Sulle note della canzone 4 marzo 1943, si apre il sipario su di una scenografia fantastica che presenta una muraglia di siepe dalla quale escono i ballerini del Balletto di Roma, vestiti con abiti di colore mimetico con l’ambiente. La musica sfuma nella seguente, Balla balla ballerino, che viene cantata/parlata a ritmo di rap dai ballerini stessi. Un ritmo che sale a formare un cuore di corpi che pian piano rallenta il ritmo e sparisce per rientrare dallo stesso muro di boscaglia. Vengono presentate canzone note, tra tutte forse una, di meno, quella del coyote e della stella, che in mezzo alle altre, brilla ancora di luce propria.
Il rischio di questo spettacolo è che la voce di Dalla, le sue canzoni e le emozioni che si riallacciano ad esse, superino di gran lunga la forza della danza. Inizialmente questo avviene: la commozione nel risentire, a teatro, la sua voce, è fortissima e credo in molti si siano lasciati trasportare dalla voce di questo piccolo, grande uomo. Poi, pian piano, lo sguardo viene catturato dalla forza dell’apparente semplicità di quelle anime che eseguono il loro ballo con la purezza che solo con anni di studio, amore e applicazione, si riesce ad ottenere.
Il balletto di Roma non racconta una storia soltanto, ma collega un insieme di racconti con un filo di passi che con leggerezza ci portano per mano nella storia delle emozioni della vita di questo artista. Lungo questo filo, notiamo alcune parole prender più consistenza di altre. Termini come notte, stelle, luna, felicità, mare, amore sono ripetute più volte delle altre, acquisendo così maggior spessore come fossero perle di una collana asimmetrica.
La ballata di Sonny Boy e la sua donna Fortuna, lascia spazio ad un minuetto, la Terza luna al riprendere le note del 4 marzo. La danza d’amore di Anna e Marco al C’era una volta un Coyote e una Stella.
Si danza su storie fantastiche di treni persi nella notte, su lune di cartone, su stelle di mare. Si ricorda Nuvolari e Caruso, attraversando piazze di Washington, Milano, Roma e Bologna: si trema per la guerra, si pensa al Futuro. Si danza in silenzio come pesci, cani, lupi e angeli.
Ancora si attraversa le serenate a Maria e a chi non basta mai. Passi frettolosi, lenti, dolci e simbolici su canzoni che sono la nostra storia al punto da essere parte di noi.
Un allestimento che non è solo danza, ma diviene commemorazione allo stato artistico. Un omaggio per un’anima splendida che sul palcoscenico si chiude con i ballerini che portano lanterne che non si spengono, così come non si spegnerà mai la forza artistica e il patrimonio che ci ha donato Lucio Dalla:
Lo spettacolo, su concessione Sony e degli eredi di Dalla, è stato creato dalla compagnia insieme all’insostituibile aiuto dell’arrangiatore, musicista nonchè amico di Lucia Dalla, Roberto Costa e il risultato ottennuto è eccellente. Le canzoni si susseguono e si sfumano una sull’altra. A tratti c’è la voce di Dalla, altre il riarrangiamento permette ai ballerini soltanto di danzare, altri li coinvolge con la parole, il canto, la parlata.
©Laura Poretti Rizman

“Il Balletto di Roma su coreografie di Milena Zullo fanno omaggio al genio e alla musica di Lucio Dalla: nasce così – da un’idea di Giampiero Solari – lo spettacolo FUTURA, ballando con Lucio in scena al Politeama Rossetti solo martedì 11 marzo per il cartellone Danza dello Stabile regionale”
Nuovo appuntamento con il cartellone Danza del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, martedì 11 marzo alle 20.30: protagonista il Balletto di Roma, rappresentante eccellente della migliore forma coreografica italiana e dei più innovativi slanci creativi contemporanei.
Presenta lo spettacolo – fresco di debutto nazionale – FUTURA, ballando con Lucio che omaggia e ricorda il poliedrico artista bolognese con uno spettacolo originale di musica, danza, canzoni e parole.
Tra storie e poesie di uomini e sogni, tra mondi e racconti di ieri e di sempre, la canzone di Lucio Dalla incontra infatti i volti e i colori della danza di oggi.
FUTURA, ballando con Lucio, è in effetti il frutto di un incontro di idee ed emozioni, tra la nostalgia di un’amicizia spezzata dal tempo e la memoria di una voce resa eterna. Sono i compagni di una volta e gli ammiratori di sempre a portare in FUTURA il ricordo più vivo del musicista dai guizzi di genio, del cantautore ironico e poeta, dell’improvvisatore eclettico e instancabile.
Roberto Costa, musicista, compositore e arrangiatore, nonché storico collaboratore e amico di Lucio Dalla, ricostruisce, per la produzione del Balletto di Roma, un nuovo percorso di note e parole, tra le tracce indelebili di canzoni indimenticate e i frammenti di una voce sfuggita al tempo. Grazie alla collaborazione di Sony Music e per gentile concessione dei cugini di Lucio Dalla, ad impreziosire la costruzione musicale di Costa saranno gli estratti sonori ricavati da alcuni multitraccia originali delle canzoni di Lucio. La colonna sonora di FUTURA ballando con Lucio darà, a tratti, alla complessità degli arrangiamenti missati da Dalla una nuova suggestione, lasciando che la sola voce di Lucio o un unico pianoforte riempiano di emozioni i silenzi di un mondo di palcoscenici senza Lucio.
Collaborazione e amicizia legano all’artista bolognese anche Giampiero Solari, regista, drammaturgo, autore teatrale e televisivo di grande esperienza e successo, il quale affida la sua idea dello spettacolo alle abili e profonde mani della coreografa e regista romana Milena Zullo. Insieme Solari e Zullo ci conducono lungo un viaggio tra ricordi antichi e nuove suggestioni, storici accordi e moderne influenze. Tra le parole delle canzoni di Lucio, su cui si basa la coreografia, si riscopre lo sguardo di un collezionista di immagini e vite. Alle suggestioni di uno sguardo irregolare sulla vita, la coreografia affida la rappresentazione di canzoni disordinate che appartengono a tutti. Tra frammenti di versi e personaggi di un circo pop, il racconto dei mille fragili eroi di piazza trova in FUTURA ballando con Lucio il proprio palcoscenico di immagini, movimenti, luci e costumi.
È la danza a trasformare la rete sonora di note e parole per i versatili e plastici danzatori del Balletto di Roma in immagini e visioni antiche che riemergono tra scenari moderni e sensazioni nuove, in un dialogo attivo e costante tra corpi flessuosi e suoni vibranti. Cammina lungo il filo dell’emozione il lavoro di un’autrice che sceglie di immergersi nelle più umane profondità di onde musicali avvolgenti e che scopre, tra le orme dei ricordi sonori, la spinta originaria di sentimenti e corpi.
La sensibilità immaginifica di Zullo accoglie i simboli e le microstorie di un mondo di amanti e periferie e lascia che parole e significati scorrano liberi tra le più spontanee gestualità del quotidiano e le più intime espressioni di emotività impreviste. Fugge, la coreografa, dall’impossibile e didascalica rappresentazione di un patrimonio collettivo di storie e sceneggiature e affida alla materia umana dei racconti di Lucio il compito di muovere le anime e i corpi dei suoi danzatori.
Si muoveranno, tra le scenografie di Giuseppina Maurizi, persino gli oggetti di uno spazio cangiante, in mezzo alle lune, le scale e gli specchi di un’umanità che ride, piange, manifesta e sogna. Sarà la danza stessa l’espressione di un incanto tra musiche e parole generatrici di racconti. E in quell’incanto, danzeranno i protagonisti del Balletto di Roma, scoprendosi figli di quegli amanti che sognavano il domani oltre i muri del presente (Futura, 1980).
Ballano, i danzatori del Balletto di Roma, tra la commozione e la tenerezza di uomini che amano “sotto un cielo di ferro e di gesso” (Balla balla ballerino, 1980), incontro a treni di felicità provvisorie (Felicità, 1988) e in equilibrio su scale di musica e vita (Tutta la vita, 1984). Restano al loro posto le stelle dei sogni, ad attrarre sguardi e speranze di umanità rumorose, a scongiurare la caduta di polvere d’universo su una terra privata del battito. Vincerà sempre il coyote mentitore sulla più bella delle stelle e sempre trionferà la fantasia di un grido terreno sul morente splendore di un adagio celeste (Il coyote, canzone con testo di Roberto Roversi, 1973).
FUTURA, ballando con Lucio non è solo l’omaggio e il ricordo di un artista geniale. È, più di tutto, la fotografia di un mondo che appartiene a tutti, lo specchio di una società indaffarata e normale che guarda al cielo per fuggire e cerca carezze per restare.
FUTURA, ballando con Lucio
da un’idea di Giampiero Solari (questo con carattere più grande)
regia e coreografia Milena Zullo
colonna sonora realizzata da Roberto Costa
sulle canzoni di Lucio Dalla (questo con carattere più grande)
danzano:
AMANTE Placido
NIANE BALDO’ Tayma
BECERRA Marcos
CASCARANO Michele
DE SIMONE Roberta
LEPISTO Monika
MANES Anna
PANNACCI Luca
SCHENA Azzurra
SCICCHITANO Raffaele
TONELLO Sophie
VECCHI Claudia
ZUMPANO Stefano
maitre de ballet Piero Rocchetti
scene e costumi Giuseppina Maurizi
light designer Emanuele De Maria
produzione BALLETTO DI ROMA
distribuzione Bags Entertainment
Lo spettacolo è in scena alla sala Assicurazioni Generali soltanto martedì 11 marzo alle ore 20.30, nell’ambito dell’abbonamento Danza del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Biglietti ancora disponibili presso i punti vendita e i circuiti consueti dello Stabile regionale e sul sito del teatro www.ilrossetti.it.