Joseph and the amazing technicolor dreamcoat

“Joseph and the amazing technicolor dreamcoat va in scena dal 15 al 20 maggio a Trieste in esclusiva nazionale e chiude la stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Il musical è stato presentato venerdì 11 maggio nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche i 70 bambini italiani che affiancheranno il cast inglese, diretto dal regista Bill Kenwright.”

foto ILROSSETTI

Da diverse settimane le sale del Politeama Rossetti risuonano dei passi e delle voci brillanti di una settantina di bambini che, seguiti da personale del teatro, si preparano a partecipare a ogni replica del musical Joseph and the Amazing Technicholor Dreamcoat, ultimo evento internazionale della Stagione 2011-2012 dello Stabile regionale.

Lo spettacolo – che andrà in scena in esclusiva per l’Italia e nella sua produzione originale per l’UK Tour dal 15 al 20 maggio – è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta venerdì 11 maggio alla Sala Bartoli alle ore 16.30.
Particolarità dell’appuntamento: la presenza dei 70 piccoli artisti, selezionati qualche mese fa attraverso un provino allo Stabile, ed ora pronti ad affiancare efficacemente in scena il cast inglese, diretto da Bill Kenwright. Ne daranno dimostrazione già durante la conferenza offrendo in anteprima alcuni dei brani che canteranno durante lo show.

In Italia può sembrare una scelta inusuale, ma per questo musical – firmato dai due massimi maestri del genere, Andrew Lloyd Webber e Tim Rice – l’idea di unire ad un cast di professionisti il gioioso contributo dei bambini si rivela invece un’idea opportuna…
È proprio la genesi di Joseph and the Amazing Technicholor Dreamcoat, a suggerirla: lo spettacolo infatti è il primo frutto della collaborazione fra Webber e Rice, collaborazione che ha avuto il suo “La” ai tempi della scuola. I due infatti studiavano assieme a Londra e composero per la recita di fine d’anno il nucleo originale di Joseph: nella sua edizione d’esordio, recitata da giovanissimi, durava solo una quindicina di minuti.

Webber e Rice, però, la rielaborarono fino alla versione definitiva, che debuttò a Londra nel 1991 affermandosi subito come uno dei grandi titoli del repertorio anglosassone. Non poteva andare diversamente all’opera-prima di quel binomio – Andrew Lloyd Webber e Tim Rice – che fa sognare gli appassionati di musical di tutto il mondo e che ha firmato capolavori come Jesus Christ Superstar ed Evita.

Joseph and the Amazing Technicholor Dreamcoat ha conservato la sua duplice natura: se da un lato è una delle punte di diamante della storia del musical (e il vivace allestimento firmato da Bill Kenwright e desunto dall’edizione del West End del 2007 che applaudiremo a Trieste ne dà prova), dall’altro ha sempre mantenuto la sua dimensione fresca e giovane. Continua infatti ad essere recitato anche come saggio e dai dilettanti, tanto che si calcola che nei suoi trent’anni di vita lo show sia stato rappresentato in oltre 20.000 scuole o piccoli teatri, oltre che nel West End e nei grandi circuiti.

Naturalmente, ciò che vedremo al Politeama Rossetti sarà un eccellente esempio di professionalità: qualità e fantasia s’intrecciano infatti strettamente nel cast e nelle scelte d’allestimento usate per quest’edizione originale inglese, che fuori dai confini del Regno Unito tocca soltanto Trieste…

Lo spettacolo si avvale – oltre che del già citato contributo strepitoso di Webber e Rice e della regia di Kenwright (di cui abbiamo già apprezzato a Trieste uno splendido Evita nel 2010) – di coreografie coloratissime e di amplissima varietà, firmate da Henry Metcalfe, di allegri costumi e naturalmente di un cast dalle doti possenti.
Elementi necessari per percorrere – nello svolgersi della storia biblica di Giacobbe e dei suoi dodici figli, a cui il musical s’ispira – la varietà stilistica che Webber ha scelto per la singolare partitura. La vicenda infatti viene raccontata “attraversando” alcuni dei grandi momenti della storia della musica recente: così i personaggi coinvolti nei diversi brani assumono movenze, cliché e costumi dello stile visitato… Assisteremo ad esempio in One More Angel in Heaven ad un vero numero “country”, in cui i fratelli di Giuseppe diventano degli scatenati cowboy, mentre per Those Canaan Days, di gusto francese, tutti appaiono come seducenti chansonnier. Benjamin Calypso prevede una divertente ambientazione caraibica con sonorità reggae e fra le tante sorprese, sarà di sicuro effetto l’uscita del temibile Faraone vestito da Elvis per la sua Song of the King.

Un “divertimento nel divertimento” e un virtuosismo in più richiesto all’eclettico cast, che rende ancor più festoso l’“arrivederci alla prossima stagione” dello Stabile regionale, senza nulla togliere all’eterna bellezza della storia di Giuseppe e della sua capacità di interpretare i sogni.

Lo spettacolo sarà sottotitolato in italiano e dato in lingua originale inglese, con orchestra dal vivo.

Joseph and the amazing technicolor dreamcoat va in scena a partire da martedì 15 maggio alle 20.30 e replica fino a sabato 19 maggio ogni sera alle 20.30, mentre sono previste anche tre pomeridiane con inizio alle ore 16, giovedì 17, sabato 19 e domenica 20 maggio.

L’ufficio stampa

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