Magazzino 18

Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman
Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman

 

Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman
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Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman
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Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman
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Alla serata della prima, grazie alle polemiche politiche avvenute nei giorni precedenti, c’era un gran spiegamento di forze di controllo, tra polizia e carabinieri, per il controllo di eventuali subbugli di ordine pubblico.
Affianco all’ingresso laterale un nutrito gruppo di persone distribuiva dei foglietti riportanti il testo del Va pensiero, di Verdi.
Chiedendo loro chi fossero, si presentarono come la lista  Pro Patria, un comitato apartitico ed apolitico formatosi da poco a tutela delle vicende cittadine. Affermano di essere venuti in gruppo a sostenere il lavoro di Cristicchi, e riconoscono nella canzone che vogliono proporre in sala a fine spettacolo, l’inno che fin dall’Ottocento accompagnava il popolo italiano in Istria. Nel lavoro di Cristicchi riconoscono valori patriottici che sostengono come principio.

Come negli anni passati, il teatro ritorna ad essere espressione di malcontento politico e cittadino.
Molti i personaggi presenti a questa serata che vedono sul palcoscenico un lavoro molto discusso nei giorni scorsi. Polemiche politiche sullo spettacolo e sulle ipotesi di messa in scena hanno portato lo stesso Cristicchi a rispondere più volte pubblicamente soprattutto sul suo profilo Facebook.

Lo spettacolo inizia senza l’abituale saluto di Antonio  Calenda, il sipario di apre e parte un video girato nel porto vecchio di Trieste, e precisamente nel Magazzino 18. La storia racconta la storia di un archivista che da Roma viene mandato dal ministero degli interni a catalogare i mobili accatastati degli Seul giuliano dalmati.
Montagne di sedie accatastate in un luogo chiuso per cinquant’anni agli occhi del mondo.
Una scenografia di grande impatto evidenzia in maniera artistica un pezzo di storia volutamente dimenticato.
La regia vuole portare illusione di fantasmi ed anime attraverso lo spegnerai della luce e l’apparire di un coro di giovani bimbi, che con arte rappresentano chi rimane senza terra.
Non credo d’esser stata l’unica a pensare, mentre Cristicchi canta ed interpreta questo racconto diretto da Calenda, che per la prima volta si racconta a teatro la storia di questo popolo. Un racconto che farà il giro dell’Italia, essendo questa la partenza di un percorso che lo vedrà in molti altri teatri italiani. Ora, esclusa la notorietà resa che altrimenti magari rischiava di passare sotto un tono minore, sembra davvero inutile tutta la polemica avvenuta nei giorni scorsi. Forse questo spettacolo di apertura cartellone è stato il più bel saluto che Calenda poteva dare alla città.
Gli applausi riempiono il teatro senza aspettare la fine dello spettacolo e si rinnovano ad ogni occasione possibile e toccante.
In questo spettacolo si cerca di osservare la storia da ogni angolazione, senza prenderne parte se non quella umana. Così, nel momento del racconto in sloveno, tutti rimangono col fiato sospeso nel l’ascolto di una bimba che racconta di un padre morto nei campi di Arbe.
La canzone Dentro la buca, sconvolge gli animi per l’errore del quale l’essere umano  può rendersi colpevole di atti così spregevoli.
Un’ulteriore nota di merito va a Simone Cristicchi per l’interpretazione . in forma dialettale.
” Meglio avere a che fare con i numeri, quelli dove li metti stanno! ”  dice l’archivista romano non riuscendo a tenere un conto di quante persone sono rimaste coinvolte in questo esodo. Più di cento campi profughi sparsi nei peggiori posti d’Italia ha no accolto questi figli della patria, ed in molti casi, non sono neppure stati accettati bene.
Commovente l’omaggio a Sergio Endrigo che diceva: Come vorrei essere un albero che sa dove nasce e dove morirà.

Sedie vuote, qui come a Cracovia a ricordo di un popolo, quasi as auspicar si che nello stesso modo da adesso in poi, venga ricordato il dolore, il sacrificio riconoscendo in questo modo l’onore di molte morti.

Uno spettacolo eccezionale con un tripudio di folla ad acclamarlo.

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©Laura Poretti Rizman

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Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman
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Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman
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Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman
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Magazzino 18 foto Laura Poretti Rizman
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MAGAZZINO 18  tournée

OTTOBRE 2013

24 TRIESTE – TEATRO ROSSETTI – ore 20.30
25 TRIESTE – TEATRO ROSSETTI – ore 20.30
26 TRIESTE – TEATRO ROSSETTI – ore 20.30
27 TRIESTE – TEATRO ROSSETTI – ore 16.00

NOVEMBRE 2013

14 FOSSANO (CN) – I PORTICI –
15 PIOSSACCO (TO) – IL MULINO –

DICEMBRE 2013

03 REGGIO EMILIA – TEATRO ARIOSTO –
04 REGGIO EMILIA – TEATRO ARIOSTO –
05 BELLINZONA (SVIZZERA) – TEATRO SOCIALE –
07 CASTELNUOVO BERARDENGA (SI) – TEATRO –
08 CAMPIGLIA (LI) – TEATRO –
Dal 09 al 12 DIC – ISTRIA (a breve la specifica delle localita’) –
14 BRINDISI – TEATRO VERDI –
DAL 17 AL 22 ROMA – SALA UMBERTO –

MARZO 2014

13 GORIZIA – TEATRO VERDI –

 

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