Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi 🗓

STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO 2024-2025

Il Tabarro-Suor Angelica-Gianni Schicchi

di Giacomo Puccini

Ed. musicali: Casa Ricordi, Milano

Maestro Concertatore e Direttore FRANCESCO IVAN CIAMPA

Regia PIER FRANCESCO MAESTRINI

Scene NICOLÀS BONI

Costumi STEFANIA SCARAGGI

Light designer DANIELE NALDI

Assistente alla regia MICHELE COSENTINO

Maestro del Coro PAOLO LONGO

NUOVO ALLESTIMENTO DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE IN COPRODUZIONE CON LA FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

 

personaggi e interpreti

 

IL TABARRO

Il Tabarro, foto di F.ParenzanMichele

Michele

ROMAN BURDENKO (21, 23, 28 /II, 2/III)

GIUSEPPE ALTOMARE (22/II, 1/III)

Giorgietta

OLGA MASLOVA (21, 23, 28 /II e 2/III)

MARTA TORBIDONI (22/II e 1/III)

Luigi MIKHEIL SHESHABERIDZE

La Frugola CHIARA MOGINI

Il Tinca ENRICO IVIGLIA

Il Talpa FULVIO VALENTI

Un venditore di canzonette/Un amante

PIERLUIGI D’ALOIA (21, 23, 28/II, 2/III)

RICCARDO RADOS (22/II, 1/III)

Un’amante AZIZA OMAROVA

SUOR ANGELICA

Suor Angelica, foto di F.ParenzanSuor Angelica

Suor Angelica

ANASTASIA BARTOLI (21, 23, 28 /II e 2/III)

MARTA TORBIDONI (22/II e 1/III)

La badessa GIOVANNA LANZA

La maestra delle novizie FEDERICA GIANSANTI

La zia principessa CHIARA MOGINI

Suor Dolcina IRENE CELLE

Suor Genovieffa FEDERICA SARDELLA

Suor Osmina VERONIKA FOIA

Suor infermiera ERICA ZULIKHA BENATO

Suora Zelatrice ELENA SERRA

Cercatrice AZIZA OMAROVA

Cercatrice ALESSANDRA GAMBINO

Conversa ANNA CIPRIAN

Conversa SELMA PASTERNAK

Novizia TATIANA PREVIATI

Con la partecipazione del Coro “I Piccoli Cantori della Città di Trieste” diretti dal M° Cristina Semeraro

GIANNI SCHICCHI

Gianni Schicchi, foto di F.Parenzan

 

Gianni Schicchi

ROMAN BURDENKO (21, 23, 28 /II e 2/III)

GIUSEPPE ALTOMARE (22/II e 1/III)

Lauretta SARA CORTOLEZZIS

Zita CHIARA MOGINI

Rinuccio

PIERLUIGI D’ALOIA (21, 23, 28/II, 2/III)

RICCARDO RADOS (22/II, 1/III)

Gherardo ENRICO IVIGLIA

Nella IRENE CELLE

Betto di Signa ANTONINO GIACOBBE

Simone FULVIO VALENTI

Marco NICOLO’ CERIANI

La Ciesca ERICA ZULIKHA BENATO

Gherardino ILARIA ZANETTI

Pinellino GIULIANO PELIZON

Guccio DAMIANO LOCATELLI

Spinelloccio/Ser Amantio di Nicolai ALESSANDRO BUSI

ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE

 

 

Torna, dopo ben 51 anni d’assenza dal palco triestino, il trittico pucciniano Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi nel fortunato allestimento del Teatro Comunale di Bologna alla sua prima ripresa. Il Trittico triestino sarà impreziosito dalla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa, oggi tra i direttori d’orchestra più ricercati al mondo su questo repertorio, e in uno dei cast più ampi nella storia dell’opera, da molti nomi di pregio come Roman Burdenko ma anche da una delle voci che ultimamente ha maggiormente sorpreso il pubblico e la critica a partire dal festival Rossini ‘24, il soprano veronese Anastasia Bartoli.

Splendide scenografie, abiti ricercati nei riferimenti pittorici ed artistici, riferimenti simbolici danteschi ma anche vagamente Tolkieniani, grande regia musicale e direzione artistica hanno reso il contorno lirico ottimale.

«Tutto è conteso, tutto ci è rapito. La giornata è già buia alla mattina! Hai ben ragione: Meglio non pensare, piegare il capo ed incurvar la schiena» Il tabarro è un’opera in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Adami tratto da La houppelande di Didier Gold. In scena la fatica del popolo, la sopportazione e la miseria affogata nell’alcool e nel piacere effimero. Il sogno di una vita migliore, sia essa quella di una semplice casetta oppure quella di una vita mondana, repressa dal potere e nascosta al giudizio. 

«La grazia è discesa dal cielo… Già tutta, già tutta mi accende! Risplende, risplende! Già vedo, sorelle, la meta!» Suor Angelica è un’opera lirica in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano. L’ingiustizia di genere e l’assenza d’amore viene espressa nel grande dolore di una donna che nel gesto di un peccato mortale, viene accompagnata alla salvezza dalla preghiera delle sorelle. Un testo ed una musica di grande potenza che ha visto nell’interpretazione del soprano Anastasia Bartoli, un’interpretazione di grande intensità, omaggiata con il fervore del pubblico.

«Addio Firenze, addio cielo divino io ti saluto con questo moncherino e vo randagio come un Ghibellino» Gianni Schicchi è un’opera comica in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano basato su un episodio del Canto XXX dell’Inferno di Dante. Nel finale del trittico l’opera comica di Gianni Schicchi vede sgravare del peso dei vari peccati la comicità che rende il sorriso attraverso contrasti tra voce e immagini, come ad esempio l’ode a Firenze mentre sullo sfondo si vede la città sotto i fuochi punitori oppure il riferimento all’uccellino Laurettina! va’ sul terrazzino; porta i minuzzolini all’uccellino, mentre dalla roccia esce un grande volatile danzante più simile ad un pippistrello. Buona l’interpretazione di O mio babbino caro eseguita da Lauretta, Sara Cortolezzis; degna di nota anche l’interpretazione del tenore Pierluigi D’Aloia.

Degna di nota anche l’interpretazione di Chiara Mogini, presente in tutte e tre le opere. Veste i panni di La Frugola ne Il Tabarro, l’arcigna e determinata zia principessa nella Suor Angelica e quelli di Zita in Gianni Schicchi.

Grandissimo il successo di pubblico, che ha visto anche moltissimi giovani di varie generazioni, appassionarsi al genere musicale grazie anche all’interazione video che ha proposto eccezionali elaborazioni artistiche in equilibrio tra la rappresentazione realistica e quella del virtualismo espressivo.

Tre le rappresentazioni offerte per questo trittico pucciniano che potrà essere rivisto ancora nel prossimo fine settimana, da venerdì 28 febbraio fino a domenica 2 marzo con orario come da programmazione.

 

Laura Poretti Rizman

Ciampa (c) Gianluca D’Argerio

Con sole quattro produzioni del Trittico in tutta la storia centenaria del Teatro Verdi di Trieste – rispettivamente nel 1922, a 4 anni dalla prima di New York, poi 1952, 1970 e 1974 – l’appuntamento di febbraio col celebrato allestimento di Pier Francesco Maestrini risulta davvero imperdibile per gli appassionati di tutta la regione. Rarità complessa e costosa per il vastissimo cast di ben 36 ruoli, Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi rappresentano comunque, al di fuori del centenario pucciniano da poco terminato, sempre una rarità in tutte le stagioni e quindi davvero un’occasione da non perdere, soprattutto in questa produzione di grande impatto visuale, dominata da un file rouge dantesco, che sviluppa su tutti e tre i titoli la prima ispirazione di Puccini, poi rimasta solo nel Gianni Schicchi. Figlio d’arte e regista di grande mestiere, cresciuto sin dall’infanzia sui palchi del mondo, Maestrini racconta: “È la prima opera di cui ho memoria: avevo 4 anni quando a Dallas mio padre – il regista Carlo Maestrini – mi buttò sul palcoscenico a fare un marinaretto nel Tabarro. Quella musica mi ribolle dentro da allora, ed è andata mescolandosi con la mia grande passione: La divina Commedia”. E prosegue: “Vedo il Trittico come la concretizzazione del progetto dantesco che tanto attrasse Puccini senza realizzarlo: c’è l’inferno di quelle anime dannate che, nel Tabarro, si ammazzano di lavoro al servizio di un barcaiolo, il loro Caronte; c’è il purgatorio nell’espiazione di Suor Angelica per il peccato commesso; c’è il paradiso in quel Gianni Schicchi ch’è l’unico vero soggetto dantesco, ma convertito da episodio infernale a commedia: un colpo di genio!”. Una connotazione potente, che ben si sposa con la direzione sicura di Ivan Ciampa, bacchetta solidissima sul repertorio pucciniano che incastonerà Trieste tra i suoi numerosi impegni tra Opera di Vienna, Royal Opera House e Maggio Musicale Fiorentino, fra i tanti.

Il cast di ben 36 ruoli, uno dei più ampi del repertorio operistico di tradizione, in questa occasione è contesto di grandi voci italiane e internazionali, per lo più giovani ma di già consolidata carriera, come Olga Maslova, Marta Torbidoni, Roman Burdenko, l’eccellente tenore triestino Riccardo Rados fra i tanti degni di nota, e di un importante debutto in città e nel titolo: il soprano veronese, figlia d’arte, Anastasia Bartoli, che ha stupito con la sua voce di potente e controllata proiezione e con la sua forte presenza scenica il pubblico e la critica già nell’ultima edizione del Rossini Opera Festival  e di certo porterà sul palco una Suor Angelica di indiscutibile personalità e preparazione.

Il 21 febbraio poi, in occasione della prima del Trittico e dopo il fortunato debutto in occasione del Ratto dal Serraglio, si ripeterà l’innovativo esperimento gourmet del Lounge Victor de Sabata per un intervallo di gusto nell’elegante cornice del nostro storico Ridotto in collaborazione con le migliori eccellenze enogastronomiche del territorio selezionate dalla stimata realtà triestina Cemût – Piccola Osteria Furlana, a completamento di una serata davvero imperdibile.

Racconta così Paolo Rodda, Direttore Artistico del Teatro: “Il cast del Trittico Pucciniano è sempre una sfida incredibilmente stimolante per chi fa il mio mestiere e leggendone la locandina non posso che essere soddisfatto del risultato che mantiene la filosofia del Verdi di dare spazio ai giovani di qualità ed inanella debutti e ritorni importanti per la nostra città. Un’assenza poi di ben 51 anni dei tre titoli andava sicuramente colmata a beneficio di tutti gli appassionati della regione”.

Il Sovrintendente Giuliano Polo commenta: “Siamo nel cuore della nostra stagione, sia col Trittico sia con il Wagner di marzo che costituisce un nuovo tassello per ritornare pienamente alla nostra identità storica, ma già guardiamo al futuro: all’estate che sta diventando sempre più importante per la città e alle sfide di Gorizia Capitale della Cultura, che ci devono vedere motore dinamico e proattivo nel nostro ruolo di centro produttivo di FVG. Senza dimenticare il continuo lavoro per intrecciare sempre più profondamente la vita del teatro con quella cittadina a beneficio dell’intero sistema culturale e sociale. Ringraziamo dunque l’Università di Trieste e nel particolare la cattedra del Professor Paolo Quazzolo, che da questo Trittico in avanti sarà protagonista attiva delle nostre conferenze stampa aperte al pubblico grazie alla presenza sul palco dei relatori di uno o più dei suoi studenti per ogni appuntamento futuro nel ruolo di intervistatore con uno sguardo giovane, fresco e scientifico. Un importante elemento di dinamicità per il nostro affezionato pubblico, ma anche una innovativa strategia di formazione per gli studenti che si trovano così al centro del lavoro divulgativo del nostro teatro”

Recite:

A Venerdì 21 febbraio 2025 ore 20.00

C Sabato 22 febbraio 2025 ore 19.00

D Domenica 23 febbraio 2025 ore 16.00

B Venerdì 28 febbraio 2025 ore 20.00

S Sabato 1° marzo 2025 ore 16.00

E Domenica 2 marzo 2025 ore 16.00

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