Ladylike e Cigno a Danceproject

 

“Danzatrice, artista, essere umano, salice piangente, corpo-archivio, dinamite, isola verde, donna in questa società. Uno slancio attraverso una decostruzione fisica, emotiva, sensoriale, personale, sociologica, umana ed immaginaria. Sciogliere il bello, mutarlo in mostruoso, far crescere i germogli, metamorfosi continua, fluida, femminile. Mi aggrappo alle memorie sensoriali, a ciò che il mio corpo accumula, distorce, vomita, metabolizza, crea, sogna, vive, ama, trasforma, disgusta, desidera. Parto dalla mia intimità per poi espandermi nello spazio. Un urlo. Un porsi all’ascolto. Un atto di coraggio.
NB: questa è soltanto una delle possibili rappresentazioni dell’essere donna qui e ora.”

 

Sofia Kafol, Ladylike, foto Giulia Zuccheri per Actis

Il 20 settembre alle sette della sera ho assistito al Teatro Franco e Franca Basaglia in Via Weiss numero 15 a Trieste allo spettacolo Ladylike della Compagnia dis-moi.

La protagonista, Sofia Kafol, è la stessa ideatrice di questo quadro della durata di quindici minuti nei quali essa diviene emozione, tremito, battito e danza. Il suo corpo esprime attraverso l’espressività vari momenti del vissuto di ogni donna. Il piacere si alterna dunque al dolore, la gioia alla disperazione, tutto attraverso il corpo che memorizza, metabolizza ed elabora attraverso espressività diverse.

Grande capacità fisica e mimica, per questa artista che non è soltanto una danzatrice.

Un quarto d’ora di fiato sospeso attraverso le sue e le nostre emozioni.

Il festival continua a stupire

Laura Poretti Rizman

 

Loredana Parrella, Cigno, foto Giulia Zuccheri per Actis

Il secondo spettacolo sarebbe dovuto esser “Ricordati di me” della Compagnia CieTwain, ma causa un impedimento di salute di una delle protagoniste, è stato sostituito da “Cigno”  di Loredana Parrella, fondatrice della medesima compagnia di danza.

In questo spettacolo di grande intensità e della durata di cinquanta minuti, Loredana Parrella racconta la sua vita e le sue creazioni di maggior successo. Presenta così uno spettacolo di danza diverso dal consueto, dove la parola prende il posto a tratti alla danza, dove il lavoro della coreografia, viene esplicato nella maniera più semplice, attraverso la composizione, dove i tratti di danza narrati esprimo fin da subito il grandissimo talento della protagonista.

Un viaggio di una vita di lavoro ma soprattutto un viaggio introspettivo dentro la ricerca della propria strada. Così, tra poesia e passi, il tempo sembra volare, come una ballerina che cerca incessantemente la sospensione e la luce si diffonde tra proiezioni di varia forma.

Il festival prosegue.

Laura Poretti Rizman

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