IX edizione de La stagione del raccolto

LA STAGIONE DEL RACCOLTO – la maturità della vita nel cinema.

La rassegna ad ingresso gratuito, organizzata dallAzienda Pubblica di Servizi alla persona ITIS in collaborazione con l’Associazione Ricerca Interventi e Studi e la cooperativa Bonawentura

il matrimonio che vorrei, foto fornita da Il Miela/Bonawentura
il matrimonio che vorrei, foto fornita da Il Miela/Bonawentura

La stagione del raccolto al Miela

Domenica 9 marzo alle ore 16.30, presso il teatro Miela riprende la rassegna cinematografica  dal titolo LA STAGIONE DEL RACCOLTO – la maturità della vita nel cinema. La rassegna ad ingresso gratuito, organizzata dall’ Azienda Pubblica di Servizi alla persona ITIS in collaborazione con l’Associazione Ricerca Interventi e Studi e la cooperativa Bonawentura
di Trieste giunge quest’anno alla sua nona edizione ed annovera nelle ultime edizioni ad un successo di partecipazione estremamente ricco.
L’iniziativa nasce dalla considerazione che attualmente appare sempre più evidente come la società tende ad esaltare principalmente un modello di persona perennemente giovane e sana, escludendo praticamente in tal modo, tutte le altre fasce d’età che non trovano identificazione in questo modello, e per far fronte a questa situazione, si  è evidenziata la necessità di promuovere una “nuova cultura”, una educazione all’invecchiamento finalizzata a prevenire quelle sensazioni di malessere che spesso hanno inizio con la cosiddetta età di mezzo in cui si perde la caratteristica della futuribilità ed incomincia a venir misurato il tempo che rimane da vivere.

Con “La Stagione del Raccolto” si vuole quindi stimolare un percorso educativo che indichi i comportamenti,  gli stili di vita e gli atteggiamenti mentali da adottare per mantenere il più a lungo possibile un idoneo stato psicofisico di benessere.
L’impegnarsi a condurre uno stile di vita “virtuoso” non mancherà dunque di assicurare una stagione della vita, quella della maturità, ancora ricca di frutti da raccogliere.
Si può parlare quindi  di un’evoluzione del concetto di invecchiamento attivo, per passare all’accettazione ed all’educazione ad una fase normale della vita, forse ad una vera e propria rivisitazione culturale dell’età anziana, che purtroppo è ancora intesa come “peso e spesa” per la società ma a tutti gli effetti è sempre più volano economico e risorsa sociale oltre che culturale ed esperienziale, è necessario per ciò riconoscere e far riconoscere il valore generativo della vecchiaia.

Un ruolo importante per cercare di re-inventare una cultura in questi termini può essere lo strumento cinematografico,  infatti, negli ultimi anni, anche il mondo scientifico si è avvicinato al  “cinema” come strumento di attivazione sensoriale e cognitivo ma anche come potente attivatore di affetti ed emozioni.  Il linguaggio del cinema è in effetti un linguaggio universale che attraverso la finzione filmica suggerisce l’impressione di realtà, ogni “spettatore” crea infatti, inconsapevolmente trasposizioni tra la propria esperienza e le vicende rappresentate sullo schermo comprendendo meglio il proprio mondo esperienziale ed emozionale.  La carica emotiva del film e quindi la possibilità offerta al pubblico di identificarsi facilmente con i suoi protagonisti, favorisce  la comprensione diretta e non mediata e offre la possibilità di pensare alle proprie esperienze di vita sia personali che professionali.

“La Stagione del Raccolto” edizione 2014  propone i seguenti film:

Domenica 9 marzo  ore 16.30:        Il matrimonio che vorrei                                     di David Frankel
Domenica 16 marzo  ore 16.30:         Il vecchio e il mare                                                 di John Sturges
Domenica 23 marzo  ore 16.30:         Buon natale buon anno                                      di Luigi Comencini
Domenica 30 marzo  ore 16.30:         A Lady in Paris                                                      di Ilmaq Raag
Domenica 6 aprile  ore 16.30:                 Quartet                                                              di Dustin Hoffman
Domenica 13 aprile  ore 16.30:         E se vivessimo tutti insieme?                                  Di Stephane Robelin

A conclusione del film segue un dibattito tra gli spettatori  ed una serie di esperti che accoglie le impressioni emozionali dei presenti e unitamente a loro cerca di tracciare un filo conduttore sugli aspetti relazionali, sulle dinamiche comportamentali e sul messaggio simbolico che può essere utilizzato nel proprio percorso di auto-consapevolezza dell’invecchiamento.

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