Luca, il protagonista esordisce con la frase: Ognuno, il suo presente l’ha costruito?
Entra dalla parte della platea, l’attore principle, e sale sul palcoscenico vestito con abito nero mentre la maglietta e le calze sono bianche. Le scarpe sono sotto al rialzo del palcoscenico, come fossero quelle belle scarpe nere messe sotto il letto e rubate per essere vendute pensando che non ne avesse più bisogno perchè da quel letto che lo vedeva ammalato non si sarebbe alzato più.
Si ferma davanti alla scena Fausto Russo Alesi, e sale su palcoscenico dove si ritrova un cantiere. La scena è posta su di un piano inclinato, e sopra, in equilibrio precario, viene eraccontata la storia di casa Cupiello.
Molto bravo Alesi nell’interpretare tutti personaggi della commedia. Un testo di non troppa difficile comprensione anche per chi non è napoletano.
Il racconto di De Filippo poi, pian piano, si arricchisce di simboli quali la tazzina di caffè, gli incubi nel trovar un lavoro, i richiami continui alla moglie Concetta, donna di casa che secondo il marito non sa proprio fare il caffè, altro simbolo chiave di una cultura napoletana. Sopra tutti il presepio, che non si può non annoverare tra i punti cardini cardini della cultura napoletana. Il presepio che deve essere il migliore, quasi fosse una gara con tutta la città. Il presepio come occupazione principale.
I ricordi di come ci si comportava poi affollano i pensieri di Lucariello, nell’introdurre la difficile comunicazione con la nuova generazione, quella con i suoi figli.
La difficoltà si esprimein maniera evidente con il disprezzo nell’allestimento del presepio ma è solo un modo di comunicare una diversità evidente. Luca si trova davvero nel non riuscire a comprendere i suoi figli. Un uomo che si ritrova a cavallo di due generazioni dove si sono raggiunti certi valori di scelta e libertà difficili da accettare da parte di chi non ha vissuto quelle libertà. Un uomo che da piccolo era abituato a svegliarsi presto per accompagnare alla porta il padre che usciva per andare al lavoro e per salutarlo gli faceva il baciamano. Tutto questo in una condizione di grande povertà. Una povertà tale da far possedere solo un paio di scarper e quando poi le scarpe di Luca nn si trovano, lui, che già di suo non vuole andare da nessuna parte, si ritrova costretto dalla famiglia a rimanere nella sua condizione di immobilità.
Una grande prova d attore quella di Alesi.
Un attore veramente bravo che nel ricordo di Edoardo si ritrova solo sulla scena riportando ogni singolo gesto ed inflessione in ciascun personaggio.
TU VEDI SOLO IL MALE. TU IL BENE NON LO VEDI. TU SEI L’ETERNO SCUNTENTO.
Questa frase offertaci dal grande Eduardo De Filippo, così comune ma che in fondo, può esser la chiave della meditazione sulla quale ognuno di noi dovrebbe a volte soffermarsi un pochino di più. Potremmo vivere meglio se concentrassimo il nostro pensiero verso tutto quello che di positivo ci offre la vita?
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©Laura Poretti Rizman
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“Fausto Russo Alesi è protagonista di Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo, che interpreta, adatta e dirige in una forma particolare. È uno spettacolo “assolo”, dove l’attore dà vita a ognuno dei personaggi, sottolineandone così la solitudine. Natale in casa Cupiello – prodotto dal Piccolo Teatro di Milano – apre martedì 26 novembre la collaborazione fra Teatro Stabile regionale e Teatro Miela, nella cui sala lo spettacolo va in scena fino a domenica 1 dicembre”

Un progetto particolare e molto affascinante la messinscena di Natale in casa Cupiello che Fausto Russo Alesi ha creato per il Piccolo Teatro di Milano. È stato uno dei più apprezzati spettacoli fra quelli che hanno debuttato la scorsa stagione: una bellissima prova d’attore e una intelligente e coraggiosa operazione di regia e adattamento su uno dei testi più classici e amati del Novecento italiano.
Natale in casa Cupiello è il primo titolo a sancire l’inedita collaborazione fra il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Bonawentura/Teatro Miela, che si esprimerà in questa stagione non solo attraverso una sinergia artistica ma anche attraverso una strategica collaborazione sul piano degli spazi: una collaborazione inedita che sarà illustrata nei dettagli nel corso di una conferenza stampa che si terrà lunedì 25 novembre alle ore 11 al Teatro Miela. Teatro che è a tutti gli effetti lo spazio più adatto per godere di questo applaudito spettacolo.
«Da diversi anni – ha affermato Fausto Russo Alesi – pensavo di portare in scena Eduardo e questo testo in particolare. Una sfida, senza dubbio, poiché è la commedia più famosa di Eduardo, quella, soprattutto, che la versione televisiva del 1977 ha consegnato alla memoria collettiva in un’edizione di riferimento imprescindibile. Io avevo in mente una modalità di approccio al testo particolare, immaginavo di attraversarlo in solitudine, unico attore che desse
voce a tutti, o quasi, i personaggi dell’originale. Pur essendo una commedia di cui è protagonista una famiglia, Natale in casa Cupiello è la storia di una non comunicazione. Nella famiglia di Luca Cupiello, il flusso di parole e di emozioni si è interrotto, si è creato un vuoto: non si dialoga più, si monologa. Ecco allora che aveva senso l’effetto straniante di un unico interprete che, posseduto da tutte le voci, aiutasse il pubblico a vivisezionare le tematiche bellissime della commedia».
Una simile scelta però non è affatto scontata nel teatro italiano: «Per cominciare – ha spiegato l’attore – ho sottoposto l’idea a Luca De Filippo che si è detto persuaso da questa chiave di lettura e mi ha concesso i diritti di rappresentazione. Quindi il Piccolo Teatro ha abbracciato il progetto e ha scelto di allestirlo e di inserirlo nella sua stagione. Insomma, grazie al felice incontro tra la mia idea con la disponibilità di Luca De Filippo e del Piccolo, Natale in casa Cupiello è potuto tornare in scena in questa versione particolare».
Una versione che va vista e che svela al pubblico – pur restando incredibilmente fedele al testo originale – una potente attualità della commedia e la sua capacità di alludere a temi delicati, attuali.
Natale in casa Cupiello, rappresentata per la prima volta a napoli nel 1931, dipinge un ritratto di famiglia.
Il padre, Luca Cupiello, è uomo mite e vive convinto che tutto, nella sua famiglia, vada bene. In realtà, complice la moglie Concetta, si impedisce di vedere una serie di dolorose catastrofi: il fallimento professionale dei suoi figli, il naufragio del matrimonio della figlia Ninuccia che ha un amante… Luca preferisce perdersi nel presepe, che ama preparare con cura, invece di reagire. Una rappresentazione, quella del Presepe, che è metafora della immagine-gabbia che Luca ha del proprio mondo, un mondo destinato a non crescere, chiuso in quella finzioone. Quando a Natale scoprirà il reale stato delle cose, Luca avrà un crollo, ne morirà addirittura, ma nell’ultimo istante di vita, si illuderà ancora una volta, un’ultima volta che tutto si sia ricomposto nel “suo” ordine.
Lo spettacolo di Alesi, denuncia fin dal primo istante la fragilità di questa raffigurazione, la deleteria illusione di Luca, la solitudine degli altri personaggi che parlano molto ma in una sorta di successione di “monologhi” perché nessuno ascolta l’altro veramente, nessuno prende atto delle inquietudini e delle verità altrui… Fausto Russo Alesi ci appare infatti solo, in una stanza piena di crepe, dove tutto è pericolante, come gli affetti, le relazioni di chi la abita.
Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo, per la regia e l’adattamento di Fausto Russo Alesi che ne è anche il protagonista assoluto, va in scena al Teatro Miela – per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – dal 26 novembre all’1 dicembre.
Le scene sono di Marco Rossi, le luci di Claudio De Pace, le musiche di Giovanni Vitaletti. È una produzione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.
Lo spettacolo debutta martedì 26 novembre alle ore 21. Va in scena in orario serale il 27, il 29 e il 30 novembre; in pomeridiana con inizio alle ore 17 giovedì 28 novembre e domenica 1 dicembre.
I biglietti si possono acquistare presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale, attraverso il sito www.ilrossetti.it e, a partire da un’ora prima dello spettacolo, presso la Biglietteria del Teatro Miela.
L’ufficio stampa