Laura Poretti Rizman intervista Linda Simeone, ideatrice de Le Vie delle Foto
LPR: Buongiorno a Linda Simeone, ideatrice del progetto le Vie delle foto. Può spiegare ai nostri lettori come nasce questa sua idea e di cosa si tratta?
Linda Simeone: A volte l’idea resta tale, altre volte diventa qualcosa di straordinario.
Il progetto Le vie delle Foto nasce e viene sviluppato come una mostra fotografica collettiva composta da tante singole esposizioni simultanee dislocate nel centro città di Trieste dal 1 al 30 aprile (precedentemente dal 1 al 31 ottobre).
Le mostre collegano come un moderno network le diverse location di Trieste, locali e bar che, per la stessa natura mitteleuropea della città, sono i luoghi di incontro e della quotidianità cittadina per eccellenza.Viene coperto tutto il centro cittadino e per un mese è possibile inventarsi dei percorsi per visitare anche quotidianamente alcune delle esposizioni: un motivo in più per girare a piedi, incuriositi da questa città che, negli ultimi anni, ha anche un occhio di riguardo speciale nei confronti dei pedoni.
Le vie delle Foto vede la luce in una noiosa giornata di luglio. L’entusiasmo non si è fermato al progetto lasciandolo irrealizzato, ma con l’energia delle persone che lo hanno pensato e che hanno deciso di crederci, sboccia e si sviluppa.
I primi eroi sono stati venticinque fotografi che hanno sposato il progetto, che all’epoca era senza tema obbligatorio. Si sono impegnati a sviluppare nuovi concetti, pensando, realizzando e scattando foto nuove e innovative per una “mostra qualunque” a Trieste.
Il progetto cresce e fiorisce all’ombra di un afosissimo agosto, grazie anche alla lungimiranza di venticinque titolari di bar e locali che aderiscono e credono anche loro nell’iniziativa, mettendo a disposizione tempo e spazio e rendendo, di fatto, realizzabile una “mostra qualunque” fotografica a Trieste.Il matrimonio di oltre cinquanta menti un po’ geniali e folli non ha fatto altro che trasformare questa “mostra qualunque“ nella più grande mostra fotografica diffusa mai realizzata finora a Trieste.
LPR: Lei parte da sola e man mano nel corso degli anni, aggiunge collaboratori al suo procedere lavorativo. Ci racconti come sceglie le sue collaboratrici.
Linda Simeone: Per far parte dello staff de Le vie delle Foto non è necessario avere delle competenze fotografiche. Ho preferito che le persone che lavorano con me sappiano poco o addirittura niente di fotografia perché è necessario, secondo me, non avere nessun ‘pregiudizio fotografico’, perché Le vie delle Foto è un’esperienza fotografica emozionale che va vissuta a pieno senza impostazioni tecniche.
Preferisco persone o super creative che portino fantasia, colore ed energia, qualsiasi sia il loro background o, visto che ci muoviamo continuamente con fotografi che sono ‘creativi per eccellenza’, ho scelto persone che siano super organizzate, precise, che facciano da metronomo con scadenze, raccolta informazioni. Che mettano ordine, insomma.
LPR: Più di seicento fotografi hanno partecipato a questa manifestazione che è divenuta un vero percorso artistico. La fotografia vista non solo come turismo attivo, ma anche passivo. Quanto pensa possa svilupparsi ancora nella nostra città questa manifestazione?
Linda Simeone: Finché ci saranno locali che decideranno di aderire e fotografi pronti a mettersi in mostra, Le vie delle Foto potrà sempre crescere. Inoltre viene unito tutto dalla fantasia e creatività di chi lavora al progetto al quale ogni anno si aggiunge qualcosa di nuovo e diverso.
LPR: Perché Le vie delle Foto non è un concorso fotografico?
Linda Simeone: Perché secondo me la fotografia, come strumento di comunicazione, unisce e non divide.
E soltanto con la condivisione di idee e di spunti si riescono a creare dei progetti fotografici migliori. La fotografia è un viaggio tra diversi mondi e oggi come oggi non abbiamo bisogno di mettere questi mondi in competizione, ma dobbiamo trovare un modo per unirli.
Onestamente, durante i tour oppure tutto il mese, non c’è niente di più bello che vedere i fotografi, che senza nessuna pressione o pregiudizio dovuto a una ‘gara’, vanno a visitare le mostre reciprocamente e si danno consigli, suggerimenti. E si vedono stringere anche amicizie.
LPR: Quali sviluppi riserva il suo progetto per il futuro?
Linda Simeone: Vorrei che Trieste, con questo progetto che cresce e acquista sempre più autorevolezza, si confermi la città fotografica per antonomasia in Italia.
Laura Poretti Rizman
Per l’ottava volta Trieste torna ad essere una grande mostra fotografica diffusa: con Le Vie delle Foto i locali pubblici e gli spazi urbani si trasformano in un’unica, gigantesca galleria, dove fotografi, professionisti e non, da tutta Italia e dal mondo, possono esporre i propri scatti.