
Non è stata un’esibizione di danza particolarmente impegnativa nei passi, ma è stato uno spettacolo che nella sua semplicità ha saputo donare la bellezza delle piccole cose. Piccole cose che possono essere una scenografia scarna, ma di grande effetto quando si tratta di video proiezioni con inserimenti di testi che ti portano a riflessioni personali, piccole cose che possono essere viste nella bellezza dei costumi, nella difficoltà di stare su dei trampoli inclinati che vogliono assomigliare alle zampe di un caprone, piccole cose che sicuramente fanno apprezzare la purezza dei movimenti e la gentilezza della danza più dolce e raffinata.
Uno spettacolo delizioso che ha saputo incantare grande e piccini attraverso quella fiaba che insegna a non fermarsi con lo sguardo all’apparenza, ma a lottare per cercare di comprendere e capire il nostro prossimo.
Laura Poretti Rizman

“Prima data del tour italiano del Ballet de Cymru a Trieste, martedì 13 dicembre alle 20.30: la formazione gallese è in scena per un’unica data allo Stabile regionale, per il cartellone Danza. Eseguono una affascinante edizione della favola La Bella e la Bestia.”
Prima italiana, martedì 13 dicembre al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, per il Ballet Cymru (gallese), che presenta un’edizione che si annuncia davvero magica de La Bella e la Bestia.
Per mettere in scena la favola, questa eccezionale formazione di ballerini, usa una combinazione unica di tecnica classica e narrazione.
Una versione di grande impatto dunque a cura della Compagnia del Ballet Cymru, formata da dieci ballerini che si spingono oltre le barriere del balletto classico e in una formula innovativa e fresca colgono la sfida di interpretare grandi pagine della danza, recuperando anche le atmosfere intimiste e i chiaroscuri delle coreografie più note del repertorio classico.
Darius James, direttore artistico e coreografo, ha scelto di mettere in scena La Bella e la Bestia partendo da una nuova partitura musicale, composta da David Welscott, e costruendo un affresco che intreccia il suo particolare, appassionato linguaggio coreografico a un assieme di scene e costumi fantasiosi e colorati.
Una macchia di rosso identifica le sorelle di Bella, invidiose e in cerca d’amore, l’imponenza di un danzatore sui trampoli, “imprigionato” in una corazza ossea, denota la mostruosità della Bestia che però ritroverà – dopo molte peripezie – la delicatezza dell’amore vero e la purezza di un costume bianco e setoso, come si addice a un principe nobile e bellissimo…
Trascritta nel Settecento da Madame de Villeneuve per la sua corte, e poco dopo riedita in una versione rimasta la più frequentata fino ad oggi, da Madame de Beaumont, la favola parla di amore filiale e passione e ammonisce: la vera bellezza è quella del cuore.
Una grazia che appartiene alla dolce Bella, figlia minore di un mercante: le sue sorelle cercano marito, ma sono sgarbate e irose. Quando il padre sembra risollevarsi da un momento avverso e parte per affari, domanda alle figlie che cosa desiderino in dono: le sorelle elencano con avidità, Bella chiede solo una rosa. Colto da una tempesta, il mercante trova rifugio in un castello: all’interno vi è un roseto e ricordando il desiderio di Bella, coglie un fiore. Ma appare il signore del castello – che ha l’orribile aspetto di una Bestia – per punire quel furto. La Bestia decide di rendere la vita al mercante solo se questi condurrà al castello la deliziosa figlia minore. Il padre arriva a casa con un baule colmo di ricchezze – regalo della Bestia – ma col cuore spezzato: Bella decide di sacrificarsi e lascia le sorelle malvagie, tutte contente di perdere in un solo colpo la rivale e dividersi le ricchezze. Per quanto orribile d’aspetto, la Bestia si rivela dolce e generoso con Bella, che vive serena accanto a lui: perché non abbia nostalgia della famiglia le regala anche uno specchio magico dove può sempre vedere il padre. È così che lo scopre ammalato e prega la Bestia di lasciarla ritornare a casa: egli le concede una settimana. Di più, senza di lei, non potrebbe resistere. La ragazza conforta il padre e ritrova le sorelle che la invidiano ancora. E per rovinare il suo rapporto con la Bestia, insistono con falsi pianti per indurla a trattenersi oltre la settimana pattuita. Bella temporeggia un po’ ma poi corre al castello: vi trova la Bestia in agonia, con il cuore spezzato. Ma quando Bella corre ad abbracciarlo, e gli si promette in sposa, il suo amore lo guarisce e scioglie l’antico incantesimo: la Bestia riprende le sue vere sembianze e appare come un bellissimo principe che le sarà al fianco per la vita.
Il scena ammireremo Sam Bishop/Richard Read (Il padre, povero mercante), Olga Petiteau/Emily Pimm (Belle, la sua figlia favorita), Emily Pimm/Olga Petiteau (Clementine, la sorella irritabile di Belle), Iselin Bowen (Melisande la sorella timida), Aimee Williamson/Natalie Corne (Citronette, la sorella sognatrice), Helena Cortes (Marie-Lumineuse, la sorella prepotente fidanzata con Jean Claude), Daisuke Miura (Ludovic, figlio del mercante col vizio del gioco), Richard Read/Alexander Nuttall (Avenant, un mascalzone bello e vanitoso pretendente di Belle), Cormac Murphy/Mandev Sokhi (Jean Claude), Mandev Sokhi/Sam Bishop (la Bestia), i ballerini del Ballet Cymru (servitori del castello).
Come già accennato la coreografia è di Darius James, la musica originale è firmata da David Westcott, le scene da Steve Denton. Crea le belle luci Chris Illingworth, mentre i costumi sono di Angharad Spencer e curano le videoproiezioni Matt Wright e Janire Najera. Il balletto va in scena grazie al supporto di The Arts Council of Wales.
Il tour è organizzato in esclusiva italiana da Just in Time – Mauro Diazzi.
La Bella e la Bestia va in scena a Trieste, alla Sala Assicurazioni Generali, ospite del cartellone Danza dello Stabile regionale in prima italiana, soltanto martedì 13 dicembre.
Informazioni in merito a eventuali biglietti disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale e attraverso il sito www.ilrossetti.it.
La Stagione 2011-2012 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Tutta la stagione e le possibilità di adesione ai diversi cartelloni sono illustrate anche sul sito www.ilrossetti.it; inoltre il Teatro può essere contattato telefonicamente al centralino 040.3593511.
L’ufficio stampa