Giselle

 Incantata dalla storia, dalla musica, dal ballo. Rimango incantata ogni volta che mi ritrovo di fronte a Giselle.

Questo amore così ingannato, questo amore rifiutato, questo amore impossibile. Un’amore che porta la morte attraverso un dolore che strazia il cuore in una delle prove di maggior impegno per una prima ballerina.

Giselle muore affranta dal dolore dell’inganno. L’amore da lei rifiutato la rimpiangerà ma riuscirà a salvarsi dalla sofferenza mentre chi è stato colpa della sua morte dovrebbe esser punito dalla sorte, ma viene alla fine salvato dal grande amore di questa donna verso colui che non la merita.

L’amore non ha ragioni se non quelle dettate dal cuore.

Una toccante esibizione che ha scosso ogni cuore.

 

Laura Poretti Rizman

 

foto IL ROSSETTI

Il Russian Classical Theatre – il 4 gennaio alle ore 20.30 in scena per la prima volta a Trieste – è una formazione eccellente. L’ensemble, diretto da Maria Tsonina è composto infatti da quaranta ballerini, tutti formatisi presso le più prestigiose accademie russe di Mosca, Kiev e San Pietroburgo. Notevole il successo che il Russian Classical Theatre riscuote regolarmente all’estero effettuando tournée in  Francia, Inghilterra, Spagna, Austria, Grecia e Norvegia e proponendo il suo vasto repertorio che comprende tutti i balletti di Ciaikovski e classici come Cenerentola, Coppelia e, naturalmente, Giselle.

 

È questo il titolo con cui debuttano ora in Italia: una storia delicata e romantica, un grande balletto ottocentesco che fin dal debutto all’Opéra di Parigi è stato accompagnato dal successo. Nei ruoli principali danzeranno Adela Crăciun – prima solista – e Ovidiu Matei Iancu, primo solista.

Lo scrittore Théophile Gautier – che firmò il libretto – trasse ispirazione dalla leggenda popolare tedesca delle Villi, che Heinrich Heine aveva riportato nel libro De l’Allemagne: si tratta di creature misteriose, che vivono nei boschi dove di notte perseguitano gli uomini per vendetta. Gautier fuse le suggestioni di questa leggenda alla vicenda commovente di una ragazza sincera e delicata che muore per un dolore d’amore. Su questo fortunato intreccio Adolphe-Charles Adam costruì in soli due mesi una partitura partecipe, raffinatissima nella strumentazione.

 

La coreografia eseguita dal Russian Classical Theatre non è quella originale del 1841 (allora la firmarono Jules Perrot e Jean Coralli), ma è opera di Marius Petipa, uno dei massimi maestri dell’Ottocento. Una scelta molto coerente, poiché questo coreografo, a lungo Maestro di danza del HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/Balletto_Imperiale”Balletto Imperiale di HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/San_Pietroburgo”San Pietroburgo, ha influenzato in modo particolare l’evoluzione e lo sviluppo della HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_russa_(balletto)”scuola russa.

Quello che vedremo dunque sarà un balletto molto appassionato, ricco di momenti di spettacolare coralità e di altri connotati da profonda emozione: la protagonista in particolare deve “tradurre” in danza ed espressività un personaggio attraversato da tanti sentimenti, contrasti, turbamenti, una figura di rara delicatezza e seduzione.

 

Il balletto si svolge in due atti: il primo è concentrato sulla vita di Giselle, il secondo, dagli accenti onirici, sugli eventi che dopo la morte di lei, accadono al suo amato.

Giselle è una popolana, e durante una festa per la vendemmia si innamora di un bellissimo giovane. Lei adora ballare e – nonostante i richiami della madre preoccupata per la sua salute cagionevole – Giselle danza felice con l’innamorato. Questi, camuffato da contadino, è in realtà il principe Albrecht. Un pretendente di Giselle però capisce che si tratta del principe e – quando la corte impegnata in una battuta di caccia giunge a cavallo nel villaggio – lo smaschera davanti a tutti, e svela che è promesso a una nobildonna. La delusione d’amore colpisce Giselle tanto da farla impazzire e poi morire: la scena è assieme una delle più toccanti del repertorio della danza e una delle più ambite e temute prove per un’etoile.

Nel secondo atto, Giselle è divenuta – come vuole la leggenda – una Villi,  e dovrebbe impartire terribili tormenti agli uomini che si avventurano nel bosco di notte. Albrecht pieno di rimorso una notte si spinge fino alla tomba di Giselle dove lei gli appare. Ma anche la regina delle Villi lo attende e inizia a farlo danzare tanto da condurlo alla morte: non ci riesce solo per il grande amore di Giselle che interviene a sostenerlo fino alle prime luci dell’alba, quando l’incantesimo impone alle Villi di scomparire. Il principe così è salvo.

 

La tournée italiana del Russian Classical Theatre è curata dall’agenzia della Danza di Mauro Giannelli.

I biglietti si possono ancora acquistare presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale  e attraverso il sito www.ilrossetti.it.

 

Tutta la stagione e le informazioni sono illustrate anche sul sito  HYPERLINK “http://www.ilrossetti.it” www.ilrossetti.it; inoltre il Teatro può essere contattato telefonicamente al centralino 040.3593511.

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