LA SERATA DI APERTURA SARA’ DEICATA AI 40 ANNI DEL TERREMOTO IN FRIULI CON LA PRESENZA DI GIANNI MINÀ, STRAODINARIO CRONISTA ALL’EPOCA DEI FATTI.
PARTE ANCHE LA RETROSPETTIVA DEDICATA A LILIANA CAVANI
PORDENONE- Apre i battenti domani, mercoledì 13, per proseguire fino a domenica 17 aprile, il festival Cinemazero Le Voci dell’Inchiesta che per cinque giorni fa di Pordenone l’osservatorio privilegiato di quelle “realtà mai viste” che connotano un genere cinematografico in ascesa: il documentario contemporaneo, che spesso non trova in Italia un’adeguata distribuzione. Incontri e omaggi ai protagonisti del cinema e del giornalismo – con più di 50 eventi, oltre 40 ospiti, tra registi, esperti, giornalisti – una selezione più di 30 documentari italiani e internazionali, di cui circa la metà in anteprima italiana assoluta, e uno spettacolo teatrale, sono i numeri di questa edizione che presenta anche mostre sulla fotografia d’inchiesta, workshop, e una serie di webdoc, documentari nati espressamente per la rete, visibili su tablet.
Tra gli eventi della prima giornata spicca l’anteprima nazionale di “Requiem for the American Dream” (Sala Cinemazero, ore 17.45): un dialogo durato 4 anni tra i registi Peter Hutchison, Kelly Nyks, Jared P. Scott e il filosofo, linguista e attivista politico Noam Chomsky, in cui si espone il profetico decalogo che ha portato la società americana (ma forse l’occidente tutto) a una disuguaglianza senza precedenti nella Storia. Chomsky, tracciando mezzo secolo di politiche volte a favorire i più ricchi a spese della maggioranza, mette così a nudo le drammatiche conseguenze di queste scelte, con la perdita della solidarietà in favore di un individualismo esasperato. Per decenni il filosofo americano ha puntato il dito contro la pericolosa e crescente concentrazione del potere e della ricchezza negli Stati Uniti. Questa tendenza, se lasciata incontrollata – ammoniva Chomsky – avrebbe portato a un aumento esponenziale della disparità, corrodendo il sano funzionamento della democrazia e il nostro spirito di solidarietà come nazione: il sogno americano è crollato.
Ma altre due importanti proiezioni segnano l’avvio della prima giornata: alle 15.00 il trentennale del disastro di Chernobyl viene ricordato con l’eccezionale documentario d’inchiesta di Fedor Alexandrovich The Russian Woodpecker (Il complotto di Chernobyl), vincitore del premio della giuria al Sundance Film Festival, che svela retroscena finora inediti su un incidente nucleare senza precedenti. Il documentario è in distribuzione nelle sale italiane e arriva a Pordenone in anteprima per il Triveneto.
A seguire si parlerà di “Che cos’è il TTIP?” Come cambierà le nostre vite l’accordo (segreto?) fra Usa ed Europa? Il TTIP è un accordo (in corso di negoziazione) di libero scambio per abolire i dazi doganali tra i due continenti e favorire i traffici tra i paesi attraverso “l’armonizzazione” delle loro legislazioni. Cosa succederà alla qualità e ai controlli sulle merci? Intervengono Elena Mazzoni Esperta degli aspetti giuridici del trattato e Fabiano Miceli Docente presso il Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine.
Alle 16.30 apre ufficialmente anche la retrospettiva che questa dedica a Liliana Cavani, che proprio col documentario ha mosso i primi passi nel cinema. Nel 1965, in occasione del 20° anniversario della Liberazione, la regista realizza La donna nella resistenza, un documentario toccante, dedicato alle donne che fecero l’Italia democratica, lottando contro il nazifascismo e immolandosi per la libertà dal regime. Intervengono la giornalista Valeria Palumbo, già caporedattore centrale de L’Europeo e di Global Foreign Policy, attualmente impegnata al Corriere della Sera e in altre testate, Monica Emmanuelli Direttrice e responsabile dell’archivio storico dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), e Angelo Carnelutto Partigiano combattente della V Brigata Osoppo con il nome di battaglia “Clark”.
Ma l’inaugurazione serale di questa nona edizione (Sala Cinemazero, ore 20.45) sarà affidata al ricordo del terribile evento che ha profondamente segnato la storia recente del Friuli: il 40.mo anniversario del terremoto che nel maggio del 1976 distrusse interi paesi del Friuli, provocando quasi mille morti e oltre 100 mila sfollati. In prima linea nel raccontare le devastazioni, ma anche la tenacia dimostrata dai friulani, una serie di agguerriti inviati della Rai, tra cui Gianni Minà, protagonista della serata con il suo collega Rai Edek Osser, autore di servizi di rara intensità.
Numerosi gli ospiti: oltre a Minà e Osser, la serata – condotta dal Responsabile della Struttura di Programmazione Italiana della Sede Rai FVG Cristiano Degano – vedrà sul palco di Cinemazero anche il direttore della Sede Rai regionale Guido Corso, il caposervizio del Messaggero Veneto Domenico Pecile (in rappresentanza del direttore Tommaso Cerno) e il direttore de Il Gazzettino Roberto Papetti. Il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop riconoscerà ufficialmente il ruolo particolare della televisione RAI e dei suoi inviati nel raccontare in immagini il terremoto del 1976.
A Gianni Minà sarà, inoltre, consegnato nella mattinata di giovedì 14 aprile dal Sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti il Sigillo della Città.
Il terremoto in Friuli fu anche uno straordinario esempio di solidarietà giunta da ogni parte del mondo, e proprio di questo sostegno e di questa fratellanza internazionale racconta il toccante documentario del regista Massimo Garlatti-Costa “Quando la terra chiama”, presentato in prima assoluta dall’autore al termine dell’incontro. Il documentario prodotto dalla Raja Films per l’Ente Friuli nel Mondo racconta il dramma del terremoto del 1976 dalla prospettiva dei friulani che lo vissero dalle loro terre di emigrazione: Australia, Canada, Francia, Svizzera, Argentina e da altre località italiane. Il lavoro presenta materiale inedito trasferito direttamente dalle pellicole originali in 16mm e 35mm ed anche materiale fotografico e giornalistico dell’epoca.
Gli incontri serali sono visibili in streaming sulla pagina Face Book del festival. Da quest’anno, inoltre, è previsto anche il Premio del pubblico per il miglior documentario d’inchiesta.