MUSICA E SOLIDARIETÀ ALL’ITIS DI TRIESTE PER LE FESTE DI NATALE
UN’OTTANTINA GLI OSPITI DELLA STRUTTURA PRESENTI AL CONCERTO A VALENZA SOCIALE ORGANIZZATO DALLA SOCIETÀ DEI CONCERTI DI TRIESTE
E FINO AL 9 GENNAIO È ANCORA POSSIBILE REGALARE L’ABBONAMENTO ALLA SDC TRIESTE, DIVENTARE SOCI E SOSTENERE COSì LE DIVERSE ATTIVITÀ DEL SODALIZIO

TRIESTE – In occasione delle festività, la Società dei Concerti Trieste porta musica e solidarietà all’ITIS con un concerto davvero speciale.
Più di ottanta gli anziani residenti in ITIS hanno potuto apprezzare le musiche del concerto per organo del Maestro Manuel Tomadin, tenutosi nei giorni scorsi nella chiesa San Carlo Borromeo sita al primo piano della struttura e organizzato, appunto dalla Società dei Concerti, che da anni rivolge un’attenzione particolare al sociale, a quelle persone che hanno più difficoltà ad avvicinarsi alla musica, come già avvenuto negli anni passati con i detenuti in carcere a Trieste.
«Ringrazio la Società dei Concerti e il suo presidente Piero Lugnani – ha così esordito il presidente di ITIS Aldo Pahor in apertura di concerto – per essersi reso disponibile ad allietare con la musica gli anziani residenti della struttura di via Pascoli». «Portare la nostra musica in un contesto importante come lo è ITIS è per noi una grande emozione – ha dichiarato il presidente della Società dei Concerti Lugnani che ha ringraziato il presidente Aldo Pahor e la direttrice generale Maria Teresa Agosti “per averci calorosamente accolti e per averci dato la possibilità di esibirci davanti ad un meraviglioso pubblico”». «L’organo ha una storia antichissima che risale a più di 4.000 anni fa nell’antico Egitto – ha spiegato il Maestro Tomadin – e si è caratterizzato per le sue varie forme, dal Barocco al Rinascimentale fino al Romantico e per le musiche scritte da Bach, Gioacchino Rossini, Bellini, per citarne solo alcuni».
Ricco e diversificato il programma del concerto: musiche di Bach, marcia di Rossini e finale di Pelazza e, come ultimo brano del concerto, una delle sei sonate di Mendelssohn.
È ancora possibile diventare soci della Società dei Concerti così come è possibile in questi giorni e fino al 9 gennaio regalare l’abbonamento con i prossimi undici appuntamenti in cartellone.
Tra i concerti in programma nel 2023 grande attesa per Benedetto Lupo con un concerto speciale il 9 gennaio in un programma che riprende, in parte, il primissimo concerto della Società dei Concerti Trieste che quest’anno compie 90 anni (si, 90 anni per 91 stagioni), eseguito da Carlo Zecchi nel gennaio del 1933 e, non a caso, l’interprete è proprio Benedetto Lupo allievo del M° Zecchi, con il quale ha avuto modo di studiare alcuni brani del programma.
Seguiranno Alessandro Carbonare Trio, il 16 gennaio, con uno dei clarinettisti più prestigiosi al mondo in un programma che abbraccia stili diversi con brani tra il repertorio classico e jazz, il 13 febbraio arriverà Giovanni Sollima, straordinario compositore e raffinato violoncellista in un programma ricco di contaminazioni che spazia da Beethoven ai Deftones. Il settimo concerto in programma il 27 febbraio vede protagonista il Nuovo Trio Italiano composto dalle prime parti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino e legati nel nome allo storico trio formato dal triestino Franco Gulli, Bruno Giuranna e Giacinto Caramia. Un’altra formazione d’eccezione seguirà, il 6 marzo: il Kolja Blacher Quintett con lo storico primo violino dei Berliner Philarmoniker Kolja Blacher, qui insieme ad alcuni strumentisti dei Berliner che proporranno anche uno dei più grandi capolavori per questa formazione, il quintetto di Schumann. Seguirà lunedì 20 marzo il concerto del Kelemen Quartett che dopo tre anni di interruzione sarà tra i suoi primi concerti proprio a Trieste con musiche di Bartok e Haydn mentre il 3 aprile il Duo Dragonfly stupirà per esecuzione e vocalità in un programma che spazia dalla musica tardo rinascimentale inglese a una originale versione delle variazioni di Goldberg di Bach, un repertorio consono alle festività di Pasqua. Il concerto del 17 aprile invece vede protagonista Albrecht Mayer, storico oboista solista della Filarmonica di Berlino, insieme al cembalista svizzero Vital Julian Fray in un concerto che coniuga due sonorità tra profondità ed equilibrio armonico, dedicato a colui che Beethoven definì «padre originario dell’armonia»: Johann Sebastian Bach. Appuntamento dal repertorio sinfonico di grande effetto, dal sapore di feste popolari e danze tribali, in programma l’8 maggio su musiche di Stravinsky e Ravel, trascritto per pianoforte a quattro mani da Rachmaninov e adattato in una versione originale dagli esecutori ospiti a Trieste del concerto: un ensemble composto dal Duo Faccini, vincitori del Premio Amur 2022 e dai percussionisti Fabian Perez Tedesco e Marco Viel. Infine con i concerti del 22 e 23 maggio la stagione si chiude con Filippo Gamba e l’esecuzione integrale delle sonate di Beethoven che hanno impegnato il pianista a Trieste negli ultimi cinque anni. La prima serata si terrà al Teatro Verdi di Trieste con l’esecuzione delle opere 109, 110 e 111 mentre la seconda serata si terrà in Porto Vecchio, luogo in cui si pensa sia stato conservato per un certo periodo, durante il viaggio del compositore da Londra alla residenza viennese, il pianoforte con cui trascrisse alcune delle ultime sonate tra cui la sonata op.106 che sarà riproposta in questa occasione insieme ad una visita al Magazzino 18.
info su www.societadeiconcerti.it