Il giuocatore 🗓

Da giovedì 14 a domenica 17 marzo

Teatro Orazio Bobbio
Via del Ghirlandaio, 12 – Trieste

ALLA CONTRADA 

“IL GIUOCATORE”

di Carlo Goldoni

con Alessandro Averone, Mimosa Campironi, Alvia Reale, Nicola Rignanese, Massimo Grigò, Davide Lorino, Roberta Rosignoli e Mario Valiani

adattamento e regia di Roberto Valerio

produzione ATP Teatri di Pistoia

TRIESTE – Dal 14 al 17 marzo 2024 (giovedì, venerdì e sabato alle 20.30, domenica alle 16.30) al Teatro Orazio Bobbio di Trieste va in scena per La Contrada lo spettacolo Il Giuocatore di Carlo Goldoni, con la regia e l’adattamento di Roberto Valerio. Il cast è composto da  Alessandro Averone, Mimosa Campironi, Alvia Reale, Nicola Rignanese, Massimo Grigò, Davide Lorino, Roberta Rosignoli e Mario Valiani.

 

Ste promesse, ste promesse la le ha fatte a centenera de volte, e sempre semo tornai da capo. El vizio xe in te le vissere; e nol se pol lassar, e se dise colla bocca no zogherò più, ma nol se dise col cuor. Za dei bezzi de zogo no se ghe ne cava costrutto; come che i vien, i va. Co se guadagna, i se butta via; co se perde, se suspira. I se tien per moltiplicarli, e in t’una sentada i se destruze. Quel che se guadagna in diese volte, se perde in una, e le vincite che fa i zogadori, le xe pezo assae delle perdite; perché le perdite le serve per disingannarli, e le vincite le serve per allettarli, per lusingarli e per incantarli sul zogo. Questo xe el destin solito dei zogadori: sempre inquieti, colla testa sempre confusa, pieni de speranze e pieni de vizi. Collerichi, bestemmiadori, odiosi co i venze, ridicoli co i perde senza amici, circondai da stoccadori e da magnoni, negligenti, malinconici, malsani, e finalmente distruttori della so casa e traditori de se stessi, del proprio sangue e della propria fameggia.

Pantaleone, padre della promessa sposa ne Il Giuocatore, di Carlo Goldoni

 

Il tema trattato era quello della dipendenza al giuoco.

La scrittura è di Carlo Goldoni che seppur femminista per il tempo nel quale viveva, pone sempre il ruolo delle donne sotto un aspetto di scaltrezza negativa.

Per questi due motivi non mi aspettavo molto dalla realizzazione, anche perchè non ero riuscita a intravedere molto neppure sulla sceneggiatura, invece, con mio immenso piacere, mi sono positivamente stupita della bellezza della costruzione dello spettacolo.

Oltre alla piacevolezza estetica dei personaggi principali, la loro maestria artistica ha conquistato tutti. Due ore di rappresentazione senza intervallo scorse con estrema piacevolezza nel raccontare una storia antica, ma purtroppo ancora troppo attuale.

La dipendenza al giuoco, la menzogna e la dispersione del capitale familiare fino a raggiungere la rovina, viene illustrata con inserimenti di personaggi caratteristici che rallegrano un tema poco divertente. Nello scorrere del racconto ci sono anche tratti di disperazione e  di inganno. Viene esposto anche il tema della sincerità dell’amicizia del servitore e dell’amata in rapporto all’approfittamento di alcuni personaggi interessati solamente allo sfruttamento del malcapitato incapace di vedere la realtà.

Un cast di altissimo livello composto da  Alessandro Averone, Mimosa Campironi, Alvia Reale, Nicola Rignanese, Massimo Grigò, Davide Lorino, Roberta Rosignoli e Mario Valiani per una regia ottimale a cura di Roberto Valerio che ha visto una scena molto ben costruita e raffigurante la coperta di una nave.

Un grande filosofo, rabbino e medico spagnolo usava dire: Un giocatore perde sempre. Perde denaro, dignità e tempo. E se vince, tesse intorno a sé una tela di ragno. Goldoni ha voluto un finale positivo per Florindo, regalandogli il perdono di chi aveva offeso ed una festa in suo onore per accogliere il figliol prodigo rientrato nelle righe familiari.

Ma il dubbio rimane: se lo meritava e come sarà davvero andata a finire?

Laura Poretti Rizman

 

 

Il Giuocatore è una delle “sedici commedie nuove” che Goldoni si impegna a scrivere, sul finire del carnevale del 1750, per sfida con il pubblico veneziano, in un solo anno (dando vita ad alcuni capolavori come La bottega del caffè e Il bugiardo). La commedia è un vivido studio di caratteri, tratteggiati con brio e precisione, che compongono il ritratto di un’intera società, con le sue virtù e, soprattutto, i suoi vizi. Goldoni si era proposto infatti il compito di rappresentare un “teatro esemplare” che “svegliasse” dalla fascinazione del gioco. E parlava, come sempre per il più umanista dei drammaturghi, per esperienza personale: egli stesso, confessa nella prefazione dell’edizione a stampa, aveva sperimentato sulla propria pelle “le pessime conseguenze di questo affannoso piacere”, frequentatore assiduo dei Ridotti, locali annessi ai teatri specifici per i vari tipi di gioco, diffusissimi nella Venezia del Settecento. 

Al centro della commedia si posiziona Florindo, che divorato dalla passione per il gioco perde tutto: i soldi, le amicizie, l’amore della promessa sposa Rosaura, che pure ama sinceramente, e non esita a promettere di sposare la vecchia e ricca Gandolfa pur di ottenere i soldi per giocare ancora e continuare a sognare, come tutti i giocatori di ieri e di oggi, la “vincita favolosa” che gli permetterà di abbandonare il tavolo verde.

Il Giuocatore è un testo brillante, sempre in bilico tra commedia e dramma, di una modernità sconcertante, una commedia nera che racchiude in sé la possibilità di raccontare con leggerezza i vizi e le ipocrisie dell’uomo, dove la risata sgorga spontanea ma mai in maniera banale. La musica dal vivo, il ballo e le canzoni interpretate dai personaggi arricchiscono di significato le varie situazioni della commedia regalando allo spettatore uno spettacolo complesso e variegato in cui l’arte antica di Goldoni incontra il contemporaneo. Uno spettacolo per tutti, divertente ma graffiante al tempo stesso, ironico e giocoso senza tralasciare il dramma del protagonista, uno spettacolo coinvolgente che punta a riscoprire la vera anima di Goldoni, scrittore capace sì di scandagliare in profondità l’animo umano, ma sempre col sorriso sulle labbra strizzando l’occhio alla comicità involontaria di personaggi spesso tragicamente ridicoli.

Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro (Via del Ghirlandaio, 12 • tel. 040.390613/948471), sulla App gratuita della Contrada, Vivaticket, TicketOne oppure online sul sito contrada.it.

La Contrada si avvale del sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste; e nella realizzazione delle sue attività può contare sulla collaborazione, tra le altre, di istituzioni importanti come l’Ente Regionale Teatrale, la Coop Alleanza 3.0, l’Università degli Studi di Trieste.

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