Gabriella Greison non è un’attrice, ovvero, non nasce come attrice. Lei è una fisica ed ama questa materia. La ama così tanto da decidere di renderla più semplice al grande pubblico, e la vuole far conoscere.
In quale modo, chiederete voi, insegnando? Si. La risposta è affermativa.
Gabriella Greison insegna fisica, e lo fa attraverso un percorso diverso, inventando una nuova teoria.
Se io scrivo un libro con un linguaggio capibile ai più e non mi fermo alla sola pubblicazione ma lo porto su di un palcoscenico in tour per tutta l’Italia, sicuramente potrò parlare a quanti la fisica non la comprendono o non la conoscono appieno perchè in modo scolastico può risultare difficile.
Ecco che inizia la sua sperimentazione, grazie ad un progetto che collega il mondo dello spettacolo a quello della fisica, e nel corso degli anni, porta sul palcoscenico la materia che più ama, con la conoscenza che solo un’esperta può ostentare, con la superiorità di un genere che a fatica riesce a imporre la sua parità nel campo lavorativo, fisica non esclusa, e con la simpatia, l’amore e la semplicità che avvince il pubblico.
In sala sono accorsi, come ad ogni sua rappresentazione, molti scienzati e studenti, ma anche molti appassionati di teatro. Tra le rappresentazioni in scena a Trieste, c’è stata anche una dedicata alle scuole e chissà che proprio da questa esperienza non possa nascere un interesse da parte di qualche giovane che attraverso la fisica possa salvarci in questo mondo così oltraggiato dove le scoperte vengono utilizzate soltanto a fini economici di distruzione.
La storia raccontata è poco nota ai pià; prima di raccontarla ha voluto raccogliere dei dati sul posto ed ha avuto la grandissima opportunità di conoscere Werner Heisenberg. Lo spettacolo racconterà una storia che non si racconta usualmente, La leggendaria di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall, attraverso l’umorismo e la raccolta dati, attraverso le deduzioni e il confronto con uno dei dieci partecipanti all’esperimento, attraverso l’incognita e la quotidianità di quei momenti.
Finita la storia, Gabriella Greison non si limita ai ringraziamenti, ma ne racconta un’altra, quasi a parificare la totale mancanza di rispetto di un’equilibrio assente, quello di genere, quella di una tra le tante, in questo caso quella della fisica austriaca Lise Meitner e della sua spiegazione teorica della prima fissione nucleare grazie alla quale Otto Hahn ricevette il Nobel ed altri maschi utilizzarono per creare una bomba di distruzione di massa. Lise e molti altri fisici, finirono i loro giorni colmi di sensi di colpa per una scoperta che alla fine venne utilizzata nel peggior modo possibile.
Un grande plauso a Gabriella Greison nell’attesa per il suo proseguio lavorativo.
Laura Poretti Rizman

Questa è una storia dimenticata, che è stata tramandata solo da racconti orali, e che in pochi conoscono. Gabriella Greison e andata sul posto, e ha raccolto tutti i dettagli di questa vicenda sconvolgente, grazie al suo reportage in Germana e in Inghilterra, la dove tutto e accaduto, è riuscita a ricostruire quella che potrebbe sembrare una leggenda. E invece non lo è. È tutto vero. Una verità che ha cambiato per sempre la storia della fisica e del mondo.
Il 3 maggio 1945 Werner Heisenberg, il più grande scienziato tedesco in attività del XX secolo fu arrestato dagli americani, e venne tenuto chiuso in una casa per sei mesi. Dai primi di luglio del 1945 ai primi di gennaio del 1946: lui, insieme ad altri nove fisici. Dieci fisici, tre premi Nobel, ognuno con il suo carattere, le sue manie, sfumature e simpatie diverse. Tutti chiusi in una villa nella campagna inglese, vicino a Cambridge, pochi chilometri da Londra. Ogni dialogo che avvenne tra di loro fu intercettato da microspie sparse per tutta la casa. Ma cosa è avvenuto realmente in quella casa, in tutto quel tempo, nessuno lo sa. Perché gli inglesi e gli americani ci hanno trasmesso, con il tempo, solo quello che volevano loro. La leggendaria di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall racconta tutto il resto. Sei mesi in una casa, dove accade di tutto, dove i dialoghi sono serrati, e la fisica accompagna ogni ragionamento. Il primo esempio di Grande Fratello, fatto solo di fisici, costretti a vivere insieme, e sotto osservazione. Le intercettazioni che sono state pubblicate in questi anni rappresentano il 10 per cento di quello che e stato detto realmente. La diffusione delle registrazioni doveva rispettare una sola regola: ciò che si trascriveva doveva essere interessante ai fini del motivo per cui i fisici erano stati tenuti in ostaggio. Se l’argomento non era la costruzione della bomba, allora non importava. Perché, tra i fatti accaduti fuori da quella casa, nel frattempo, ci sono anche le bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki. E cosi sono il 90 percento del resto dei dialoghi che in questa storia diventano incredibilmente affascinanti. In questo racconto e presente anche una storia dentro la storia. Si tratta del ritratto di Lise Meitner, la fisica viennese a cui e stato negato il premio Nobel per la fisica, e che – con questo racconto – finalmente si prende lo spazio che merita. Gabriella Greison la rende omaggio, riscrivendo la storia, e rendendola finalmente protagonista.
Gabriella Greison è una fisica, ha la sicurezza di chi conosce profondamente ciò di cui parla ed al tempo stesso ha uno straordinario talento d’attrice. Comunica, affascina, sa afferrare lo sguardo ed il cuore dello spettatore.
Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00 oppure su vivaticket. Ricordiamo che nel quest’anno nel trentennale del Teatro Miela la riduzione giovani è estesa agli under 30.
Teatro Miela
Giovedì 16 e venerdì 17 gennaio ore 19.30
La leggendaria storia di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall
di e con Gabriella Greison
regia Sergio Maifredi
produzione Teatro Pubblico Ligure