Mi reco a teatro per assistere al concerto di Vinicio Capossela e mi accorgo subito che il teatro inizia già nel foyer. Osservo molto di solito, e mi rendo conto che forse questo osservare mi ha portato maggiormente verso la fotografia. Così mi ritrovo a porre lo sguardo con estrema attenzione non solo sulle rappresentazioni ed i concerti, ma anche sul pubblico che arriva per assistere alla manifestazione. Istintivamente, senza sorta di cattiveria, mi ritrovo a trarre la conclusione che ogni manifestazione porta un popolo che si prepara come se fosse l’emulo del cantante. Così anche per il concerto di Capossela. Non ho mai visto tanti cappelli come in quella serata. Ma non solo. Cappelli ed abiti stravaganti. Tra tutti quello che sembrava e forse era un clochard. Mi sono sentita subito a mio agio. Ho immaginato dietro quelle spoglie un grande musicista, stufo di queste regole di vita. Un’amante della musica, considerato anche il fatto che non abbandonava la sua chitarra, portata a tracolla nel suo prezioso involucro. Ho molta fantasia, lo ammetto, e conoscevo poco la produzione di Capossela se non per i suoi ultimi successi. Ma mi sono informata ed ero entusiasta di andare a sentirlo sperando di scoprire un mondo nuovo e perchè no, anche bizzarro. E così è stato. Sono stata esaudita. All’ingresso un baracchino che sembrava quello di un pescivendolo offriva il materiale discografico e i gadget in vendita, mentre all’ingresso della platea uno strillone con una voce meravigliosa invitava all’acquisto del giornale con le notizie dello spettacolo. Il tour era alla sua ultima tappa e tutte le battute erano preparate per un periodo che precedeva l’attuale situazione politica, ma a parte questo adattamente al momento storico, il pubblico è stato davvero proiettato nel ventre di una balena, dove, attraverso le storie di marinai, ha ripercorso le gesta di uomini che hanno sofferto ma soprattutto amato il mare. Tutto attraverso una magistrale esibizione musicale che si è dimostrata essere veramente interessante per il suo portare all’attenzione diversi modi di suonare sia strumenti poco conosciuti, sia oggetti che usualmente vengono utilizzati per altri scopi.
Uno spettacolo di coreografia, testi, musica, esibizioni veramente d’alto livello. Uno spettacolo per il quale il pubblico ha voluto diversi bis ed è stato accontentato anche con la presentazione di un san Nicolò un pò eccentrico che ha inondato tutti di coriandoli luccicanti, a saluto di quella che rimarrà come una delle serate più belle di questa stagione.
Laura Poretti Rizman

“Marinai, profeti e balene” è il titolo del tour teatrale con cui Vinicio Capossela ha percorso negli ultimi mesi tutta l’Italia: data conclusiva il 22 dicembre al Trieste, ospite fuori abbonamento del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Il tour italiano è a cura di Ponderosa Music.”
Dopo più di venti tappe tra ottobre e dicembre 2011 il tour teatrale di Vinicio Capossela intitolato Marinai, profeti e balene, arriva a Trieste dove si conclude festosamente, ospite “fuori abbonamento” della programmazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Per gli appassionati l’appuntamento è giovedì 22 dicembre alle ore 20.30, al Politeama Rossetti, per oltre due ore di musica con Capossela e la sua “ciurma”.
Opera sul fato, sul destino, sul mare come mitologia e scenario del folle volo umano verso “virtute e canoscenza”, Marinai, profeti e balene è anche il doppio disco di inediti pubblicato lo scorso 26 aprile (La Cupa/Warner), uno dei dischi italiani di maggior successo del 2011: disco d’oro a due mesi dall’uscita, a poche miglia da quello di platino, undici settimane consecutive nella Top Ten e neo vincitore della Targa Tenco quale miglior album dell’anno (si tratta della terza Targa Tenco come miglior album dell’anno per Vinicio Capossela, dopo Canzoni a manovella nel 2001 e Ovunque proteggi nel 2006).
Lo spettacolo che Capossela presenta dal vivo ripercorre le rotte di un album che trova ispirazione nei grandi libri di mare, da Omero, a Melville, a Conrad. Una scenografia ridotta all’osso, che di volta in volta si trasforma in ventre di balena, veliero ottocentesco, abisso sottomarino, antro del Ciclope, calotta stellata, invita il pubblico a “mettere sé nell’alto mare aperto” della letteratura, luogo immaginario dove risuonano infinite voci di marinai, profeti, balene, spettri e sirene.
I musicisti che accompagnano Vinicio Capossela nella sua impresa sono: Mauro Ottolini (trombone, conchiglie, ottoni, flauti, kalimba, temporale), Achille Succi (flauti, shakuhachi, shehnai, tin whistle), Alessandro “Asso” Stefana (chitarre, banjo, baglama, armonio), Glauco Zuppiroli (contrabbasso), Zeno De Rossi (batteria, conga, gong delle nuvole, teste di morto), Francesco Arcuri (sega musicale, balafon, campionatore, steel drum, saz, santoor), Vincenzo Vasi (theremin, campionatore, marimba, voce, glockenspiel) e il coro de Le donne sarde di Actores Alidos, composto da Valeria Pilia, Manuela Ragusa e Ambra Pintore.
Marinai, profeti e balene va in scena a Trieste, alla Sala Assicurazioni Generali, a cura di Ponderosa Music, giovedì 22 dicembre. Informazioni in merito a eventuali biglietti disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale e attraverso il sito www.ilrossetti.it.
La Stagione 2011-2012 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Tutta la stagione e le possibilità di adesione ai diversi cartelloni sono illustrate anche sul sito HYPERLINK “http://www.ilrossetti.it” www.ilrossetti.it; inoltre il Teatro può essere contattato telefonicamente al centralino 040.3593511.
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