Non è vero ma ci credo 🗓

Fare piangere è meno difficile che far ridere. Per questo, teatralmente parlando, preferisco il genere farsesco. Sono sicuro che il dramma della nostra vita, di solito, si nasconde nel convulso di una risata, provocata da un’azione qualsiasi che a noi è parsa comica. Sono convinto che spesso nelle lacrime di una gioia si celino quelle del dolore. Allora la tragedia nasce e la farsa, la bella farsa, si compie.

Peppino De Filippo

Passare sotto una scala, venir ostacolati nel cammino da un gatto nero, vedere una cassa da morto… chi di noi non è mai stato superstizioso?
Sicuramente il mondo del teatro vive di queste superstizioni. Ci sono colori che non vanno usati, linguaggi che portano male. Forse proprio da una frase di Benedetto Croce, divenuta poi d’uso comune, ma soprattutto nel confronto con il fratello Eduardo che diceva: “Essere superstiziosi è da ignoranti; ma non esserlo porta male”, intessuto da una abituale convivenza popolare con la superstizione, è partito Peppino De Filippo nello scrivere questo testo.
Divertentissima interpretazione della commedia di Peppino De Filippo “Non è vero ma ci credo”, quella ancora in scena fino a domenica 27 marzo, al Teatro Orazio Bobbio per la stagione La Contrada di Trieste.

Peppino De Filippo, a volte chiamato anche solo Peppino, all’anagrafe Giuseppe De Filippo, è stato un commediografo, attore e comico italiano. È stato uno dei più importanti e apprezzati attori comici italiani, sia in ruoli di protagonista che di coprotagonista.Non è vero… ma ci credo è una commedia in tre atti del 1942, scritta da Peppino De Filippo. Dalla commedia fu tratto un film omonimo, nel 1952.

Acclamato dal pubblico, Enzo Decaro è il protagonista della commedia che risulta essere una parodia delle manie delle persone superstiziose. Non potevano scegliere protagonista migliore essendo Enzo Decaro, all’anagrafe Vincenzo Purcaro Decaro, oltre che  attore, sceneggiatore e cabarettista italiano, un esponente della nuova comicità napoletana. In scena con lui un valente staff formato da Francesca Ciardiello, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone. Bella la scena ma di grande effetto il gioco delle luci che rende la scenografia moderna e allo stesso tempo riallacciata ad un mondo parallelo che è quello del cinema.
La commedia vanta la regia di Leo Muscato.
Laura Poretti Rizman
“NON È VERO MA CI CREDO” CON ENZO DE CARO  IN SCENA AL TEATRO ORAZIO BOBBIO DAL 24 AL 27 MARZO

TRIESTE – Enzo Decaro è il protagonista della commedia di Peppino De Filippo “Non è vero ma ci credo”, con Francesca Ciardiello, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone, regia di Leo Muscato in scena al Teatro Orazio Bobbio dal 24 al 27 marzo per la stagione La Contrada di Trieste.

Una tragedia tutta da ridere, popolata da caratteri dai nomi improbabili, versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Il protagonista è l’avarissimo imprenditore Gervasio Savastano che vive nell’incubo di essere vittima di iettatura, vede segni funesti ovunque e il suo atteggiamento mette in difficoltà le persone che gli stanno intorno. A un certo punto il commendatore licenzia il suo dipendente Malvurio perché pensa che gli porti sfortuna e assume un simpatico giovane molto preparato ma soprattutto gobbo, convinto che questa caratteristica rappresenti il massimo della fortuna. Invece, proprio da quel momento si presenta una serie di circostanze paradossali che vedono al centro della scena la credulità di Savastano. La storia è stata ambientata dal regista in una Napoli anni ’80, «un po’ tragicomica e surreale, in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona». Al centro, il mattatore, Enzo Decaro. Nato a Portici, una carriera da autore e attore fra teatro, televisione e cinema, negli esordi di Decaro ci sono gli anni nel trio «La smorfia», con Massimo Troisi e Lello Arena. Tante le esperienze sul piccolo schermo, al cinema e in teatro. In televisione, tra fiction e serie di successo, la partecipazione al progetto curato da Massimo Ranieri, che ha riportato in tv proprio il teatro della famiglia De Filippo.

Il regista Leo Muscato invece esordisce nel mondo del teatro quando aveva poco più di vent’anni proprio con De Filippo. «Mi ero trasferito a Roma – racconta il regista –  per fare l’Università e non sapevo ancora nulla di questo mestiere. Mi presentai a un provino con Luigi De Filippo e lui mi prese a bottega nella sua compagnia. Mi insegnò letteralmente a stare in palcoscenico, dandomi l’opportunità di vivere la straordinaria avventura delle vecchie tournée da 200 repliche l’anno. Rimasi con lui per due stagioni; poi mi trasferii a Milano per studiare regia. Ci siamo rivisti ventidue anni dopo, pochi mesi prima che morisse. 

Mi chiese di pensare a un progetto da fare insieme. Ne pensai mille, ma non abbiamo avuto il tempo di realizzarne uno». 

Ereditando la direzione artistica della compagnia di Luigi De Filippo, Leo Muscato ha dunque inaugurato questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ha fatto con lui (Non è vero ma ci credo), rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, ma dando a questa storia un sapore più contemporaneo. Il protagonista dello spettacolo assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molier̀e che Luigi De Filippo amava molto. Lo spettacolo concepito con un ritmo iperbolico condenserà l’intera vicenda in un solo atto di 90 minuti.

Orari della biglietteria del Teatro Orazio Bobbio: da lunedì a venerdì 8.30-13.00 e 15.30-18.30, sabato 8.30-12.30 e 15.30 alle 18.30.

 

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Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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