Nicola Benedetti con Viktoria Mullova in concerto

A GENNAIO 2015 

DUE GRANDI APPUNTAMENTI CON IL VIOLINO:

 

LUNEDÌ 19 GENNAIO SUONERA’ L’AFFASCINANTE ITALO-SCOZZESE NICOLA BENEDETTI CON ALEXEI GRYNYUK

 

LUNEDÌ 26 GENNAIO

VIKTORIA MULLOVA E KATIA LABEQUE

 

Mullova, foto fornita da Daniela Sartogo
Mullova, foto fornita da Daniela Sartogo
Nicola Benedetti, foto fornita da Daniela Sartogo
Nicola Benedetti, foto fornita da Daniela Sartogo

 

TRIESTE – Preparatevi ad essere sedotti dalla musica con il violino accattivante dell’italo-scozzese Nicola Benedetti e con la violinista per eccellenza Viktoria Mullova lunedì 19 e lunedì 26 Gennaio 2015 ore 20.30 sul palco del Teatro Rossetti di Trieste, per un  inebriante nuovo anno targato Società dei Concerti.

Al talento innato Nicola Benedetti, scozzese di origini italiane, unisce un irresistibile charme e un’eleganza che difficilmente può passare inosservata. Ma la presenza scenica non è fine a se stessa poiché rivela, nelle movenze di questa violinista venticinquenne, la sua grande sensibilità artistica. Premiata a soli sedici anni come BBC Young Musician of the Year e nel 2012 come miglior artista donna ai Classics Brits Awards, la Benedetti è contesa dalle maggiori etichette discografiche ed è già una solista di fama internazionale. Nata in Scozia nel 1987 da padre italiano e madre scozzese, ha studiato alla “Yehudi Menuhin School” in Inghilterra e, in seguito, con Maciej Rakowski a Londra. Dall’assegnazione del Premio “BBC Young Musician of the Year” è stata invitata a suonare come solista con molte delle principali orchestre britanniche. Ha inoltre suonato due volte al “Glastonbury Classical Festival” ed è stata invitata a suonare a Edimburgo in occasione dell’inaugurazione del Parlamento scozzese. Nicola Benedetti dedica molta attenzione ad un pubblico giovane e da poco ha tenuto una lunga serie di concerti in scuole britanniche per conto della Fondazione per la lotta contro i tumori intitolata a Malcolm Sargent. Ha debuttato a New York nel 2005 su invito dell’“Academy of Achievement Summit”, che le ha tributato il premio “Icon of Scotland”. Alla sua giovane età ha già all’attivo sette album. Il primo gennaio 2013, durante i tradizionali auguri di buon anno alla popolazione da parte della regina Elisabetta II, la Benedetti è stata inoltre insignita dell’Ordine dell’Impero Britannico.

Con l’Italia ha un legame tutto particolare dovuto non solo alle sue origini ma anche allo stretto rapporto con il padre, immigrato in Gran Bretagna, che le ha comunicato il valore del duro lavoro e della dedizione, trasferitosi poi nell’amore e nella passione per la musica. A Roma e nell’Aula Magna della Sapienza, la Benedetti entra quasi in punta di piedi con un programma di musica da camera che non si concentra sulla spettacolarità e trasmette l’intimo rapporto con il suo “nobile” violino (uno Stradivari del 1723, lo “Earl Spencer”, così chiamato perché appartenne al sesto conte di Spencer). La presenza sicura e delicata, ma di grande effetto, si associa alla perfezione con quella del pianista Alexei Grynyuk, ucraino e ottimo professionista, capace di affrontare tutte le sonorità del programma, che spazierà dalla Sonata n. 7 op. 30 di L. v. Beethoven alla Sonata op. 82 di E. Elgarper concludersi con le note della sonata per violino e pianoforte “Kreutzer”, Op. 47 di Beethoven.

Non ha bisogno di presentazioni invece Viktoria Mullova che insieme a Katia Labeque, dopo aver interpretato tutto il repertorio più classico, hanno costituito un duo per esplorare le contaminazioni tra musica e altri linguaggi. I loro concerti vanno proprio alla ricerca del crossover che c’è in ogni compositore e in ogni epoca, spingendo il pubblico a fare accostamenti imprevedibili, come accade nel concerto di Torino, dove vengono accostati Distance de fée di Takemitsu e Fratres di Arvo Pärt a Mozart, Schumann e Ravel, quasi a indagare le infinite sfaccettature che la tradizione può assumere quando viene abbinata alla modernità.

Famose in tutto il mondo per la loro sincronicità ed energia, Katia insieme a sua sorella Marielle Labèque hanno raggiunto fin da giovanissime fama internazionale con l’incisione della Rapsodia in Blue di Gershwin (uno dei primi dischi d’oro della musica classica) e da allora sono protagoniste di una carriera straordinaria con concerti in tutto il mondo. Hanno suonato molte volte a quattro mani o in duo a Trieste per la Società dei concerti e sono ospiti regolari delle orchestre più prestigiose, hanno suonato, fra l’altro, con i Berliner Philharmoniker, l’Orchestra Sinfonica della Bayerischer Rundfunk, le Orchestre Sinfoniche di Boston, Chicago e Cleveland, la Gewandhausorchester di Lipsia, le orchestre londinesi e ancora la Los Angeles Philharmonic, la Philadelphia Orchestra, la Staatskapelle di Dresda, i Wiener Philharmoniker e l’Orchestra Filarmonica della Scala. Fra i direttori con cui hanno collaborato si annoverano Semyon Bychkov, Sir Colin Davis, Charles Dutoit, Sir John Eliot Gardiner, Migue Harth-Bedoya, Kristjan Jarvi, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Antonio Pappano, Georges Pretre, Sir Simon Ratte, Esa-Pekka Salonen, Leonard Slatkin e Michael Tilson-Thomas. Famosa è la loro casa discografica la KML costituita per esplorare autori e composizioni meno percorsi nelle altre case discografiche.

Viktoria Mullova ha studiato alla Scuola Centrale Musicale e poi al Conservatorio di Mosca. Il suo straordinario talento si è imposto all’attenzione internazionale quando vinse, nel 1980, il 1° Premio al Concorso Sibelius di Helsinki e la Medaglia d’oro al Concorso Ciaikovskij, nel 1982. Da allora ha suonato in tutto il mondo con le più grandi orchestre, i più celebri direttori ed è stata ed è ospite dei più importanti Festival internazionali. E’ oggi conosciuta in tutto il mondo per la straordinaria versatilità e integrità musicale.

Info: www.societadeiconcerti.net, tel 040.362408.

 

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