La cerimonia del massaggio 🗓

La cerimonia del massaggio

 

Ma che cos’è in fondo una celebrazione se non un recita?

Una prima gremita di pubblico, quella che ieri sera si è svolta nella Sala Bartoli del Politeama Rossetti di Trieste.

In scena Gianluca Ferrato diretto da Roberto Plana e Angelo Curci nell’interpretazione protagonista ed esclusiva del monologo tratto dal romanzo Il rito del Massaggio.

L’ingresso in sala accoglie il pubblico con la scena aperta. Molte candele accese e tanto fumo a simboleggiare l’incensazione rito della liturgia della Chiesa cattolica con il quale si onorano luoghi, oggetti o persone. In questa occasione, il sacerdote ne ha profuso moltissimo affinchè non soltanto il defunto che si omaggiava nel rito funebre ne fosse perfuso, ma anche, o soprattutto, fosse riversata grazia divina sui moltissimi amici per nulla praticanti ma accorsi all’estremo saluto.

Il colore dominante è il porpora rosso, segno di redenzione. La scena è composta da una struttura centrale rotante che offre scenari diversi riconducibili agli spazi all’interno di una chiesa.

I pensieri del sacerdote sciorinano incessantemente a voce alta per il pubblico e si intervallano alla funzione pubblica.

L’umorismo tipicamente inglese e irrefrenabile scatena continue risate, in una parodia che soltanto la vita offre a volte e che lo porta addirittura a paragonare Dio a quella zia antipatica che nessuno invita mai, ma che alla fine la si ritrova sempre, perchè in fondo noi abitiamo la Sua casa.

Intervallati da musiche perlopiù dei Queen, lo spettacolo volge al termine con una meditazione profonda che permette ai più di riflettere sulla necessità di esprimere la massima forma d’amore nel lasciare andare in pace.

Potrebbe sembrare irrevente? A mio avviso assolutamente no, altresì umano e comprensibile invece.

Imperdibile, rimane in scena ancora questa sera con orario da programmazione.

Show must go on…

Laura Poretti Rizman

 

 

La cerimonia del massaggio

Il pubblico del Rossetti avrà l’opportunità di applaudire e divertirsi con un esilarante monologo tratto da un romanzo breve “Il rito del Massaggio” di Alan Bennett, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore britannico contemporaneo. La storia si svolge in una chiesa anglicana durante il rito funebre per la scomparsa di un noto massaggiatore, Clive, che si prestava per “servizi particolari” a parecchie personalità del mondo dello spettacolo ma non solo, anche al parroco di quella stessa chiesa, Padre Geoffrey Jolliffe. La critica alla religione e ai suoi rappresentanti è evidente nel testo, anche se mitigata da uno humor tipicamente inglese e da una scrittura mordace e sarcastica. La funzione allora diventa quasi un rito mondano vista la presenza di numerosi vip, uomini e donne, che hanno avuto a che fare intimamente con il defunto. Bennett fa da cronista alla cerimonia ma ad accompagnarci attraverso lo spettacolo sono i pensieri del prete, decisamente poco consoni al suo ruolo. Alla fine, in un crescendo di ironia, emergono i dettagli più scabrosi degli incontri passati, facendo sì che il massaggiatore, pure da morto, continui a creare problemi e scompiglio nei suoi celebri clienti, anche perché timorosi di aver contratto da lui qualche mortale malattia. Durante la funzione il dramma e la commedia si inseguono e si intrecciano sottolineando la notevole bravura istrionica di Gianluca Ferrato diretto da Roberto Plana e Angelo Curci, già molto applauditi lo scorso anno in sala Bartoli in “Tutto sua madre”.

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Scheduled Arte e spettacolo Primo Piano Trieste

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