Non tutto è risolto

Niente può far più freddo un’ambiente che una stufa spenta.

Ma come fai ad esser così bella e così spenta?

Immagino tu abbia gran nostalgia dei tuoi boschi..

Questo è soltanto una piccola parte del dialogo che la protagonista instaura con una bellissima, vecchia  stufa di pregiata maiolica, proveniente da una delle tante stazioni termali austriache. Un’oggetto che sembra interessarla più di qualsiasi altro rapporto umano che la circondi, compreso quello con il figlio che si ostina a non riconoscere.

Una grandissima Franca Valeri prende il ruolo della protagonista, in questo testo scritto da lei e che la porta in un’introspezione personale ed eccentrica dei suoi pensieri.

Invecchiare mantendo lucida una mente che ha sempre saputo spaziare sagacemente può non essere un dono, e questo ce lo fa capire più volte, rifugiando il suo personaggio in atteggiamenti bizzarri e inconsueti creando di volta in volta, un passato più consono ad un piacevole ricordo di una vita che in realtà, non le è mai appartenuta.

Un’ovazione di applausi per una donna che è un mito nel mondo dello spettacolo e che, a ben pensarci, è stata d’esempio per molte attrici e comiche, ma soprattutto per donne pensanti che hanno voluto fare di questa arte un punto di riferimento per approfondire una coscienza sociale.

Chi non la ricorda nelle sue interminabili telefonate alla mamma, non potrà non pensare con bonario sorriso alla Littizetto ed a molte altre che  sicuramente hanno tratto scuola dal suo essere spettacolo e denuncia sociale.

Uno spettacolo che stupisce per il coraggio di affrontare, personalmente, argomenti così delicati come la perdita della memoria o la finzione molto spesso giustificata col senso di rispetto nei confronti di chi ha un’età così, matura.

Matura lo è Franca Valeri; matura nel senso più completo di questo termine. Un’eccellente donna, capace e consapevole, e che sicuramente avrà ancora molto da offrirci, perchè questo è un’augurio rivolto a tutti noi.

Accanto alla protagonista ed agli altri attori, ritroviamo una voce nota della Radio Rai locale, Licia Maglietta, in una splendida interpretazione. Sia in lei che in Urbano Barberini e Gabriella Franchini, non si poteva non notare lo sguardo amorevole nei confronti della Diva della serata. Uno sguardo che ha commosso.

Laura Poretti Rizman

foto ILROSSETTI

“Franca Valeri in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in Non tutto è risolto: deliziosa commedia di cui è protagonista e autrice. Lo spettacolo resta in scena soltanto lunedì 26 e martedì 27 marzo: una lezione di classe e vitalità.”

Un omaggio sentito e convinto a una grande protagonista delle scene italiane, a una donna indomita e intelligente che, compiuti i novant’anni – nonostante stia attraversando con successo da oltre sessanta la storia dello spettacolo con ironia e classe, muovendosi fra musica, cinema e teatro – sceglie con caparbietà di proseguire nella sua “avventura”.

Così gira l’Italia in tournée, sale in palcoscenico da protagonista, e non solo, scrive il suo spettacolo da autrice…
È questa Franca Valeri, questo è il suo Non tutto è risolto, ospite del cartellone altripercorsi del Teatro Stabile regionale lunedì 26 e martedì 27 marzo, in qualità di arguto e gustoso esempio di drammaturgia contemporanea.

«La commedia è scritta per questi interpreti» scrive la Valeri e si riferisce, oltre a sé stessa, a Licia Maglietta, Urbano Barberini e Gabriella Franchini che la affiancano nella piéce. «Il dialogo dunque nasce con le sue voci e forse per questa esigenza ho tanto spesso scritto per me stessa. Il titolo? Mi sono egoisticamente aggiudicata una protagonista che al crepuscolo di una vita lunga e avventurosa, reale quanto inventata – l’infelicità scartata con un colpo di tacco, il protagonismo raggiunto con la follia, i legami affettivi temuti come armi – sembra decisa a chiudere le sue partite ancora aperte con gli ultimi coprotagonisti della sua esistenza, siano essi persone, luoghi o oggetti. Ma basta anche una piccola mossa all’accanito giocatore per restare ancora, appunto, in gioco».

Diretta con garbo da Giuseppe Marini, la commedia è un continuo altalenare fra un’apparenza boulevardier e una realtà acuta e dissonante, con cui l’autrice gioca con la raffinatezza che da sempre la contraddistingue.

La “signorina snob” che ha divertito generazioni di ascoltatori e spettatori, si ritaglia in Non tutto è risolto nuovamente un personaggio snob e sottile, quello di un’anziana Contessa che ritorna nella sontuosa casa di famiglia, ormai abbandonata e destinata a un lento declino: il grande salone su cui il sipario si apre racconta di un passato di feste e ricchezze, ma ormai è vuoto, lo scarno arredamento si riduce ormai quasi del tutto alla bellissima stufa di maiolica che domina tutto lo spazio… La Contessa però non se ne fa cruccio: fra ricordi e confusi progetti, non demorde e non dà tregua alla sua algida segretaria (e vittima predestinata). Ingaggia come cameriera una sarta che si era rifugiata provvisoriamente nella portineria e scopre che vi abita anche un suo sedicente figlio: cosa che la costringe a compiere delle vere acrobazie di logica e creatività di pensiero, per riuscire a non fare i conti davvero con la propria vita, negando e negandosi ogni legame affettivo. La sua vita è stata infatti un equilibrismo fra realtà e illusione, un virtuosismo delicatissimo e fragile. Come forse è anche la vita di un’attrice, e nel testo – più o meno limpidamente – la Valeri attrice intreccia sapientemente accenti autobiografici alla figura e alle riflessioni della sua protagonista. Senza mai perdere quel pudore e quella classe che connotano anche la sua recente autobiografia, in cui fin dal titolo dichiara: Bugiarda no, reticente.

In Non tutto è risolto c’è più spazio, invece, per giocare: fra ambiguità e invenzione, creando una macchina testuale scandita da tattiche e rivelazioni come una partita a scacchi. Un tourbillon di pensieri anche molto acuti e rivelatori sull’attualità, di battute caustiche e brillanti, di brevi ma non meno toccanti flash sentimentali, che si succedono con ritmo sincopato e coinvolgente.

Non tutto è risolto va in scena il 26 e il 27 marzo: il 26 di sera alle 20.30 e il giorno successivo in replica pomeridiana alle ore 16, ospite della programmazione dello Stabile regionale.

Non tutto è risolto è scritto da Franca Valeri che ne è anche interprete assieme a Licia Maglietta, Urbano Barberini e Gabriella Franchini. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Mariano Tufano, le musche di Marco Podda e la regia di Giuseppe Marini. Lo spettacolo è prodotto da Società per Attori.

I pochissimi biglietti ancora disponibili si possono acquistare  presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venecia Giulia  e attraverso il sito   www.ilrossetti.it. Informazioni anche allo 040-3593511.
La Stagione 2011-2012 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.

L’ufficio stampa

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