trono di tappeti, cuffie in testa, a godere di questa serata di musica. La canzone Aurora riporta il testo di un poesta arabo che dalla Spagna rimpiange la sua terra, ed eleva, come annuncia Battiato, ad un’ascolto di livello di  poesia altissimo.

Battiato si racconta ai suoi concerti: ricorda l’inizio dei suoi tre anni di studi di musica arabi, negli anni ’70, dopo i quali è nato il suo album, L’era del Cinghiale Bianco.

Racconta anche un’aneddoto personale: c’è stato un tempo in cui lui stava pranzando in un bel ristorante di Venezia, quando il cameriere gli disse che c’erano degli uomini che volevano parlargli, ma che sembrava non esser gente per bene. Battiato disse al cameriere di farli entrare, e li accolse pensando che il suo giudizio era diverso nell’osservazione fatta dal cameriere. Erano dei curdi che volevano complimentarsi con lui, in quanto nel suo paese con la canzone Strade dell’Est era divenuto molto famoso.

Per introdurre la canzone L’animale invece, racconta di come sia riuscito da ragazzo a far infuriare un santone che improvvisamente, vedendolo meditare disteso a terra e  dissertando le sue regole di comportamento, perse ogni controllo chiedendo alla gente li riunita di allontanarlo dal gruppo. La gente però, con gran sorpresa del santone, riuscì a scuotersi dal torpore, e ragionando, realizzò che quello che doveva allontanarsi dal gruppo era proprio lui. Chissà se avrà capito la lezione, si chiede Battiato. Chissà cosa avrà voluto dirci, mi chiedo io e spero non soltanto io.

Un viaggio d’incanto questo concerto. Un viaggio meraviglioso che assomiglia ad un incontro con la parte divina di ognuno di noi in quel tendere la mano verso un cielo comune.

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©Laura Poretti Rizman

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Scaletta di Diwan:

1. Gurdjieff

2. Corro con te – Etta/Battiato

3. Un solo bacio – Etta/Battiato

4. Aurora – Battiato/Nabil

5. Veni l’autunno – Battiato

6. Hat Ya Saki

7. Haiku – Battiato

8. L’ombra della luce – Battiato

9. Lode all’inviolato – Battiato

10. Al Maya – Nabil

11. Niente è come sembra – Battiato

12. Le sacre sinfonie del tempo – Battiato

13. Strade dell’est – Battiato

14. Hbibi – Sakina

15. Sicilia mia – Etta

16. Lontano – Nabil/Battiato

17. Personalità empirica – Battiato

18. Arabian song – Battiato

19. Fogh in Nakhal – Tutti

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20. Magic shop – Franco Battiato con Carlo Guaitoli

21. La cura – Franco Battiato con Carlo Guaitoli

22. Stranizza d’amuri – Tutti

23 Voglio vederti danzare – Tutti

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foto fornita da Il Rossetti

“Franco Battiato ritorna a Trieste con il suggestivo progetto Diwan, l’essenza del reale: molto più di un concerto, che vede protagonista il cantautore circondato sul palco da musicisti di primo livello. Lo spettacolo sarà al Teatro Stabile del Friuli venezia Giulia il 27 novembre. Da giovedì 10 ottobre la vendita dei biglietti.”

Un nuovo evento si aggiunge alla ricca programmazione dello Stabile regionale.
Franco Battiato sarà protagonista al Politeama Rossetti il 27 novembre alle ore 21, e proporrà un concerto poetico e suggestivo, intitolato Diwan, l’essenza del reale.
La prevendita dei biglietti si aprirà giovedì 10 ottobre.

Diwan è un progetto musicale per ricordare una cultura dimenticata e una lingua che nella sua diversità appartiene al nostro patrimonio.

Fu attorno all’anno Mille che in Sicilia fiorì nell’arco di tre secoli un’importante scuola poetica araba le cui ricche testimonianze sopravvivono in preziosi manoscritti.
Franco Battiato ripropone queste preziose opere, con un ensemble multietnico d’eccezione, un evento musicale che è molto più di un semplice concerto. Canzoni scritte per questa occasione, brani tradizionali oltre che nuove  interpretazioni di alcuni suoi brani.

Il progetto nasce dalla collaborazione con il Parco della Musica di Roma, è curato da Oscar Pizzo ed ha avuto tre rappresentazioni nel 2011.

Franco Battiato sarà accompagnato sul palco da un gruppo di musicisti di grande rilievo tra cui Etta Scollo, Nabil Salameh dei Radiodervish, il tastierista e collaboratore di Battiato Carlo Guaitoli, Gianluca Ruggeri della PMCE e Ramzi Aburedwan, fondatore degli Al Kamandjâti.

Questi i prezzi dei biglietti: Platea A 60 euro, Platea B 55 euro, Platea C intero 50 euro, Gallerie intero 42 euro: per ognuno di questi ordini di posti è prevista una riduzione di prezzo riservata agli abbonati al Teatro Stabile regionale. I biglietti di Loggione saranno invece venduti al prezzo unico di 28 euro.

Per Informazioni e acquisti ci si può rivolgere alle biglietterie del Politeama Rossetti, del Ticket Point e del Centro Commerciale Torri d’Europa a Trieste e agli altri consueti punti vendita, oppure accedere alla vendita attraverso il sito del Teatro www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero telefonico 040-3593511.

L’ufficio stampa

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