Incontro con l’autore Diego Marani 🗓

 

Incontro con l’autore Diego Marani

giovedì 20 marzo alle ore 18.00

Spazio Forum del Museo LETS

Se sono tornato qui è perché ho capito che non era di Vesna né di Jasna che ero innamorato. Ma dei miei vent’anni, che qui sono andati in scena e ancora si replicano […]. È la magia di questa città scontrosa, la mia città celeste, dove un giorno sono stato immortale.

E’ una citazione iconica quella che rubiamo da “La città celeste” di Diego Marani; una dichiarazione d’amore che lo lega fortemente al nostro territorio, a Trieste e alla sua letteratura e di cui si parlerà alle 18:00 nell’incontro di giovedì 20 marzo nello Spazio Forum del Museo LETS, in piazza Hortis, 4.

Nato a Tresigallo, in provincia di Ferrara, Diego Marani si laurea alla Scuola superiore di Lingue moderne per Traduttori e Interpreti della città giuliana e, oltre all’inglese e al francese, studia l’olandese e il finlandese. Le lingue sono la sua professione e la sua passione. Dopo aver lavorato come traduttore e revisore al Consiglio dell’Unione europea, entra nella direzione generale Cultura della Commissione europea occupandosi in particolare di multilinguismo, di temi legati alla traduzione letteraria, all’apprendimento permanente e precoce delle lingue. La produzione letteraria di Marani conta, ad oggi, 15 pubblicazioni tra romanzi e raccolte di racconti, ma questa intensa attività non ferma l’impegno nell’ambito della diplomazia culturale europea. Nel 2020 viene nominato presidente del Centro per il Libro e la Lettura e dallo stesso anno, fino al 2023, dirige l’Istituto italiano di cultura di Parigi.

Nei suoi romanzi, tradotti in 14 lingue, i temi dell’identità e dell’appartenenza si sposano a quelli della memoria e delle radici. La lingua, per lo scrittore, è lo strumento identitario per eccellenza, ma è anche la porta verso nuovi mondi. L’incessante e poliforme interesse per le lingue si traduce anche in un’operazione “artificiosa”: l’invenzione dell’Europanto, una lingua-gioco costituita da un insieme di tutte le lingue d’Europa. Alla base di questa creazione si agita una riflessione più ampia e profonda che invita a considerare  l’apprendimento delle lingue un’occasione per conoscere  l’umanità di chi quella lingua parla.

A dialogare con Diego Marani sarà il curatore del Museo della Letteratura di Trieste, Riccardo Cepach.

L’incontro è aperto al pubblico fino ad esaurimento posti.

ll libro

Diego Marani
La lingua virale
Collana: i germogli
V Compendio Regione Friuli Venezia Giulia
Isbn: 978-88-99028-85-5
pp. 80
formato 11,8×18,5
Brossura con bandelle
Euro 15

Spesso i confini sono sotto accusa, poiché dividono, è la loro colpa. Però i confini sono aree dentro le quali si formano e si sviluppano caratteri materiali e simbolici di efficace funzionalità. E ciò non vale per gli stati in particolare, ma in generale per la geografia di tutti i viventi, come anche per la socialità, la religione e la lingua. Il confine ha due versanti che si interfacciano, e hanno nella possibilità di essere attraversati l’allarme e il nutrimento (anche la membrana che divide due cellule è un confine).

Diego Marani costruisce una vicenda composta di scene sospese tra il serio e il grottesco, dove il virus che attraversa i confini e “infetta” le cellule della lingua ufficiale – difesa da un’istituzione che la soffoca – porta all’eccesso e al delirio. Questa lingua trasgressiva, che è l’Europanto inventato nel ’96 dallo stesso Marani, rappresenta il sogno di parlare tutte le lingue europee e l’incubo di non capirsi mai. È una lingua che funziona se chi la parla sa con chi sta parlando. Ma è lo stesso Marani, alla fine di una narrazione densa di trovate e di sorprese, a mostrarci che la lingua è il mondo che abbiamo in comune con chi non conosciamo.

L’autore

Diego Marani è nato a Ferrara nel 1959. È direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi ed è stato per lungo tempo funzionario dell’UE, dove si è occupato di lingue e di diplomazia culturale. Inventore della lingua-gioco Europanto, ha pubblicato diversi romanzi, tra cui Nuova grammatica finlandese, tradotto in quindici lingue e vincitore tra gli altri del premio Grinzane Cavour 2001 e dell’Oxford-Weidenfeld Translation prize 2012.

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