Le mobilitazioni studentesche stanno infiammando tutta l’Italia, e Trieste non fa eccezione.
Nella giornata del 30 novembre gli studenti universitari si sono resi protagonisti di diverse iniziative d’impatto, prima che alla sera la Camera approvasse il testo (emendato) della riforma Gelmini. Nella prima mattina è stato organizzato un presidio in Piazza Oberdan, sotto il palazzo della Regione, per rendere nota ai consiglieri riuniti a discutere la finanziaria regionale la preoccupazione per lo stato del diritto allo studio a Trieste: quest’anno solo metà degli idonei hanno ricevuto la borsa di studio dell’ERDISU.
Poi, al grido di “se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città”, gli studenti hanno manifestato in un corteo spontaneo che da piazza Oberdan ha raggiunto piazza della Libertà, e poi piazza Unità. I manifestanti hanno anche occupato per qualche tempo i binari della stazione ferroviaria; in piazza Unità invece sono riusciti a farsi ricevere dal Prefetto, che ha segnalato la sua disponibilità ad inoltrare al Governo una presa di posizione degli studenti.
Nei prossimi giorni si succederanno diverse altre iniziative: da martedì sera alcuni studenti stanno presidiando la Biblioteca Generale in Università, ed altri studenti di Lettere e Filosofia hanno in programma conferenze settimanali ogni martedì sera. Giovedì 2 dicembre alle 21 al Dipartimento Interpreti e Traduttori, invece, il prof. Benatti di Fisica e il prof. Rovatti di Filosofia daranno inizio ad un dibattito sul tema del tempo. Venerdì 3 dicembre alle 16 a Psicologia il collettivo La Scintilla intavolerà un dibattito con alcuni degli studenti che si sono mobilitati per compilare un’inchiesta sullo stato e le prospettive del movimento a Trieste.
Insomma: la riforma per ora è stata approvata, ma la lotta non si ferma…
Giacomo Bonetti