Life Behind Fences e Ensemble “Mark Rothko” 🗓

Conferenza internazionale Life Behind Fences. Artistic Production and Coping Mechanisms in Ghettos and Camps During the Second World War (La vita dietro le barricate. Produzione artistica e meccanismi di difesa nei ghetti e campi durante la Seconda Guerra Mondiale) dal 23 al 25 novembre 2022 all’Università degli Studi di Trieste (Sala Atti “Arduino Agnelli”) e al Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner” di via del Monte. Previsto anche un concerto, a ingresso libero e aperto alla cittadinanza, dell’Ensemble “” giovedì 24 novembre alle ore 18.30 presso il Museo Ebraico.

“Life Behind Fences. Artistic Production and Coping Mechanisms in Ghettos and Camps During the Second World War “, immagine fornita da ufficio stampa Musica Libera

Si terrà dal 23 al 25 novembre 2022 a Trieste la Conferenza internazionale “Life Behind Fences. Artistic Production and Coping Mechanisms in Ghettos and Camps During the Second World War (La vita dietro le barricate. Produzione artistica e meccanismi di difesa nei ghetti e campi durante la Seconda Guerra Mondiale) promossa dal Festival Viktor Ullmann e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste, in collaborazione con il Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner” e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del Dipartimento di Studi Umanistici.

La conferenza – che si svolgerà presso la Sala Atti “Arduino Agnelli” dell’Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Studi Umanistici nelle giornate del 23 e 25 novembre e nella mattinata del 24 novembre dalle ore 9.00 e al Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner” di via del Monte nel pomerggio del 24 novembre dalle ore 15.30 – vedrà la partecipazione di 15 studiosi provenienti da vari paesi europei, dagli Stati Uniti e da Israele, tra i quali figurano anche 5 studenti di dottorato. Il convegno sarà impreziosito dalla presenza di 4 keynote speaker (riconosciuti a livello internazionale) – il Prof. Dieter Pohl dell’Università di Klagenfurt; il Prof. Amos Goldberg dell’Università Ebraica di Gerusalemme; il Prof Guri Schwarz dell’Università di Genova e la Prof.ssa Anna Hajkova dell’Università di Warwick (UK) – che terranno le relazioni introduttive delle 4 sessioni del convegno:

Nel dettaglio, le sessioni del convegno saranno dedicate a:

Concentration Camps and Ghettos: An Overview (Campi di concentramento e ghetti: una panoramica);

Artistic Representation and Expression in Camps and Ghettos (Rappresentazioni ed espressioni artistiche nei campi e nei ghetti);

Testimonies and Remembrance (Rappresentazioni ed espressioni artistiche nei campi e nei ghetti) e

Music and Art in Camps and Ghettos: During the Holocaust and Beyond (Musica e arte nei campi e nei ghetti: Durante e dopo la Shoah).

A margine della terza sessione, giovedì 24 ottobre alle ore 18.30 al Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner” di via del Monte, 5 si terrà il concerto, a ingresso libero e aperto alla cittadinanza, dell’Ensemble “Mark Rothko” in formazione di trio e quartetto d’archi (Carlo Lazari e Giada Visentin violini, Benjamin Bernstein, viola e Marianna Sinagra, violoncello) che eseguirà musiche di Karl Weigl e di due autori rinchiusi nel ghetto-campo di Terezìn e poi trucidati ad Auschwitz: Gideon Klein e Viktor Ullmann, a cui il Festival giunto quest’anno alla IX edizione, unico in Europa dedicato alla musica concentrazionaria (così definita perché composta nei campi di concentramento e nei ghetti), alla musica degenerata (la musica proibita nella Germania nazista e nell’Italia fascista perché ritenuta decadente e dannosa) e alla musica dell’esilio – è intitolato. L’intento del Festival, rganizzato dall’Associazione Musica Libera di Trieste con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e di vari partner, tra cui la Comunità Ebraica di Trieste, è riscoprire quelle pagine musicali troppo a lungo dimenticate per far rivivere il genio creativo dei loro compositori e riflettere sulla Shoah da un diverso punto di osservazione.

Durante le giornate della Conferenza, sono previste inoltre due visite riservate ai convegnisti alla Risiera di San Sabba e al Museo Ebraico.

Sarà possibile seguire l’intero convegno in live streaming collegandosi al seguente indirizzo: https://www.youtube.com/user/MusicaLiberaTV.

“Incentrata sui temi della produzione artistica e musicale e il coping mechanism (meccanismi di difesa) nei ghetti di Hitler e nei Lager durante la Seconda Guerra Mondiale, la conferenza – dichiara la Prof.ssa Tullia Catalan (Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste) – si propone di fare il punto sui più recenti dibattiti storiografici avvenuti all’interno degli studi sulla Shoah, concentrandosi sulla portata interdisciplinare che hanno assunto nell’ultimo decennio, e di cui la conferenza vuole diventare un primo momento di confronto per fornire uno spazio comune di dialogo tra le varie voci che animano la discussione”.

“Il convegno – afferma il Dott. Alessandro Carrieri (Università degli Studi di Trieste e direttore scientifico del Festival Viktor Ullmann) – porterà a Trieste affermati studiosi nell’ambito del rapporto tra arte e musica durante la Shoah che presenteranno le loro ultime ricerche in questo campo. L’importanza dell’arte e della musica negli studi sulla Shoah ha attirato l’attenzione degli studiosi solo negli ultimi anni e l’obiettivo del convegno è quello di stimolare maggiormente la discussione su questi specifici temi. Il Festival Ullmann arrivato alla sua nona edizione ha contribuito, nel corso degli ultimi anni, a far conoscere al pubblico della nostra regione le musiche di alcuni compositori perseguitati durante il fascismo mussoliniano e il nazismo hitleriano, stimolando la ricerca e la divulgazione di queste musiche sul territorio italiano”.

Il comitato scientifico e organizzativo del Convegno è composto da:
Tullia Catalan – Università di Trieste; Davide Casali – Festival Viktor Ullmann; Anna Veronica Pobbe – Istituto Storico Germanico di Roma; Alessandro Carrieri – Università di Trieste / Festival Viktor Ullmann; Annalisa Di Fant – Museo Ebraico di Trieste; Ariel Haddad – Museo ebraico di Trieste.

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