Luce e gioia di vivere

 

 

 

foto©Laura Poretti Rizman
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Un’uomo di spiccata intelligenza, capacità e sensibilità, è Francois Piers. Avvicinatosi all’arte per pura passione, ha saputo attraverso il suo gentile tocco delicato, raccontare la sua vita attraverso la sua emotività.

Uomo prestigioso nei suoi incarichi lavorativi illustri, si avvicina all’arte per passione, ma con sapiente tecnica entra a far parte di tre gruppi d’incontro artistico con i quali espone in collettive europee, ma è alla città di Trieste che riserva l’onore di portare la sua prima personale artistica.

Nella prestigiosa galleria cittadina Rettori Tribbio, Marianna Accerboni curatrice di questo evento, presenta l’artista affiancata da personalità intervenute per omaggiarlo di targhe e libri.

Un nutrito pubblico è accorso da ogni parte d’Europa per questa serata che si è confermata essere un evento di nota.

La mostra si divide in tre sezioni: da un lato il suo lavoro legato alla Tunisia, paese del quale è Console. Ha voluto raffigurarlo con  dipinti e opere in vetro di lavorazione locale, che simboleggiano l’uomo. nei dipinti queste immagini si ripresentano nel popolare il mondo umano, ma non soltanto nei paesaggi tunisini, ma anche in un omaggio speciale a Parigi in onore ai morti dell’attentato alla redazione del Charlie Hebdo .

La parte centrale sostiene delle raffigurazioni pittoriche di animali eseguite in tecnica mista, mentre il resto delle lavorazioni pittoriche sono dei delicati acquarelli.

La terza sezione espone il suo quieto e gentil vivere le coste del Belgio e della Francia, attorniato dalla sua splendida famiglia dove il tocco della bellezza femminile si esprime spesso nelle gesta delle bimbe che serene si avvicinano all’incontro con il mare.

Il mare dunque che avvicina e allontana, serenamente, un deserto che dona vita, e un vivere attraverso il volo: questi sono gli elementi presentati alla mostra di Francois Piers che rimmarrà a Trieste fino al 22 Maggio

 

 

 

©Laura Poretti Rizman

Tre personaggi in cerca di autore, 2015 - vetro soffiato - cm 30x10 (misura media), foto fornita da Marianna Accerboni, opera di Francois Piers
Tre personaggi in cerca di autore, 2015 – vetro soffiato – cm 30×10 (misura media), foto fornita da Marianna Accerboni, opera di Francois Piers

LUCE E GIOIA DI VIVERE: SABATO 16 MAGGIO 2015 ALLA GALLERIA RETTORI TRIBBIO DI TRIESTE INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DEL PITTORE BELGA FRANÇOIS PIERS

Sabato 16 maggio alle 19 alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6) s’inaugura la prima esposizione italiana del pittore belga François Piers, intitolata Luce e gioia di vivere.

Nella rassegna, curata dall’arch. Marianna Accerboni con Flavio Tossi, incontriamo più di una sessantina di vivaci ma nel contempo delicati acquerelli, dipinti dall’artista dal 2004 a oggi. In questa sorta di luminosa antologica spicca anche l’ultima, originale produzione del poliedrico autore di Ostenda: una serie di vetri ispirati ai personaggi che popolano le sue opere ambientate in Tunisia, della quale è console onorario in Belgio, e che vengono presentati in prima assoluta a Trieste. Alle affascinanti spiagge dorate del Mare del Nord e ai verdi paesaggi delle Fiandre e della Francia, Piers accosta il ricco, colorato e a volte misterioso mondo orientale, sottolineando in tal modo ineffabilmente la propria capacità d’interpretare il reale anche attraverso la terza dimensione.
La mostra propone una visione sottilmente lirica della realtà, dietro alla quale scorre con semplicità la lunga storia dell’arte fiamminga, nelle sue propaggini più contemporanee e romanticamente idealiste, come per esempio quella perseguita dal grande pittore brussellese Jean-Michel Folon.
Nel corso della vernice sarà presentata anche la monografia dell’artista con testi di Flavio Tossi e Marianna Accerboni (fino al 22 maggio/ orario: feriali 10.00 – 12.30 e 17.00 – 19.30 / domenica 10.00 – 12 / lunedì e venerdì pomeriggio chiuso).

Artista intuitivo e rapido – scrive Marianna Accerboni – Piers trova per anni nell’acquerello il proprio medium ideale, che gli consente di consegnare al fruitore un’interpretazione sapida e luminosa del reale: attraverso pochi tratti e un vivace cromatismo, sospeso spesso al limite della sensibilità fauve, il pittore belga interpreta la realtà umana e la natura riconducendosi ai parametri di un espressionismo figurativo, venato da un canto da un lieve sospiro neoromantico, dall’altro da un senso gioioso e luminoso del fluire della vita. Situazioni e attitudini che il suo pennello fissa sulla carta in modo frizzante e amabile, discostandosi in tal senso dall’angoscia propria dell’espressionismo nordico in favore di una luce e di una propensione più simile all’espressionismo di matrice mediterranea, francese e italiana.

François Piers nasce a Ostenda (Belgio, Fiandre) nel 1950, figlio di un farmacista del vecchio centro della città, vicino al quartiere dei pescatori. Ottiene la laurea in Giurisprudenza, Diritto economico e finanziario e un MBA; si forma sotto il profilo artistico ai corsi di disegno, scultura e pittura dell’Accademia di Belle Arti di Ostenda. Attivo nella società familiare di distribuzione di prodotti farmaceutici fino alla cessione a un gruppo tedesco, diventa giudice del Tribunale di commercio della stessa città e Vice Presidente dell’Assicurazione belga e mobilità del gruppo Touring. Ė Console Onorario della Tunisia nelle Fiandre occidentali da 25 anni.
Proseguendo nella sua formazione artistica, frequenta a Gand il gruppo dei Jeudart (da jeudi d’art, giovedì d’arte), nel cui ambito apprende la tecnica dell’acquarello. Con i membri di questo gruppo viaggia molto per trovare ispirazione per i suoi lavori in Toscana, Costa Azzurra, Baia della Somme (Francia del Nord), sulle chiatte di Parigi, a Muggia (Trieste), dipingendo en plein air, secondo un’abitudine inaugurata in Francia dagli Impressionisti nella seconda metà del 1800 per catturare e intridere i propri quadri di luce naturale.
Nel suo girovagare assieme ai colleghi artisti in Belgio, ritrova un vecchio amico che abita in Olanda a Retranchement, un piccolo villaggio vicino al confine con il Belgio, dove crea un gruppo di lavoro. Qui François scopre nuove tecniche e nuovi temi. I membri del gruppo usano riunirsi in un capannone di rigatteria e, poichè in olandese gli oggetti da rigattiere sono chiamati brol, assumono ben presto il nome di Brolistes. Di tanto in tanto vanno a dipingere anche a casa Piers, nell’entroterra belga del paesino costiero di De Haan-Le Coq: al gruppo sono invitati a unirsi pure altri artisti locali e nasce così il gruppo dei Coqart.
Per quanto riguarda i suoi lavori successivi, Piers trae crescente ispirazione dai suoi frequenti viaggi in Tunisia.

DOVE: Galleria Rettori Tribbio · Piazza Vecchia 6 · Trieste
QUANDO: 16 · 22 maggio 2015
ORARIO: feriali 10.00 · 12.30 e 17.00 · 19.30 / domenica 10.00 · 12.00 / venerdì pomeriggio e lunedì chiuso
A CURA DI: Marianna Accerboni e Flavio Tossi
CATALOGO: no
INFO: 335 6750946

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