“La casa nova” che va in scena al Politeama Rossetti dal 12 febbraio nella suggestiva edizione firmata da Giuseppe Emiliani è una commedia divertente recitata al meglio dai talenti della compagnia dei Giovani del Teatro Stabile del Veneto, l’esperienza di Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Valerio Mazzucato e Lucia Scheriano.
Lo spettacolo approda a Trieste da Venezia dove ne è stato promosso l’allestimento per ricordare i quarant’anni della riapertura del Teatro Goldoni, avvenuta nell’aprile del 1979 dopo una lunga chiusura. La casa nova è un capolavoro goldoniano poco visto, se si esclude la storica regia di Luigi Squarzina del 1973, e questa edizione risulta densa di poesia.
La regia, le installazioni scenografiche in movimento, i costumi, gli inserimenti dialettali, la mimica degli artisti e la loro simpatia rendono piacevolissima una commedia storica che è collocata perfettamente nel suo periodo, al punto da renderne orgogliosa la memoria stessa del Goldoni.
Uno spettacolo da non perdere per la sua gioiosità e per la potenza femminile che, nonostante i tempi, vince su tutto a favore dell’amore.
L’appuntamento si inserisce nella Stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
La casa nova di Carlo Goldoni ha come interpreti e personaggi: Piergiorgio Fasolo nei panni di Cristofolo zio di Anzoletto, Stefania Felicioli, nei panni di Checca cittadina maritata, Valerio Mazzucato in quelli di Sgualdo, tappezziere e servitore di Checca Rosina, Lucia Schierano nelle vesti della sorella nubile di Checca.
Agli attori principali si affiancano gli attori della compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto
Le scene e la scenografia virtuale sono firmate Federico Cautero per 4DODO, mentre i costumi portano la firma di Stefano Nicolao per Costumi Atelier Nicolao. La produzione Teatro Stabile del Veneto ha scelto le musiche di Leonardo Tosini e le luci a cura di Enrico Berardi.
.
Alla Sala Assicurazioni Generali lo spettacolo replica alle ore 20.30 dal 12 al 15 febbraio e domenica 16 febbraio alle ore 16.
Laura Poretti Rizman
![](https://www.freaksonline.it/freaks/wp-content/uploads/2020/02/55_LaCasanovaEmiliani08041-8815-300x200.jpeg)
Parola di Carlo Goldoni, affrontare un trasloco era uno stress anche nel 1760.
Il grande drammaturgo veneziano ha costruito proprio attorno a questo tema la piacevolissima commedia “La casa nova”, che arriva al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per la Stagione Prosa, dal 12 al 16 febbraio.
L’allestimento è quello raffinato e accuratissimo di Giuseppe Emiliani, che coniuga l’amore per la tradizione e il rispetto filologico per la drammaturgia goldoniana a una messinscena che grazie alla tecnologia – la bella scenografia virtuale di Federico Cautero – “trasporterà” il pubblico in suggestivi scorci della Venezia del Settecento.
Goldoni scrisse “La casa nova” dopo una veloce gestazione e sull’onda emotiva di un’esperienza personale: al debutto al Teatro San Luca nel dicembre del 1760 fu accolta con notevole favore, replicò per tredici sere e superò addirittura il successo di due capolavori dello stesso periodo, “Gl’Innamorati” ed “I Rusteghi”.
In tempi recenti, invece, questa bella commedia veneta è stata ingiustamente poco frequentata ed un motivo è da individuare nella numerosa compagnia che vi si deve impegnare. Vi pone riparo, ora, il Teatro Stabile del Veneto, che – unendo gli attori della Compagnia Giovani a quattro interpreti si grande esperienza come Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Valerio Mazzucato e Lucia Scheriano e affidandoli alle cure di un regista dalla profonda competenza in materia goldoniana come Giuseppe Emiliani – ne porta in scena una lodata edizione.
Se lo spunto di partenza rimane attuale, la maestria di Goldoni rende la commedia ancor più universale, intrecciando alla leggerezza della scrittura e al divertente intreccio, importanti input di critica sociale e morale (si allude alla dissipazione, all’interesse, all’ipocrisia sociale, alla crisi economica che minano la moralità borghese).
«È una commedia d’ambiente in cui lo spazio poetico è occupato innanzitutto dalla vivacità dei dialoghi» osserva il regista. «I personaggi sono straordinarie creazioni linguistiche e la struttura drammaturgica è caratterizzata da un continuo “crescendo”, da un ritmo sempre più incalzante fino a diventare vertiginoso. Ciò che più colpisce di questo capolavoro è il suo raffinato equilibrio; il commediografo risolve in un impeccabile contrappunto gli elementi drammatici e gli effetti comici. Ogni fase dell’intreccio, ogni elemento della vicenda, ogni motivo dell’impianto tematico sono perfettamente calcolati e sapientemente integrati».
È dunque naturale che la frenesia e il crescendo della scrittura goldoniana si trasferiscano sul palcoscenico dove i protagonisti, Anzoletto e Cecilia sono da mesi impegnati in un oneroso trasloco. Cecilia, un po’ ingenua e un po’ capricciosa, è vittima di tutte le fragilità dei parvenu, e fin troppo sensibile agli inutili consigli su arredi e lussi forniti da scrocconi e nobili spiantati. Anzoletto, innamorato e insicuro, non si oppone alle bizze della sua sposa. E così falegnami e operai sono presi da un isterico lavorio senza una linea decisa. Questo caotico teatrino ha un gran numero di spettatori: diverte la serva Lucietta, inquieta non poco la sorella di Anzoletto, Meneghina, ansiosa di trovare la calma e le sostanze per sposarsi a propria volta. E le due sorelle Checca e Rosina pur saldamente borghesi nei valori, non perdono un attimo per curiosare e spettegolare. La salvezza per gli sposi arriva con Cristofolo, parente anziano e laborioso che pagherà i debiti del nipote e lo ricondurrà alla saggezza.
La produzione dedica lo spettacolo a Virgilio Zernitz, grande attore, indimenticabile interprete goldoniano e generoso maestro di giovani attori.
Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.