Io non sono un numero 🗓 🗺

Laura Poretti Rizman intervista Sabrina Morena

LPR: Incontriamo Sabrina Morena prima del debutto del nuovo spettacolo teatrale Io non sono un numero. Come è nata la scelta di questo titolo?

Sabrina Morena:Volevo capire e raccontare le storie che si celano dietro ai numeri che sono sempre utili per capire la realtà di un fenomeno, ma che a volte ci inducono a considerare chi si trova o vive determinate condizioni un numero della lista. Lo sminuire le persone o ridurle a mero oggetto di indagine o di desiderio riguarda purtroppo le donne e dalla prima idea, generale sul tema del numero e dell’umano, Laura Bussani ed io siamo passate a parlare di violenza sulle donne. Anche perché forse è la questione più urgente, che ci riguarda direttamente come donne. Le notizie costanti di femminicidi, che vanno a riempire la lista, pone noi donne in una sorta di  condizione di impotenza. Il nostro vuole essere un grido di speranza e di ribellione davanti al dilagare del fenomeno, un invito alle giovani generazioni di rompere il silenzio rispetto a qualsiasi forma di violenza. 

LPR: Sabrina Morena, insieme a Laura Bussani, esplorano cosa si nasconde dietro il numero delle statistiche. Ma le statistiche sono sempre attendibili?

Sabrina Morena: Noi non mettiamo in dubbio il lavoro di chi elabora le statistiche, anzi le citiamo proprio per essere precise. Cerchiamo un’alleanza tra le persone e i numeri, le persone per dare dignità a ogni singolo individuo e i numeri per capire l’entità del fenomeno. Certo, nel caso della violenza di genere, e ancora più nel fenomeno della tratta degli esseri umani, ci possono essere dei margini di errore perché i fenomeni sono ancora sommersi. 

LPR: La violenza sulle donne è divenuta uno degli argomenti di moda in questo periodo perlomeno per quanto riguarda l’attenzione dei media, perchè il problema è sempre esistito. Quanto ancora non si parla di violenza di genere, secondo lei?

Sabrina Morena: Purtroppo finché c’è la violenza sulle donne, bisognerà continuare a parlarne, a indagare il fenomeno, raccontarlo. Non solo le donne si devono interrogare sull’argomento, ma soprattutto gli uomini che dovrebbero superare una visione patriarcale della società e delle relazione. E’ un tema che riguarda tutta la società a livello mondiale ed è giusto che si interroghi a riguardo e cerchi delle soluzioni. E’ davvero un’ingiustizia che le donne e le giovani donne debbano vivere in una dimensione in cui la loro vita e la loro dignità sono messe a rischio. A scuola si dovrebbe educare alle relazioni di rispetto e ricordare la  storia delle donne e del femminismo, dalla battaglia per il diritto di vota e per il diritto di famiglia. 

LPR: Essere omologate ad un format di comportamento e apparenza porta a una sudditanza anche politica. Il vostro spettacolo è rivolto ai giovani per sensibilizzare l’argomento?

Sabrina Morena: ll nostro spettacolo vuole raccontare che cosa e quando si è considerati degli oggetti, proprietà di qualcuno e/o senza dignità individuale. Ci sono dei modelli di comportamento nelle relazioni in cui esistono dei ruoli prestabiliti sui quali si basano dei rapporti di forza. Questi sono degli stereotipi che sarebbe fossero demoliti perché tutti fossimo più liberi di riconoscere e rispettare la dignità e la libertà dell’altro/altra. 

LPR: Ringraziandola per la sua intervista, le chiedo i suoi prossimi progetti.

Sabrina Morena: Il prossimo lavoro sarà un reading sull’imprenditore e  benefattore Osiride Brovedani, una figura molto interessante capace di ispirare i giovani. Sarà un reading a cura di Stefano Dongetti e con Alessandro Mizzi in cui evocheremo i momenti salienti della sua vita. 

IO NON SONO UN NUMERO

Teatro Miela

Sabrina Morena e Laura Bussani esplorano che cosa si nasconde dietro ai numeri delle statistiche, in particolare quelle riguardanti la violenza sulle donne e le ricadute sulle famiglie e sulla società. Alla base del fenomeno si riscontra la tendenza all’oggettivizzazione della vittima, ovvero le donne sono viste come un oggetto che può essere posseduto. Considerare un essere umano come un oggetto, privo quindi di capacità di autodeterminazione, di sentimenti e di emozioni, è un classico processo secondo il quale molte categorie, oggetto di tale denigrazione, possono essere escluse dalla società.

Analizzando dati, ascoltando esperti di psicologia sociale, riportando storie presenti, collegando anche con dei giochi di associazione il presente al passato, andando a toccare il massimo livello di spersonalizzazione avvenuto nei campi di concentramento alle donne deportate. Il numero è uno strumento utile per capire la realtà, ma anche un mezzo con il quale ridurre a oggetto le persone, spogliandole della loro particolare individualità. Soprattutto ora nell’ era dei social che dettano in centimetri un modello fisico “ideale” della “bambola perfetta”. Ne nasce una riflessione approfondita sul tema dell’oggettivizzazione e della disumanizzazione della donna.

«Il rossetto, via. Uscire senza di lui, neanche per idea. Ha iniziato così: con i divieti. Poi sono arrivate le minacce, alla fine i pugni: sulle porte, sul tavolo. Quando mi colpisce in testa, sento che è troppo. Voglio lasciarlo, fuggire da quei tre anni di convivenza: io, lui e la violenza psicologica. È dura, però: sono di sua proprietà, dove vado, mi dice.” – una delle drammatiche testimonianze di una vittima di violenza.

organizzazione: Bonawentura

Ingresso € 12,00, riduzioni convenzionate € 10,00. Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00

 

 

mercoledì 27 novembre 2019 – ore 19:30
giovedì 28 novembre 2019 – ore 19:30
venerdì 29 novembre 2019 – ore 21:00
sabato 30 novembre 2019 – ore 16:00

regia Sabrina Morena
con Laura Bussani
video allestimento Den Baruca
drammaturgia Laura Bussani e Sabrina Morena
scenografia Marco Juratovec
produzione Bonawentura

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Scheduled Arte e spettacolo
Teatro Miela, 3, Piazza Luigi Amedeo Duca degli Abruzzi, Città Nuova-Barriera Nuova-San Vito-Città Vecchia, Trieste, UTI Giuliana, Friuli Venezia Giulia, 34132, Italia Map

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